Le printemps va bientôt naître. Les hirondelles
Pour que l'azur s'en vienne égayer son berceau
Fendent le crêpe du brouillard à grands coups d'ailes,
Prestes et nets ainsi que des coups de ciseaux.
Des rustres stupides et des corbeaux voraces
Qui s'engraissaient parmi les horreurs de l'hiver
En voyant les oiseaux d'espoir traverser l'air
Se liguent aussitôt pour leur donner la chasse.
Les hirondelles agonisent en des cages,
Leur aile saigne sous la serre des corbeaux,
Mais parmi l'azur qui crève enfin les nuages
Voici l'Avril ! Voici le printemps jeune et beau.
O gouvernants bourgeois à la poigne cruelle
Emprisonnez les gens, faites en des martyrs,
Tuez si ça vous plaît toutes les hirondelles,
Vous n'empêcherez pas le printemps de venir !
Pour que l'azur s'en vienne égayer son berceau
Fendent le crêpe du brouillard à grands coups d'ailes,
Prestes et nets ainsi que des coups de ciseaux.
Des rustres stupides et des corbeaux voraces
Qui s'engraissaient parmi les horreurs de l'hiver
En voyant les oiseaux d'espoir traverser l'air
Se liguent aussitôt pour leur donner la chasse.
Les hirondelles agonisent en des cages,
Leur aile saigne sous la serre des corbeaux,
Mais parmi l'azur qui crève enfin les nuages
Voici l'Avril ! Voici le printemps jeune et beau.
O gouvernants bourgeois à la poigne cruelle
Emprisonnez les gens, faites en des martyrs,
Tuez si ça vous plaît toutes les hirondelles,
Vous n'empêcherez pas le printemps de venir !
inviata da Bernart Bartleby - 11/6/2015 - 10:41
Lingua: Italiano
Versione italiana / Version italienne / Italian version / Italiankielinen versio:
Riccardo Venturi, 25-02-2020 20:21
Riccardo Venturi, 25-02-2020 20:21
PRIMAVERA
Presto verrà primavera; e le rondinelle
perché alfin giunga l'azzurro ad allegrarne il nido
fendono la nebbia fitta a gran colpi d'ala,
rapide e nette così come sforbiciate.
De' villan fessi, e qualche corvaccio vorace
che s'ingrassavano in mezzo agli orror dell'inverno
vedon gli uccelli di speme attraversar l'aria;
e tosto fan branco per dare loro la caccia.
Or le rondinelle stanno in agonia ingabbiate,
l'ala insanguinata sotto la grinfia de' corvi.
Ma di tra l'azzurro che alfine rompe le nubi
ecco l'Aprile! La primavera giovine e bella.
O governanti borghesi dal polso crudele,
imprigionate le genti, martiri fatene pure,
e se v'aggrada uccidete tutte le rondinelle:
la primavera non meno sta per arrivare.
Presto verrà primavera; e le rondinelle
perché alfin giunga l'azzurro ad allegrarne il nido
fendono la nebbia fitta a gran colpi d'ala,
rapide e nette così come sforbiciate.
De' villan fessi, e qualche corvaccio vorace
che s'ingrassavano in mezzo agli orror dell'inverno
vedon gli uccelli di speme attraversar l'aria;
e tosto fan branco per dare loro la caccia.
Or le rondinelle stanno in agonia ingabbiate,
l'ala insanguinata sotto la grinfia de' corvi.
Ma di tra l'azzurro che alfine rompe le nubi
ecco l'Aprile! La primavera giovine e bella.
O governanti borghesi dal polso crudele,
imprigionate le genti, martiri fatene pure,
e se v'aggrada uccidete tutte le rondinelle:
la primavera non meno sta per arrivare.
Gaston Couté, quello che secondo me è stato il prototipo del futuro "cantautore impegnato" della storia della canzone d'autore e al quale, se qualcuno è interessato, ho riservato un lungo articolo sull'ultimo numero di "Azione nonviolenta" forse ancora reperibile in qualche edicola, ha scritto di fila quattro poesie di cui questa è la prima, ciascuna recante come titolo il nome di una stagione dell'anno.
