Τι κι αν είμαι εξορία
να υπακούω στο φρουρό,
έχω κάθε ελευθερία
το είπε ο κύριος Μαρσώ
Τι κι αν είμαι φιμωμένος
να μουγκρίζω όσο μπορώ
είμαι κατοχυρωμένος
το είπε ο κύριος Μαρσώ
Το ινστιτούτο Μπουμπουλίνας
ανεβάζει το ρυθμό
της Εθνικής Οικονομίας
το είπε ο κύριος Μαρσώ
Σκλάβος, ρές, δούλος, παρίας
είδατε άλλο λαό
σκλάβο της ελευθερίας;
το είπε ο κύριος Μαρσώ.
να υπακούω στο φρουρό,
έχω κάθε ελευθερία
το είπε ο κύριος Μαρσώ
Τι κι αν είμαι φιμωμένος
να μουγκρίζω όσο μπορώ
είμαι κατοχυρωμένος
το είπε ο κύριος Μαρσώ
Το ινστιτούτο Μπουμπουλίνας
ανεβάζει το ρυθμό
της Εθνικής Οικονομίας
το είπε ο κύριος Μαρσώ
Σκλάβος, ρές, δούλος, παρίας
είδατε άλλο λαό
σκλάβο της ελευθερίας;
το είπε ο κύριος Μαρσώ.
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ - 19/11/2014 - 11:49
Lingua: Italiano
Traduzione italiana di Nicola Crocetti.
Proviene dall'edizione italiana del Diario del carcere di Mikis Theodorakis, Editori Riuniti, Roma, 1972 (p. 241). Si ricorda che, pur essendo stato il volume tradotto dal francese da Ottavio Cecchi (Journal de résistance), le traduzioni dei brani musicali furono effettuate direttamente dal greco da Crocetti. [RV]
MARC MARCEAU
S'anche vivo e deportato
sono pur sempre libero
di obbedire ai carcerieri
l'ha detto monsieur Marceau
S'anche sono imbavagliato
mi è pur sempre consentito
di mugghiare quanto voglio
l'ha detto monsieur Marceau
L'istituto Bubulinas (*)
assicura l'espansione
dell'economia nazionale
l'ha detto monsieur Marceau
Schiavi paria servi oppressi
avete mai visto un popolo
schiavo della libertà?
L'ha detto monsieur Marceau.
(*) "Strada di Atene. Al numero 21 ha sede la polizia ateniese. In questa sede sono 'accolti' gli oppositori del regime subito dopo l'arresto. L'edificio, divenuto tristemente noto per la sua Terrazza, è ormai il simbolo di un terrore barbarico. Le nefandezze che vi sono state commesse costituiscono una grande parte della relazione che la Commissione per i diritti dell'uomo ha presentato al Consiglio d'Europa." (nota di Mikis Theodorakis)
S'anche vivo e deportato
sono pur sempre libero
di obbedire ai carcerieri
l'ha detto monsieur Marceau
S'anche sono imbavagliato
mi è pur sempre consentito
di mugghiare quanto voglio
l'ha detto monsieur Marceau
L'istituto Bubulinas (*)
assicura l'espansione
dell'economia nazionale
l'ha detto monsieur Marceau
Schiavi paria servi oppressi
avete mai visto un popolo
schiavo della libertà?
L'ha detto monsieur Marceau.
(*) "Strada di Atene. Al numero 21 ha sede la polizia ateniese. In questa sede sono 'accolti' gli oppositori del regime subito dopo l'arresto. L'edificio, divenuto tristemente noto per la sua Terrazza, è ormai il simbolo di un terrore barbarico. Le nefandezze che vi sono state commesse costituiscono una grande parte della relazione che la Commissione per i diritti dell'uomo ha presentato al Consiglio d'Europa." (nota di Mikis Theodorakis)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ - 19/11/2014 - 12:01
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Mark Marsó
Στίχοι: Μίκης Θεοδωράκης
Μουσική: Μίκης Θεοδωράκης
Aνέκδοτo.
