Veniamo dalla notte buia
notte fredda e scura
viviamo nella notte buia
e in essa moriremo
lottiamo per il pane e le rose,
lottiamo per una giustizia
ci rispondono coi cannoni
morte e distruzione
Queremos la luz
para nosotros nada,
Queremos la luz
para todos todo
Queremos la luz
para nosotros nada,
Queremos la luz
para todos todo
Casa, terra ed un lavoro
(techo, tierra y trabajo)
pace, educazione e giustizia
(paz, educación, justicia)
queste sono le domande
della larga notte
lunga cinquecento anni
e sempre lotteremo
Queremos la luz
para nosotros nada
Queremos la luz
para todos todo
Queremos la luz
para nosotros nada
Queremos la luz
para todos todo
Fratelli e sorelle
siamo nati nella notte scura
e in essa moriremo
però la pace e la luce sarà domani per la gente,
per tutti quelli che ancora oggi piangono nella notte,
per quelli dal futuro negato
per il dolore e l'ingiustizia
para todos la luz, para todos todo
Queremos la luz
para todos todo
Queremos la luz
para nosotros nada
Queremos la luz
para todos todo
notte fredda e scura
viviamo nella notte buia
e in essa moriremo
lottiamo per il pane e le rose,
lottiamo per una giustizia
ci rispondono coi cannoni
morte e distruzione
Queremos la luz
para nosotros nada,
Queremos la luz
para todos todo
Queremos la luz
para nosotros nada,
Queremos la luz
para todos todo
Casa, terra ed un lavoro
(techo, tierra y trabajo)
pace, educazione e giustizia
(paz, educación, justicia)
queste sono le domande
della larga notte
lunga cinquecento anni
e sempre lotteremo
Queremos la luz
para nosotros nada
Queremos la luz
para todos todo
Queremos la luz
para nosotros nada
Queremos la luz
para todos todo
Fratelli e sorelle
siamo nati nella notte scura
e in essa moriremo
però la pace e la luce sarà domani per la gente,
per tutti quelli che ancora oggi piangono nella notte,
per quelli dal futuro negato
per il dolore e l'ingiustizia
para todos la luz, para todos todo
Queremos la luz
para todos todo
Queremos la luz
para nosotros nada
Queremos la luz
para todos todo
inviata da Lorenzo Masetti - 29/8/2006 - 12:54
Lingua: Inglese
Versione inglese di Kiocciolina
Somebody said that the period we're living is a new "technological" Middle Age.It's really hard to deny! These are dark years - obscure times. Now we hope in light!
(Cisco)
The first sentence, borrowed from a speech of the Subcommander Marcos, puts on an important meaning: there is pain, maybe dismay as well, in ascertaining the reality we're living in. But there's also rage and will of reaction, a urge of showing with facts the objection against a dark and superficial world.
Somebody said that the period we're living is a new "technological" Middle Age.It's really hard to deny! These are dark years - obscure times. Now we hope in light!
(Cisco)
The first sentence, borrowed from a speech of the Subcommander Marcos, puts on an important meaning: there is pain, maybe dismay as well, in ascertaining the reality we're living in. But there's also rage and will of reaction, a urge of showing with facts the objection against a dark and superficial world.
