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An allem sind die Juden schuld

Friedrich Hollaender
Lingua: Tedesco


Friedrich Hollaender

Lista delle versioni e commenti


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(Friedrich Hollaender)
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(Marlene Dietrich)
Dressur
(Walter Mehring)


[1931]
Testo: Friedrich Hollaender
Musica: Georges Bizet (dalla Carmen)
Prima interprete: Annemarie Haase
Dalla rivista Spuk in der Villa Stern ("Fantasmi a Villa Stern")

Lyrics: Friedrich Hollaender
Music: Georges Bizet (from Carmen)
First performed by Annemarie Haase
From the revue Spuk in der Villa Stern ("Ghosts in Villa Stern")

Text von Friedrich Hollaender
Musik von Georges Bizet (aus Carmen)
Original von Annemarie Haase gesungen
Aus der Revue Spuk in der Villa Stern

Friedrich Hollaender e la moglie Blandine Ebinger.
Friedrich Hollaender e la moglie Blandine Ebinger.
In questa pagina ci occupiamo di una canzone satirica, probabilmente una delle più famose in assoluto in lingua tedesca: An allem sind die Juden schuld (“È tutta colpa degli ebrei”). Non soltanto famosa, ma anche decisamente particolare sotto ogni suo aspetto; a cominciare dal suo autore, Friedrich Hollaender (1896-1976). Non capita spesso che chi è noto (e lo è rimasto) per essere un musicista di valore venga ricordato per aver scritto il testo di una canzone la cui musica è ripresa in realtà da un'opera lirica, nella fattispecie la Carmen di Georges Bizet; ma è il caso proprio di questa canzone, che Hollaender inserì nella rivista musicale Spuk in der Villa Stern (“Fantasmi a Villa Stern”), rappresentata per la prima volta al cabaret che gestiva a Berlino, il Tingel-Tangel-Theater, nel settembre del 1931 (la canzone fu eseguita per la prima volta da Annemarie Haase).

Friedrich Hollaender era nato a Londra da genitori ebrei tedeschi, ed apparteneva ad una famiglia di musicisti; ma musicisti parecchio “sui generis”. Il padre, Victor Hollaender, era direttore dell'orchestra del famoso circo Barnum; lo zio, Gustav Hollaender, era invece direttore del Conservatorio Stern di Berlino. Tornato in Germania all'età di tre anni, Friedrich Hollaender divenne anch'esso un musicista, e raggiunge la notorietà internazionale componendo, nel 1930, la colonna sonora di uno dei film più famosi della storia, L'angelo azzurro di Josef von Sternberg, con le sue canzoni cantate da Marlene Dietrich. Il film che è il simbolo stesso della Repubblica di Weimar, interpretato da una fiera antinazista e musicato da un ebreo (il protagonista maschile nonché primo premio Oscar della storia, Emil Jannings, flirtò invece poi col nazismo). 1930, 1931: gli ultimi anni di Weimar, l'irripetibile e liberissima atmosfera di quella Germania che stava scivolando a gran passi verso il baratro a passo di danza e nei fumi dei cabaret. In quanto ebreo, Friedrich Hollaender stava vivendo sulla propria pelle quell'atmosfera dove Hitler si accingeva a prendere il potere con il preciso intento di spazzare via la “corrotta e infernale” Repubblica di Weimar. L'antisemitismo tedesco, del resto, marciava a pieno regime, e l'interesse storico di questa canzone satirica risiede anche e soprattutto nel suo valore di testimonianza in un periodo in cui, in Germania, era comunque ancora permesso esprimersi liberamente da parte degli ebrei che vedevano montare la marea inarrestabile.

Hollaender scrisse quindi questa canzone usando un'arma particolarmente invisa ai nazisti e agli antisemiti tedeschi tutti: quella del ridicolo. Scelse, caricaturandola, una musica famosissima (quella della Carmen di Bizet, ed in particolare la sua aria più conosciuta, la Habanera), impiantandovi sopra un testo dove l'immagine antisemita dell'ebreo, considerato come alla base di ogni male, malvagità e disgrazia del mondo, è messa alla berlina mediante ogni sorta di esagerazione e elevando così all'assurdo le più tipiche argomentazioni antisemite. Gli antisemiti, e non soltanto i militanti nazisti, davano la “colpa agli ebrei” per ogni cosa, senza addurre ragioni o giustificando il tutto con argomenti impossibili da provare fino ad arrivare alla semplice colpa tautologica: “è tutta colpa degli ebrei perché è colpa loro”.

