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Wat Tyler

Fairport Convention
Lingua: Inglese


Fairport Convention

Lista delle versioni e commenti


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The Rhythm of Time
(Bobby Sands)
Song of the Leaders
(Roy Bailey)
Peace On The Border
(Steeleye Span)


[1985]
Scritta da Ralph McTell e Simon Nicol
Nell’album intitolato “Gladys' Leap”
Testo trovato sull'imprescindibile Mudcat Café

Gladys' Leap

Letta The Rhythm of Time, la magnifica poesia di Bobby Sands contribuita e tradotta da Riccardo, mi sono subito chiesto chi fosse il citato Wat Tyler...

Death of Wat Tyler / King Richard confronts the peasants, dalle “Chronicles” di Jean Froissart, 1483 circa, British Library.
Death of Wat Tyler / King Richard confronts the peasants, dalle “Chronicles” di Jean Froissart, 1483 circa, British Library.


Risposta: un soldato e poi fabbro inglese del 300 che decise di ribellarsi al re e ai signori feudali che imponevano continue nuove gabelle per finanziare le loro corti e le loro scorribande e scaramucce... Wat Tyler e i suoi contadini dovevano avere ben chiaro chi fossero gli affamatori: infatti decollarono l’arcivescovo di Canterbury e, in rapida successione, il nipote di Riccardo II, all’epoca giovanissimo neocoronato. I consiglieri di quest’ultimo suggerirono al re di incontrare i rivoltosi e di abolire le tasse inique... Così Wat Tyler si recò all’incontro con Riccardo II, da solo, senza scorta, sottovalutando fatalmente la perfidia dei potenti: il sindaco di Londra, Sir William Walworth, ed alcuni scherani del sovrano lo attaccarono finendolo a colpi di spada...
L’astuto Riccardo II dichiarò allora che lui era il vero capo dei ribelli e che tutti sarebbero tornati liberi alle loro case, come se nulla fosse successo... Ma intanto i luogotenenti di Wat Tyler furono individuati uno ad uno ed eliminati... La rivolta del 1381 finì così. (fonte: it.wikipedia)

The Wat Tyler Pub a Dartford, Kent, la contea teatro della rivolta del 1381.
The Wat Tyler Pub a Dartford, Kent, la contea teatro della rivolta del 1381.

And on the field at Blackheath
Us commons covered the earth
More men than ever I did see
Poor honest men from birth

The men were up from Kent, and out of Essex too
Though naught but the Thames divides us and unites us onwards
Through all the villages of England and on to London town
Where we poor men would meet our king and lay our grievance down
Wat Tyler led us men from Kent, rough hands were shaken there
King Richard and the commons our bold resolve and prayer

We knew our king would hear us, our loyalty was clear
T'was the bloody lawyers' poll tax that had brought us labourers here
And yet he wouldn't see us, so to London we did roar
And the poor there and the Essex men burst down the prison door
What happened at the Tower was justice, rough in part
The murders of the Flemish boys sat uneasy in my heart
"And now the king must see us" said Tyler to his men
And the very next day young Richard came and met us at Mile End

And on the field at Blackheath
Us commons covered the earth
More men than ever I did see
Poor honest men from birth

Kent and Essex, Bedford, Sussex received King Richard's word
No harm nor blame would come to them if home they would return
And Lincoln, Cambridge, Stafford too received our young king's favour
And thirty thousand left us there, believing it was over
But Tyler, he was not convinced and told us to remain
"I want to hear his words again, for nothing much has changed"
So Tyler, he approached the king and took Richard by the arm
And his rough but friendly gesture caused Richard's knights alarm

"Ah my lord " said Tyler, "companions we shall be"
"I shall trust in you my lord, if you will trust in me"
And so he called for water, and then he called for ale
And his manner shocked young Richard's knights and I watched the Lord Mayor pale
"I know this man" a voice accused, "Wat Tyler is a thief"
The Lord Mayor feared he'd harm the king, that was his true belief
And there at Smithfield drew his sword, and cut our captain down
And the heart went out of all of us with his blood upon the ground

And on the field at Blackheath
Us commons covered the earth
More men than ever I did see
Poor honest men from birth

Young Richard, he was merciful and he pardoned one and all
But home to Kent like beaten dogs, still serfs we had to crawl
But how precious was our liberty and the hope that filled us all
That left poor Tyler's severed head upon a bloody pole

inviata da Bernart Bartleby - 16/5/2014 - 20:55


Grande Bartleby. Domani, sempre che non esca manganellato dall'ennesima maniffa, mi metto a fare la traduzione...