THE LONG NIGHT
We come from the dark night
Cold and dark night
And in that we'll die
We fight for bread and roses,
We fight for justice
Thay respond us with cannons
death and destruction
We want the light
For us, nothing
We want the light
For everybody, everything
We want the light
For everybody, everything
We want the light
Everything for everybody
House, land and a job
(techo, tierra y trabajo)
Peace, education and justice
(paz, educación, justicia)
These are the questions
of the huge night
Five hundred years long
and we will always fight
We want the light
For us, nothing
We want the light
For everybody, everything
We want the light
For everybody, everything
We want the light
Everything for everybody
Brothers and sisters
we were born in the dark night
and in that we will die
but peace and the light will be tomorrow for the people,
for all those that are still crying in the night,
for all those with a denied future
for pain and injustice
For everybody the light, for everybogy everything
We want the light
Everything for everybody
We want the light
For us, nothing
We want the light
Everything for everybody
We come from the dark night
Cold and dark night
And in that we'll die
We fight for bread and roses,
We fight for justice
Thay respond us with cannons
death and destruction
We want the light
For us, nothing
We want the light
For everybody, everything
We want the light
For everybody, everything
We want the light
Everything for everybody
House, land and a job
(techo, tierra y trabajo)
Peace, education and justice
(paz, educación, justicia)
These are the questions
of the huge night
Five hundred years long
and we will always fight
We want the light
For us, nothing
We want the light
For everybody, everything
We want the light
For everybody, everything
We want the light
Everything for everybody
Brothers and sisters
we were born in the dark night
and in that we will die
but peace and the light will be tomorrow for the people,
for all those that are still crying in the night,
for all those with a denied future
for pain and injustice
For everybody the light, for everybogy everything
We want the light
Everything for everybody
We want the light
For us, nothing
We want the light
Everything for everybody
inviata da Kiocciolina - 29/12/2006 - 22:18
Lingua: Spagnolo
Versione spagnola di Kiocciolina
LA AMPLIA NOCHE
Nacimos de la noche oscura
noche fría y sombría
Vivimos en la noche oscura
y en ella moriremos
luchamos por pan y rosas,
luchamos por la justicia
nos responden con los cañones
muerte y devastación
Queremos la luz
para nosotros nada,
Queremos la luz
para todos todo
Queremos la luz
para nosotros nada,
Queremos la luz
para todos todo
Casa, terra ed un lavoro
(techo, tierra y trabajo)
pace, educazione e giustizia
(paz, educación, justicia)
esas son las preguntas
de la amplia noche
larga quinientos años
y siempre lucharemos
Queremos la luz
para nosotros nada
Queremos la luz
para todos todo
Queremos la luz
para nosotros nada
Queremos la luz
para todos todo
Hermanos y hermanas
nacimos de la noche oscura
y en ella moriremos
Pero la paz y la luz será mañana para los demás,
para todos aquellos que todavía lloran la noche,
para quienes se niega el día
para el dolor y la injusticia
para todos la luz, para todos todo
Queremos la luz
para todos todo
Queremos la luz
para nosotros nada
Queremos la luz
para todos todo
Nacimos de la noche oscura
noche fría y sombría
Vivimos en la noche oscura
y en ella moriremos
luchamos por pan y rosas,
luchamos por la justicia
nos responden con los cañones
muerte y devastación
Queremos la luz
para nosotros nada,
Queremos la luz
para todos todo
Queremos la luz
para nosotros nada,
Queremos la luz
para todos todo
Casa, terra ed un lavoro
(techo, tierra y trabajo)
pace, educazione e giustizia
(paz, educación, justicia)
esas son las preguntas
de la amplia noche
larga quinientos años
y siempre lucharemos
Queremos la luz
para nosotros nada
Queremos la luz
para todos todo