Agli inizi degli anni '30, del resto, nelle sue riviste musicali Hollaender ci andava giù duro; nella stessa rivista satirica Fantasmi a Villa Stern, della quale questa canzone fa parte, fa dire ad esempio al Fantasma stesso, al momento della sua apparizione: Huhu! Tutù! Sono un piccolo Hitler e mordo senza preavviso! Vi metterò tutti in quel dannato sacco! Huhu! Hihi! Haha! Baubau! Al Barone di Münchhausen, che pure compare tra i personaggi, Hollaender fa dire: Bugie! Bugie! Bugie! Bugie! Bugie! Tutto quel che l'uomo ha visto, sono bugie; però le racconta talmente bene!, e così via. La canzone consta invece di strofe contenenti, in staccato, tutte le principali accuse contro i “giudei”, colpevoli, ad esempio, di tutte le catastrofi mondiali (la guerra mondiale, la rivoluzione russa del '17 e la crisi economica del dopoguerra). Da queste accuse, che venivano formulate autenticamente e quotidianamente, si passa a quelle totalmente ridicole che formano, inutile dirlo, la vera forza dirompente della canzone. E' colpa degli ebrei, ad esempio, che Greta Garbo abbia un dente cariato, oppure che la neve sia “terribilmente bianca e, per giunta, fredda”, oppure che il fuoco bruci, che gli alberi stiano nel bosco o che una cipolla non sia una rosa. Si capisce così che accuse del genere non hanno certamente minor fondamento di quelle più “serie”, come del resto avviene oggigiorno (“gli immigrati rubano il lavoro agli italiani”, “gli zingari rapiscono i bambini”, “i rumeni stuprano le donne perché è nella loro cultura”). La canzone, quindi, è un perfetto simbolo della stupidità universale di massa, principale brodo di coltura di tutti i fascismi, i razzismi e quant'altro.

La canzone fa parte di quella dozzina scarsa, tra quelle pubblicate tra il 1930 e il 1936, dove viene menzionata l'omosessualità; in una delle strofe, è quindi colpa degli ebrei se il Principe di Galles è un “finocchio” (uso qui il termine politicamente scorretto traducendo alla lettera il tedesco “schwul”). Hollaender si riferiva a Edoardo VIII d'Inghilterra, di cui era nota l'omosessualità già dal 1926 quando se ne era occupata la rivista tedesca Freundschaftblatt (“Rivista dell'Amicizia”). La cosa assolutamente da notare è che la rivista in questione era una rivista gay: nella Germania di Weimar la pubblicazione era libera. Va da sé che la canzone di Hollaender divenne un successo clamoroso, nonché una sorta di inno antinazista in un momento in cui, con le elezioni del '30, l'insignificante partitino di Hitler era diventato la seconda forza del Parlamento. La canzone fu affidata a Annemarie Haase, anch'essa di origine ebrea, la quale, data la melodia, in funzione ancor più satirica la interpretò con un finto accento “spagnoleggiante”. Pur essendo ovviamente il testo di Hollaender totalmente diverso dal libretto della Carmen, la relazione tra i due testi è più stretta di quel che sembra: nel testo dell'aria lirica, infatti, si afferma che “tutto l'amore proviene dai gitani”, mentre nella canzone tutto il male proviene dagli ebrei.

Secondo il musicologo Dietmar Klenke, la canzone di Hollaender è un perfetto esempio del meccanismo della cosiddetta “proiezione del capro espiatorio”; parlando dell'effetto che fece la satira di Hollaender, lo stesso Klenke afferma che “i contemporanei, durante l'epoca di Weimar, associavano la melodia al mondo dei gitani con un testo in cui una giovane gitana si esprime in modo amorale sul tema della sessualità. Mettendo la canzone in bocca a un nazista, il compositore lo ridicolizza agli occhi dei contemporanei colti. La melodia inappropriata aiuta a considerare le opinioni naziste come immature e infondate. La forza provocatoria della canzone può essere ancor meglio compresa tenendo conto del clima di scontro e ostilità tra le varie componenti durante la Grande Depressione”. [RV]
Ob es regnet, ob es hagelt,
Ob es schneit oder ob es blitzt
Ob es dämmert, ob es donnert,
Ob es friert oder ob du schwitzt,
Ob es schön ist, ob’s bewölkt ist,
Ob es taut oder ob es gießt,
Ob es nieselt, ob es rieselt,
Ob du hustest, ob du niest:

An allem sind die Juden schuld!
Die Juden sind an allem schuld!
Wieso, warum sind sie dran schuld?
Kind, das verstehst du nicht, sie sind dran schuld!
Und sie mich auch! Sie sind dran schuld!
Die Juden sind, sie sind und sind dran schuld!
Und glaubst du’s nicht, sind sie dran schuld,
An allem, allem sind die Juden schuld!
Ach so!

