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Geranio

Premiata Forneria Marconi
Lingua: Italiano


Premiata Forneria Marconi

Lista delle versioni e commenti


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(1972)
dal secondo album della PFM "Per un amico"
Testo di Mauro Pagani
Musica di Mauro Pagani, Franco Mussida e Flavio Premoli.

Per un amico
Flavio Premoli - pianoforte, clavicembalo, organo Hammond e Pari, spinetta, mellotron, moog, campane, voce solista
Franco Mussida - chitarra acustica, chitarra a 12 corde, chitarra elettrica, mandoloncello, voce solista
Franz Di Cioccio - batteria, strumenti a percussione, voce
Giorgio Piazza - basso elettrico, voce
Mauro Pagani - flauto, flauto contralto, ottavino, violino, voce


IL PROFUMO E LA FOLLIA
Marco Novaro - su Rock Celebration

Marcel MarceauAnche Geranio è un pezzo molto interessante, ma che preferisce svelarsi poco per volta. E’ un addebito contro i mali in generale ma che si rivela gradualmente, e forse proprio per questo meccanismo da scatola cinese risulta molto più incisivo dei testi precedenti.

Geranio è un’allegoria di tutti i sogni che si perdono per strada, ma non solo; parla anche di guerre e miseria, realtà presenti che sono all’esatto opposto del sogno di ogni uomo.

Le immagini come sempre sono semplici e immediate, ma questa volta l’ironia si fa più fredda e disillusa. Anche la musica sul finale si fa più tesa e drammatica per sottolineare questa amarezza crescente. L’atmosfera stralunata su cui si chiude il pezzo è dovuta soprattutto a un abile gioco di poliritmia realizzata da Flavio e Franz.

MN: «E qual è il significato del titolo?»
FdC: «Geranio è un personaggio che potrebbe essere il cappellaio matto, un personaggio fantastico come il Signor Fiore, ecco. Voleva essere una cosa da circo, una specie di valzer triste con Pierrot. Quasi come se nella canzone apparisse Marcel Marceau con il suo fiore. Anche il canto andava volutamente a sfumare e scivolava verso l’onirico, mentre invece cresceva la poliritmia della musica.»

«Geranio è uno dei pezzi che cantavo dal vivo. Quando si arrivava verso il finale lasciavo la batteria, prendevo un faro, perché ero il folle della situazione, e salivo sopra gli amplificatori per proiettare la luce tutt’intorno e illuminare il pubblico. In quel momento recitavo il personaggio di Geranio come all’interno di un teatro della follia.
Nel frattempo Mauro lasciava il suo strumento per sostituirmi alla batteria dove continuava a segnare il tempo del valzer. Poi quando finivo di cantare io tornavo al mio posto e lui al suo strumento, e così terminavamo il pezzo.»

MN: «Perché ti è venuta in mente l’immagine proprio di questo fiore?»
MP: «Perché un giorno mia moglie profumava di geranio. Sai quell’odore un po’ pungente e penetrante? Ecco, quel profumo mi colpì moltissimo.»

Geranio non è un testo facile: molto bello, ma non facile. Il senso, per quanto comprensibile alla lettera, è comunque cifrato dai singoli versi sigillati riga per riga. Per di più c’è questo cambio repentino di immagini (la “via”, la “notte”, il “melograno”, la “fame”, il “gelo”, le “campane”, la “croce” e così via) che diventano ogni volta il simbolo di qualcosa di più profondo. La poesia di Geranio scava l’essenza in cerca del significato.
Balla piano nella via
balla il vento della notte
balla un sogno che non c'è più.

Balla l'ombra della luna
sfiora il tempo la fortuna
balla piano, balla laggiù.

Balla solo nella via
balla un sogno già lontano
balla piano, balla laggiù.

Balla, balla l'allegria
solo un bimbo, melograno
balla, piange nella via
balla, neve, gelo e fame
balla, gocce cosa sia
balla e cuoce le campane
balla il suono della guerra
fuochi intorno e neve in terra
balla il suono della via
balla un suono andato via
balla piano, balla laggiù.

2/5/2015 - 21:47



Lingua: Inglese

La riscrittura in inglese di Peter Sinfield per l'album "Photos of Ghost" pubblicato nel 1973.
Peter Sinfield è l'autore dei testi dei primi album dei King Crimson
PROMENADE THE PUZZLE

Lady dancing on a Tulip
Pirouetting in the sunset
Let me be your next cigarette.
Church bells, played by a penguin
Bearded priest who walks like chaplin,
I must fly like a swallow tonight.
Chinese rice paper poet
Dips his paintbrush in the silence
Of the lake which mirrors the sky.
Milkmaids waltz around the haystack
when the maestro blows his trumpet.
Bandsmen hammer at the cafe
for the gypsy's drawbridge bottle.
Choir boys pull on the zig-zag
Of the monkey's dream piano.
Fish eat stolen keys in rivers
Where the wooden legs go sailing.
Clocks join hands to dance the polka.
Sweep the carpet under the carpet
Promenade the Puzzle.

2/5/2015 - 23:25


Impressioni di settembre

Il rendimento Settembre del sito https www antiwarsongs org


Il Webmastro (idea di RV) - 6/10/2020 - 10:06


Anche io sono tornato ai gerani ;-)
Ho un vaso al balcone di gerani piantati a primavera: bianchi, fucsia e rossi. Ogni volta che mi affaccio alla finestra per fumarmi una sigaretta, li posso ammirare :-)
Bel pezzo e mi ricorda moltissimo qualche "fatica" polacca della fine dei 70', ma non so quale :-D

Tanto qua, ce l'abbiamo "l'autunno polacco d'oro" adesso e mi dovete credere che è 'no spettacolo alla grande... come ogni anno del resto...

Saludos

ps

'sti K & M non mi dicono niente, però
so' ngorante, lo sapete

k - 6/10/2020 - 19:45




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