Lingua   

Mη γράφεις άλλα γράμματα

Dimos Moutsis / Δήμος Μούτσης


Dimos Moutsis / Δήμος Μούτσης

Ti può interessare anche...

'Na bella vita
(Almamegretta)
Γράμμα απ΄τη λεγεώνα των ξένων
(Dimos Moutsis / Δήμος Μούτσης )


[1972]
Mi gráfeis álla grámmata
Στίχοι: Μάνος Ελευθερίου
Μουσική: Δήμος Μούτσης
Πρώτη εκτέλεση: Βίκυ Μοσχολιού
Δίσκος: «Συνοικισμός Α'»-

Testo di Manos Eleftheriou
Musica di Dimos Moutsis
Prima interpretazione di Viky Moscholiou
Disco: «Συνοικισμός Α'/Quartiere n. 1» -

synoikismos
synoikismos

Ξενητιά (ksenitià) è una di quelle parole del lessico greco che mettono in difficoltà chi le deve tradurre. Non perché sia difficile intenderne il senso e il sentimento annesso, ma perché noi non abbiamo una parola abbastanza acconcia per esprimerla. Ξενητιά vuol dire terra straniera e insieme lo "straniamento" che vi prova il migrante. "Straniamento", però, non va bene, se non come strumentale ausilio al tentativo di spiegare. E' troppo poco comune e, in più, si propaga da altri campi di riflessione.

Manos Eleftheriou mette il dito sulla più comune e elementare conseguenza della Ξενητιά, il deterioramento delle relazioni umane per chi non taglia abbastanza prontamente radici e ponti disponendosi a farsi persona nuova in una terra nuova. Ricordo di aver sentito una sera Moni Ovadia affermare quanto sia improprio parlare, a proposito dell'uomo, di radici. L'uomo ha i piedi, non è una pianta, diceva: è per sua natura mobile, errante, nomade. Continuamente reimpasta la propria identità con identità nuove che, al suo contatto, si devono a loro volta modificare, come avviene alle lingue (si riferiva in particolare all' yiddish), alla musica, alle arti. Insomma, sono i piedi il mezzo che può far sperare all'uomo di appartenere un giorno all'umanità.

Difficile smentirlo: ma quanto difficile per i singoli individui la metamorfosi. Nella canzone due diverse sofferenze, originate dalla stessa necessità, cercano due diverse terapie e la soluzione sarà la fine di un amore. Forse di più non poteva dire il poeta nel 1972. Ma tutti sapevano il perché radicale di tanti affetti stroncati. (gpt)
Μη γράφεις άλλα γράμματα
και πνίγομαι στα κλάματα
εσένα τρώει η ξενητιά
κι εμένα ετούτη η φωτιά

Είναι καλύτερα θαρρώ
καλύτερα και για τους δυο
ν’ ανοίξεις πόρτα σ’ άλλη γη
παρά να κλείσεις μια ζωή

Μη γράφεις άλλα γράμματα
και μη ξυπνάς χαράματα
κι ανάβεις άδικα φωτιές
σα ναυαγός στις ερημιές

inviata da Gian Piero Testa - 9/7/2014 - 18:15



Lingua: Italiano

Gian Piero Testa.
Gian Piero Testa.

Versione italiana di Gian Piero Testa
Non scrivere altre lettere
ché soffoco di pianto
la terra straniera distrugge te
ma questo fuoco distrugge me

E' meglio, suppongo
è meglio per tutti e due
che tu apra la porta su un'altra terra
invece di chiudere una vita

Non scrivere altre lettere
e non svegliarti all'alba
per accender fuochi senza ragione
come un naufrago nelle solitudini

inviata da Gian Piero Testa - 9/7/2014 - 18:16




Pagina principale CCG

Segnalate eventuali errori nei testi o nei commenti a antiwarsongs@gmail.com




hosted by inventati.org