Ob das Telefon besetzt ist,
Ob die Badewanne leckt,
Ob dein Einkommen falsch geschätzt ist,
Ob die Wurst nach Seife schmeckt,
Ob am Sonntag nicht gebacken,
Ob der Prinz of Wales schwul,
Ob bei Nacht die Möbel knacken,
Ob dein Hund ‘n harten Stuhl:

An allem sind die Juden schuld!
Die Juden sind an allem schuld!
Wieso, warum sind sie dran schuld?
Kind, das verstehst du nicht, sie sind dran schuld!
Und sie mich auch! Sie sind dran schuld!
Die Juden sind, sie sind und sind dran schuld!
Und glaubst du’s nicht, sind sie dran schuld,
An allem, allem sind die Juden schuld!
Ach so!

Ob der Dietrich dich versteuert,
Ob die Dietrich Kopf bis Fuß,
Ob Okasa sich verteuert,
Ob ‘ne Jungfrau sagt: „Ich tu’s“,
Ob es kriselt bei der Danat,
Ob ein Witz im Radio alt,
Ob die Garbo ‘n hohlen Zahn hat,
Ob der Kuß im Tonfilm knallt:

An allem sind die Juden schuld!
Die Juden sind an allem schuld!
Wieso, warum sind sie dran schuld?
Kind, das verstehst du nicht, sie sind dran schuld!
Und sie mich auch! Sie sind dran schuld!
Die Juden sind, sie sind und sind dran schuld!
Und glaubst du’s nicht, sind sie dran schuld,
An allem, allem sind die Juden schuld!
Ach so!

Daß der Schnee so furchtbar weiß ist
Und dazu, was sagt man, kalt,
Daß dagegen Feuer heiß ist
Und daß Bäume stehn im Wald,
Daß ‘ne Rose keine Zwiebel
Und daß Schabefleisch geschabt
Daß der Heine gar nicht übel
Und der Einstein ganz begabt:

An allem sind die Juden schuld!
Die Juden sind an allem schuld!
Wieso, warum sind sie dran schuld?
Kind, das verstehst du nicht, sie sind dran schuld!
Und sie mich auch! Sie sind dran schuld!
Die Juden sind, sie sind und sind dran schuld!
Und glaubst du’s nicht, sind sie dran schuld,
An allem, allem sind die Juden schuld!
Ach so!

inviata da Riccardo Venturi - 18/9/2013 - 01:06




Lingua: Italiano

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
18 settembre 2013

holla

Si vedano, in questo caso assolutamente necessarie, le Note alla traduzione.
È TUTTA COLPA DEGLI EBREI!

Se piove, se grandina,
Se nevica o se lampa,
Se fa scuro, se tuona,
Se si gela o se sudi,
Se è bel tempo o nuvoloso,
Se c'è umido o viene giù a catinelle,
Se pioviggina o pioviscola
Se hai la tosse o starnutisci:

È tutta colpa degli ebrei!
Degli ebrei è tutta la colpa!
Come? Come mai è tutta colpa loro?
Baby, non capisci, è colpa loro!
Ma in culo ci vada lei! *1 È tutta colpa loro!
È proprio tutta, ma tutta colpa degli ebrei!
Se non ci credi, ti dico che è colpa loro,
È proprio tutta, ma tutta colpa degli ebrei!
Cazzo!

Se il telefono è occupato,
Se la vasca da bagno perde,
Se ti sbagliano la dichiarazione dei redditi,
Se il würstel sa di sapone,
Se la domenica manca il pane,
Se il Principe di Galles è un finocchio, *2
Se la notte cigolano i mobili,
Se il tuo cane se ne sta lì impalato:

È tutta colpa degli ebrei!
Degli ebrei è tutta la colpa!
Come? Come mai è tutta colpa loro?
Baby, non capisci, è colpa loro!
Ma in culo ci vada lei! È tutta colpa loro!
È proprio tutta, ma tutta colpa degli ebrei!
Se non ci credi, ti dico che è colpa loro,
È proprio tutta, ma tutta colpa degli ebrei!
Cazzo!

Se il Dietrich ti riempie di tasse, *3
Se la Dietrich dalla testa ai piedi, *4
Se l'Okasa costa più caro, *5
Se una vergine dice „lo faccio“, *6
Se la Danat è in crisi, *7
Se alla radio danno barzellette vecchie,
Se la Garbo ha un dente cariato,
Se il bacio schiocca nel film sonoro: *8

È tutta colpa degli ebrei!
Degli ebrei è tutta la colpa!
Come? Come mai è tutta colpa loro?
Baby, non capisci, è colpa loro!
Ma in culo ci vada lei! È tutta colpa loro!
È proprio tutta, ma tutta colpa degli ebrei!
Se non ci credi, ti dico che è colpa loro,
È proprio tutta, ma tutta colpa degli ebrei!
Cazzo!

