Eppure da un poco di tempo i padroni han paura
Eppure da un poco di tempo i padroni han paura
Hanno fatto leggi loro per la scelta dei delinquenti,
una religione loro con i vescovi dissidenti,
hanno carceri e fortezze hanno banche e uffici tasse
han cantieri e fonderie hanno pure le opere pie.
Eppure da un poco di tempo i padroni han paura
Eppure da un poco di tempo i padroni han paura
Hanno i loro poliziotti e gli danno una miseria
una miseria e la galera se fan tanto di fiatare
hanno i deputati loro quelli li paghiamo noi
han giornali e informazioni hanno la televisione.
Eppure da un poco di tempo i padroni han paura
Eppure da un poco di tempo i padroni han paura
Han capito che stavolta la faccenda si rivolta
han capito che è cambiato che è finito il gran mercato
non li salvano le bombe con le stragi nelle piazze
il processo insabbiato e pure il colpo di stato.
Eppure da un poco di tempo i padroni han paura
Hanno fatto leggi loro per la scelta dei delinquenti,
una religione loro con i vescovi dissidenti,
hanno carceri e fortezze hanno banche e uffici tasse
han cantieri e fonderie hanno pure le opere pie.
Eppure da un poco di tempo i padroni han paura
Eppure da un poco di tempo i padroni han paura
Hanno i loro poliziotti e gli danno una miseria
una miseria e la galera se fan tanto di fiatare
hanno i deputati loro quelli li paghiamo noi
han giornali e informazioni hanno la televisione.
Eppure da un poco di tempo i padroni han paura
Eppure da un poco di tempo i padroni han paura
Han capito che stavolta la faccenda si rivolta
han capito che è cambiato che è finito il gran mercato
non li salvano le bombe con le stragi nelle piazze
il processo insabbiato e pure il colpo di stato.
inviata da Bernart Bartleby - 25/8/2014 - 17:22
Lingua: Italiano
Ricordo questo testo, da una raccolta di Canti Popolari curata da Dario Fo.
Eppure da un poco di tempo
i padroni han paura
Eppure da un poco di tempo
i padroni han paura
Hanno fatto leggi loro
e son loro anche i decreti
una religione loro
e per non parlare dei preti
hanno carceri e fortezze
hanno banche e uffici tasse
han cantieri e fonderie
hanno pure le opere pie.
Eppure da un poco di tempo
i padroni han paura
Eppure da un poco di tempo
i padroni han paura
Hanno i loro poliziotti
e gli danno una miseria
poliziotti pronti a tutto
hanno i giudici e il prefetto
hanno i deputati loro
quelli li paghiamo noi
han giornali e informazioni
hanno la televisione.
Eppure da un poco di tempo
i padroni han paura
Eppure da un poco di tempo
i padroni han paura
Han capito che stavolta
la faccenda si rivolta
han capito che è cambiato
che è finito il gran mercato
non li salva il vaticano
e neppur l’americano
e per questo hanno tentato
pure il colpo di stato.
Per questo da un poco di tempo
i padroni han paura
Per questo da un poco di tempo
i padroni han paura
i padroni han paura
Eppure da un poco di tempo
i padroni han paura
Hanno fatto leggi loro
e son loro anche i decreti
una religione loro
e per non parlare dei preti
hanno carceri e fortezze
hanno banche e uffici tasse
han cantieri e fonderie
hanno pure le opere pie.
Eppure da un poco di tempo
i padroni han paura
Eppure da un poco di tempo
i padroni han paura
Hanno i loro poliziotti
e gli danno una miseria
poliziotti pronti a tutto
hanno i giudici e il prefetto
hanno i deputati loro
quelli li paghiamo noi
han giornali e informazioni
hanno la televisione.
Eppure da un poco di tempo
i padroni han paura
Eppure da un poco di tempo
i padroni han paura
Han capito che stavolta
la faccenda si rivolta
han capito che è cambiato
che è finito il gran mercato
non li salva il vaticano
e neppur l’americano
e per questo hanno tentato
pure il colpo di stato.
Per questo da un poco di tempo
i padroni han paura
Per questo da un poco di tempo
i padroni han paura
inviata da stefano - 3/8/2021 - 16:57
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Dallo spettacolo “Ci ragiono e canto, vol. 2”, scritto da Dario Fo nel 1969, come messo in scena nel 1977 dal Collettivo teatrale La Comune (con Concetta Busacca, Pina Busacca, Delio Chittò, Giorgina De Negri, Ciccio Giuffrida, Pino Masi, Amedeo Merli, Gaia Mezzadri, Norma Midani, Ivana Monti, Piero Sciotto e gli Aggius, ossia il Coro del Galletto di Gallura).
Testo trovato sul libretto dello spettacolo.
