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A nemzetközi brigád indulója

Aladár Komját
Lingua: Ungherese


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[1936]
Testo: Aladár Komját
Musica: Paul Arma
Lyrics: Aladár Komját
Music: Paul Arma
Szöveg: Komját Aladár
Zene: Arma Pál

Komját Aladár, 1891-1937
Komját Aladár, 1891-1937
"Baloldali forradalmi dalt Arma Pál zeneszerző, Komját Aladár szövegére írta 1936-ban, a spanyol polgárháború idején, amikor a fasiszta Franco tábornok erői már Madridot ostromolták. A zeneszerzőt e műve tette világhírűvé. A dal a köztársasági kormány oldalán harcoló nemzetközi brigádoknak állít emléket. Több nyelvre lefordították és a Nemzetközi brigádok indulója címen is ismertté vált. Nálunk, csak 1947-ben adták ki." (Holnapután Anarchista újság). Aladár Komját, giornalista, scrittore e poeta comunista ungherese che si trovava in esilio fin dal 1920 per sfuggire alla dittatura e alla repressione dell'ammiraglio clerico-fascista Miklós Horthy von Nagybánya, scrisse questa canzone nel 1936, nella prima fase della Guerra civile spagnola mentre Madrid era sotto assedio. Si può capire bene perché proprio un ungherese avesse particolarmente a cuore quel che stava accadendo in Spagna: chiaro com'era che il franchismo aveva gli stessi caratteri clericali e fascisti del regime magiaro, la lotta antifranchista era particolarmente sentita. Al seguito delle Brigate Internazionali, in cui combatterono moltissimi ungheresi, Aladár Komját si recò anch'egli in Spagna portando con sé, per i connazionali volontari, questo testo che, con la musica del musicista ebreo Paul Arma (vero nome: Imre Weisshaus), fu trasformato in una canzone che ebbe rinomanza mondiale. Ed è bene riproporre questo in un momento in cui l'Ungheria sembra avere di nuovo imboccato la via del fascismo clericale in salsa "europea". Tornare al passato per il presente. Questa canzone, ovviamente, non è e non può essere una "canzone contro la guerra": è una canzone di lotta internazionalista che proviene, come tutte quelle della Guerra di Spagna, in qualsiasi lingua, dall'interno della guerra. Scritta in una lingua probabilmente incomprensibile a tutti, è pervasa dal più puro spirito internazionalista: il "nostro popolo" sembra non essere né quello spagnolo, ungherese e di altri paesi, ma il popolo di chi combatte, ovunque, per la libertà e contro il fascismo. "Mille lingue e un solo cuore", come si dice in questa canzone; e mi sembra una cosa che debba essere sottolineata senz'altro. Aladár Komját, il suo autore, lo aveva ben presente. Combattente lui stesso, fu ferito gravemente e morì in esilio pochi mesi dopo lo scoppio della Guerra Civile, il 3 gennaio 1937 a parigi. [RV]
Madrid határán állunk a vártán,
Állunk vas ha sulykol, vér, ha elkever.
Állunk a vártán, Madrid népe álmán,
állunk, tank ha dönt, ha száz pokol teper.

Rajta, csak rajta, törhetetlen fajta
Gáton, tűz csobolyón, halálárkon át!
Rajta, rajta, rajta, végső diadalra.
Rajta, ezernyelvű, egyszívű brigád!

Ezer a nyelvünk, egy a szerelmünk,
Szabad földön szabad boldog nemzetünk,
Ajkunknak átkát, bosszúnknak lángját
Szélvész, vörös kakas hordja szerteszét.

Rajta, csak rajta, törhetetlen fajta
Gáton, tűz csobolyón, halálárkon át!
Rajta, rajta, rajta, végső diadalra.
Rajta, ezernyelvű, egyszívű brigád!