Se la neve è così terribilmente bianca
E per giunta, come si dice, fredda,
Se per contro il fuoco brucia
E gli alberi stanno nel bosco,
Se una cipolla non è una rosa
Se macinano la carne macinata
Se Heine non è poi malaccio *9
Se Einstein è parecchio dotato: *10

È tutta colpa degli ebrei!
Degli ebrei è tutta la colpa!
Come? Come mai è tutta colpa loro?
Baby, non capisci, è colpa loro!
Ma in culo ci vada lei! È tutta colpa loro!
È proprio tutta, ma tutta colpa degli ebrei!
Se non ci credi, ti dico che è colpa loro,
È proprio tutta, ma tutta colpa degli ebrei!
Cazzo!
NOTE alla traduzione

[1] Nel testo originale, Und sie mich auch! (lett.: „E lei a me pure!“): è la risposta tipica all'espressione Sie können mich (mal) am Arsch lecken!, alla lettera „Lei mi può (anche) leccare il culo“, equivalente a un bel „vaffanculo“ italiano. Di conseguenza, nella traduzione è stata utilizzata la „risposta tipica“ italiana.

[2] Si veda l'introduzione alla canzone e il riferimento all'allora principe di Galles, Edoardo Alberto Cristiano Giorgio Andrea Patrizio David Windsor, di cui erano note le tendenze omosessuali. Una volta divenuto re, il 20 gennaio 1936, col nome di Edoardo VIII del Regno Unito, si fece notare per la sua famosa storia d'amore con l'americana Wallis Simpson, divorziata e poi risposata. I due, divenuti amanti, destarono lo scandalo (anche perché Edoardo salì al trono accompagnato dall'amante, ancora legalmente sposata; si ricordi che il sovrano inglese è anche formalmente a capo della Chiesa Anglicana); ne conseguì, pochi mesi dopo, l'abdicazione al trono (10 dicembre 1936). Edoardo VIII, ed ancor più Wallis Simpson, ebbero chiare simpatie per il nazismo; nel 1937, divenuti „duchi di Windsor“, furono ospiti di Adolf Hitler in Germania e l'ex re ebbe a passare in rassegna un reparto di SS. Compirono crociere su yacht di amici di Hermann Göring, e si vociferò non a torto che, più che lo scandalo matrimoniale, sulla decisione dell'abdicazione avesse influito proprio il suo filonazismo (lo stesso Hitler ebbe a dichiarare che, a vittoria conseguita, avrebbe rimesso Edoardo VIII sul trono d'Inghilterra). Durante il conflitto mondiale, il Duca di Windsor fu allontanato dall'Europa e spedito a fare il governatore delle isole Bahamas, che considerava una „colonia inglese di terza classe“ (la moglie, razzista al massimo grado, dichiarava invece stufa di vivere tra dei „negri pigri e indolenti“). Nell'aprile del 1941 fece una visita a Palm Beach, in Florida, e fu messo immediatamente sotto stretta sorveglianza su ordine diretto di Roosevelt. Dalla data della sua abdicazione non tornò mai più in Inghilterra, vivendo perlopiù in Francia; morì il 28 maggio 1972.

Wallis Simpson (nata Bessie Wallis Warfield) e Edoardo VIII.
Wallis Simpson (nata Bessie Wallis Warfield) e Edoardo VIII.


[3] „Il Dietrich“ è Hermann Dietrich (1879-1954), ministro delle finanze della Repubblica di Weimar dal 1930 al 1932 nel secondo governo Brüning.

Hermann Dietrich.
Hermann Dietrich.


[4] „La Dietrich“ è, ovviamente, Marlene. Qui Hollaender fa un ironico riferimento alla canzone più famosa de „L'angelo azzurro“, Ich bin von Kopf bis Fuß auf Liebe eingestellt („Sono preparata all'amore dalla testa ai piedi“), da lui stesso composta come tutta la colonna sonora del film.



[5] L'Okasa era un ricostituente maschile, destinato ad aumentare principalmente la potenza sessuale (era a base di testosterone); una sorta di Viagra dell'epoca.

okasa


[6] Si veda il verso precedente.

[7] La Darmstädter und Nationalbank (Danat) era, nel 1931, la seconda banca di Germania. Nel giugno di quell'anno cominciarono a circolare voci di insolvenza che si rivelarono esatte: nemmeno un mese dopo, il 17 luglio 1931, la banca dichiarò il fallimento. Fu una delle maggiori vittime della deflazione durante il periodo della Grande Depressione, scatenando una crisi di fiducia generalizzata nel sistema bancario tedesco.