Il lavoro nasce in seno all’Istituto Ernesto De Martino, grazie alle ricerche di Cesare Bermani e Franco Coggiola. Fu rappresentato per la prima volta il 16 aprile del 1966 al Teatro Carignano di Torino. Lo spettacolo era concepito come raccolta di canti popolari legati al lavoro e tutti i partecipanti erano intesi come "portatori" di culture. Nella seconda edizione si introducono canti nuovi legati alla attualità, in particolare quelli eseguiti da Antonio Infantino ed Enzo Del Re che su suggerimento dello stesso Dario Fo compongono "Povera gente" ed "Avola", la prima sulla nuova emigrazione dal Sud verso il Nord Italia e verso il Nord Europa e la Svizzera, la seconda sulla strage di braccianti avvenuta nel 1968 durante una manifestazione sindacale nel piccolo paese del siracusano. Nella terza edizioni queste canzoni saranno eseguite da Pino Masi, Ciccio Busacca e altri.
Tra gli interpreti Giovanna Marini, [Giovanna Daffini, Caterina Bueno, Rosa Balistreri, Piero Nissim, il Gruppo Padano di Piadena, il Coro del Galletto di Gallura, Maria Teresa Bulciolu, Ivan Della Mea, Enzo Del Re, Ciccio Busacca. Lo spettacolo mirava a rappresentare, attraverso canti popolari di tutte le regioni italiane, la condizione del mondo popolare e proletario in Italia.
A "Ci ragiono e canto n. 3" (1973) parteciparono invece Ciccio Busacca, Piero Sciotto, Chicca De Negri e Policarpo Lanzi - (it:wikipedia)
Vol. 1: Le dodici parole della verità - Sun cuntent de vess al mund - Tibi (Da cannu semmu nati illi campagni) - Nana bobò - Ninna nanna a sette e venti - A lavorar gh'andèm prima matina - Curaggiu, bibinnaduri - S'la tera cultivada - So stato a lavorà a Montesicuro - O Signur di puveritt - El vilano e el faraone - Guarda chi vita chi fa lu zappaturi - Tarè, nun ti ni jenne - Cassisia agghia vintu - Iu partu e su custrittu di partiri - Lu suldate che va a la guerre - Fuoco e mitragliatrici e Valzer dei disertori - Avvidecci la me fata - Ero povero ma disertore - Matri ch'aviti figghi a l'abbatìa - O cancellier che tieni la penna in mano - La mia cella - Da piccola bambina aveo imparato - Figghiu sciatu meu! - Mare maje - Oh veni sonnu di la muntanella - Poca terra
Vol. 2:
Eravamo in quindici – Ascoltate o popolo ignorante – Bandiera rossa del partigiano - La tradotta che parte da Novara - Abballati abballati - Ballo tondo – E mi sont chi in filanda – Quando sento il primo fischio - A la matin bonora - Per Santa Caterina dei pastai - Da noi c'è tanto fumo - Eppure da un poco di tempo – Battan l'otto - Chi vene a laurà – Se otto ore – Sun cuntent de vess al mund – Ho visto un re - Mama mia vurìa vurìa - Mamma mamma mi sento un gran male - La bella la va al fosso - E picchia picchia alla porticella - Non è amore – Vieni fuori compagno – Avola - Forza compagni
Vol. 2, atto secondo: Capissi pu nagott –Vieni fuori compagno – Avola – Illu Vietnam nostri compagni - Padrone Olivetti - Ho comprato un frigorifero - Sono sbarcate le navi - Peregrinazioni lagunari - Sagghiata - Dop'ott'ore – Signor padrone non si arrabbi (Il merdometro) – Povera gente - Audite bona zente - Gloria Laus et honor - Ecco il ridente maggio - Ballo ondo – È fatalità - Aemmu-fatigatu - Al jorn del- Giudici – 600 preti operai – Uguaglianza - Cristo sara` dalla parte nostra – Non aspettar San Giorgio
Vol. 3: Su patriottu Sardu a sos feudatarios [Procurad' e moderare] – Calma calma! – Ogni giorno all'alba - E mi me ne su andao – Sagghiata – Saluteremo il signor padrone – Signor padrone non si arrabbi (Il merdometro) – Povera gente - Audite bona zente - Stabat Mater – Mi s’eri ammo’ giuvina – Figghiu sciatu meo – Gloria laus et honor - Ecco il ridente maggio - Ballo tondo – È fatalità - Aemmu-fatigatu - Al jorn del Giudici – Un servo sotto la croce - Non aspettar San Giorgio
Vol. 3 atto secondo: Un servo sotto la croce - (Tutto m’arrubau lu patruni miu) - (Eccoci giunti a questa abitazione) - (In strambotte rispetto a incastro so il migliori) - (Ora di tutto il mio Saverio so privato) - (Piantiamola di piangerci addosso) - Noi separati e loro tutti uniti - Attento, Colonnello! - (Sì sì la lotta ci vuole ma come) - La mafia, storia di Turiddu Carnevale (inizio) - La mafia, storia di Turiddu Carnevale (fine) - La GAP - Noi separati e loro tutti uniti ripresa - (In una vecchia scuola) - (Basta! Non possiamo continuare con sta danza)