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La festa

Moreno Ciandri detto Bube
Lingua: Italiano




[1981]
mocian

Moreno Ciandri è un musicista, bluesman e cantore popolare della provincia di Firenze. Detto "Bube", ha scritto anche una canzone proprio su "Nada, la ragazza di Bube" ripresa dal famoso romanzo di Carlo Cassola. Non mi è dato sapere se l'episodio ricordato in questa canzone sia avvenuto effettivamente (cosa che, ovviamente, non spero affatto) o se sia frutto della fantasia dell'autore; ma "fantasia" fino a un certo punto, in ogni caso. Le aggressioni fasciste sono forse mai venute meno? "Casapound" e "Forza Nuova" sono cose del passato? Il testo è ripreso da Canti di Lotta, ma in questo caso si è fatto strada anche su WikiTesti. Moreno Ciandri ha anche un suo canale YouTube. [RV]
Tutto è calmo alla festa in paese
bancherelle gelati e canzoni
sembra un treno dai tanti vagoni
pieno zeppo di felicità
le bandiere non son mai mancate
tutti gli anni la stessa storia
il comizio a qualche memoria
e di corsa poi dopo a mangiar
le risate risuonano ovunque
il paese che sta germogliando
la tristezza scacciata cantando
accompagnata da il fiasco di vin
c'è Luigi che dice a suo figlio
mentre lo stringe forte in braccio
viene che andiamo allo spaccio
il gelato ti voglio comprar
e la festa continua tranquilla
ma ad un tratto si sente un frastuono
come ghiaccio la gente si ferma
due secondi a cercar di capir
una squadra di uomini armati
che tre stand hanno già ribaltato
chi era sotto a mangiare beato
tutto addosso si è visto crollar
manganelli che vibrano al ritmo
delle urla di donne e bambini
c'è chi grida fascisti assassini
in pasto ai cani vi vorremmo dar
finalmente la polizia
le ambulanze che corron per la via
i feriti di corsa all'ospedal
ad un tratto si sente gridare
l'ha c'è un uomo sotto le macerie
è Luigi il panettiere
su corriam lo dobbiamo salvar
e Luigi ci guarda piangendo
nei suoi occhi si legge il terrore
aiutatemi mio figlio muore
ed al cuor sempre stretto lo ha
finalmente si tirano fuori
per suo figlio non c'è più la festa
una lamiera gli ha rotto la testa
mentre allegro se stava al bar
ma Luigi continua a chiamarlo
ed infine urla disperato
assassini mi avete ammazzato
quello che al mondo amavo di più
sono passati ormai cinque anni
si rinnova la festa in paese
e Luigi non bada alle spese
il gelato vuole a tutti comprar
uno solo lo posa per terra
la dove cinque anni or sono
era lì schiacciato un cono
che suo figlio mangiato non ha.

inviata da Riccardo Venturi - 12/2/2015 - 22:24




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