Album: Devedesete (1999)
Štagod noćas da zapevam vućiće na sevdalinku...
Usnuo sam čobanicu uplakanu u šljiviku...
Grom udari... Planu seno... Rasturi se stado njeno...
Zaplete se dim na uvojku... Reče da se zove Bosna...
Čudno ime za devojku?
Nekom Drina teče desno, nekom Drina lijevo teče
Sve da teče u dubinu, na dve pole svet da seče...
Znam tajni gaz, moje lane, most se pruži gde ja stanem...
Sve da vuku me konji vrani, nema meni jedne strane dok si ti na drugoj strani.
Osta ovaj stari kompas u grudima, a po polju nikli zabrani...
Crne senke što se gnezde u ljudima nadleću me kao gavrani...
Nekada sam putovao po mjesecu, kroz vilajet pun hajdučije...
A sada me oči ljudske plaše više nego vučije.
Stoputa su prijatelji u molitvi pomenuti...
Dal će mi se radovati? Ili glavu okrenuti?
Šta slagati? Šta im kasti? Svet ne možeš pesmom spasti
Njine brige me i noćas brinu
Dok se spremam na put kući... Na put kući...U tuđinu...
Svetom smo se rasipali ko đerdani, nosili nas nebom ćilimi...
Da li su to stvarno bili bolji dani, ili smo to bolji bili mi?
Nekad smo se bratimili po pogledu, sluteći da isto sanjamo
I bogu je prosto bilo krstimo l' se ili klanjamo.
Usnuo sam čobanicu uplakanu u šljiviku...
Grom udari... Planu seno... Rasturi se stado njeno...
Zaplete se dim na uvojku... Reče da se zove Bosna...
Čudno ime za devojku?
Nekom Drina teče desno, nekom Drina lijevo teče
Sve da teče u dubinu, na dve pole svet da seče...
Znam tajni gaz, moje lane, most se pruži gde ja stanem...
Sve da vuku me konji vrani, nema meni jedne strane dok si ti na drugoj strani.
Osta ovaj stari kompas u grudima, a po polju nikli zabrani...
Crne senke što se gnezde u ljudima nadleću me kao gavrani...
Nekada sam putovao po mjesecu, kroz vilajet pun hajdučije...
A sada me oči ljudske plaše više nego vučije.
Stoputa su prijatelji u molitvi pomenuti...
Dal će mi se radovati? Ili glavu okrenuti?
Šta slagati? Šta im kasti? Svet ne možeš pesmom spasti
Njine brige me i noćas brinu
Dok se spremam na put kući... Na put kući...U tuđinu...
Svetom smo se rasipali ko đerdani, nosili nas nebom ćilimi...
Da li su to stvarno bili bolji dani, ili smo to bolji bili mi?
Nekad smo se bratimili po pogledu, sluteći da isto sanjamo
I bogu je prosto bilo krstimo l' se ili klanjamo.
inviata da Monia - 30/5/2013 - 23:55
Lingua: Italiano
Versione italiana di Pippo
Non sarà una versione perfetta, e me ne scuso, Ma manca una traduzione di questa meravigliosa canzone. Ci provo io, andando a memoria rispetto a un tentativo fatto con amici con i quali studio il serbocroato.
E non è a caso che la aggiunga nell'anniversario di Srebrenica, questa canzone sobria ma calda e amichevole che un serbo dedica ai suoi vicini sull'altra sponda della Drina. Con immagini cupe che accennano alle tragedie degli anni '90, con la nostalgia di tempi più umani.
Non sarà una versione perfetta, e me ne scuso, Ma manca una traduzione di questa meravigliosa canzone. Ci provo io, andando a memoria rispetto a un tentativo fatto con amici con i quali studio il serbocroato.
E non è a caso che la aggiunga nell'anniversario di Srebrenica, questa canzone sobria ma calda e amichevole che un serbo dedica ai suoi vicini sull'altra sponda della Drina. Con immagini cupe che accennano alle tragedie degli anni '90, con la nostalgia di tempi più umani.
