Se o Rei Zulu já não pode andar nu
Se o Rei Zulu já não pode andar nu
Salve a batina do Bispo Tutu
Salve a batina do Bispo Tutu
Ó Deus do céu da África do Sul
Do céu azul da África do Sul
Tornai vermelho todo sangue azul
Já que vermelho tem sido todo sangue derramado
Todo corpo, todo irmão chicoteado, Yô
Senhor da selva africana irmã da selva
Americana nossa selva brasileira de Tupã
Senhor irmão de Tupã fazei
Com que o chicote seja por fim pendurado
Revogai da intolerância a lei
Devolvei o chão a quem no chão foi criado
Ó Cristo Rei branco de Oxalufã
Ó Cristo Rei branco de Oxalufã
Zelai por nossa negra flor pagã
Zelai por nossa negra flor pagã
Sabei que o Papa já pediu perdão
Sabei que o Papa já pediu perdão
Varrei do mapa toda escravidão
Varrei do mapa toda escravidão
Se o Rei Zulu já não pode andar nu
Salve a batina do Bispo Tutu
Salve a batina do Bispo Tutu
Ó Deus do céu da África do Sul
Do céu azul da África do Sul
Tornai vermelho todo sangue azul
Já que vermelho tem sido todo sangue derramado
Todo corpo, todo irmão chicoteado, Yô
Senhor da selva africana irmã da selva
Americana nossa selva brasileira de Tupã
Senhor irmão de Tupã fazei
Com que o chicote seja por fim pendurado
Revogai da intolerância a lei
Devolvei o chão a quem no chão foi criado
Ó Cristo Rei branco de Oxalufã
Ó Cristo Rei branco de Oxalufã
Zelai por nossa negra flor pagã
Zelai por nossa negra flor pagã
Sabei que o Papa já pediu perdão
Sabei que o Papa já pediu perdão
Varrei do mapa toda escravidão
Varrei do mapa toda escravidão
inviata da Bernart - 3/4/2013 - 11:44
Lingua: Italiano
Traduzione italiana di Alessandro David Andreini da MusiBrasilnet
PREGHIERA PER LA LIBERAZIONE DEL SUDAFRICA
Se il Re Zulu non può più camminare nudo
Se il Re Zulu non può più camminare nudo
Salva l’abito talare del Vescovo Tutu
Salva l’abito talare del Vescovo Tutu
Oh Dio del cielo dell’Africa del Sud
Del cielo azzurro dell’Africa del Sud
Fai diventare rosso tutto il sangue azzurro
Dato che rosso è stato tutto il sangue versato
Tutto il corpo, tutto il fratello frustato, Yô
Signore della selva africana sorella della selva
Americana nostra selva brasiliana di Tupã
Signore fratello di Tupã fai
Che infine la frusta sia appesa
Revoca la legge dell’intolleranza
Restituisci la terra a chi in essa è stato creato
Oh Cristo Re bianco di Oxalufã
Oh Cristo Re bianco di Oxalufã
Veglia sul nostro fiore nero pagano
Veglia sul nostro fiore nero pagano
Sappiate che il Papa ha già chiesto perdono
Sappiate che il Papa ha già chiesto perdono
Spazzate via dalla cartina geografica tutta la schiavitù
Spazzate via dalla cartina geografica tutta la schiavitù
Se il Re Zulu non può più camminare nudo
Se il Re Zulu non può più camminare nudo
Salva l’abito talare del Vescovo Tutu
Salva l’abito talare del Vescovo Tutu
Oh Dio del cielo dell’Africa del Sud
Del cielo azzurro dell’Africa del Sud
Fai diventare rosso tutto il sangue azzurro
Dato che rosso è stato tutto il sangue versato
Tutto il corpo, tutto il fratello frustato, Yô
Signore della selva africana sorella della selva
Americana nostra selva brasiliana di Tupã
Signore fratello di Tupã fai
Che infine la frusta sia appesa
Revoca la legge dell’intolleranza
Restituisci la terra a chi in essa è stato creato
Oh Cristo Re bianco di Oxalufã
Oh Cristo Re bianco di Oxalufã
Veglia sul nostro fiore nero pagano
Veglia sul nostro fiore nero pagano
Sappiate che il Papa ha già chiesto perdono
Sappiate che il Papa ha già chiesto perdono
Spazzate via dalla cartina geografica tutta la schiavitù
Spazzate via dalla cartina geografica tutta la schiavitù
inviata da Bernart - 3/4/2013 - 11:45
×
Parole e musica di Gilberto Gil
Dall’album “Dia dorim noite neon”
Desmond Tutu
L’invocazione di Gil a favore della revoca di questa assurda legge è fatta attraverso la voce delle religioni delle razze del triptico vital su cui è basata la razza brasiliana. Così troviamo il vescovo Desmond Tutu (1931-) in rappresentanza della religione cattolica, quindi della razza bianca: troviamo Tupã, il dio degli indios tupi-guarani. E, chiaramente, la religione negra, rappresentata da Oxalufã. È alla forza di queste religioni che il compositore baiano affida la preghiera per un’uguaglianza che, ancor prima che per legge, dovrebbe essere sancita dalla natura stessa dell’essere umano. Uguaglianza anche nelle religioni stesse, concetto ripreso anche nel 1997 con l’album “Quanta”, precisamente nel brano “Guerra Santa”, dove il nome di dio ha suoni differenti (Oxalá, Geova, Tupá, Gesù, Maometto ed altri) ma i sogni sono gli stessi. La forza di queste religioni ha sortito l’effetto sperato: la legge sull’apartheid è stata infatti abolita, anche se per la parità reale dei diritti dovremo attendere ancora vari anni (e non solo in Sudafrica…).
Ma questo brano ha anche una dedica specifica: quella al fisico nucleare Mário Schenberg (1914-1990). Personaggio eclettico, questo pernambucano figlio di ebrei slavi nato a Recife il 30 giugno del 1914. Considerato da Albert Einstein uno dei dieci migliori scienziati del pianeta, aiutò il russo George Gamow (1904-1968) nella scoperta del perché dell’intenso brillare delle supernove al momento dell’esplosione. Non fosse per Schenberg, Gamow sarebbe sempre lì a pensare il perché di ciò: il tutto per via del fatto che il russo non aveva considerato i neutrini.
E per rendere omaggio al brasiliano, battezzò questa scoperta “Effetto Urca”, perché l’energia fuggiva dalle stelle tanto veloce quanto il denaro dei frequentatori del casinò del quartiere di Urca a Rio de Janeiro! Ma l’impegno di Schenberg non si fermava alla fisica: deputato federale nelle liste del Partito Comunista, fu imprigionato più volte. Divenne anche uno dei più rispettati critici d’arte del Brasile, nonché un buon conoscitore delle civiltà antiche e della filosofia buddista. Insomma, quando morì il 10 novembre del 1990, il Brasile perse molto più di uno scienziato rinomato internazionalmente.
(fonte: “La voce di Gil contro l'apartheid”, articolo di Alessandro David Andreini da MusiBrasilnet)