Testo di Mikis Theodorakis
Musica di Mikis Theodorakis
Inedito.
La si potrebbe chiamare una “canzone d'occasione”, o instant song, questa che Mikis Theodorakis compose durante il confino di Zatouna, nel 1969. Non fa parte, però, di nessuna Arcadia, né Theodorakis intese mai inserirvela. Nello sperduto villaggio dell'Arcadia dove era stato deportato assieme alla famiglia, Theodorakis riceveva comunque notizie da tutta Europa e gli venivano recapitati dei giornali stranieri, tra i quali Le Monde. La canzone prende dunque l'avvio da un articolo letto su quel giornale, a firma del giornalista Marc Marceau, corrispondente da Atene sin dal 1948. Così Theodorakis racconta l'episodio nel Diario del carcere (a pagina 240 dell'edizione italiana del 1972):
”Ci sono anche notizie irritanti come la lettura, su 'Le Monde' dell'articolo che Marc Marceau, corrispondente da Atene di quel giornale, ha dedicato il 23 aprile 1969 al secondo anniversario del putsch. Eccone un estratto:
' In due anni il nuovo regime ha fatto votare una Costituzione che, in linea di principio, ha una fisionomia giuridica sensibilmente più democratica della precedente. Hanno intrapreso un lavoro da giganti. Si sono impegnati nella riforma dello Stato, nella formazione di un apparato tecnico amministrativo moderno, e si sforzano di sciogliere vecchi nodi che falsano spesso i rapporti fra la Chiesa e lo Stato.
I nuovi dirigenti sono riusciti a mantenere l'economia nazionale sotto controllo, a salvare la macchina dello Stato e a perseguire una politica di investimenti produttivi. Essi si sforzano di raccogliere sotto la bandiera nazionale una potente flotta mercantile, ora sparpagliata sotto diverse bandiere di comodo. L'evasione fiscale è stata arrestata con beneficio per le entrate dello Stato. Sono state prese misure a favore degli operai salariati, dei funzionari, dei pensionati. I contadini sono la preoccupazione costante del governo. Il quale può anche mettere al suo attivo le misure prese nel campo dell'educazione nazionale: costruzione di nuove scuole, nomine di professori, borse di studio per gli studenti poveri, libri scolastici gratuiti. - 'Le Monde', 23 aprile 1969.
Non posso fare a meno di dedicargli un ringraziamento, una canzone di circostanza.”
In un momento in cui in tutta Europa si prendono iniziative, anche da parte della stampa, contro il regime militare fascista greco messo in piedi dalla CIA (si ricordi che Papadopoulos era direttamente sul suo libro paga), “Le Monde” viene fuori con l'articolo encomiastico. Non c'è in fondo da stupirsene troppo: il quotidiano della media borghesia francese, che passa per “orientato a sinistra”, è stato fondato nel 1944 su iniziativa diretta del generale De Gaulle e ha sempre posseduto un' “autorevolezza” assai ambigua. Poteva anche servirsi di corrispondenti, come Marc Marceau, dichiaratamente anticomunisti fino ad arrivare all'autentico filofascismo dell'articolo qui riportato. Occorre dunque figurarsi l'impressione che tale articolo fece a Thedorakis, torturato e deportato. Da qui la presente “canzonetta” al vetriolo che dedicò al pennivendolo francese. Se ne possiede il testo e la partitura, ma non è mai stata pubblicata né incisa in disco.
Una canzone che, però, qualche segno deve averlo lasciato in monsieur Marceau, che in seguito assunse posizioni molto più critiche verso il regime greco (specialmente da quando Theodorakis, nel 1970, si esiliò in Francia dopo la scarcerazione da Oropòs). Dopo la caduta del regime pubblicò anche un volume sulla "Grecia dei Colonnelli" per l'editore Robert Laffont. [RV]