Queremos la luz
para nosotros nada
Queremos la luz
para todos todo
Hermanos y hermanas
nacimos de la noche oscura
y en ella moriremos
Pero la paz y la luz será mañana para los demás,
para todos aquellos que todavía lloran la noche,
para quienes se niega el día
para el dolor y la injusticia
para todos la luz, para todos todo
Queremos la luz
para todos todo
Queremos la luz
para nosotros nada
Queremos la luz
para todos todo
inviata da Kiocciolina - 9/3/2007 - 22:14
Lingua: Italiano
Versione italiana delle strofe in spagnolo
LA LUNGA NOTTE
Veniamo dalla notte buia
notte fredda e scura
viviamo nella notte buia
e in essa moriremo
lottiamo per il pane e le rose,
lottiamo per una giustizia
ci rispondono coi cannoni
morte e distruzione
Vogliamo la luce,
e nient'altro per noi
Vogliamo la luce,
e tutto per tutti
Vogliamo la luce,
e nient'altro per noi
Vogliamo la luce,
e tutto per tutti
Casa, terra ed un lavoro
(Casa, terra ed un lavoro)
pace, educazione e giustizia
(pace, educazione, giustizia)
queste sono le domande
della larga notte
lunga cinquecento anni
e sempre lotteremo
Vogliamo la luce,
e nient'altro per noi
Vogliamo la luce,
e tutto per tutti
Vogliamo la luce,
e nient'altro per noi
Vogliamo la luce,
e tutto per tutti
Fratelli e sorelle
siamo nati nella notte scura
e in essa moriremo
però la pace e la luce sarà domani per la gente,
per tutti quelli che ancora oggi piangono nella notte,
per quelli dal futuro negato
per il dolore e l'ingiustizia
la luce per tutti, tutto per tutti
Vogliamo la luce,
e tutto per tutti
Vogliamo la luce,
e nient'altro per noi
Vogliamo la luce,
e tutto per tutti
Veniamo dalla notte buia
notte fredda e scura
viviamo nella notte buia
e in essa moriremo
lottiamo per il pane e le rose,
lottiamo per una giustizia
ci rispondono coi cannoni
morte e distruzione
Vogliamo la luce,
e nient'altro per noi
Vogliamo la luce,
e tutto per tutti
Vogliamo la luce,
e nient'altro per noi
Vogliamo la luce,
e tutto per tutti
Casa, terra ed un lavoro
(Casa, terra ed un lavoro)
pace, educazione e giustizia
(pace, educazione, giustizia)
queste sono le domande
della larga notte
lunga cinquecento anni
e sempre lotteremo
Vogliamo la luce,
e nient'altro per noi
Vogliamo la luce,
e tutto per tutti
Vogliamo la luce,
e nient'altro per noi
Vogliamo la luce,
e tutto per tutti
Fratelli e sorelle
siamo nati nella notte scura
e in essa moriremo
però la pace e la luce sarà domani per la gente,
per tutti quelli che ancora oggi piangono nella notte,
per quelli dal futuro negato
per il dolore e l'ingiustizia
la luce per tutti, tutto per tutti
Vogliamo la luce,
e tutto per tutti
Vogliamo la luce,
e nient'altro per noi
Vogliamo la luce,
e tutto per tutti
inviata da DonQuijote82 - 11/11/2010 - 19:31
Lingua: Italiano
Versione live. Dedicata da noi a Don Andrea Gallo
Andrea Gallo nasce a Genova il 18 Luglio 1928. Fin da piccolo fu attratto dalla spiritualità dei salesiani di Giovanni Bosco tanto che nel 1948 entrò nel loro noviziato di Varazze, proseguendo poi a Roma gli studi liceali e filosofici. Fin dall’adolescenza, fece sua la dedizione di don Bosco di vivere a tempo pieno con gli ultimi, i poveri , gli emarginati.
Nel 1953 chiede di partire per le missioni e viene mandato in Brasile a San Paulo dove compie studi teologici. Il clima per lui insopportabile della dittatura che vigeva in Brasile, lo costringe a ritornare l’anno dopo in Italia, ad Ivrea, dove prosegue gli studi e viene ordinato sacerdote il 1 luglio 1959. Un anno dopo viene nominato cappellano alla nave scuola della Garaventa, noto riformatorio per minori in cui introdusse una impostazione educativa diversa, dove fiducia e libertà tentavano di prendere il posto di metodi unicamente repressivi; i ragazzi parlavano con entusiasmo di questo prete che permetteva loro di uscire, poter andare al cinema e vivere momenti comuni di piccola autogestione, lontani dall’unico concetto fino allora costruito, cioè quello dell’espiazione della pena.