Risparmiatori davanti a una filiale della banca fallita. Berlino, luglio 1931.
Risparmiatori davanti a una filiale della banca fallita. Berlino, luglio 1931.


[8] Con l'avvento del sonoro, i baci cinematografici acquisirono realismo sconcertando spesso gli spettatori per suoni inattesi (come lo schiocco).

[9] Il riferimento è probabilmente all'attore e regista teatrale Albert Heine (1867-1949) e, più specificamente, alla sua breve esperienza come regista e attore cinematografico.

Albert Heine
Albert Heine


[10] La connotazione altamente ironica è che è tutta colpa degli ebrei anche se Einstein era un genio (Einstein era ebreo)!

18/9/2013 - 11:40




Lingua: Francese

Version française - TOUT EST LA FAUTE DES JUIFS – Marco Valdo M.I. – 2013
D'après la version italienne de Riccardo Venturi
Chanson allemande - An allem sind die Juden schuld - Friedrich Hollaender – 1931

Texte: Friedrich Hollaender
Musique: Georges Bizet (de la Carmen)
Première interprète: Annemarie Haase
De la revue Spuk in der Villa Stern ("Fantômes à la Villa Stern")

Friedrich Hollaender et sa femme Blandine Ebinger.
Friedrich Hollaender et sa femme Blandine Ebinger.
Dans cette page, nous nous occupons d'une chanson satirique, probablement une des plus célèbres en langue allemande: An allem sind die Juden schuld («Tout est la faute des Juifs»). Pas seulement célèbre, mais aussi réellement particulière sous chaque chacun de ses aspects; à commencer par son auteur, Friedrich Hollaender (1896-1976). Il n'arrive pas souvent que celui qui est connu (et il l'est resté) pour être un musicien de valeur soit connu pour avoir écrit le texte d'une chanson dont la musique est reprise en réalité d'un opéra, dans ce cas-ci, Carmen de Georges Bizet ; mais c'est le cas précisément de cette chanson, qu'Hollaender inséra dans la revue musicale Spuk in der Villa Stern («Fantômes à la Villa Stern»), représentée pour la première fois au cabaret qu'il gérait à Berlin, le Tingel-Tangel-Theater, en septembre 1931 (la chanson fut interprétée pour la première fois par Annemarie Haase).

Friedrich Hollaender était né à Londres de parents Juifs allemands, et appartenait à une famille de musiciens; mais de musiciens « sui generis ». Le père, Victor Hollaender, était directeur de l'orchestre du célèbre cirque Barnum; l'oncle, Gustav Hollaender, était par contre directeur du Conservatoire Stern de Berlin. Rentré en Allemagne à l'âge de trois ans, Friedrich Hollaender devint lui-même musicien, et il atteint la notoriété internationale en composant, en 1930, la musique du film L'Ange bleu, avec ses chansons chantées par Marlene Dietrich. Le film est le symbole de la République de Weimar, il est interprété par une fière antinaziste et mis en musique par un juif (à noter que par contre, le protagoniste masculin ainsi que le premier Oscar de l'histoire, Emil Jannings, flirta ensuite avec le nazisme). 1930, 1931 : les dernières années de Weimar, unique et très libre atmosphère de cette Allemagne qui glissait à grands pas vers le gouffre sur un pas de danse et dans les fumées des cabarets. Puisque juif, Friedrich Hollaender vivait dans sa chair cette atmosphère où Hitler s'apprêtait à prendre le pouvoir avec le but précis de balayer la « corrompue et infernale » République de Weimar. L'antisémitisme allemand, du reste, marchait à plein régime, et l'intérêt historique de cette chanson satirique réside aussi et surtout dans sa valeur de témoignage d'une période où, en Allemagne, quand même il était encore permis de s'exprimer librement pour des Juifs qui voyaient monter la marée irrépressible.

Hollaender écrivit donc cette chanson en employant une arme particulièrement haïe par les nazis et tous les antisémites allemands : le ridicule. Il choisit, en la caricaturant, une musique très célèbre (celle de Carmen de Bizet, et en particulier son air le plus connu, la Habanera), en y installant un texte où l'image antisémite du juif, considéré comme à la base de tout le mal, de tous les malveillances et malheurs du monde, est mise au pilori par le biais de toutes sortes d'exagérations et en élevant ainsi à l'absurde les plus typiques argumentations antisémites. Les antisémites, et pas seulement les militants nazis, donnaient la « faute aux Juifs » pour chaque chose, sans donne de raison ou en justifiant le tout avec des arguments impossibles à prouver jusqu'à arriver à la simple faute tautologique : « C'est la faute des Juifs car c'est leur faute ».

