Brudermord, Brudermord!
Blutig schreckensvolles Wort
Ach, was ließ ich mich belügen
von der Herren List betrügen
daß aufs Volk ich frevelnd schoß
Hör, Kamerad, hör, Kamerad!
Was mein Herz zerschnitten hat
Was mein Haupt mit Fluch bedeckt
Laß es dir zur Warnung sein.
Brudergruß, Brudergruß
O daß ich es sagen muß
hört´ ich auf der Scheidenhalle
Aus des Volkes reichem Schalle
unsre Antwort war der Tod
Gagern blieb, Gagern blieb
Tot, der uns zum Morden trieb
Und wir flohn den Berg hinunter
auch stiegen wir ihn wieder
als der Feind gewichen war
Siegeswild, siegeswild
Stürzten wir aufs Kampfgefild
Und wir sahen nur nach Leichen
Weh, und ich sah den todesbleichen
und ich den einzigen Bruder sterbend fand
"Gott yerzeih, Gott verzeih
Dir und steh dem Vater bei"
Als er dieses leis gesprochen
ist sein teures Herz gebrochn
Auch mir brach das eigne Herz
Gleich dem Kain, gleich dem Kain
Irre ich heimatlos umher
Vater will mich nicht mehr kennen
Mutter will mich nicht mehr nennen
Wollen lieber sohnlos sein
"Nimm den Fluch, nimm den Fluch!"
War des Vaters letzter Spruch.
"Bist mein Sohn nicht, bist kein Bürger
Geh zu dem Soldherrn, dem als Würger
du gedient hast, du feiler Knecht"!
Blutig schreckensvolles Wort
Ach, was ließ ich mich belügen
von der Herren List betrügen
daß aufs Volk ich frevelnd schoß
Hör, Kamerad, hör, Kamerad!
Was mein Herz zerschnitten hat
Was mein Haupt mit Fluch bedeckt
Laß es dir zur Warnung sein.
Brudergruß, Brudergruß
O daß ich es sagen muß
hört´ ich auf der Scheidenhalle
Aus des Volkes reichem Schalle
unsre Antwort war der Tod
Gagern blieb, Gagern blieb
Tot, der uns zum Morden trieb
Und wir flohn den Berg hinunter
auch stiegen wir ihn wieder
als der Feind gewichen war
Siegeswild, siegeswild
Stürzten wir aufs Kampfgefild
Und wir sahen nur nach Leichen
Weh, und ich sah den todesbleichen
und ich den einzigen Bruder sterbend fand
"Gott yerzeih, Gott verzeih
Dir und steh dem Vater bei"
Als er dieses leis gesprochen
ist sein teures Herz gebrochn
Auch mir brach das eigne Herz
Gleich dem Kain, gleich dem Kain
Irre ich heimatlos umher
Vater will mich nicht mehr kennen
Mutter will mich nicht mehr nennen
Wollen lieber sohnlos sein
"Nimm den Fluch, nimm den Fluch!"
War des Vaters letzter Spruch.
"Bist mein Sohn nicht, bist kein Bürger
Geh zu dem Soldherrn, dem als Würger
du gedient hast, du feiler Knecht"!
inviata da Bernart Bartleby - 20/2/2015 - 14:27
Lingua: Italiano
Versione italiana di Francesco Mazzocchi
FRATRICIDIO
Fratricidio, fratricidio!
Sanguinosa paurosa parola
Ah, come mi sono lasciato mentire
ingannare astutamente dai signori
che ho commesso il delitto di sparare sul popolo
Ascolta, camerata, ascolta, camerata!
Quel che mi ha spezzato il cuore
Quel che mi ha coperto il capo di maledizione
Lascia che ti sia di monito.
Saluto fraterno, saluto fraterno
Oh, che io devo dire questo
sentivo sul punto del commiato
dalla grande voce del popolo
la nostra risposta fu la morte
Gagern è rimasto, Gagern è rimasto
morto, lui che ci ha spinto al massacro
E noi fuggiti sotto il monte
ci siamo anche risaliti
quando il nemico s’è ritirato
Pazzi della vittoria, pazzi della vittoria
siamo precipitati sul campo di battaglia
ed abbiamo visto solo cadaveri
ahi, ed io ho visto il pallore della morte
ed io ho trovato morente l’unico fratello
"Dio perdoni, Dio perdoni
te e stia vicino al padre"
Detto questo con un filo di voce
il suo prezioso cuore s’è rotto
Anche a me ha rotto il cuore
Come Caino, come Caino
vago in giro senza patria
il padre non mi vuole più conoscere
la madre non mi vuole più nominare
vogliono piuttosto essere senza figli
"Sii maledetto, sii maledetto!"
Sono state le ultime parole del padre.
"Non sei mio figlio, non sei borghese
Vai dall’assoldatore, che come un tirapiedi
hai servito, tu servo venduto"!
Fratricidio, fratricidio!
Sanguinosa paurosa parola
Ah, come mi sono lasciato mentire
ingannare astutamente dai signori
che ho commesso il delitto di sparare sul popolo
Ascolta, camerata, ascolta, camerata!
Quel che mi ha spezzato il cuore
Quel che mi ha coperto il capo di maledizione
Lascia che ti sia di monito.
Saluto fraterno, saluto fraterno
Oh, che io devo dire questo
sentivo sul punto del commiato
dalla grande voce del popolo
la nostra risposta fu la morte
Gagern è rimasto, Gagern è rimasto
morto, lui che ci ha spinto al massacro
E noi fuggiti sotto il monte
ci siamo anche risaliti
quando il nemico s’è ritirato
Pazzi della vittoria, pazzi della vittoria
siamo precipitati sul campo di battaglia
ed abbiamo visto solo cadaveri
ahi, ed io ho visto il pallore della morte
ed io ho trovato morente l’unico fratello
"Dio perdoni, Dio perdoni
te e stia vicino al padre"
Detto questo con un filo di voce
il suo prezioso cuore s’è rotto
Anche a me ha rotto il cuore
Come Caino, come Caino
vago in giro senza patria
il padre non mi vuole più conoscere
la madre non mi vuole più nominare
vogliono piuttosto essere senza figli
"Sii maledetto, sii maledetto!"
Sono state le ultime parole del padre.
"Non sei mio figlio, non sei borghese
Vai dall’assoldatore, che come un tirapiedi
hai servito, tu servo venduto"!
dai riferimenti contenuti, credo piuttosto che qui parli non un austriaco, ma un soldato del contingente bavarese dell’esercito della lega tedesca agli ordini del generale Friedrich von Gagern, che il 20 aprile 1848 si scontrò con le truppe dei rivoluzionari bavaresi guidati da Friedrich Heckers nella battaglia sulla Scheideck, finita con la repressione della rivolta, ma anche con la morte del generale
inviata da Francesco Mazzocchi - 29/1/2019 - 19:53
×
Canzone di anonimo soldato dell’esercito imperiale austriaco, inorridito dall’ordine di sparar sulla sua gente ricevuto durante la repressione della rivoluzione del 1848. In quel periodo accadde effettivamente – specie durante le rivolte del 1849 nel Baden-Palatinato - che reparti dell’esercito si rifiutassero di sparare e passassero con gli insorti, ma fu un fenomeno sporadico e comunque irrilevante per l’esito finale.
Testo trovato su Volkslieder Archive