Mio padre arrivò a Milano, nell’estate degli anni suoi
Ma è dura scaldarsi col sole, quando ti svegli ogni mattina alle sei
Mia madre era ragazzina, con gli occhi forti di periferia
Gli disse sì sopra una panchina, poi disse “giura che mi porti via”
Così la vita fu miele col sale, in mezzo a figli da crescere bene
E un letto grande in mezzo a una stanza, per litigare e poi farci l’amore
E quattro lire da mettere insieme, come può fare la gente che sa’
Che in mezzo a pane, carezze e lavoro, tu prendi quel che la vita ti dà
E il giorno ogni giorno nasceva
E il giorno ogni giorno finiva
Mia madre diceva ogni Natale a mio padre
“ricorda sempre di quella sera
Quando mi hai detto un giorno avremo una casa
Ma adesso dormi mio piccolo fiore
Sarà una casa tra gli ulivi e il mare
Sarà la casa del tempo migliore
Sarà la casa del tempo migliore”
E mi ricordo che avevo vent’anni, meravigliosi di chiara follia
Quando mio padre perse il lavoro, per una crisi nell’economia
Così lasciai la chitarra ad un chiodo e il giorno dopo finii di sognare
Guardando gli occhi di un uomo buono, fissare il cielo senza più parlare
E il giorno ogni giorno nasceva
E il giorno ogni giorno finiva
Mia madre diceva ogni Natale a mio padre
“ricorda sempre di quella sera
Quando mi hai detto un giorno avremo una casa
Ma adesso dormi mio piccolo fiore
Sarà una casa tra gli ulivi e il mare
Sarà la casa del tempo migliore
Sarà la casa del tempo migliore”
Così la vita è poi corsa veloce, dal giorno che incominciò a una stazione
La puoi chiamare la storia di tanti, la puoi chiamare Italia di emigrazione
Di chi ha avuto poco più di niente, di chi per mano ha tenuto il sudore
Di questa storia della mia gente, che vive che sogna e che muore
E per ogni giorno che nasce
E per ogni giorno che viene
Guardo mio figlio che gioca e sorride
E chiudo gli occhi quando viene sera
E guardo lì in fondo alla strada
Se vedo il volto di un uomo che appare
In questa casa tra gli ulivi e il mare
In questa casa del tempo migliore
E per ogni giorno che nasce
E per ogni giorno che viene
Guardo mio figlio che gioca e sorride
E chiudo gli occhi quando viene sera
E guardo lì in fondo alla strada
Se vedo il volto di mio padre che appare
In questa casa tra gli ulivi e il mare
In questa casa del tempo migliore
In questa casa del suo tempo migliore
In questa casa del mio tempo migliore
In questa casa del tempo migliore
Ma è dura scaldarsi col sole, quando ti svegli ogni mattina alle sei
Mia madre era ragazzina, con gli occhi forti di periferia
Gli disse sì sopra una panchina, poi disse “giura che mi porti via”
Così la vita fu miele col sale, in mezzo a figli da crescere bene
E un letto grande in mezzo a una stanza, per litigare e poi farci l’amore
E quattro lire da mettere insieme, come può fare la gente che sa’
Che in mezzo a pane, carezze e lavoro, tu prendi quel che la vita ti dà
E il giorno ogni giorno nasceva
E il giorno ogni giorno finiva
Mia madre diceva ogni Natale a mio padre
“ricorda sempre di quella sera
Quando mi hai detto un giorno avremo una casa
Ma adesso dormi mio piccolo fiore
Sarà una casa tra gli ulivi e il mare
Sarà la casa del tempo migliore
Sarà la casa del tempo migliore”
E mi ricordo che avevo vent’anni, meravigliosi di chiara follia
Quando mio padre perse il lavoro, per una crisi nell’economia
Così lasciai la chitarra ad un chiodo e il giorno dopo finii di sognare
Guardando gli occhi di un uomo buono, fissare il cielo senza più parlare
E il giorno ogni giorno nasceva
E il giorno ogni giorno finiva
Mia madre diceva ogni Natale a mio padre
“ricorda sempre di quella sera
Quando mi hai detto un giorno avremo una casa
Ma adesso dormi mio piccolo fiore
Sarà una casa tra gli ulivi e il mare
Sarà la casa del tempo migliore
Sarà la casa del tempo migliore”
Così la vita è poi corsa veloce, dal giorno che incominciò a una stazione
La puoi chiamare la storia di tanti, la puoi chiamare Italia di emigrazione
Di chi ha avuto poco più di niente, di chi per mano ha tenuto il sudore
Di questa storia della mia gente, che vive che sogna e che muore
E per ogni giorno che nasce
E per ogni giorno che viene
Guardo mio figlio che gioca e sorride
E chiudo gli occhi quando viene sera
E guardo lì in fondo alla strada
Se vedo il volto di un uomo che appare
In questa casa tra gli ulivi e il mare
In questa casa del tempo migliore
E per ogni giorno che nasce
E per ogni giorno che viene
Guardo mio figlio che gioca e sorride
E chiudo gli occhi quando viene sera
E guardo lì in fondo alla strada
Se vedo il volto di mio padre che appare
In questa casa tra gli ulivi e il mare
In questa casa del tempo migliore
In questa casa del suo tempo migliore
In questa casa del mio tempo migliore
In questa casa del tempo migliore
inviata da adriana - 1/11/2013 - 16:23
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Album : Ali di libertà
“A volte capita di scrivere canzoni che ti chiedi se riusciresti a riscrivere. Non tanto per la bellezza che tu gli dai o per il valore che prendono. E’ giusto che altri parlino al riguardo e che non sia tu a farlo. Tuttavia, ti chiedi se riusciresti a riscriverla perché ti sembra di aver fotografato il tuo animo in una maniera particolarmente efficace. Ti dici: “ok ho voglia di parlare della mia vita, della mia storia, ancor più della storia della mia famiglia perché credo che sia la storia di tante altre famiglie, di tante altre persone che han vissuto passaggi di esistenza simili ai miei... questo è quel che desidero fare...” E' facile? Per niente. Proprio per niente. Trovare un punto di equilibrio tra qualcosa che ti riguarda in maniera così totalizzante e diventare oggettivo in certi tratti di penna mentre provi a disegnare il tuo quadro non è mestiere per niente semplice. Commuoverti e provare a commuovere restando forti senza sfociare nel patetico o nel melodrammatico che ti diventerebbe insopportabile. LA CASA credo di averla scritta almeno otto volte proprio per trovare un giusto punto di equilibrio. Ci sono riuscito? Ovviamente come dicevo spetta a voi stabilirlo. Per quel che mi riguarda, vi confesso che poche volte in vita mia ho sentito di essermi avvicinato all’idea che scorreva nel mio cuore e nella mia testa quando componevo questa canzone. Che poche volte mi è capitato di riuscire a tradurre un sentimento che avevo forte dentro di me come in questa occasione. Quindi non saprei commentarvi le frasi che ci son finite dentro e neppure provare a dirvi qualcosa della sua melodia o del suo arrangiamento. Chissà, forse alcune frasi sono anche troppo personali per poter essere tradotte o spiegate. Ecco, prendetela com’è! E sappiate che se la sentirete vostra ne sarò felice in modo davvero particolare.”
Massimo Priviero