Aux débuts des années 1930, du reste, dans ses revues musicales, Hollaender y allait assez fort ; dans la même revue satirique « Fantômes à la Villa Stern », dont cette chanson fait partie, il fait dire par exemple au Fantôme, à l'instant de son apparition : « Houhou ! Tutu ! Je suis un petit Hitler et je mords sans préavis ! Je vous mettrai tous dans ce damné sac ! Houhou ! Hihi ! Haha ! Wawa ! ». Au Baron de Münchhausen, qui paraît aussi parmi les personnages, Hollaender fait dire : « Mensonges ! Mensonges ! Mensonges ! Mensonges ! Mensonges ! Tout ce que l'homme a vu, ce sont des mensonges ; cependant il les raconte tellement bien !" , et ainsi de suite. La chanson comporte des strophes contenant toutes les principales accusations contre les « Juifs », coupables, par exemple, de toutes les catastrophes mondiales (la guerre mondiale, la révolution russe de 1917 et les crises économiques de l'après-guerre). De ces accusations, qui étaient formulées authentiquement et quotidiennement, on passe à celles-là totalement des ridicules qui forment, inutile le dire, la vraie force ravageuse de la chanson. Est faute des Juifs, par exemple, que Greta Garbo ait une dent cariée, ou bien que la neige soit "terriblement blanche et de là, dit-on, froide », ou bien que le feu flambe, que les arbres soient dans le bois ou qu'un oignon ne soit pas une rose. On comprend ainsi que des accusations du genre n'ont pas certes pas moins de fondement que les plus « sérieuses », comme du reste cela se produit de nos jours (« les immigrés volent le travail aux français », « les Gitans enlèvent les enfants », « les Roumains violent les femmes car c'est dans leur culture »). La chanson, donc, est un parfait symbole de la stupidité universelle de masse, principal bouillon de culture de tous les fascismes, les racismes et combien d'autres.

La chanson fait partie de cette douzaine de chansons, publiées entre 1930 et 1936, où est mentionnée l'homosexualité ; dans une des strophes, elle est donc faute des Juifs si le Prince du Pays de Galles est un « fenouil » [ NDT : en italien finocchio – fenouil est un des termes communs pour désigner un homosexuel : on peut le traduire par tante, tantouse, tapette, pédé, etc ] : ( j'emploie ici le terme politiquement incorrect en traduisant à la lettre l'allemand « schwul »). Hollaender se référait à Édouard VIII d'Angleterre, dont était connue l'homosexualité dès 1926 lorsque l'avait révélée la revue allemande Freundschaftblatt (« Revue de l'Amitié »). La chose à noter est que la revue en question était une revue gay ; dans l'Allemagne de Weimar, la publication (d'une revue homo) était libre. Il va de soi que la chanson de Hollaender obtint un succès sensationnel, et même une sorte d'hymne antinazi au moment où, avec les élections de 1930, l'insignifiant petit parti de Hitler était devenu la seconde force du Parlement. L'interprétation fut confiée à Annemarie Haase, elle aussi d'origine juive, qui, étant donnée la mélodie, pour la rendre encore plus satirique l'interpréta avec un accent « espagnol ». Bien qu'à l'évidence, le texte de Hollaender diverge totalement du livret de Carmen, la relation entre les deux textes est plus étroite que ce qui semble ; dans le texte de l'air lyrique, en effet, on affirme que « tout l'amour provient des gitans », cependant que dans la chanson tout le mal provient des Juifs.

Selon le musicologue Dietmar Klenke, la chanson de Hollaender est un parfait exemple du mécanisme de la soi-disant « projection du bouc émissaire » ; en parlant de l'effet que fit la satire de Hollaender, le même Klenke affirme que « les contemporains, pendant l'époque de Weimar, associaient la mélodie au monde des gitans avec un texte dans lequel une jeune gitane s'exprime en termes amoraux sur le thème de la sexualité. En mettant la chanson dans la bouche d'un nazi, le compositeur le ridiculise aux yeux des contemporains cultivés. La mélodie non appropriée aide à considérer les opinions nazies comme immatures et infondées. La force provocatrice de la chanson peut être encore mieux comprise en tenant compte du climat de heurts et d'hostilité parmi les diverses composantes de la population allemande durant la Grande Dépression ». [RV]

appel ext juifs titre
TOUT EST LA FAUTE DES JUIFS

Qu'il pleuve, qu'il grêle,
Qu'il neige ou qu'il éclaire
Qu'il s'assombrisse, qu'il tonne,
Qu'il gèle ou qu'on sue,
Qu'il fasse beau, qu'il se couvre,
Qu'il dégèle ou qu'il verse,
Qu'il bruine, qu'il ruisselle,
Qu'on tousse, qu'on éternue :

De tout cela, les Juifs sont coupables !
Les Juifs de tout sont coupables !
Pourquoi, pourquoi sont-ils coupables ?
Enfant, tu ne peux pas comprendre, ils sont coupables !
Ils sont coupables ! C'est ce qu'on dit !
Les Juifs sont, sont et sont coupables !
Et même si tu ne le crois pas, ils sont coupables,
De tout, de tout les Juifs sont coupables !
C'est ainsi !

