Siamo di guardia sul Montoso
siamo dei vecchi partigiani
abbiam piantato una bandiera
quella di vincere o morir!
Se il nemico viene su
canteranno le mitraglie
e nessuno passerà!
Partigiano, partigiano
cosa importa se si muore
nostro grido ed il valore
il fascismo sparirà!
Sparirà!
siamo dei vecchi partigiani
abbiam piantato una bandiera
quella di vincere o morir!
Se il nemico viene su
canteranno le mitraglie
e nessuno passerà!
Partigiano, partigiano
cosa importa se si muore
nostro grido ed il valore
il fascismo sparirà!
Sparirà!
inviata da Bernart Bartleby - 29/12/2014 - 10:57
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Canto diffuso tra le Brigate Garibaldi, in particolare la 4ª “Cuneo”, operante dalla Valle Po fino alle Langhe, nel cuneese, e la 105ª “Carlo Pisacane” attiva in Val Luserna (Pellice), nel torinese. Non per niente la segnalazione di questo canto mi arriva dall’amico Pino Costa di Luserna San Giovanni, maestro forgiatore e costruttore di beidane valdesi che abbiamo già incontrato su queste pagine.
Montoso, nel Comune di Bagnolo Piemonte, a 1.250 metri sullo spartiacque tra le valli Po e Pellice, è oggi un esempio di speculazione edilizia dissennata e criminale dovuta alla vicinanza con gli impianti sciistici del Rucas (che credevo abbandonati da tempo e che invece pare che in parte vivacchino ancora, neve permettendo, non si sa come…).
“Ma dopo l’8 settembre 1943 Montoso divenne uno dei principali punti di destinazione di rac¬cordo e di riferimento per i militari e civili che decidevano di prendere le armi contro le bande nazifasciste e che si muovevano nella zona del Pinerolese. […] Ogni anno, alla seconda domenica di luglio, [a Montoso] si ricordano quei giorni dolorosi e si celebra la Resistenza, con una manife¬stazione civile ed un’altra che ac¬comuna tre fedi: quella cattolica, quella valdese e quella ebraica. Si ricordano i giorni gloriosi e tremendi della Resistenza, delle offensive nazifasciste; in parti¬colare quella del settembre del 1944, la famigerata ‘Operazione Nachtigall’, giornate tremende che riuscirono solo a ritardare di qualche mese la Liberazione. Nel frattempo, però, ci furono gli attacchi, i rastrellamenti da parte delle bande nazifasciste, con i paesi messi a ferro e fuoco, con le stragi, come quella com¬piuta a Bagnolo, tredici perso¬ne trucidate per terrorizzare gli abitanti della zona e impedire si arrischiassero ad aiutare i parti¬giani. E come tutti i posti che sono in qualche modo entrati nella leggenda, anche il Montoso è raccontato in un canto, intitolato ‘Siamo di guardia sul Mon¬toso’ che recita, fra l’altro: «Se il nemico viene su canteranno le mitraglie e nessuno passerà». […]” (da “Lassù sul Montoso dov’è passata la storia”, articolo di Giovanni Ruotolo pubblicato sul numero di luglio 2012 di “Patria Indipendente”, rivista dell’ANPI)