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Leonard's Song

Renaud
Lingua: Francese


Renaud

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Album: Rouge sang - 2006

[Renaud Séchan/Alain Lanty]

Una canzone dedicata a Leonard Peltier.

lplLeonard Peltier è il leader del Movimento Indiano Americano (A.I.M.). E' prigioniero negli U.S.A. dal 6 febbraio 1976.

Durante il 1973 per oltre due mesi, trecento persone stremate dal freddo e dalla fame resistettero nell’occupazione di Wounded Knee, agli elicotteri ed ai carri armati impiegati contro di loro dagli U.S.A.

L’occupazione, fu una reazione contro gli abusi di Dick Wilson, capo tribale corrotto al servizio del B.I.A. (ufficio per gli affari indiani), che dipende dal ministero degli interni. Attraverso questo organismo il governo U.S.A. controlla e dirige la vita e l'economia degli indiani delle riserve.
Negli anni precedenti Wilson aveva imposto nella riserva di Pine Ridge un clima di vero terrore, grazie ad una milizia personale che aveva eseguito iinumerevoli pestaggi; si registrarono anche numerose "morti accidentali" tra i simpatizzanti dell' A.I.M..

La resistenza a Wounded Knee venne piegata con l'inganno: il governo U.S.A. decise di firmare un trattato con gli occupanti che prometteva una indagine governativa sulle azioni di Wilson e la revisione dei 371 trattati infranti dal governo U.S.A.
Trattato mai rispettato, anzi lo strapotere di Wilson crebbe.
La riserva fu presidiata dalle truppe dell'F.B.I. e dalla milizia di Wilson e dal 1973 al 1976 ci furono circa 300 morti tra gli Oglala-Sioux, tutti assassinati in circostanze misteriose, oltre ad un alto numero di pestaggi e di intimidazioni.
Gli abitanti della riserva furono di nuovo costretti a chiedere l'aiuto dell'A.I.M. Intervenne un leader che già si era prodigato per loro durante l'assedio di Wounded Knee nel 1973: Leonard Peltier.

Il 26 giugno 1975 durante un incontro religioso nella riserva le forze dell'F.B.I. circondarono il luogo della riunione ed iniziarono a sparare contro la gente inerme. Gli Oglala risposero al fuoco: ci fu una vera e propria battaglia.
Joe Stuntz, indiano, rimase ucciso e per questa morte non ci furono indagini.
Anche due agenti dell'F.B.I.rimasero uccisi. In realtà l'attacco dell'F.B.I. nascondeva la cessione di un ottavo del territorio della riserva di Pine Ridge, ricco di uranio, che in quello stesso giorno Wilson stipulava con il governo degli U.S.A. violando apertamente il trattato di Fort Laramie del 1868.
Questo atto era illegale e l'attacco ad un "gruppo di pericolosi militanti riuniti per cospirare" costituiva un ottimo alibi.
Per l'uccisione dei due agenti dell'F.B.I. furono incriminati quattro militanti dell'A.I.M., tra di essi L. Peltier che riuscì a fuggire in Canada.

Gli altri tre furono processati nel giugno del 1976 a Cedar Rapids e furono assolti in quanto il tribunale riconobbe che era impossibile appurare chi avesse ucciso i due agenti e che, comunque, si sarebbe trattato di legittima difesa.
Leonard Peltier venne arrestato in Canada e, nonostante la sentenza favorevole alla tesi della legittima difesa ed alla impossibilità di stabilire un colpevole, venne estradato in base a prove, che durante il successivo processo si dimostrarono false ed estorte con le minacce ai testimoni, che al processo ritrattarono.

Tuttora Leonard è recluso nel penitenziario di Fort Leavenworth nel Kansas, considerato dall'F.B.I. simbolo di un popolo scomodo allo sviluppo del sistema americano.
Tanti sono stati i ricorsi ai processi e tante sono state le manifestazioni a suo favore anche in Italia per la sensibilizzazione.