Si le téléphone est occupé,
Si la baignoire coule,
Si tes impôts sont augmentés,
Si ta saucisse goûte le savon,
Si le pain du dimanche n'est pas bon,
Si le prince de Galles est pédé,
Si la nuit les meubles grincent,
Si le chien gronde :

De tout cela, les Juifs sont coupables !
Les Juifs de tout sont coupables !
Pourquoi, pourquoi sont-ils coupables ?
Enfant, tu ne peux pas comprendre, ils sont coupables !
Ils sont coupables ! C'est ce qu'on dit !
Les Juifs sont, sont et sont coupables !
Et même si tu ne le crois pas, ils sont coupables,
De tout, de tout les Juifs sont coupables !
C'est ainsi !

Si le ministre Dietrich paye tes impôts,
Si la Dietrich de la tête au pied te sourit,
Si l'Okasa se renchérit,
Si une vierge dit : « Moi, je le fais, chéri ! » ,
Si les banques sont en crise,
Si la radio radote de vieilles histoires ,
Si la Garbo a une carie,
Si au cinéma, la jeune première pète :

De tout cela, les Juifs sont coupables !
Les Juifs de tout sont coupables !
Pourquoi, pourquoi sont-ils coupables ?
Enfant, tu ne peux pas comprendre, ils sont coupables !
Ils sont coupables ! C'est ce qu'on dit !
Les Juifs sont, sont et sont coupables !
Et même si tu ne le crois pas, ils sont coupables,
De tout, de tout les Juifs sont coupables !
C'est ainsi !

Que la neige soit terriblement blanche
Et de là, dit-on, froide,
Qu'en revanche le feu chauffe
Et qu'en forêt, du bois, on fagotte,
Que la rose ne soit pas l’échalote
Et que le cafard cafarde
Que Heine soit plein de santé
Et qu'Einstein soit surdoué :

De tout cela, les Juifs sont coupables !
Les Juifs de tout sont coupables !
Pourquoi, pourquoi sont-ils coupables ?
Enfant, tu ne peux pas comprendre, ils sont coupables !
Ils sont coupables ! C'est ce qu'on dit !
Les Juifs sont, sont et sont coupables !
Et même si tu ne le crois pas, ils sont coupables,
De tout, de tout les Juifs sont coupables !
C'est ainsi !

inviata da Marco Valdo M.I. - 20/9/2013 - 15:48




Lingua: Spagnolo

Traduzione spagnola trovata su Kabarett
¡LOS JUDIOS TIENEN LA CULPA DE TODO!

Si llueve, si graniza, si nieva o si truena
Si anochece, si truena, si hace frío o si sudas
Si hace bueno, si está nublado, si deshiela o si diluvia
Si llueve, si chispea, si toses o estornudas:

¡Los judíos tienen la culpa de todo! ¡De todo tienen la culpa los judíos!
Pero ¿por qué tienen la culpa? Niño, no entiendes nada. ¡Ellos son los culpables!
¡Y para mí también! Son culpables. ¡Los judíos tienen la culpa!
¿Acaso no cree que son culpables? ¡De todo, de todo tienen la culpa los judíos! ¡Pues vaya!

Si el teléfono está ocupado, si la bañera gotea
Si te pagan poco, si las salchichas saben a jabón
Si los domingos no hay pan, si el Príncipe de Gales es maricón
Si los muebles crujen por la noche, si el perro no deja de fastidiar:
¡De todo tienen la culpa los judíos!...

Si el Dietrich te hace pagar impuestos, si la Dietrich de la cabeza a los pies
Si el Okasa se encarece, si una doncella dice 'lo hago'
Si dan vueltas alrededor del Danat, si en la radio se oye un chiste malo
Si la Garbo tiene caries, si en el cine un beso suena demasiado:
¡De todo tienen la culpa los judíos!...

