C’era una volta, in una piazza enorme
un signore dall’accento un poco strano.
Venivano a ascoltarlo a folle, a torme,
lui s’affacciava e poi parlava piano.
E poi parlava piano, ma che importa,
ci aveva non so quanti altoparlanti.
E sotto, centomila e più alla volta,
pregavano e imploravan tutti i santi.
Scoppia la guerra, e lui prega
Ma in cuore suo se ne frega.
Scoppia il conflitto e lui prega
e ha già risolto la bega.
Scoppia la bomba e lui prega,
tanto gl’importa una sega.
E dice « pace » stretto in mezzo ai denti
Ma poi fanno la fila in processione
Ministri, re, tiranni e presidenti
A farsi dar la sua benedizione.
L’ascoltan, come no, la sua gran voce
ché se ne intende, Lui, di guerre e lutti
ché in nome di quel Cristo morto in croce
ne han fatti sì, da accontentare tutti
Scoppia la guerra, e lui prega
Ma in cuore suo se ne frega.
Scoppia il conflitto e lui prega
e ha già risolto la bega.
Scoppia la bomba e lui prega,
tanto gl’importa una sega.
E dice che la guerra è una follia
e parla tanto bene, quello strunz’,
ma Dio è con lui, lo sa pure mia zia
e Dio è con loro, o meglio, Gott mit uns.
Poi si rinchiude nei suoi appartamenti
s’assiede con quei suoi papali lombi
e s’occupa di più degni argomenti,
tipo di quante volte al giorno trombi.
Scoppia la guerra, e lui prega
Ma in cuore suo se ne frega.
Scoppia il conflitto e lui prega
e ha già risolto la bega.
Scoppia la bomba e lui prega,
tanto gl’importa una sega.
Un’altra occupazione in cui Egli è immerso
è come raccattare più quattrini ;
con Lui, si sa, il tempo non va perso
ci son da rimpinguare i conticini.
Ci ha una banchetta ganza e assai sicura
che tratta una gran quantità di sghèi ;
ma Lui di queste cose non si cura,
e al resto poi ci pensa l’Opus Dei.
Scoppia la guerra, e lui prega
Ma in cuore suo se ne frega.
Scoppia il conflitto e lui prega
e ha già risolto la bega.
Scoppia la bomba e lui prega,
tanto gl’importa una sega.
Ma ogni tanto scoppia qualche grana,
qualche Eminenza colta in un casino
il monsignor che va con la puttana
o il vescovo a inculare un bel bambino
O il cardinal coinvolto in un troiaio,
il diacono che fa lo sfruttatore,
c’è pure l’arcivescovo usuraio
e il nunzio che sostiene il dittatore
Scoppia la guerra, e lui prega
Ma in cuore suo se ne frega.
Scoppia il conflitto e lui prega
e ha già risolto la bega.
Scoppia la bomba e lui prega,
tanto gl’importa una sega.
Ma intanto Lui s’affaccia al suo balcone
e giù la folla acclama quando appare.
E tutti i giorni, dalla televisione
lui arriva questo mondo a illuminare.
E questo mondo brucia, scoppia, muore
e gli uomini son sempre più babbei.
Ma quale carità, ma quale amore,
solo odio e sangue è il pane degli dèi.
Scoppia la guerra, e lui prega
Ma in cuore suo se ne frega.
Scoppia il conflitto e lui prega
e ha già risolto la bega.
Scoppia la bomba e lui prega,
tanto gl’importa una sega.
un signore dall’accento un poco strano.
Venivano a ascoltarlo a folle, a torme,
lui s’affacciava e poi parlava piano.
E poi parlava piano, ma che importa,
ci aveva non so quanti altoparlanti.
E sotto, centomila e più alla volta,
pregavano e imploravan tutti i santi.
Scoppia la guerra, e lui prega
Ma in cuore suo se ne frega.
Scoppia il conflitto e lui prega
e ha già risolto la bega.
Scoppia la bomba e lui prega,
tanto gl’importa una sega.
E dice « pace » stretto in mezzo ai denti
Ma poi fanno la fila in processione
Ministri, re, tiranni e presidenti
A farsi dar la sua benedizione.
L’ascoltan, come no, la sua gran voce
ché se ne intende, Lui, di guerre e lutti
ché in nome di quel Cristo morto in croce
ne han fatti sì, da accontentare tutti
Scoppia la guerra, e lui prega
Ma in cuore suo se ne frega.
Scoppia il conflitto e lui prega
e ha già risolto la bega.
Scoppia la bomba e lui prega,
tanto gl’importa una sega.
E dice che la guerra è una follia
e parla tanto bene, quello strunz’,
ma Dio è con lui, lo sa pure mia zia
e Dio è con loro, o meglio, Gott mit uns.
Poi si rinchiude nei suoi appartamenti
s’assiede con quei suoi papali lombi
e s’occupa di più degni argomenti,
tipo di quante volte al giorno trombi.
Scoppia la guerra, e lui prega
Ma in cuore suo se ne frega.
Scoppia il conflitto e lui prega
e ha già risolto la bega.
Scoppia la bomba e lui prega,
tanto gl’importa una sega.
Un’altra occupazione in cui Egli è immerso
è come raccattare più quattrini ;
con Lui, si sa, il tempo non va perso
ci son da rimpinguare i conticini.
Ci ha una banchetta ganza e assai sicura
che tratta una gran quantità di sghèi ;
ma Lui di queste cose non si cura,
e al resto poi ci pensa l’Opus Dei.
Scoppia la guerra, e lui prega
Ma in cuore suo se ne frega.
Scoppia il conflitto e lui prega
e ha già risolto la bega.
Scoppia la bomba e lui prega,
tanto gl’importa una sega.
Ma ogni tanto scoppia qualche grana,
qualche Eminenza colta in un casino
il monsignor che va con la puttana
o il vescovo a inculare un bel bambino
O il cardinal coinvolto in un troiaio,
il diacono che fa lo sfruttatore,
c’è pure l’arcivescovo usuraio
e il nunzio che sostiene il dittatore
Scoppia la guerra, e lui prega
Ma in cuore suo se ne frega.
Scoppia il conflitto e lui prega
e ha già risolto la bega.
Scoppia la bomba e lui prega,
tanto gl’importa una sega.
Ma intanto Lui s’affaccia al suo balcone
e giù la folla acclama quando appare.
E tutti i giorni, dalla televisione
lui arriva questo mondo a illuminare.
E questo mondo brucia, scoppia, muore
e gli uomini son sempre più babbei.
Ma quale carità, ma quale amore,
solo odio e sangue è il pane degli dèi.
Scoppia la guerra, e lui prega
Ma in cuore suo se ne frega.
Scoppia il conflitto e lui prega
e ha già risolto la bega.
Scoppia la bomba e lui prega,
tanto gl’importa una sega.
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