Nel 1993 ha presentato la richiesta per la grazia a Clinton, che avrebbe dovuto decidere prima della fine del suo mandato a novembre, unitamente a quella per la libertà condizionata. La sua vita è stata spesso in pericolo e ogni qual volta si è prospettata una possibilità di liberazione o di riduzione di pena è sempre successo qualcosa di imprevisto e imprevedibile. L’ 11 dicembre Peltier fu udito dalla Commissione per la libertà condizionata e proprio in quella occasione, senza motivazione trasferito inaspettatamente dal penitenziario di Leavenworth a quello di Oklahoma City. Peltier non aveva mai sollecitato nessun trasferimento ne aveva commesso atti disciplinari che giustificassero questa azione. La sua destinazione finale doveva essere Atlanta in Georgia, uno dei più violenti e pericolosi carceri USA, dove si registra il maggior numero di omicidi. Peltier che più volte ha corso il rischio di essere assassinato in prigione, di fronte a questo immotivato trasferimento rilasciò una dichiarazione secondo la quale, se fosse stato rinchiuso ad Atlanta, per sua sicurezza chiedeva di essere messo nel "Buco", in completo isolamento. Grazie alla mobilitazione dei Gruppi di Sostegno internazionali e di migliaia di cittadini Peltier fu spostato poi al Centro Medico di Springfield, dove ha subito un intervento chirurgico. Il 25 settembre un nuovo atto immotivato, Peltier è stato messo di nuovo in isolamento, le autorità carcerarie volevano, forse dimostrare la loro cura verso questo prigioniero sottoponendolo ad un altro intervento chirurgico nonostante la sua opposizione. Il rischio di un'operazione è sempre alto e il pericolo di un "incidente sotto i ferri" per eliminare questo esponente "irriducibile" e "scomodo" può diventare sempre più un'attrazione per una "neutralizzazione" pulita. Ancora una volta la mobilitazione internazionale riuscì ad impedire l'intervento a Leonard di nuovo trasferito al Leavenworth.

Attualmente è detenuto a Leavenworth in Kansas. A febbraio saranno passati trent'anni dalla sua estradizione dal Canada.
Il suo caso è stato seguito da Amnesty che anche recentemente ha chiesto che gli fosse concessa la libertà sulla parola.
Amnesty non ha mai preso una posizione sulla sua colpevolezza ma continua a nutrire seri dubbi sull'equità e imparzialità del processo che ha portato alla sua condanna e si ritiene che fattori politici possano aver influenzato il modo in cui il caso è stato trattato. Le preoccupazioni di Amnesty (delineate anche in un rapporto inviato nel 1995 al procuratore Generale) comprendono: l'utilizzo di una falsa testimonianza, ottenuta con la coercizione di un presunto testimone oculare, per ottenere la sua estradizione dal Canada; il rifiuto del giudice di permettere agli avvocati di Peltier di citare questo presunto testimone oculare per la difesa; la perizia balistica ecc.

da questa pagina.
Huit millions de tes frères
Génocidés naguère
Sur ce qui fut la terre
Sacrée de tes ancêtres

Et ils sont toujours fiers
Du général Custer
Des héros légendaires
De la conquète de l’ouest

Du Buffalo Bill ce con
Qui tuait les bisons
Comme on tire au pigeon
Débile Buffalo

D’Davy Crockett ce fou
Dont les renards, les loups
Se souviennent surtout
Parce qu’il leur fit la peau

(Refrain)

Entendras-tu ces mots
De derrière tes barreaux
Leonard
Du fond de ta cellule
Dis-leur qu’on les encule
Ces connards

Ce peuple de barbares
Ce pays blanc et noir
A construit son pouvoir
Sur le sang des Cheyennes

Mais les livres d’histoire
Ont perdu la mémoire
Pas un mot à la gloire
De ces nations Indiennes

Qui respectaient la vie
Et la terre et ses fruits
Et prêtaient aux fourmis
Une âme magnifique

Pas de drapeaux en berne
Pour qu’un môme se souvienne
De cette Shoah ancienne
Qui a bâti l’Amérique

(Refrain)