Senza fornirgli alcuna spiegazione dopo tre anni i superiori salesiani lo rimuovono dall’incarico e nel ’64 Andrea decide di lasciare la congregazione salesiana chiedendo di entrare nella diocesi genovese: “la congregazione salesiana, dice Andrea, si era istituzionalizzata e mi impediva di vivere pienamente la vocazione sacerdotale”. Successivamente viene inviato a Capraia e nominato cappellano del carcere: due mesi dopo viene destinato in qualità di vice parroco alla chiesa del Carmine dove rimarrà fino al 1970, anno in cui verrà “trasferito” per ordine del Cardinale Siri. Un normale avvicendamento di sacerdoti a prima vista, ma non vi furono dubbi per nessuno: “La predicazione di Andrea irritava una parte di fedeli e preoccupava i teologi della Curia, a cominciare dallo stesso Cardinale perché, si diceva, i suoi contenuti ‘non erano religiosi ma politici, non cristiani ma comunisti’”, si legge nel sito della comunità di san Benedetto .
Nella parrocchia del Carmine don Andrea fece scelte di campo con gli emarginati e la parrocchia divenne un punto di aggregazione di giovani e adulti, di ogni parte della città, in cerca di amicizia e solidarietà per i più poveri, per gli emarginati che trovano un fondamentale punto di ascolto, e per la sua chiara collocazione politica, divenne un punto di riferimento soprattutto per molti militanti della nuova sinistra, cristiani e non.
L’episodio che scatena il provvedimento di espulsione è un incidente verificatosi nel corso di una predica domenicale: nel quartiere era stata scoperta una fumeria di hashish e l’episodio aveva suscitato indignazione nell’alta borghesia del quartiere: Andrea, prendendo spunto dal fatto, ricordò nella propria predica che rimanevano diffuse altre droghe, per esempio quelle del linguaggio, grazie alle quali un ragazzo può diventare “inadatto agli studi” se figlio di povera gente, oppure un bombardamento di popolazioni inermi può diventare “azione a difesa della libertà”.
Qualcuno disse che Andrea era oramai sfacciatamente comunista e le accuse si moltiplicarono affermando di aver passato ogni limite: la Curia decide per il suo allontanamento dal Carmine.
Questo provvedimento provoca nella parrocchia e nella città un vigoroso movimento di protesta ma, la Curia, non torna indietro e il “prete scomodo” deve obbedire: rinuncia al posto “offertogli” all’isola di Capraia che lo avrebbe totalmente e definitivamente isolato.
Lasciare materialmente la parrocchia non significa per lui abbandonare l’impegno.
Qualche tempo dopo venne accolto dal parroco di San Benedetto al Porto, don Federico Rebora, e insieme a un piccolo gruppo diede vita alla sua comunità di base, la Comunità di San Benedetto al Porto. Da allora si è impegnato sempre di più per la pace e nel recupero degli emarginati, chiedendo anche la legalizzazione delle droghe leggere: nel 2006 si è fatto multare, compiendo una disobbedienza civile, fumando uno spinello nel palazzo comunale di Genova per protestare contro la legge sulle droghe.
Canzoni dedicate a Don Andrea Gallo:
La lunga notte di Stefano "Cisco" Bellotti, Angelicamente anarchico di Joe Natta, Lasciami andare di Andrea Sigona, Anarcangeli di Marco Rovelli, Mi hanno rubato il prete degi Altera, Banditi nella sala degli Assalti Frontali, Ho conosciuto un uomo di Luca Bassanese, Sant'Andrea di Filippo Andreani, Don Gallo di Stefano "Cisco" Bellotti.
Andrea Gallo nasce a Genova il 18 Luglio 1928. Fin da piccolo fu attratto dalla spiritualità dei salesiani di Giovanni Bosco tanto che nel 1948 entrò nel loro noviziato di Varazze, proseguendo poi a Roma gli studi liceali e filosofici. Fin dall’adolescenza, fece sua la dedizione di don Bosco di vivere a tempo pieno con gli ultimi, i poveri , gli emarginati.
