Lingua   

Ricordate brava gente

Antonio Catacchio
Lingua: Italiano


Antonio Catacchio

Lista delle versioni e commenti


Ti può interessare anche...

Ai caduti della Thyssenkrupp di Torino
(Coro Ingrato)
L'Internationale
(Eugène Pottier)
La Strage di Milano (Ballata per la morte di Pinelli)
(Silvano Secchiari)


1970
da ildeposito

La versione qui pubblicata è quella integrale, così come era stata inizialmente scritta da Antonio Catacchio e Diego De Palma. Nella successiva registrazione su Cd vennero cancellate le strofe 6/7/8 (qui in corsivo) in quanto riguardavano quel particolare momento storico-politico e quindi oggi fuori tema rispetto al fatto politico più grave: la programmata strage di Stato
Ricordate brava gente
di quel mese di dicembre
era nel '69
con denunce in ogni dove
Dopo un lungo autunno caldo
il potere non è saldo
c'è la lotta, c'è il contratto
e succede questo fatto:
alla Banca dell'Agricoltura
scoppia una bomba da far paura!

Sono morti agricoltori,
pensionati e non signori,
ma ad un servo del padrone
no, non sfugge l'occasione!
E Nutrizio sul giornale
esce con l'editoriale
"Strage tra la borghesia,
la matrice è l'anarchia"
E incomincia proprio là
l'ultimo complotto contro la libertà!

Come sempre, come suole
un colpevole ci vuole
non importa chi egli sia
purché centri l'anarchia!
Non è ancora un dì passato
che Valpreda è già arrestato
ma l'avevano già in mente
fin dal giorno precedente
e il Corriere scrive ch'è un pazzo,
anarchico, drogato e pure pregiudicato

Un compagno dell'arrestato
è in questura interrogato
Ha un alibi di ferro
ma lo torchiano lo stesso
Lui è calmo, abituato
e non sembra preoccupato
ma ad un tratto - fatto strano -
vola giù dal quarto piano
Guida il questore poi dirà
"Quel suicidio è un'autoaccusa". Già!

Calabresi e i suoi compari
oggi sono commissari
ma se vanno per le strade
voi sapete che gli accade?
Là, sui muri di Milano,
ci son tante scritte a mano
che gli gridano sul viso
che Pinelli è stato ucciso:
se Pinelli si è buttato,
Calabresi allora si è sparato!

Son passati già tre anni,
smascherati abbiam gli inganni
messi insieme dai padroni
e non ce ne stiamo buoni.
Ottomila e più compagni
per le strade di Milano
sono scesi ed han gridato
“E’ una strage ma di Stato!”
La Questura allora spara,
è un complotto nuovo che ci prepara.

Ci son dei finanziatori
per Corriere e per il Giorno
“Sono dei provocatori”
l’Unità proclama attorno;
e seguendo questa pista
poi si arriva al terrorista:
han scordato già Pinelli,
tocca adesso a Feltrinelli.
Guai a dire “L’hanno ammazzato!”
Incidente, forse, però di Stato.

Oggi è il 25 aprile
giorno della Resistenza,
ma non fu guerra civile,
non dobbiamo far violenza.
Il PCI chiama le masse
a un prudente antifascismo,
ciò che fu lotta di classe
si trasforma in perbenismo.
Mentre in omaggio alle elezioni
festeggiano di Pino Rauti la liberazione.


Non dobbiamo chieder luce
a chi luce non può fare
se i padroni metton bombe
non lo vanno a raccontare!
Il processo che vogliamo
quello che bisogna fare
nelle strade e nei quartieri
è il processo popolare:
non Valpreda è l'imputato,
noi dobbiamo processar lo Stato!

inviata da DoNQuijote82 - 29/12/2013 - 21:50


Non so bene chi fosse Antonio Catacchio, autore di questa canzone, però mi dispiace sempre molto quando sulle CCG una biografia rimane vuota, così sono andato a cercare se negli infiniti meandri della Rete ci fosse qualche traccia della sua esistenza...



Antonio Catacchio è morto nel 2011.
Era un compagno ed un appassionato interprete ed autore di canzoni popolari.
La sua figura è legata, nel passato, al Nuovo Canzoniere milanese (di cui fece parte insieme ad Ezio Cuppone, Franco Mascetti, Gabriella Merlo e Cristina Rapisarda) ed a Gianni Bosio, storico e militante socialista (in epoca in cui questo significava ancora qualcosa), e Franco Coggiola, etnomusicologo ed animatore del Nuovo Canzoniere italiano e dell’Istituto Ernesto De Martino. Nel 1971 Antonio Catacchio fu, insieme agli altri di Milano, l’interprete de «Il bosco degli alberi. Storia d’Italia dall’Unità a oggi attraverso il giudizio delle classi popolari», rappresentazione popolare in due tempi scritta proprio da Bosio e Coggiola e di cui ci sono già parecchie tracce sulle CCG.
Negli ultimi anni Antonio Catacchio è stato invece uno dei promotori e membri del Coro Ingrato di Milano, fondato nel 2000 e con all’attivo due dischi dai titoli abbastanza emblematici circa il suo orientamento artistico: “Se partigiano io son” e “Vento del 68”.



Sul sito del Coro Ingrato, in una delle pagine che ricordano, Antonio appare in una foto che lo ritrae chitarra in pugno e con sullo sfondo le parole de L’Internazionale di Franco Fortini...

Bernart Bartleby - 30/12/2013 - 13:43




Pagina principale CCG

Segnalate eventuali errori nei testi o nei commenti a antiwarsongs@gmail.com




hosted by inventati.org