Gilles Servat: L'institutrice de Quimperlé
GLI EXTRA DELLE CCG / AWS EXTRAS / LES EXTRAS DES CCGLingua: Francese
Y avait une institutrice
A Sainte-Anne de Quimperlé
Qui n'y voyant pas malice
Epousa un divorcé
Vive les culs bénits, ma mère
Vive les culs bénits
Vive les culs bénits, ma mère
Vive les culs bénits
Elle fut mise à la porte
Sans aucune hésitation
Faut pas de gens de cette sorte
Dans une bonne institution
Vive les culs bénits, ma mère
Vive les culs bénits
Vive les culs bénits, ma mère
Vive les culs bénits
Elle plaida l'institutrice
Devant sa juridiction
Obtint en bonne justice
Sa réintégration
Vive les culs bénits, ma mère
Vive les culs bénits
Vive les culs bénits, ma mère
Vive les culs bénits
Eux, y avait les hypocrites
Les chafouins, les trop nourris
Les foutriquets, les jésuites
Et tant d'autres petits d'esprit
Vive les culs bénits, ma mère
Vive les culs bénits
Vive les culs bénits, ma mère
Vive les culs bénits
Ils lui ont fait des vacheries
Et des tas d'emmerdements
Et lui f'ront des avanies
Jusqu'à ce qu'elle foute son camp
Vive les culs bénits, ma mère
Vive les culs bénits
Vive les culs bénits, ma mère
Vive les culs bénits
Morale:
Il faut se mettre à la colle
Beaucoup de curés le font
Pour garder dans son école
Sa considération
Vive les culs bénits, ma mère
Vive les culs bénits
Vive les culs bénits, ma mère
Vive les culs bénits
A Sainte-Anne de Quimperlé
Qui n'y voyant pas malice
Epousa un divorcé
Vive les culs bénits, ma mère
Vive les culs bénits
Vive les culs bénits, ma mère
Vive les culs bénits
Elle fut mise à la porte
Sans aucune hésitation
Faut pas de gens de cette sorte
Dans une bonne institution
Vive les culs bénits, ma mère
Vive les culs bénits
Vive les culs bénits, ma mère
Vive les culs bénits
Elle plaida l'institutrice
Devant sa juridiction
Obtint en bonne justice
Sa réintégration
Vive les culs bénits, ma mère
Vive les culs bénits
Vive les culs bénits, ma mère
Vive les culs bénits
Eux, y avait les hypocrites
Les chafouins, les trop nourris
Les foutriquets, les jésuites
Et tant d'autres petits d'esprit
Vive les culs bénits, ma mère
Vive les culs bénits
Vive les culs bénits, ma mère
Vive les culs bénits
Ils lui ont fait des vacheries
Et des tas d'emmerdements
Et lui f'ront des avanies
Jusqu'à ce qu'elle foute son camp
Vive les culs bénits, ma mère
Vive les culs bénits
Vive les culs bénits, ma mère
Vive les culs bénits
Morale:
Il faut se mettre à la colle
Beaucoup de curés le font
Pour garder dans son école
Sa considération
Vive les culs bénits, ma mère
Vive les culs bénits
Vive les culs bénits, ma mère
Vive les culs bénits
inviata da Bernart Bartleby - 14/1/2015 - 12:05
Vorrei precisare che il testo non è stato composto da Gilles Servat (autore della musica) ma da André Servat.