Nel 1953 chiede di partire per le missioni e viene mandato in Brasile a San Paulo dove compie studi teologici. Il clima per lui insopportabile della dittatura che vigeva in Brasile, lo costringe a ritornare l’anno dopo in Italia, ad Ivrea, dove prosegue gli studi e viene ordinato sacerdote il 1 luglio 1959. Un anno dopo viene nominato cappellano alla nave scuola della Garaventa, noto riformatorio per minori in cui introdusse una impostazione educativa diversa, dove fiducia e libertà tentavano di prendere il posto di metodi unicamente repressivi; i ragazzi parlavano con entusiasmo di questo prete che permetteva loro di uscire, poter andare al cinema e vivere momenti comuni di piccola autogestione, lontani dall’unico concetto fino allora costruito, cioè quello dell’espiazione della pena.
Senza fornirgli alcuna spiegazione dopo tre anni i superiori salesiani lo rimuovono dall’incarico e nel ’64 Andrea decide di lasciare la congregazione salesiana chiedendo di entrare nella diocesi genovese: “la congregazione salesiana, dice Andrea, si era istituzionalizzata e mi impediva di vivere pienamente la vocazione sacerdotale”. Successivamente viene inviato a Capraia e nominato cappellano del carcere: due mesi dopo viene destinato in qualità di vice parroco alla chiesa del Carmine dove rimarrà fino al 1970, anno in cui verrà “trasferito” per ordine del Cardinale Siri. Un normale avvicendamento di sacerdoti a prima vista, ma non vi furono dubbi per nessuno: “La predicazione di Andrea irritava una parte di fedeli e preoccupava i teologi della Curia, a cominciare dallo stesso Cardinale perché, si diceva, i suoi contenuti ‘non erano religiosi ma politici, non cristiani ma comunisti’”, si legge nel sito della comunità di san Benedetto .
Nella parrocchia del Carmine don Andrea fece scelte di campo con gli emarginati e la parrocchia divenne un punto di aggregazione di giovani e adulti, di ogni parte della città, in cerca di amicizia e solidarietà per i più poveri, per gli emarginati che trovano un fondamentale punto di ascolto, e per la sua chiara collocazione politica, divenne un punto di riferimento soprattutto per molti militanti della nuova sinistra, cristiani e non.
L’episodio che scatena il provvedimento di espulsione è un incidente verificatosi nel corso di una predica domenicale: nel quartiere era stata scoperta una fumeria di hashish e l’episodio aveva suscitato indignazione nell’alta borghesia del quartiere: Andrea, prendendo spunto dal fatto, ricordò nella propria predica che rimanevano diffuse altre droghe, per esempio quelle del linguaggio, grazie alle quali un ragazzo può diventare “inadatto agli studi” se figlio di povera gente, oppure un bombardamento di popolazioni inermi può diventare “azione a difesa della libertà”.
Qualcuno disse che Andrea era oramai sfacciatamente comunista e le accuse si moltiplicarono affermando di aver passato ogni limite: la Curia decide per il suo allontanamento dal Carmine.
Questo provvedimento provoca nella parrocchia e nella città un vigoroso movimento di protesta ma, la Curia, non torna indietro e il “prete scomodo” deve obbedire: rinuncia al posto “offertogli” all’isola di Capraia che lo avrebbe totalmente e definitivamente isolato.
Lasciare materialmente la parrocchia non significa per lui abbandonare l’impegno.
Qualche tempo dopo venne accolto dal parroco di San Benedetto al Porto, don Federico Rebora, e insieme a un piccolo gruppo diede vita alla sua comunità di base, la Comunità di San Benedetto al Porto. Da allora si è impegnato sempre di più per la pace e nel recupero degli emarginati, chiedendo anche la legalizzazione delle droghe leggere: nel 2006 si è fatto multare, compiendo una disobbedienza civile, fumando uno spinello nel palazzo comunale di Genova per protestare contro la legge sulle droghe.
