Il giorno di domani
sarà tutto per te
Un goccio di caffè
una zaffata di vento
Prima di voltare la testa
conterò fino a cento
Ma oggi, oggi non è un giorno di festa
Domani, domani, domani
Già oggi è domani
Sabbia sole, per te
acqua verde, per me
miele su antichi dolori
Dentro l’abbaiare dei cani
con violenti colori
scoppiano cieli e lampi lontani
Caldo da terra bruciata
La macchina è ingrippata
Io e te camminiamo
tenendoci per mano
a cercare un meccanico
là verso il paese nascosto
da un grande verde di bosco
Sciabola fitta l’aria d’agosto
su questa strada abbandonata
Ma non è abbandonata
Sull’argine in fila
diecimila baracche
e caverne di fuggitivi
Occhi di ragazze e mani
di uomini vivi
escono dalla terra, con crani,
fucili. Una dura giornata
Qua fa notte presto
Giovani orsi annusano
i tubi di petrolio
scuotono un ramo di pesco
secco. Nel cielo buchi neri
riempiti da niente
o dal fuoco di questi pensieri
nell’improvvisa aria di guerra
sarà tutto per te
Un goccio di caffè
una zaffata di vento
Prima di voltare la testa
conterò fino a cento
Ma oggi, oggi non è un giorno di festa
Domani, domani, domani
Già oggi è domani
Sabbia sole, per te
acqua verde, per me
miele su antichi dolori
Dentro l’abbaiare dei cani
con violenti colori
scoppiano cieli e lampi lontani
Caldo da terra bruciata
La macchina è ingrippata
Io e te camminiamo
tenendoci per mano
a cercare un meccanico
là verso il paese nascosto
da un grande verde di bosco
Sciabola fitta l’aria d’agosto
su questa strada abbandonata
Ma non è abbandonata
Sull’argine in fila
diecimila baracche
e caverne di fuggitivi
Occhi di ragazze e mani
di uomini vivi
escono dalla terra, con crani,
fucili. Una dura giornata
Qua fa notte presto
Giovani orsi annusano
i tubi di petrolio
scuotono un ramo di pesco
secco. Nel cielo buchi neri
riempiti da niente
o dal fuoco di questi pensieri
nell’improvvisa aria di guerra
inviata da Bernart Bartleby - 16/8/2014 - 15:02
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Nell’album intitolato “Il giorno aveva cinque teste”
Versi del poeta Roberto Roversi (1923-2012), scritti appositamente per Lucio Dalla.
Musica di Lucio Dalla.
In un’atmosfera ferragostana, proprio come oggi, basta essere lasciati a piedi dall’auto e dover abbandonare l’autostrada, basta scartare un attimo dal nostro quieto vivere per accorgersi della desolazione che c’è tutt’intorno, inquietante e minacciosa...
L’immagine suscitata da Roversi mi ha fatto venire in mente un campo nomadi.
O un campo profughi.