SEVDALINKA*
Ogni volta che di notte intono una canzone, mi trascina in una sevdalinka
Ho sognato una pastorella, che piangeva in un bosco di prugni*
La colpisce un fulmine, s'incendia il fieno
Si disperde il suo gregge
Il fumo si avvolge in un ricciolo, dice che si chiama Bosnia
Strano nome per una ragazza
Per qualcuno la Drina* scorre verso destra, per altri verso sinistra
Ma anche se scorresse in profondità, e dividesse il mondo in due metà
Conosco un guado segreto, cerbiatto mio..un ponte si estende dove mi trovo
Anche se mi trascinassero cavalli corvini..per me non esiste solo una riva, finchè ci sei tu sull'altra riva
Resta questa vecchia bussola nel petto. e sul campo sorgono divieti
Ombre nere che si annidano tra gli uomini, mi sorvolano come corvi
Una volta viaggiai sulla luna..attraverso una provincia piena di briganti
Ma ora gli occhi degli uomini mi fanno paura più di quelli dei lupi
Cento volte gli amici sono stati ricordati nella preghiera...
Si sarebbero rallegrati a vedermi? o mi avrebbero voltato le spalle?
Cosa inventarsi? cosa dirgli?* non si può salvare il mondo con una canzone
I loro turbamenti mi turbano la notte
Mentre mi preparo al viaggio verso casa, verso casa attraverso una terra altrui.
Ci siamo sparsi per il mondo come perle di una collana..tappeti ci hanno trasportato per il cielo
Erano davvero tempi migliori quelli, o eravamo migliori noi?
Una volta ci si sentiva fratelli con uno sguardo, sospettando di avere gli stessi sogni
E per Dio le cose erano più facili, sia che facessimo il segno della croce, sia che ci inchinassimo
Ogni volta che di notte intono una canzone, mi trascina in una sevdalinka
Ho sognato una pastorella, che piangeva in un bosco di prugni*
La colpisce un fulmine, s'incendia il fieno
Si disperde il suo gregge
Il fumo si avvolge in un ricciolo, dice che si chiama Bosnia
Strano nome per una ragazza
Per qualcuno la Drina* scorre verso destra, per altri verso sinistra
Ma anche se scorresse in profondità, e dividesse il mondo in due metà
Conosco un guado segreto, cerbiatto mio..un ponte si estende dove mi trovo
Anche se mi trascinassero cavalli corvini..per me non esiste solo una riva, finchè ci sei tu sull'altra riva
Resta questa vecchia bussola nel petto. e sul campo sorgono divieti
Ombre nere che si annidano tra gli uomini, mi sorvolano come corvi
Una volta viaggiai sulla luna..attraverso una provincia piena di briganti
Ma ora gli occhi degli uomini mi fanno paura più di quelli dei lupi
Cento volte gli amici sono stati ricordati nella preghiera...
Si sarebbero rallegrati a vedermi? o mi avrebbero voltato le spalle?
Cosa inventarsi? cosa dirgli?* non si può salvare il mondo con una canzone
I loro turbamenti mi turbano la notte
Mentre mi preparo al viaggio verso casa, verso casa attraverso una terra altrui.
Ci siamo sparsi per il mondo come perle di una collana..tappeti ci hanno trasportato per il cielo
Erano davvero tempi migliori quelli, o eravamo migliori noi?
