My children played a skipping game
On market day in Guernica
On market day before they came
Before they came to Guernica.
I search my soul but cannot start
to find forgiveness in my heart.
My little ones no longer play
In Guernica on market day.
My father wore his linen suit
On market day in Guernica
He always sold the finest fruit
Before they came to Guernica
Now there's no way to let him know
How much I loved and miss him so
I watched as he was blown away
In Guernica on market day.
Away
Away
All blown away
My children played a skipping game
On market day in Guernica
On market day before they came
Before they came to Guernica.
I search my soul but cannot start
To find forgiveness in my heart.
My little ones no longer play in Guernica
On market day.
On market day in Guernica
On market day before they came
Before they came to Guernica.
I search my soul but cannot start
to find forgiveness in my heart.
My little ones no longer play
In Guernica on market day.
My father wore his linen suit
On market day in Guernica
He always sold the finest fruit
Before they came to Guernica
Now there's no way to let him know
How much I loved and miss him so
I watched as he was blown away
In Guernica on market day.
Away
Away
All blown away
My children played a skipping game
On market day in Guernica
On market day before they came
Before they came to Guernica.
I search my soul but cannot start
To find forgiveness in my heart.
My little ones no longer play in Guernica
On market day.
inviata da Bernart - 15/4/2013 - 17:50
Lingua: Francese
Traduction française de Ghislaine Dewit & Marc de Youtube
JOUR DE MARCHÉ À GUERNICA
Mes enfants dansaient à la corde,
Le jour du marché à Guernica
Le jour du marché... avant qu'ils n'arrivent...
avant qu'ils n'atteignent Guernica.
Je fouille mon âme, mais ne trouve
trace de pardon dans mon coeur.
Mes petits ne jouent plus
à Guernica, le jour du marché.
Mon père portait son costume de lin
Le jour du marché à Guernica
Il a toujours vendu les plus beaux fruits
Avant qu'ils n'arrivent à Guernica
Maintenant, je ne peux plus lui dire
Combien je l'ai aimé et qu'il me manque
J'ai l'ai vu disparaître
à Guernica, le jour du marché.
Envolé
Envolé
Tout est envolé
Mes enfants dansaient à la corde,
Le jour du marché à Guernica
Le jour du marché... avant qu'ils n'arrivent;..
avant qu'ils n'atteignent Guernica.
Je fouille mon âme, mais ne trouve
trace de pardon dans mon coeur.
Mes petits ne jouent plus
à Guernica, le jour du marché..
Mes enfants dansaient à la corde,
Le jour du marché à Guernica
Le jour du marché... avant qu'ils n'arrivent...
avant qu'ils n'atteignent Guernica.
Je fouille mon âme, mais ne trouve
trace de pardon dans mon coeur.
Mes petits ne jouent plus
à Guernica, le jour du marché.
Mon père portait son costume de lin
Le jour du marché à Guernica
Il a toujours vendu les plus beaux fruits
Avant qu'ils n'arrivent à Guernica
Maintenant, je ne peux plus lui dire
Combien je l'ai aimé et qu'il me manque
J'ai l'ai vu disparaître
à Guernica, le jour du marché.
Envolé
Envolé
Tout est envolé
Mes enfants dansaient à la corde,
Le jour du marché à Guernica
Le jour du marché... avant qu'ils n'arrivent;..
avant qu'ils n'atteignent Guernica.
Je fouille mon âme, mais ne trouve
trace de pardon dans mon coeur.
Mes petits ne jouent plus
à Guernica, le jour du marché..
inviata da Dq82 - 30/1/2019 - 11:27
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Scritta da Katie Melua e Mike Batt
Una canzone presente come extra solo nell’edizione USA dell’album “Piece By Piece”
“[…] The most ancient town of the Basques and the centre of their cultural tradition, was completely destroyed yesterday afternoon by insurgent air raiders. The bombardment of this open town far behind the lines occupied precisely three hours and a quarter, during which a powerful fleet of aeroplanes consisting of three German types, Junkers and Heinkel bombers, did not cease unloading on the town bombs weighing from 1,000 lbs. downwards and, it is calculated, more than 3,000 two-pounder aluminium incendiary projectiles. The fighters, meanwhile, plunged low from above the centre of the town to machine-gun those of the civilian population who had taken refuge in the fields […]” Questo uno stralcio del resoconto del bombardamento nazifascista di Guernica pubblicato sul Times del 28 aprile 1937 a firma del corrispondente di guerra George Lowther Steer.