Riccardo Venturi - 17/5/2014 - 00:02


Caro Riccardo, leggi sopra cosa mi scrivesti ormai più di tre anni or sono...
Mica vorrai mancare ancora a lungo di parola, come già fece un altro Riccardo con il povero Wat Tyler ?!?
Saluzzi

B.B. - 29/3/2018 - 13:31



Lingua: Italiano

Traduzione italiana dell'Anonimo Toscano del XXI Secolo

Due parole per B.B. Caro BB, se tu aspetti quel cialtrone di Riccardo Venturi, ne avrei da dirtene parecchie. Per quel che mi riguarda, già il mio avo, l'Anonimo Kentiano del XIV Secolo, gli aveva chiesto a suo tempo una traduzione di questa ballata verso il 1404, e gli aveva detto che la avrebbe fatta immediatamente...naturalmente se ne sarà dimenticato e sarà andato a sgargarozzarsi pinte di birra. Ci penso quindi io, che sono un ragazzo serio. E tu ti lamenti di quattr'anni! Saluti dall'Anonimo.
WAT TYLER

E sul campo di Blackheath
Noi povera gente coprimmo il suolo.
Più uomini di quanti ne abbia mai visti,
Gente perbene, povera dalla nascita.

Uomini dal Kent, uomini anche dall'Essex,
Anche se nulla tranne il Tamigi ci unisce o divide oltre
Per tutti i paesi d'Inghilterra e poi avanti verso Londra
Dove noi poveracci avremmo incontrato il re per esporgli le nostre lamentele
Wat Tyler ci condusse dal Kent, e là rudi strette di mano
Re Riccardo e la gente del popolo, implorando decisi e arditi

Sapevamo, apertamente leali, che il nostro re ci avrebbe ascoltati,
Quel dannato testatico dei legulei ci aveva portati qua, noi contadini
Eppure non voleva vederci, così a Londra andammo a protestare
E i poveri di qui, e quelli dell'Essex abbatterono la porta della prigione.
Quel che accadde alla Torre fu giustizia, sebbene in parte sommaria
Avere ammazzato i ragazzi fiamminghi è per me un peso al cuore,
“E ora il re ci dovrà vedere”, disse Tyler ai suoi uomini,
E giusto il giorno dopo il giovane Riccardo arrivò e ci incontrò a Mile End

E sul campo di Blackheath
Noi povera gente coprimmo il suolo.
Più uomini di quanti ne abbia mai visti,
Gente perbene, povera dalla nascita.

Il Kent, l'Essex, il Bedford e il Sussex ottennero la parola di re Riccardo
Che nessun male o sventura sarebbe loro accaduta se fossero tornati a casa
E pure Lincoln, Cambridge e Stafford ottennero il favore del nostro giovane re
E in trentamila ce ne andammo, credendo che fosse tutto finito
Ma Tyler non ne era convinto; e ci disse di rimanere.
“Voglio risentire le sue parole, non è un cambiamento da nulla.”
E così Tyler si avvicinò al re e prese Riccardo a braccetto,
E il suo gesto rozzo ma amichevole mise in allarme le guardie a cavallo di Riccardo.

“Signore mio”, disse Tyler, “noi saremo buoni compagni,
E io mi fiderò di voi se voi avrete fiducia in me.”
E così chiese dell'acqua, e poi chiese della birra
E i suoi modi scioccarono le guardie del giovane Riccardo, e vidi il Sindaco impallidire.
“Conosco quest'uomo”, disse una voce accusando, “Wat Tyler è un ladro!”
Il Sindaco temeva che facesse del male al re, lo credeva veramente.
E lì a Smithfield sguainò la spada, e trafisse il nostro comandante abbattendolo
E a noialtri ci balzò fuori il cuore là assieme al suo sangue sparso a terra.

E sul campo di Blackheath
Noi povera gente coprimmo il suolo.
Più uomini di quanti ne abbia mai visti,
Gente perbene, povera dalla nascita.

Il giovane Riccardo fu comprensivo e ci perdonò tutti quanti
Però a casa in Kent come cani bastonati, e ancora schiavi dovemmo strisciare
Ma quanto preziose erano la nostra libertà, e la speranza che ci colmava tutti,
Che lasciarono il povero Tyler con la testa mozzata su una picca insanguinata.

29/3/2018 - 14:47




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