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Libertà

Gianluca Lalli
Lingua: Italiano


Gianluca Lalli

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Gianluca Lalli


"Una sera d'estate andando verso il molo
mi imbattei in due giovinette
una si chiamava Libertà e l'altra impresa
parlammo e loro mi raccontarono questa storia...."

Ci sarà in una delle prossime generazioni un metodo farmacologico per far amare alle persone la loro condizione di servi e quindi produrre dittature
come dire,senza lacrime;
una sorta di campo di concentramento indolore
per intere società in cui le persone saranno private di fatto delle loro libertà,
ma ne saranno piuttosto felici
La libertà sicura e persuasa
di esser stata capita veramente
una mattina se nè uscì di casa
ma si trovò con un fottio di gente

maligna dispettosa e ficcanaso
le impedirono di andar liberamente
la libertà riprese la sua strada
è pazza questa qua gridò la gente

e tutti le chiedevano che fai
e tutti le chiedevano chi sei
esci sempre da sola e come mai
io son la libertà rispose lei

dunque possiamo far quel che vogliamo
fece un ometto e poi nel dire questo
provò a toccarla ed allungò la mano
però la libertà che vide il gesto

scappò strillando nuda per la via
a correrle dietro fu la polizia
pensò tra se non sono pronti a questo
si vede sono uscita troppo presto

provò a sentir si accorse di esser sorda
provò a chiamar si accorse di esser muta
le disse l'appuntato che facciamo?
Sta qua è proprio andata gira nuda

quando vide che non c'era più speranza
volo nel cielo senza fare istanza
e la città fu buia come prima
senza la libertà quella mattina

la gente cominciò ad essere diversa
nessuno più il motivo lo capiva
soltanto una cosa ormai era certa
nulla sarebbe stato come prima

così chi la ingiuriava ad ogni festa
prese una corda e si impiccò ad un cipresso
chi vive senza mai alzar la testa
diventa l'assassino di se stesso

inviata da LORENZO SPINELLI - 16/9/2015 - 18:35




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