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Sole di notte

AK47
Lingua: Italiano


AK47

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Sole di notte

AK 47:
Renato N (Voce), Michele F (chitarra e voce), Michele M (basso e percussioni), Riccardo R (anima e cori), Fabio G (elettronica, anima e cori), Alessio P (elettronica, effetti)

con loro Serhat A (saz e violino) Marco D (percussioni), Marta M (sax soprano)

Siamo tornati a scrivere dopo molti anni di silenzio e con la stessa intenzione che ci mosse a scrivere per denunciare la profonda ingiustizia del caso di Silvia Baraldini, detenuta all'epoca negli Stati Uniti, in regime di strettissima sorveglianza con un immane carico di pressione fisica e psicologica (leggi tortura e accanimento) e lo abbiamo fatto su un tema che è stato affrontato in mille modi, ma che -- nonostante le mille giuste e antiche battaglie - è rimasto "incombente" su tutti noi senza possibilità di scampo: Genova 2001. Non ci dilunghiamo sulle analisi perché mille e mille volte tutti quanti noi abbiamo parlato e discusso di Genova.

Vogliamo solo proporre una piccola riflessione, che è quella che ci ha portato a pensare di riprendere a scrivere: uno dei principali motivi di quell'"incombenza" è a nostro giudizio l'impunità dei torturatori e il disagio che ne consegue per tutti noi.

Questi elementi hanno formato radici più che ricordi!

E' per questo che pensiamo che uno dei modi per superare davvero Genova sia quello di provare finalmente a riprenderci un po' di giustizia. La giustizia che i processi non ci hanno dato!

Pensiamo sia importante finalmente una legge contro la tortura.

Introdurre tutele per i cittadini e provvedimenti contro i soprusi e gli abusi dei militari e della polizia e stabilire regole civili per la loro condotta.

Come un codice identificativo sui caschi e la divisa.

Questo è solo un piccolo contributo che si accompagna alla speranza di poter realizzare e vincere tutti insieme e con efficacia questa battaglia.

Per Federico Aldrovandi, per Stefano Cucchi e per tutti coloro che sono morti o sono stati torturati o sopraffatti da militari, poliziotti, guardie carcerarie o da aguzzini in camice bianco. Per i loro genitori, i loro compagni, per le loro sorelle e fratelli.

Ma anche per noi! Per la nostra Libertà che fa paura a chi governa!

Per questo abbiamo scelto il 25 aprile come data per renderlo pubblico.
Perché la "liberazione" è essa stessa la radice che ci permette di dire e di esserci. Quello che hanno fatto i partigiani ci da coraggio. Quello che hanno fatto del resto è un insegnamento che conserviamo con passione, malgrado la piccola, ridicola e grigia Italia che ci consegnano questi governanti.

Quindi avanti! Avanti con la Libertà. La Libertà che fa paura a chi governa!

Questo brano, non ci sarebbe stato se alcune compagne e compagni non ci avessero dato il coraggio e la forza di andare avanti...anche se magari non lo sanno! A loro vanno i nostri ringraziamenti.

Questo brano è di tutti! Ma soprattutto nelle sue note e nel suo cuore c'è chi ha condotto con noi dei tratti di strada con affetto e amore.
Con Vincenzo nel cuore.

AK47
Genova era fuori dalla zona rossa e a venti anni a piazza Alimonda
nella bella età di quando tuffi il cuore nel mare
e l'amore ti porta lontano per mano a passar le frontiere
non puoi fermare sentire l'istinto di andare e gridare
contro l'odio ad ore di un carabiniere
chi l'ha infranto rotto messo sotto con ignoranza e tanta prepotenza
l'ha fatta franca
quell'ignoranza che è la grande povertà
della piccola ridicola Italia che verrà
la divisa senza nome in quella notte cilena
è sempre una pericolosa divisa italiana
restano sospesi nei ricordi di chi c'era
i volti coperti dietro la visiera
la mano vigliacca della polizia nascosta dietro i caschi della scuola Diaz

Genova sole di notte la sirena del porto suona ancora forte
non è solo un ricordo è una radice
mettete ai poliziotti il codice sulle divise

Genova era fuori dalla zona rossa
Genova medaglia d'oro per la resistenza
questa è la radice della nostra libertà
la libertà che fa paura a chi governa
paura che è più forte anche del senso di vergogna di
istigare militari e poliziotti come cani
prendendo esempio dalle dittature infami
per quante vittime ancora ma per quante ancora sotto i colpi della polizia
per avere i nomi degli agenti della scuola Diaz
resa innocua l'offesa se l'azione è conclusa
il resto è tortura un violenza ottusa
Bolzaneto era freddo e il cielo ancora nero
da secondini e dottori solo sadismo e veleno
stessa feccia di quelli che hanno ucciso al Pertini*
fermiamo le torture fuori i nomi degli assassini

Genova sole di notte la sirena del porto suona ancora forte
non è solo un ricordo è una radice
mettete ai poliziotti il codice sulle divise

ho una voce che mi ronza
il lavoro che mi strozza il tempo per amare e per sognare
se mi fermo forse penso
se ci penso ricomincio da una rima che mi gira:
“Genova non è finita - codice sulla divisa”
Genova era il sogno veramente un altro mondo
è la nostra libertà che fa paura a chi governa
e non si ferma passa il tempo sbatte 'cchiù forte ‘o core
e non si ferma passa il tempo ma quel sogno non muore
è un faro in mezzo a questa vita da corrente di marea
vado e vengo mi riprendo il vento
e in mezzo a questo mare faccio vela
suona ancora una sirena, non era una partita
sempre lì sempre gli stessi impuniti e promossi
se ci penso ricomincio da una rima che mi gira
Genova non è finita - codice sulla divisa.
* Pertini è l'ospedale Sandro Pertini, ospedale di Roma che ospita il braccio ospedaliero del carcere di Rebbibbia e dove è morto Stefano Cucchi

inviata da DQ82, adriana - 24/1/2014 - 15:21


uno che è passato le 24 ore alla Regina, Grazie de core

26/1/2014 - 01:23




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