Arohaina mai
E te Kingi nui
Manaakitia rā
O tamariki e
Horahia mai rā
Te marie nui ki te
Hokowhitu a Tū toa
Ngā mamaetanga
Me ngā pouri nui
Pēhia rawatia
Ki raro rā e.
Mē anga atu
Ka karanga ki te Matua
Aue aroha mai
Ngā hapū katoa
O Aotearoa e
Tau awhitia rā
Ko tōku rongo
Kia mau te tihe
Mauria ora
A ngā tūpuna
Hei tohu wehi e
E te Kingi nui
Manaakitia rā
O tamariki e
Horahia mai rā
Te marie nui ki te
Hokowhitu a Tū toa
Ngā mamaetanga
Me ngā pouri nui
Pēhia rawatia
Ki raro rā e.
Mē anga atu
Ka karanga ki te Matua
Aue aroha mai
Ngā hapū katoa
O Aotearoa e
Tau awhitia rā
Ko tōku rongo
Kia mau te tihe
Mauria ora
A ngā tūpuna
Hei tohu wehi e
inviata da Riccardo Venturi - 31/7/2014 - 11:50
Lingua: Inglese
English translation by Toby Rikihana
"Our thanks again to to Toby Rikihana of Christchurch for his scholarly translation." - NZ Folk Song
SHOW COMPASSION
Show compassion
O great King
bestow blessings
on your children.
Spread your blessings
of peace and comfort to the
brave band of Tu.
The pains
and great sorrows,
let them be suppressed
completely.
Lift upwards
your voices to the Father
Aue, show compassion
To all families,
of New Zealand.
firmly embrace
peace
Retain the spirit
of life
of your ancestors
an emblem of courage.
Show compassion
O great King
bestow blessings
on your children.
Spread your blessings
of peace and comfort to the
brave band of Tu.
The pains
and great sorrows,
let them be suppressed
completely.
Lift upwards
your voices to the Father
Aue, show compassion
To all families,
of New Zealand.
firmly embrace
peace
Retain the spirit
of life
of your ancestors
an emblem of courage.
NUOVA ZELANDA: i maori protestano contro il governo che vuole chiudere Te Aka Whai Ora
Gianni Sartori
Mobilitati dal partito Te Pati Maori , agli inizi di dicembre dell’anno scorso migliaia di maori avevano manifestato - sia a Auckland (la maggior città neozelandese) che nella capitaleWellington - contro la coalizione governativa di destra (insediatasi nell’ottobre 2023) del primo ministro Christopher Luxon (esponente del partito conservatore). Accusandolo di razzismo e di voler abolire i trattati che tutelano i diritti degli indigeni. Per esempio con il cambiamento (in inglese ovviamente) della denominazione di alcuni dipartimenti maori. E soprattutto smantellando (come promesso in campagna elettorale) Te Aka Whai Ora, l’autorità sanitaria maori creata nel 2022 per garantire migliori condizioni di salute agli aborigeni.
Stando alle dichiarazioni del ministro della sanità Shane Reti si prevede di “inglobare l’Autorità sanitaria maori all’interno del sistema sanitario nazionale entro la fine di marzo”.
Da parte sua Rawiri Waititi, copresidente di Te Pati Maori aveva invece chiesto al governo di "onorare il trattato di Waitangi”.
Firmato nel 1840 tra la Corona britannica e alcuni capi maori, il trattato di Waitangi avrebbe dovuto garantire i diritti degli indigeni (attualmente il 17% della popolazione). In cambio del riconoscimento dell’avvenuta colonizzazione britannica, ai maori veniva garantito il possesso delle loro terre (o almeno di quanto ne rimaneva).
Le proteste sono riprese quest’anno. In gennaio almeno diecimila maori erano scesi in strada a Ngaruawahia rispondendo all’appello del re maori Tuheitia Paki.
E questo nonostante molti tra gli indigeni esprimano diffidenza nei confronti del Movimento reale maori (radicato soprattutto nell’Isola del Nord.
Ulteriore conferma della determinazione degli indigeni è venuta con la manifestazioni di febbraio proprio a Waitangi in occasione di una cerimonia (il Waitangi Day, festa nazionale che ricorda l’anniversario della firma del trattato) a cui prendevano parte esponenti governativi. I militanti maori più agguerriti hanno annunciato senza mezzi termini di “non tollerare la soppressione del trattato”.
Per calmare le acque il vice-primo ministro Winston Peters (leader del New Zealand First Party, membro della coalizione tripartita) ha risposto che in realtà si tratterebbe soltanto di una “revisione, non dell’abolizione del trattato”. In pratica si prevede di “reinterpretarlo”.
Ma senza riuscire a convincere i manifestanti che inalberavano cartelli e brandelli (simbolici) del trattato e che avevano particolarmente disturbato l’intervento di David Seymour (leader del partito conservatore). Il quale sosteneva - in contrapposizione con le dichiarazioni del primo ministro Luxon - che il progetto verrebbe sottoposto a referendum.