Una volta ci si sentiva fratelli con uno sguardo, sospettando di avere gli stessi sogni
E per Dio le cose erano più facili, sia che facessimo il segno della croce, sia che ci inchinassimo
* la sevdalinka (dal turco sevdah=bile nera, malinconia, secondo alcuni affine al portoghese "saudade") è un antico genere musicale popolare bosniaco, caratterizzato da modi minori influenzati dalla musica turca e sefardita, e da temi di amore infelice e nostalgico
* i prugni sono l'albero più diffuso sui monti della Bosnia e della Serbia occidentale (come testimonia il largo uso del frutto per le grappe)
* la Drina è il fiume che per larga parte del suo corso segna il confine tra Bosnia e Serbia. Vista dalla Serbia scorre verso destra, dall'altro lato verso sinistra. Si nota anche che per dire "sinistra" Balasevic usa la forma bosniaca "lijevo" e non la "sua" forma serba "levo"
* punto critico..slagati può essere "mentire" o anche "essere d'accordo"
* i prugni sono l'albero più diffuso sui monti della Bosnia e della Serbia occidentale (come testimonia il largo uso del frutto per le grappe)
* la Drina è il fiume che per larga parte del suo corso segna il confine tra Bosnia e Serbia. Vista dalla Serbia scorre verso destra, dall'altro lato verso sinistra. Si nota anche che per dire "sinistra" Balasevic usa la forma bosniaca "lijevo" e non la "sua" forma serba "levo"
* punto critico..slagati può essere "mentire" o anche "essere d'accordo"
inviata da Pippo - 10/7/2015 - 18:08
Complimenti per la traduzione di questa meravigliosa canzone. Io l'ho inviata ed ho anche provato a tradurla ma era molto difficile!! Svaka cast :-) Monia
Monia - 24/7/2015 - 12:32
Per Pippo. Davvero complimenti anche da parte mia per la traduzione, e te lo dico con un po' di cognizione di causa. Unica cosa: bisognerebbe dire a quegli "alcuni" che ritengono che il termine turco originario abbia a che fare col portoghese saudade di andarci parecchio, ma parecchio cauti nonostante la suggestiva assonanza. Il termine turco originario è sevda (non *sevdah), che magari indica un sentimento non dissimilissimo dalla "saudade" ("malinconia", "spleen" eccetera) ma è in origine la "pena d'amore": è un derivato del comunissimo verbo turco sevmek "amare" (da cui il seni seviyorum, il "ti amo" turco). Il termine, in realtà, in turco ha una stupefacente gamma di significati: significa sì "melancolia", "uggia", "spleen", "atrabile" ma, tuttora, la "pena d'amore" e, tout court, la "passione intensa" e l'"amore disperato". Significa poi, per traslato, "progetto a cui si tiene molto" oppure persino "idea balzana": bu sevdan vazgeç! "falla finita con quest'idea folle!". La kara sevda è l'ipocondria. Sevdalinka, per altro, mi sembra derivato direttamente da sevdalı, che significa alla lettera: "pazzamente innamorato". Il portoghese saudade, che come sentimento comunque mi sembra virare più verso la nostalgia, è derivato dal latino volgare iberico *solitate- "solitudine", ed è quindi identico allo spagnolo soledad. Se ci può essere qualche affinità sentimentale, dal punto di vista della linguistica storica (disciplina, ohimè, che di sentimentale ha ben poco!) i due termini c'entrano l'uno con l'altro, come si dice in Toscana, come il culo con le Quarant'Ore. Salud!
Riccardo Venturi - 24/7/2015 - 19:36
Grazie dei complimenti, che come dicevo sopra non vanno solo a me ma a un gruppetto di amici con insegnante madrelingua.
Quanto alla sevdah, con ogni probabilita' avete ragione..io ne avevo sentito parlare ma senza molta scientificitia'. Come spesso accade nell'etimologia, la spiegazione piu' probabile non e' quella piu' affascinante. Accidenti a Ockham e al suo rasoio...
Quanto alla sevdah, con ogni probabilita' avete ragione..io ne avevo sentito parlare ma senza molta scientificitia'. Come spesso accade nell'etimologia, la spiegazione piu' probabile non e' quella piu' affascinante. Accidenti a Ockham e al suo rasoio...
Pippo - 29/10/2015 - 16:08
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