Flavio Poltronieri - 22/6/2015 - 18:54
Lingua: Italiano
Versione italiana di Flavio Poltronieri
L'ISTITUTRICE DI QUIMPERLÉ
C'era una istitutrice
A Sainte-Anne de Quimperlé
Che non vedendo malizia
Sposò un divorziato
Vivano i culi benedetti,
madre mia
Vivano i culi benedetti
Fu messa alla porta
Senza alcuna esitazione
Niente gente di questa sorte
In una buona istituzione
Vivano i culi benedetti,
madre mia
Vivano i culi benedetti
Lei andò a lagnarsi, l'istitutrice
Davanti alla propria giurisdizione
Ottenne in buona giustizia
La sua reintegrazione
Vivano i culi benedetti,
madre mia
Vivano i culi benedetti
Ma c'erano degli ipocriti
Degli astuti, dei pancioni
Dei sempliciotti, dei gesuiti
Dei bigotti bassi d'animo
Vivano i culi benedetti,
madre mia
Vivano i culi benedetti
Le hanno fatto cattiverie
Creato delle seccature
E le faranno soprusi
Fino a che non se ne andrà
Vivano i culi benedetti,
madre mia
Vivano i culi benedetti
Morale:
Bisogna mettersi a leccare
Molti preti lo fanno
Per salvaguardare nella propria scuola
la loro considerazione
Vivano i culi benedetti,
madre mia
Vivano i culi benedetti
C'era una istitutrice
A Sainte-Anne de Quimperlé
Che non vedendo malizia
Sposò un divorziato
Vivano i culi benedetti,
madre mia
Vivano i culi benedetti
Fu messa alla porta
Senza alcuna esitazione
Niente gente di questa sorte
In una buona istituzione
Vivano i culi benedetti,
madre mia
Vivano i culi benedetti
Lei andò a lagnarsi, l'istitutrice
Davanti alla propria giurisdizione
Ottenne in buona giustizia
La sua reintegrazione
Vivano i culi benedetti,
madre mia
Vivano i culi benedetti
Ma c'erano degli ipocriti
Degli astuti, dei pancioni
Dei sempliciotti, dei gesuiti
Dei bigotti bassi d'animo
Vivano i culi benedetti,
madre mia
Vivano i culi benedetti
Le hanno fatto cattiverie
Creato delle seccature
E le faranno soprusi
Fino a che non se ne andrà
Vivano i culi benedetti,
madre mia
Vivano i culi benedetti
Morale:
Bisogna mettersi a leccare
Molti preti lo fanno
Per salvaguardare nella propria scuola
la loro considerazione
Vivano i culi benedetti,
madre mia
Vivano i culi benedetti
Ciao Flavio, grazie per la bella traduzione e per la precisazione a proposito della paternità del testo.
Ma André Servat è lo stesso di cui leggo sulla biografia di Gilles, cioè il suo bisnonno paterno, detto "Carrache" (dalla famiglia italiana Carracci, quella dei pittori?), ammaestratore d'orsi, che tentò (e non trovò) fortuna negli USA (per via della morte del suo orso) e che finì i suoi giorni a Saumur nella Loira?
Se così fosse, la canzone è senz'altro precedente al 1971!
Saluti
Ma André Servat è lo stesso di cui leggo sulla biografia di Gilles, cioè il suo bisnonno paterno, detto "Carrache" (dalla famiglia italiana Carracci, quella dei pittori?), ammaestratore d'orsi, che tentò (e non trovò) fortuna negli USA (per via della morte del suo orso) e che finì i suoi giorni a Saumur nella Loira?
Se così fosse, la canzone è senz'altro precedente al 1971!
Saluti
Bernart Bartleby - 23/6/2015 - 23:03
André è il nome del padre di Gilles che nel disco ha scritto anche un altro testo e cioè "Koc'h ki gwen ha koc'h ki du" che tradotto significa "merda di cane bianco e merda di cane nero" (una canzone che vorrebbe dimostrare la sottomissione del popolo bretone).
Ho notato che l'originale pubblicato nel sito riporta il ritornello "Vive les culs bénits..." mentre nel mio testo recita "Vivent les culs bénits..." (per questo la mia traduzione è "vivano" altrimenti sarebbe stata "viva").
Di alcune delle canzoni possiedo fotocopie dei dattiloscritti originali (dono di Gilles stesso), in questo caso le mie fonti le trovi nell'allegato che ti invio.
Come si può leggere il volume di spartiti è stato pubblicato dalle edizioni Chappell S. A. (catalogo Kelenn) Parigi nel 1973 quindi l'anno successivo all'uscita del primo disco di Servat appunto su etichetta Kelenn (Phonogram) c'è perciò una certa ufficialità, ovviamente l'errore umano è sempre possibile, oltretutto la pronuncia in francese di "vive" e "vivent" è uguale per cui il dubbio rimane.
Ho notato che l'originale pubblicato nel sito riporta il ritornello "Vive les culs bénits..." mentre nel mio testo recita "Vivent les culs bénits..." (per questo la mia traduzione è "vivano" altrimenti sarebbe stata "viva").
Di alcune delle canzoni possiedo fotocopie dei dattiloscritti originali (dono di Gilles stesso), in questo caso le mie fonti le trovi nell'allegato che ti invio.
Come si può leggere il volume di spartiti è stato pubblicato dalle edizioni Chappell S. A. (catalogo Kelenn) Parigi nel 1973 quindi l'anno successivo all'uscita del primo disco di Servat appunto su etichetta Kelenn (Phonogram) c'è perciò una certa ufficialità, ovviamente l'errore umano è sempre possibile, oltretutto la pronuncia in francese di "vive" e "vivent" è uguale per cui il dubbio rimane.
Flavio Poltronieri - 23/6/2015 - 23:07
×
Parole di André Servat (il padre di Gilles)
Musica di Gilles Servat
Nel disco intitolato all’autore
Quimperlé è una cittadina bretone del Finistère.