Madrid határán éjt-nap a vártán
Állunk ronthatatlan élő sorfalat.
Madrid határán serken még a holt is,
Serken, talpra ugrik, puskatust ragad.

Rajta, csak rajta, törhetetlen fajta
Gáton, tűz csobolyón, halálárkon át!
Rajta, rajta, rajta, végső diadalra.
Rajta, ezernyelvű, egyszívű brigád!

Bár hull a vérünk, most szembenézünk,
Bérenc horda ellen ontjuk most a vért.
Ám míg csak élünk, nem tiporja népünk,
Küzdünk martalóchad ellen Madridért!

Rajta, csak rajta, törhetetlen fajta
Gáton, tűz csobolyón, halálárkon át!
Rajta, rajta, rajta, végső diadalra.
Rajta, ezernyelvű, egyszívű brigád!

inviata da Riccardo Venturi - 17/1/2014 - 12:23



Lingua: Italiano

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
17 gennaio 2014.

Avvertenza. Il titolo è tradotto come "Il volontario della Brigata Internazionale", ma il termine originale ungherese, induló (-ja è il suffisso possessivo di III persona singolare che, in ungherese, serve per formare il genitivo), significa alla lettera "partente, colui che parte" (participio presente del verbo indul "partire, avviarsi"). A quanto mi è stato dato capire, si tratta della prima traduzione di questo canto in una qualsiasi lingua; il testo originale, del resto, è riportato solo in un paio di siti. Questa pagina sarà quindi, a condizione di trovare del materiale adatto, utile per sapere qualcosa sui volontari internazionalisti ungheresi nella Guerra di Spagna. Non vi stupite della lunghezza notevolmente maggiore dei capoversi italiani rispetto a quelli ungheresi: in ungherese, lingua rigorosamente agglutinante, una sola "parola" può a volte significare un'intera frase in un'altra lingua. [RV]
IL VOLONTARIO DELLA BRIGATA INTERNAZIONALE

Stiamo di guardia alle porte di Madrid,
Ci stiamo anche se il ferro batte, se il sangue si rimescola.
Stiamo di guardia mentre il popolo di Madrid dorme,
Ci stiamo anche se il tank abbatte tutto, se cento inferni imperversano.

Su, forza, su, gente che non si spezza,
Sull'argine, sui barilotti incendiari, per il fosso della morte!
Su, forza, su fino all'ultimo trionfo,
Su, forza, brigata dalle mille lingue e con un solo cuore!

Mille le nostre lingue, uno solo il nostro amore,
In una libera terra, il nostro paese libero e felice.
Il gallo rosso porta dappertutto tempesta,
La maledizione dalla nostra bocca, la fiamma della nostra vendetta!

Su, forza, su, gente che non si spezza,
Sull'argine, sui barilotti incendiari, per il fosso della morte!
Su, forza, su fino all'ultimo trionfo,
Su, forza, brigata dalle mille lingue e con un solo cuore!

Alle porte di Madrid stiamo di guardia giorno e notte,
Formiamo una schiera vivente e incorruttibile.
Alle porte di Madrid si risveglia anche chi è morto,
Si risveglia, scatta in piedi e afferra il fucile.

Su, forza, su, gente che non si spezza,
Sull'argine, sui barilotti incendiari, per il fosso della morte!
Su, forza, su fino all'ultimo trionfo,
Su, forza, brigata dalle mille lingue e con un solo cuore!

Anche se il nostro sangue sarà versato, ora attaccheremo:
Contro l'orda mercenaria spargeremo ora il nostro sangue.
Ma finché vivremo, non calpesterà il nostro popolo,
Lottiamo contro l'armata dei filibustieri, per Madrid!

Su, forza, su, gente che non si spezza,
Sull'argine, sui barilotti incendiari, per il fosso della morte!
Su, forza, su fino all'ultimo trionfo,
Su, forza, brigata dalle mille lingue e con un solo cuore!

17/1/2014 - 21:11




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