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Sogno di Natale

Giorgio Cordini
Lingua: Italiano


Giorgio Cordini


Sulla linea del fronte è lontano il Natale
in questo buio dicembre, in questa fredda trincea
Non si sanno scaldare le mie braccia nel sonno
e io vorrei svegliarmi con una tazza di sogni
solo quelli ricordo quelli sognati all'alba
che mi fanno leggero il cammino del giorno
ma chi porta il mattino, sembra non ascoltare
forse anche per lui 2000 anni son troppi
a raccogliere stelle e riappenderle in cielo
a strappare sudari e liberare farfalle
bastan piccoli sogni, quelli grandi fan male
non mi stanno negli occhi mi si allargano ai bordi

Serve un'altra cometa
per portarli alla vita
ma è lontana la stella
nello scendere in terra
perché arrivi la luce
navigare sull'acqua
spalancare le porte
e sedersi nelle piazze
entrare nelle chiese

Apro gli occhi e da sveglio, mi ritrovo a pensare
a una vita di pace a una terra di tutti
ai fratelli soldati che ritornano ai campi
a mia madre seduta ad aspettare mio padre
alle bimbe ai semafori che ora ascoltano fiabe
a una nuova giustizia nata in una capanna

Ma è lontana la stella
finché resta nel cielo
per guidarci alla pace
deve scendere in terra
e viaggiare sui treni
regalarsi un bacio
in una stretta di mano
contagiare gli uomini
col coraggio dei sogni

Ma è lontano Natale
niente stelle per terra
e io che avevo chiesto
solo piccoli sogni



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