Quem é essa mulher
Que canta sempre esse estribilho?
Só queria embalar meu filho
Que mora na escuridão do mar
Quem é essa mulher
Que canta sempre esse lamento?
Só queria lembrar o tormento
Que fez o meu filho suspirar
Quem é essa mulher
Que canta sempre o mesmo arranjo?
Só queria agasalhar meu anjo
E deixar seu corpo descansar
Quem é essa mulher
Que canta como dobra um sino?
Queria cantar por meu menino
Que ele já não pode mais cantar
Quem é essa mulher
Que canta sempre esse estribilho?
Só queria embalar meu filho
Que mora na escuridão do mar
Que canta sempre esse estribilho?
Só queria embalar meu filho
Que mora na escuridão do mar
Quem é essa mulher
Que canta sempre esse lamento?
Só queria lembrar o tormento
Que fez o meu filho suspirar
Quem é essa mulher
Que canta sempre o mesmo arranjo?
Só queria agasalhar meu anjo
E deixar seu corpo descansar
Quem é essa mulher
Que canta como dobra um sino?
Queria cantar por meu menino
Que ele já não pode mais cantar
Quem é essa mulher
Que canta sempre esse estribilho?
Só queria embalar meu filho
Que mora na escuridão do mar
inviata da Bernart - 2/4/2013 - 12:01
Lingua: Italiano
Traduzione italiana di Alessandro Andreini (con limitatissimi interventi di Bernart) da MusiBrasilnet
ANGELICA
Chi è questa donna
Che canta sempre questo ritornello?
Volevo solamente cullare mio figlio
Che abita nell'oscurità del mare.
Chi è questa donna
Che canta sempre questo lamento?
Volevo solo ricordare il tormento
Che ha fatto gemere mio figlio.
Chi è questa donna
Che canta sempre il solito arrangiamento?
Volevo solo rivestire il mio angelo
E lasciar riposare il suo corpo.
Chi è questa donna
Che canta come suonano le campane?
Volevo cantare per il mio bambino
Perché lui non lo può più fare.
Chi è questa donna
Che canta sempre questo ritornello?
Volevo solamente cullare mio figlio
Che abita nell'oscurità del mare.
Chi è questa donna
Che canta sempre questo lamento?
Volevo solo ricordare il tormento
Che ha fatto gemere mio figlio.
Chi è questa donna
Che canta sempre il solito arrangiamento?
Volevo solo rivestire il mio angelo
E lasciar riposare il suo corpo.
Chi è questa donna
Che canta come suonano le campane?
Volevo cantare per il mio bambino
Perché lui non lo può più fare.
inviata da Bernart - 2/4/2013 - 22:44
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Scritta da Miltinho (nome d’arte di Milton Lima dos Santos Filho, classe 1943), cantante e compositore membro del gruppo musicale MPB4, e Chico Buarque de Hollanda
Musica di Miltinho e Magro, nome d’arte di Antônio José Waghabi Filho (1943-2012)
Nell’album dei MPB4 intitolato “Bons tempos, hein?!” del 1979.
Nell’album di Chico Buarque intitolato “Almanaque” del 1981.
Stuart Angel Jones
Quest’ultimo, studente di economia, militante di sinistra, poco tempo dopo l’avvento della dittatura entrò in un gruppo di resistenza armata, l’MR-8. Sequestrato il 14 aprile del 1971 da agenti del Centro de Informações da Aeronáutica, Stuart Angel fu barbaramente torturato, ucciso e fatto sparire. Al suo assassinio si riferisce precisamente Chico Buarque nei versi finali della sua stracensurata Cálice.
La madre, Zuzu Angel, da quel momento dichiarò guerra alla dittatura che gli aveva strappato il figlio senza nemmeno riconsegnarle il corpo. Zuzu Angel, folle di dolore, fece davvero il diavolo a quattro pur di riavere i resti di Stuart. Avendo la doppia cittadinanza ed essendo molto nota negli USA, Zuzu disegnò addirittura una collezione in cui campeggiavano macchie rosso sangue, uccelli ingabbiati e motivi bellici. E poi fece sfilate di protesta, una delle quali addirittura nel consolato brasiliano a New York, e durante una visita in Brasile di Kissinger, il grande burattinaio dei regimi latinoamericani dell’epoca, Zuzu riuscì ad eludere la sorveglianza e a consegnare al segretario di Stato americano un dossier sulla scomparsa del figlio.
Troppo determinata, troppo inferocita, una madre ferita a morte divenuta una belva indomabile: andava abbattuta…
Nel giorno del quinto anniversario del rapimento del figlio Stuart, il 14 aprile del 1976, mentre percorreva in auto un’arteria di Rio de Janeiro, all’uscita di un tunnel, Zuzu Angel trovò la morte in uno spaventoso incidente. Qualche giorno prima aveva fatto visita a Chico Buarque al quale aveva lasciato dei documenti con questa raccomandazione: “Se dovessero trovarmi morta, in un incidente o in un altro modo, si sappia che è stata opera degli assassini del mio amato figlio”.
Nel 1998 la commissione speciale di indagine sui desaparecidos della dittatura brasiliana ha concluso che Zuzu Angel fu uccisa in un finto incidente orchestrato dal regime.
I resti di Stuart Angel non sono mai stati ritrovati.
Si sa però con certezza l’orribile fine che gli fecero fare: legato dietro ad una jeep, con un tubo infilato in bocca e collegato allo scappamento, fu trascinato nel cortile della Centro de Informações da Aeronáutica di Rio de Janeiro finchè morì per asfissia...