Da piccola vedevo in paese
Donne vestite di nero
Curare la casa, i figli, i campi.
Li ghiva i cavaler
Li versi da ìnaffia
Li barbabietuli sa sappa
Èl graan da spigola
La casa, li galini e èl nimal.
L'uomo la sera si cambiava
Si lavava
Andava all'osteria
E la donna restava in casa.
La figlia si preparava il corredo
La camisa ricamada,
Èl vestit da spusa
I morosi si regalavano l'oro.
Il giovedì e la domenica
Veniva il moroso
E l'uomo era puntuale
Rinunciava agli amici
E all'osteria.
Poi si sposavano.
La festa era tutta per la sposa
Che era al massimo della felicità.
La duna l'andava in cà della suocera.
La prima mattina la pudiva staa a lét
N'ura dè pö
Fa bèn la so camera
Po' l'andava a fa la spesa
E l'andava a mèsa deli undès
Invece che a mèsa prima
Ma dopo un po'
C'era bisogno nei campi
E allora andava alla prima messa
Metteva da parte anelli e ori
E il marito usciva da solo.
E le la stava in cà.
Gh'era i cavaler
Li verzi da 'naffià
Li barbabietuli da sappà.
E po' veniva èn fiol
O du o trii
La casa, li galini e èl nimal.
Tutto questo vedevo
E pensavo:
“No,
In questo stato
Non mi ridurrò!”
Donne vestite di nero
Curare la casa, i figli, i campi.
Li ghiva i cavaler
Li versi da ìnaffia
Li barbabietuli sa sappa
Èl graan da spigola
La casa, li galini e èl nimal.
L'uomo la sera si cambiava
Si lavava
Andava all'osteria
E la donna restava in casa.
La figlia si preparava il corredo
La camisa ricamada,
Èl vestit da spusa
I morosi si regalavano l'oro.
Il giovedì e la domenica
Veniva il moroso
E l'uomo era puntuale
Rinunciava agli amici
E all'osteria.
Poi si sposavano.
La festa era tutta per la sposa
Che era al massimo della felicità.
La duna l'andava in cà della suocera.
La prima mattina la pudiva staa a lét
N'ura dè pö
Fa bèn la so camera
Po' l'andava a fa la spesa
E l'andava a mèsa deli undès
Invece che a mèsa prima
Ma dopo un po'
C'era bisogno nei campi
E allora andava alla prima messa
Metteva da parte anelli e ori
E il marito usciva da solo.
E le la stava in cà.
Gh'era i cavaler
Li verzi da 'naffià
Li barbabietuli da sappà.
E po' veniva èn fiol
O du o trii
La casa, li galini e èl nimal.
Tutto questo vedevo
E pensavo:
“No,
In questo stato
Non mi ridurrò!”
inviata da Bernart Bartleby - 4/12/2013 - 11:12
Lingua: Italiano
Traduzione italiana delle sole parti in dialetto lombardo (indicate in corsivo nel testo)
DA PICCOLA VEDEVO
Aveva i bachi da seta
Le verze da inaffiare
Le barbabietole da zappare
Il grano da spigolare
La casa, le galline e il maiale.
…
La camicia ricamata
Il vestito da sposa
…
La donna andava in casa della suocera
La prima mattina poteva stare a letto
Un’ora di più
Fare bene la sua camera
Poi andava a fare la spesa
E andava alla messa delle undici
Invece che a messa prima
…
E lei stava in casa.
C’erano i bachi da seta
Le verze da inaffiare
Le barbabietole da zappare
E poi nasceva un figlio
O due o tre.
La casa, le galline e il maiale
…
Aveva i bachi da seta
Le verze da inaffiare
Le barbabietole da zappare
Il grano da spigolare
La casa, le galline e il maiale.
…
La camicia ricamata
Il vestito da sposa
…
La donna andava in casa della suocera
La prima mattina poteva stare a letto
Un’ora di più
Fare bene la sua camera
Poi andava a fare la spesa
E andava alla messa delle undici
Invece che a messa prima
…
E lei stava in casa.
C’erano i bachi da seta
Le verze da inaffiare
Le barbabietole da zappare
E poi nasceva un figlio
O due o tre.
La casa, le galline e il maiale
…
inviata da Bernart Bartleby - 4/12/2013 - 11:14
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Il testo è tratto da una testimonianza di Fiorella Ferrazza. Musicata da Sergio Lodi. Cantato per la prima volta dal Gruppo Padano di Piadena a Canneto sull'Oglio, Mantova, il 10 marzo 1978 durante una manifestazione dell’Unione Donne Italiane.
Incisa dal Gruppo Padano di Piadena soltanto in una audiocassetta autoprodotta
Testo trovato sul sito del Gruppo