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Operaio alla catena di montaggio

Eugenio Ripepi
Lingua: Italiano



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Da "IL 45 GIRI SOCIALE" (2013)
Il cantautore ligure d’adozione rispolvera la “Canzone sociale”, associandola al vecchio 45 giri, facendo quindi uscire due canzoni a tema incise insieme alla band Sottosuono, affrontando subito uno dei più scottanti: il lavoro!

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La nuova canzone sociale:
È giusto raccontare dell'amore. L'amore è il motore del mondo, la forza che muove gli animi delle persone. Ci sono persone che però non hanno tempo di pensare all'amore. Ci sono persone che nutrono un sincero amore per la vita. Ma non è ricambiato. L'impegno sociale, in quest'ottica, è anch'esso una forma di amore. In difesa degli aggrediti.
C'è stato un tempo in cui i cantautori avevano una voce forte, e si potevano fare ascoltare. Era un tempo di crisi, in cui servivano delle opinioni guida. Sembra che questi tempi siano tornati. Bisogna farsi trovare pronti per non unirsi al rimpianto del padre di tutti i cantautori, Fabrizio De Andrè, che nel suo capolavoro La domenica delle salme si rammaricava di ciò che non è stato fatto, facendo parlare i delusi: “Voi avevate voci potenti, lingue allenate a battere il tamburo. Voi avevate voci potenti, adatte per il vaffanculo”. Accettiamo la lezione. Non creiamo altri delusi. Facciamoci sentire di nuovo.

SIDE A: OPERAIO ALLA CATENA DI MONTAGGIO “È un mondo complicato per chi è nato senza soldi. Ha tutti contro e manca chi può togliere gli sbagli. E il guaio è che adesso l'operaio ha moglie e figli. E un mucchio di richieste dello Stato e dei suoi fogli”.
Oggi si dice che non c'è lavoro. Ma se non c'è più qualcosa che c'era fino a qualche tempo prima, vuol dire che quella cosa è scomparsa o che è stata presa da qualcuno? E allora che cosa vogliamo fare? Che cosa siamo disposti a fare? Si tratta di aggressione o di legittima difesa? Questa canzone parla di uno a cui a un certo punto non è andato più bene questo stato di cose. E ha deciso di cambiarlo. La canzone si chiama Operaio alla catena di montaggio.
C’era un operaio alla catena di montaggio
con gli occhi già pesanti per le troppe delusioni
Quando gli hanno detto che doveva farsi un viaggio
ha scelto di restare per combattere i padroni

È un mondo complicato per chi è nato
senza soldi
Ha tutti contro e manca chi può togliere gli sbagli
E il guaio
è che adesso l’operaio
ha moglie e figli
E un mucchio di richieste dello Stato
e dei suoi fogli

E ha detto a questo Stato che non è forza lavoro
che ha braccia che ha cervello e resta un uomo
E ha detto ai suoi fratelli che il lavoro vale oro
E va restituito tutto a loro

Allora ha radunato le coscienze della gente
e ha chiesto aiuto
a un gran tipo barbuto
ed importante

che ha detto “quando avrai di fronte
tutte le persone
ricorda che la mente
può annegare d’emozione”

Seimilioniquattrocentoventiseimila persone
e davanti il suo discorso d’occasione
Seimilioniquattrocentoventiseimila persone
E ha smesso di seguire il suo copione

La vista s’annebbiava
Con la sua immaginazione
ha detto “siamo lava
nel vulcano del padrone”

E poi più niente altro
Lo applaudirono mezz’ora
E lì ha segnato il centro
per rifare un’altra era

E ha detto a questo Stato che non è forza lavoro
che ha braccia che ha cervello e resta un uomo
E ha detto ai suoi fratelli che il lavoro vale oro
E va restituito tutto a loro

inviata da Erika - 11/4/2013 - 09:11




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