Gli articoli di Steer dal fronte spagnolo sono molto citati nel film che ho visto giusto giusto ieri sera, “Guernica. La morte dal cielo” realizzato da Alberto Rojo e Hanno Brühl nel 2007.
Steer si era reso conto di quanto pericolosa fosse la minaccia nazifascista, in un periodo in cui l’Inghilterra nicchiava, pensando ancora di contenere Germania ed Italia per via diplomatica, e la Francia del Fronte Popolare, per biechi calcoli politici interni, non era riuscita ad appoggiare ufficialmente e con decisione i repubblicani spagnoli (salvo poi far loro pervenire clandestinamente un po’ di armi).
Gli unici aiuti concreti arrivarono loro dai volontari internazionali (tra i quali anche 5000 tedeschi e 3500 italiani), dall’Unione Sovietica (più proccupata dei militanti della sinistra non comunisti o non ortodossi che non dei fascisti) e dal Messico.
Così si arrivò a Guernica, una tragedia annunciata di cui fu responsabile diretto von Richthofen e la sua legione Condor ma che vide l’entusiasta partecipazione dell’Italia mussoliniana e la colpevole omissione di soccorso di Inghilterra e Francia .
Un’altra cosa che mi ha colpito di questo documentario è la guerra di propaganda che si scatenò subito dopo il bombardamento della città basca e che ha contribuito per molto tempo ad alimentare menzogne e falsità sull’episodio.
Se il boia Francisco Franco dichiarò per anni che “Nosotros hemos respetado Guernica, como respetamos todo lo español” - proprio lui, che come uno sciacallo si era subito impossessato delle rovine ancora fumanti della città - dall’altra parte si arrivò invece, per esempio, a parlare di migliaia di morti, mentre non furono più di 200, moltissimi certo, ma i baschi non sono mai stati dei ciucci e anche in quell’occasione si erano preparati bene, con la predisposizione di diversi rifugi che contribuirono a contenere il numero delle vittime.
In questo senso anche la canzone di Katie Melua risente ancora, quasi 70 anni dopo, delle imprecisioni, quando non falsità, dovute alla propaganda: assediati dalla truppe franchiste, isolati dal resto del bando repubblicano, i baschi sapevano benissimo che i nazifascisti avrebbero cominciato da loro, e con crudeltà, ed avevano preso responsabilmente le loro precauzioni, per quanto possibile in una situazione come quella… Per esempio, il giorno di mercato era stato sospeso, visto che gli allarmi aerei si succedevano già da tempo, e quindi nemmeno quel 26 di aprile del 1937 trovò i cittadini di Guernica ingenuamente raccolti nella piazza principale a comprare e vendere frutta ed ortaggi.
Detto questo, resta il fatto che il massiccio bombardamento nazista lasciò pressochè intatti i pochi obiettivi militari (un ponte ed un paio di fabbriche di armi) e distrusse invece per una buona metà l’intero abitato, un atto terroristico sulla popolazione civile dall’esito devastante, soprattutto sul piano psicologico, e di cui gli analisti e gli strateghi militari, tanto nazisti quanto alleati, fecero tesoro… Da quel momento in poi lo sterminio di massa di civili inermi divenne una prassi costante, accettata ed auspicata, dai bombardamenti nazisti su Londra a quelli della RAF sull’Italia (Roma, Napoli e Reggio Calabria) e sulla Germania (Lubecca, Amburgo, Dresda, tra le tante città duramente colpite), a quelli statunitensi su tutte le grandi città giapponesi, devastate a colpi di bombe incendiarie ben prima delle due tanto definitive e disumane quanto inutili bombe atomiche.