Lingua   

Im Osten

Georg Trakl
Lingua: Tedesco


Lista delle versioni e commenti


Ti può interessare anche...

Menschheit
(Georg Trakl)
Klage
(Georg Trakl)
Bach and the Sentry
(Ivor Gurney)


[1914]
Versi di Georg Trakl, pubblicati sulla rivista “Der Brenner”, diretta dall’amico Ludwig von Ficker, all’inizio del 1915.
Poi nella raccolta “Die Dichtungen” pubblicata nel 1919.
Musica di Jan Adriaan Stuten (1890-1948), musicista e direttore d’orchestra neerlandese, nella sua composizione “In Memoriam” (1940) dedicata al poeta Georg Trakl.



Un’altro terribile presagio della Grande Guerra in cui sarebbe sprofondata per sempre la sua vita. Georg Trakl scrisse questi versi nell’agosto 1914, pochi giorni prima di partire da Innsbruck con un trasporto militare diretto al fronte in Galizia e Bucovina.
Lì Georg Trakl, assegnato ad un reparto sanitario, si trovò a dover assistere, da solo e senza mezzi, decine di soldati feriti, straziati, agonizzanti. Il senso di disperazione ed impotenza lo indusse a tentare il suicidio, ma gli fu impedito dai commilitoni. Trasferito presso l’ospedale psichiatrico militare di Cracovia, qui ricevette la visita di Ludwig von Ficker, uno dei pochi che ne aveva intuito la grandezza, al quale affidò i suoi ultimi scritti. Poi, ai primi di novembre, Georg Trakl la fece finita con una overdose di cocaina. Aveva 27 anni.

Den wilden Orgeln des Wintersturms
Gleicht des Volkes finstrer Zorn,
Die purpurne Woge der Schlacht,
Entlaubter Sterne.

Mit zerbrochnen Brauen, silbernen Armen
Winkt sterbenden Soldaten die Nacht.
Im Schatten der herbstlichen Esche
Seufzen die Geister der Erschlagenen.

Dornige Wildnis umgürtet die Stadt.
Von blutenden Stufen jagt der Mond
Die erschrockenen Frauen.
Wilde Wölfe brachen durchs Tor.

inviata da Bernart Bartleby - 9/2/2015 - 16:50




Lingua: Italiano

Traduzione italiana di Vera degli Alberti e Eduard Innerkofler, da “Georg Trakl. Le poesie”, Garzanti, Milano, 1983.
SUL FRONTE ORIENTALE

Ai selvaggi organi della tempesta invernale
somiglia del popolo l'oscura collera,
la purpurea onda della battaglia,
di stelle sfrondate.

Con cigli infranti, argentee braccia
fa cenno ai soldati morenti la notte.
Nell'ombra dell'autunnale frassino
sospirano gli spiriti degli abbattuti.

Sterpaglia spinosa cinge la città.
Da sanguinanti gradini discaccia la luna
le atterrite donne.
Selvaggi lupi irruppero attraverso la porta.

inviata da Bernart Bartleby - 9/2/2015 - 16:50




Lingua: Francese

Traduzione francese di Pierre Mathé da The LiederNet Archive
À L'EST

L'obscure rage du peuple
Ressemble aux orgues sauvages des tempêtes hivernales,
La vague pourprée de la bataille
Défeuille les étoiles.

Avec des sourcils brisés, des bras d'argent,
La nuit fait signe aux soldat mourants.
Dans l'ombre du frêne automnal
Les fantômes des tués gémissent.

Une végétation épineuse ceint la ville.
La lune chasse les femmes effrayées
Sur les marches sanglantes.
Des loups sauvages firent irruption par les portes.

inviata da Bernart Bartleby - 9/2/2015 - 16:51




Lingua: Inglese

Traduzione inglese di John Greening, dalla raccolta “To the War Poets” pubblicata nel 2013 in Gran Bretagna.
ON THE EASTERN FRONT

The winter storm's mad organ playing
is like the Volk's dark fury,
the black-red tidal wave of onslaught,
defoliated stars.

Her features smashed, her arms silver,
night calls to the dying men,
beneath shadows of November's ash,
ghost casualties heave.

A spiky no-man's-land encloses the town.
The moon hunts petrified women
from their blood-spattered doorsteps.
Grey wolves have forced the gates.

inviata da Bernart Bartleby - 9/2/2015 - 16:57




Pagina principale CCG

Segnalate eventuali errori nei testi o nei commenti a antiwarsongs@gmail.com




hosted by inventati.org