".....dei grezzi stupidi e dei corvi voraci che si ingrassano durante gli orrori dell'inverno vedendo gli uccelli della speranza attraversare l'aria si coalizzano* in fretta per dar loro la caccia...o governanti borghesi dalla stretta crudele, imprigionate le genti, fatene dei martiri, ammazzate se vi fa piacere tutte le rondini, non impedirete alla primavera di arrivare!" (PRIMAVERA)
"Per seminare questi campi è stato sufficente qualche ragazzo...nella notte dei cervelli e dell'intensità dei cuori...fieri seminatori di idee gettate il vostro buon grano, dormirà come la spiga dorme nella terra ma innumerevoli , nei bei giorni della prossima estate, le vostre messi risplenderanno nella luce" (ESTATE)
"Come un mondo che muore schiacciato sotto il suo oro, la foresta autunnale agonizza...lo stesso odore di morte lenta...tutto l'oro della foresta esala putridume ma noi sappiamo che dall'ammasso di questo letame deve fiorire la gaiezza delle primule, la grazia degli alburni, la dolcezza del muschio e la bellezza delle quercie**, la nostra società assomiglia alla foresta..." (AUTUNNO)
"tristi, cupi, muti, curvi come la schiena dei braccianti, i vecchi monti hanno l'aria di un popolo di operai sulla strada dell'officina e la loro lunga schiera sembra entrare nell'inverno...la neve cade come cade il dolore e la miseria sulle schiene dei lavoratori...ancora, sempre, più forte...ma al semplice rumore di un passo...la loro rivolta gronda una valanga bianca...sul nostro mondo un giorno, che orribile valanga!" (INVERNO)
* bizzarramente l'originale francese recita "se liguent" che letteralmente in francese si tradurrebbe con "formare una lega"
** "dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior" (...)
Flavio Poltronieri
".....dei grezzi stupidi e dei corvi voraci che si ingrassano durante gli orrori dell'inverno vedendo gli uccelli della speranza attraversare l'aria si coalizzano* in fretta per dar loro la caccia...o governanti borghesi dalla stretta crudele, imprigionate le genti, fatene dei martiri, ammazzate se vi fa piacere tutte le rondini, non impedirete alla primavera di arrivare!" (PRIMAVERA)
"Per seminare questi campi è stato sufficente qualche ragazzo...nella notte dei cervelli e dell'intensità dei cuori...fieri seminatori di idee gettate il vostro buon grano, dormirà come la spiga dorme nella terra ma innumerevoli , nei bei giorni della prossima estate, le vostre messi risplenderanno nella luce" (ESTATE)
"Come un mondo che muore schiacciato sotto il suo oro, la foresta autunnale agonizza...lo stesso odore di morte lenta...tutto l'oro della foresta esala putridume ma noi sappiamo che dall'ammasso di questo letame deve fiorire la gaiezza delle primule, la grazia degli alburni, la dolcezza del muschio e la bellezza delle quercie**, la nostra società assomiglia alla foresta..." (AUTUNNO)
"tristi, cupi, muti, curvi come la schiena dei braccianti, i vecchi monti hanno l'aria di un popolo di operai sulla strada dell'officina e la loro lunga schiera sembra entrare nell'inverno...la neve cade come cade il dolore e la miseria sulle schiene dei lavoratori...ancora, sempre, più forte...ma al semplice rumore di un passo...la loro rivolta gronda una valanga bianca...sul nostro mondo un giorno, che orribile valanga!" (INVERNO)
* bizzarramente l'originale francese recita "se liguent" che letteralmente in francese si tradurrebbe con "formare una lega"
** "dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior" (...)
Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri - 25/2/2020 - 17:15
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Versi di Gaston Couté, da “Almanach de La Guerre Sociale, 1910-1911”, in appendice al quarto volume de “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle opere di Couté realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel 2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.