Numerose indagini del Ministero della salute hanno dato conferma della sostanziale disuguaglianza in ambito sanitario tra aborigeni e il resto della popolazione. I maori vivono circa sette anni in meno e il tasso di mortalità per malattie cardiovascolari è due volte più alto. Inoltre per i giovani esiste il doppio di probabilità di essere ricoverati per asma. Così come i maori risultano più esposti ai tumori.
Gianni Sartori
Gianni Sartori
Mobilitati dal partito Te Pati Maori , agli inizi di dicembre dell’anno scorso migliaia di maori avevano manifestato - sia a Auckland (la maggior città neozelandese) che nella capitaleWellington - contro la coalizione governativa di destra (insediatasi nell’ottobre 2023) del primo ministro Christopher Luxon (esponente del partito conservatore). Accusandolo di razzismo e di voler abolire i trattati che tutelano i diritti degli indigeni. Per esempio con il cambiamento (in inglese ovviamente) della denominazione di alcuni dipartimenti maori. E soprattutto smantellando (come promesso in campagna elettorale) Te Aka Whai Ora, l’autorità sanitaria maori creata nel 2022 per garantire migliori condizioni di salute agli aborigeni.
Stando alle dichiarazioni del ministro della sanità Shane Reti si prevede di “inglobare l’Autorità sanitaria maori all’interno del sistema sanitario nazionale entro la fine di marzo”.
Da parte sua Rawiri Waititi, copresidente di Te Pati Maori aveva invece chiesto al governo di "onorare il trattato di Waitangi”.
Firmato nel 1840 tra la Corona britannica e alcuni capi maori, il trattato di Waitangi avrebbe dovuto garantire i diritti degli indigeni (attualmente il 17% della popolazione). In cambio del riconoscimento dell’avvenuta colonizzazione britannica, ai maori veniva garantito il possesso delle loro terre (o almeno di quanto ne rimaneva).
Le proteste sono riprese quest’anno. In gennaio almeno diecimila maori erano scesi in strada a Ngaruawahia rispondendo all’appello del re maori Tuheitia Paki.
E questo nonostante molti tra gli indigeni esprimano diffidenza nei confronti del Movimento reale maori (radicato soprattutto nell’Isola del Nord.
Ulteriore conferma della determinazione degli indigeni è venuta con la manifestazioni di febbraio proprio a Waitangi in occasione di una cerimonia (il Waitangi Day, festa nazionale che ricorda l’anniversario della firma del trattato) a cui prendevano parte esponenti governativi. I militanti maori più agguerriti hanno annunciato senza mezzi termini di “non tollerare la soppressione del trattato”.
Per calmare le acque il vice-primo ministro Winston Peters (leader del New Zealand First Party, membro della coalizione tripartita) ha risposto che in realtà si tratterebbe soltanto di una “revisione, non dell’abolizione del trattato”. In pratica si prevede di “reinterpretarlo”.
Ma senza riuscire a convincere i manifestanti che inalberavano cartelli e brandelli (simbolici) del trattato e che avevano particolarmente disturbato l’intervento di David Seymour (leader del partito conservatore). Il quale sosteneva - in contrapposizione con le dichiarazioni del primo ministro Luxon - che il progetto verrebbe sottoposto a referendum.
Numerose indagini del Ministero della salute hanno dato conferma della sostanziale disuguaglianza in ambito sanitario tra aborigeni e il resto della popolazione. I maori vivono circa sette anni in meno e il tasso di mortalità per malattie cardiovascolari è due volte più alto. Inoltre per i giovani esiste il doppio di probabilità di essere ricoverati per asma. Così come i maori risultano più esposti ai tumori.
Gianni Sartori
Gianni Sartori - 28/2/2024 - 08:51
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Written by Tuini Ngawai
Scritta da Tuini Ngawai
"Tuini Ngawai regarded Arohaina Mai as her best composition although she is reputed to have written the words in a few minutes. She wrote it in 1940 following a church service for the men of C Company (Ngati Porou) of the Maori Battalion, and it was first sung publicly at a farewell for them at Tokomaru Bay. It was performed there by her own group, the well-known Te Hokowhitu-a-Tu Concert Party.
It was regarded by many as her masterpiece and an outstanding classic of Maori songwriting; it caused Sir Apirana Ngata to hail Tuini as a composer of genius. The song became the Maori Battalion's unofficial hymn.
Tuini developed the tune from a 1938 George Gershwin piano tune, Love Walked In, which you might be able to find on the internet.
Love walked right in and drove the shadows away
Love walked right in and brought my sunniest day
One magic moment and my heart seemed to know
That love said "Hello" though not a word was spoken.
New Zealand Folk Song