Si la nieve es tan terriblemente blanca y es, por así decirlo, fría,
Si por el contrario el fuego es caliente, o si el bosque está lleno de árboles,
Si una rosa no es una cebolla, si la carne picada está rallada
Si Heine no está mal o si Einstein es un genio:
¡De todo tienen la culpa los judíos!...

inviata da Bernart Bartleby - 11/3/2014 - 16:27




Lingua: Finlandese

Traduzione / Translation / Traduction / Suomennos: Juha Rämö
ON KAIKKI SYYTÄ JUUTALAISTEN

Jos vettä sataa tai rakeita,
jos lunta tupruttaa tai salamoi,
jos hämärtää tai ukkostaa,
jos hiki on tai jos viluttaa,
jos kirkas taivas on tai pilvinen,
jos märkä keli on tai loskainen,
jos vettä vihmoo tai tihuuttaa,
jos yskittää tai nenää kutittaa.

On kaikki syytä juutalaisten,
juutalaisten syytä kaikki on!
Ei kai se totta olla voi?
Niin se vain on, se heidän syytään on!
Se juutalaisten syytä on!
Se kaikki juutalaisten syytä on!
Ja vaikka et sä uskoiskaan,
niin kaikki juutalaisten syytä on!
Näin on!

Jos ei puhelinlinjat toimi
tai jos ammeessa reikä on,
jos kangaspuista katkee loimi
tai jos makkara on mauton,
jos aamupuuro pohjaan palaa,
tai jos ministeri homo on,
jos naapuri hirven kaataa salaa
tai jos pomosi on kohtuuton.

On kaikki syytä juutalaisten,
juutalaisten syytä kaikki on!
Ei kai se totta olla voi?
Niin se vain on, se heidän syytään on!
Se juutalaisten syytä on!
Se kaikki juutalaisten syytä on!
Ja vaikka et sä uskoiskaan,
niin kaikki juutalaisten syytä on!
Näin on!

Jos verot kansan verta juovat
tai jos hammasta jomottaa,
jos lämmitä ei yöllä huovat
tai jos tyttö sanoo: »Ei, ei saa!«,
jos uhkaa maata pankkikriisi
tai jos radion vitsi vanha on,
jos aihetta on kyyneliisi
tai jos kankkunen on tolkuton.

On kaikki syytä juutalaisten,
juutalaisten syytä kaikki on!
Ei kai se totta olla voi?
Niin se vain on, se heidän syytään on!
Se juutalaisten syytä on!
Se kaikki juutalaisten syytä on!
Ja vaikka et sä uskoiskaan,
niin kaikki juutalaisten syytä on!
Näin on!

Että lumi on niin valkoista
ja että kylmällä palelee,
että riitaa tulee palkoista,
ett' yksi kärpänen ei kesää tee,
että ruusu on niin punainen
ja että pihvissä on rustoja,
että Einstein keksi sen
ja että puussa on lustoja.

On kaikki syytä juutalaisten,
juutalaisten syytä kaikki on!
Ei kai se totta olla voi?
Niin se vain on, se heidän syytään on!
Se juutalaisten syytä on!
Se kaikki juutalaisten syytä on!
Ja vaikka et sä uskoiskaan,
niin kaikki juutalaisten syytä on!
Näin on!

inviata da Juha Rämö - 15/6/2016 - 09:21


Una paginona Riccardo nel tuo stile migliore :-) Ho riso propio leggendo la tua traduzione. L'unica cosa che mi crea un dubbio è il riconoscimento di Heine in Albert Heine...
Penso che l'autore si riferiva a Heinrich Heine, noto poeta tedesco, la cui provenienza dalla ricca famiglia di banchieri e commercianti ebrei è meno nota. Grazie, comunque, perchè certamente non la conoscevo.

Krzysiek Wrona - 18/9/2013 - 23:15


Sono state le stesse risate che mi sono prese nel leggere e ascoltare questa canzone, Krzysiek; risate, naturalmente, che hanno avuto un retrogusto assai sinistro. Soltanto due anni dopo, a partire dal 30 gennaio 1933, "è stata tutta colpa degli ebrei", con quello che ne è conseguito.

Quanto a Heine, sfogliando pagine in rete i pareri sono divisi. C'è chi dice Heine il poeta (e la cosa, come dici giustamente, ha un suo preciso fondamento), c'è chi dice Albert Heine e chi, addirittura, tutti e due.

A pensarci bene, proprendo anche io per il poeta Heine; gli ultimi due versi presentano due geni (uno letterario e l'altro scientifico) di origine ebraica, quasi a ricacciare in gola agli antisemiti e ai nazisti le loro ridicole accuse. In definitiva, credo che tu abbia ragione.

Salud!

Riccardo Venturi - 19/9/2013 - 01:19


Si potrebbe dire: "Piove, governo ladro!" :D Ho inviato una canzone di Krzysztoń basata sulla poesia di Herbert dedicata nel 1956 agli Ungheresi. Sotto il video YT c'è la traduzione in ungherese. Salud!

Krzysiek Wrona - 19/9/2013 - 01:37




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