Canzoni dedicate a Don Andrea Gallo:
La lunga notte di Stefano "Cisco" Bellotti, Angelicamente anarchico di Joe Natta, Lasciami andare di Andrea Sigona, Anarcangeli di Marco Rovelli, Mi hanno rubato il prete degi Altera, Banditi nella sala degli Assalti Frontali, Ho conosciuto un uomo di Luca Bassanese, Sant'Andrea di Filippo Andreani, Don Gallo di Stefano "Cisco" Bellotti.
Veniamo dalla notte buia
notte fredda e scura
viviamo nella notte buia
e in essa moriremo
lottiamo per il pane e le rose,
lottiamo per una giustizia
ci rispondono coi cannoni
morte e distruzione
Queremos la luz
para nosotros nada,
Queremos la luz
para todos todo
Queremos la luz
para nosotros nada,
Queremos la luz
para todos todo
Casa, terra ed un lavoro
(techo, tierra y trabajo)
pace, educazione
(paz, educación, justicia)
queste sono le domande
della larga notte
lunga cinquecento anni
e sempre lotteremo
Queremos la luz
para nosotros nada
Queremos la luz
para todos todo
Queremos la luz
para nosotros nada
Queremos la luz
para todos todo
Una notte lunga buia e tempestosa fatta di soprusi e di ingiustizie
Ma ci sono stelle che brillano lassù nel cielo a guidarci in questa notte buia...
Stelle che brillano come quella di Gino Strada
degli amici di Emergency, di Amnesty, di Greepeace
stelle che brillano come quella di Don Andrea Gallo...
stelle che brillano come quelle di Peppino Impastato, di sua madre Felicia, di Falcone e Borsellino
stelle che brillano come quella di Enrico Berlinguer
stelle che brillano in alto come quella di Pierpaolo Pasolini
Queremos la luz
para todos todo
Queremos la luz
para nosotros nada
Queremos la luz
para todos todo
notte fredda e scura
viviamo nella notte buia
e in essa moriremo
lottiamo per il pane e le rose,
lottiamo per una giustizia
ci rispondono coi cannoni
morte e distruzione
Queremos la luz
para nosotros nada,
Queremos la luz
para todos todo
Queremos la luz
para nosotros nada,
Queremos la luz
para todos todo
Casa, terra ed un lavoro
(techo, tierra y trabajo)
pace, educazione
(paz, educación, justicia)
queste sono le domande
della larga notte
lunga cinquecento anni
e sempre lotteremo
Queremos la luz
para nosotros nada
Queremos la luz
para todos todo
Queremos la luz
para nosotros nada
Queremos la luz
para todos todo
Una notte lunga buia e tempestosa fatta di soprusi e di ingiustizie
Ma ci sono stelle che brillano lassù nel cielo a guidarci in questa notte buia...
Stelle che brillano come quella di Gino Strada
degli amici di Emergency, di Amnesty, di Greepeace
stelle che brillano come quella di Don Andrea Gallo...
stelle che brillano come quelle di Peppino Impastato, di sua madre Felicia, di Falcone e Borsellino
stelle che brillano come quella di Enrico Berlinguer
stelle che brillano in alto come quella di Pierpaolo Pasolini
Queremos la luz
para todos todo
Queremos la luz
para nosotros nada
Queremos la luz
para todos todo
inviata da DoNQuijote82 - 23/5/2013 - 21:01
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Da "La lunga notte" nuovo disco di Stefano "Cisco" Bellotti
Voce recitante ed illuminante di Don Andrea Gallo (qui in corsivo)
Qualcuno ha detto che il periodo che stiamo vivendo è un nuovo medioevo..."tecnologico". Davvero difficile da contraddire! Sono anni bui - tempi oscuri. Ora speriamo nella luce!
(Cisco)
La frase iniziale, presa in prestito da un discorso del subcomandante Marcos, assume un significato importante: c'è dolore, forse anche sgomento, nel constatare la realtà che stiamo vivendo. Ma c'è anche rabbia e voglia di reagire, un'urgenza di dimostrare con i fatti il dissenso verso un mondo buio e superficiale.
(da Black Out Firenze)