‎77%‎

‎[2001]‎
Nell’album “An Elefant Never Forgets” pubblicato nel 2003.‎



‎77% è la percentuale dei cittadini australiani che approvarono l’allora primo ministro John Howard ‎quando nell’agosto del 2001 il governo decise di non dare accoglienza ad oltre 400 rifugiati dalla ‎guerra in Afghanistan (alla quale l’Australia oltre tutto partecipava e partecipa come Stato ‎aggressore) che erano stati soccorsi in acque internazionali dalla nave cargo MV Tampa, battente ‎bandiera norvegese, che transitava al largo delle coste australiane. Quando la nave cercò di entrare ‎nelle acque nazionali, John Howard diede ordine che fosse respinta dall’esercito. Poi ordinò al ‎capitano norvegese, Arne Frode Rinnan, di riportare i profughi al largo ma egli si rifiutò, sostenuto ‎sia dall’armatore che dal governo norvegese. Si verificò così un vero e proprio scontro diplomatico, ‎nel corso del quale la Norvegia denunciò il governo australiano all’ONU e alla International ‎Maritime Organisation. ‎



In tutta risposta Howard, sostenuto dalla maggioranza più che assoluta dell’opinione pubblica, varò ‎un decreto d’emergenza chiamato “Border Protection Bill 2001” che consentiva “legalmente” i ‎respingimenti in mare con un “uso ragionevole della forza” e che contemporaneamente (colmo della ‎beffa) impediva che si potesse richiedere formalmente il riconoscimento dello status di rifugiato ‎senza aver prima toccato terra sul suolo australiano.‎
I “sequestrati della Tampa” furono poi caricati su una nave militare australiana e confinati in un ‎campo di detenzione sull’isola di Nauru. Alcuni furono poi accolti dalla Nuova Zelanda ma i più ‎rimasero in prigionia per quasi tre anni, quando poi venne loro riconosciuto lo status di rifugiati e ‎poterono così rimanere in Australia.‎
Il capitano norvegese Arne Rinnan fu insignito di numerosi premi per aver salvato delle vite in mare ‎e per aver resistito agli attacchi e alle pressioni del governo australiano che avrebbe voluto disfarsi ‎dei profughi abbandonandoli al loro destino sull’oceano.‎