Tes frangins survivants
Quelques milliers pourtant
Furent bien gentiment
Parqués comme bétail

Dans des réserves sordides
Où vous crevez, tranquilles
Alcool, drogues, suicides
Loin du monde qui braille

Toi tu as pris ton fusil
Pour refuser l’oubli
Tu n’as pas leur folie
Tu as tiré en l’air

Et tu as pris perpette
Trente ans que tu végètes
À l’ombre des tempêtes
Qui agitent la terre

(Refrain)

Je vis très loin de toi
Mais, tu sais, je suis là
Tu entendras ma voix
Un jour dans les nuages

Au pays de Voltaire
Résonne la colère
Contre ces tortionnaires
Qui t’ont jeté en cage

Puisse un jour ma chanson
Aux murs de ta prison
Ouvrir un horizon
D’amour et de lumière

Devenir un totem
Pour te dire « je t’aime »
L’innocent qu’on enchaîne
Sera toujours mon frère

(Refrain)

Entendras-tu ces mots
De derrière tes barreaux
Leonard
Du fond de ta cellule
Dis-leur qu’on les encule
Ces connards

inviata da Adriana e Riccardo - 8/12/2006 - 20:15



Lingua: Italiano

Versione italiana di Riccardo Venturi
8 dicembre 2006
LEONARD’S SONG

Otto milioni di tuoi fratelli
vittime di un genocidio
un tempo, su quella che fu
la terra sacra dei tuoi avi

E sono sempre fieri
del generale Custer,
degli eroi leggendari,
della conquista del West

Di Buffalo Bill, quello stronzo
che ammazzava i bisonti
come si spara ai piccioni,
quel cretino di Buffalo Bill

Di Davy Crockett, quell’idiota
di cui le volpi e i lupi
si ricordano soprattutto
perché fece loro la pelle

(Ritornello)

Le sentirai queste parole
da dietro le tue sbarre
Leonard
dal fondo della tua cella
di’ loro che glielo mettiamo in culo
a quei pezzi di merda

Questo popolo di barbari
questo paese bianco e nero
ha costruito il suo potere
sul sangue dei Cheyennes

Ma i libri di storia
hanno perso la memoria
neanche una parola in onore
di quelle nazioni Indiane

che rispettavano la vita,
la terra ed i suoi frutti
e attribuivano alle formiche
un’anima meravigliosa

Nessuna bandiera a mezz’asta
perché un ragazzo si ricordi
di quell’antica Shoah
che ha edificato l’America

(Ritornello)

I tuoi fratelli sopravvissuti,
comunque qualche migliaio,
furono assai gentilmente
ammassati come bestiame

in squallide riserve
dove, tranquilli, crepate
alcool, droga, suicidi
lontani dal mondo che raglia

Tu, invece, hai preso il fucile
per rifiutare l’oblio
ma non sei folle come loro,
e hai sparato in aria.

E t’hanno dato l’ergastolo,
sono trent’anni che vegeti
all’ombra delle tempeste
che agitano la terra

(Ritornello)

Io vivo lontanissimo da te,
ma, lo sai, io sono qui.
Tu sentirai la mia voce
un giorno nelle nuvole

Nel paese di Voltaire
echeggia la collera
contro questi aguzzini
che ti hanno messo in gabbia

Possa, un giorno, la mia canzone,
nei muri della tua prigione
aprire un orizzonte
di amore e di luce

Diventare un totem
per dirti « ti voglio bene »,
l’innocente in catene
sarà sempre mio fratello.

Le sentirai queste parole
da dietro le tue sbarre
Leonard
dal fondo della tua cella
di’ loro che glielo mettiamo in culo
a quei pezzi di merda.

8/12/2006 - 21:21


La canzone è indubbiamente bella, significativa e parecchio incisiva. Parole e suoni ti entrano dentro.
Con l'occasione, vi segnalo questo video di un live di Renaud molto ben fatto, con immagini relative a Leonard Peltier e ai nativi americani: Link YouTube

Natale Adornetto - 14/1/2010 - 05:56




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