Ni toda la tierra entera
será un poco de mi tierra.
Donde quiera que me encuentre
seré siempre pasajera.
Mi trabajo cotidiano,
mis estrellas, mis ventanas
se convirtieron cenizas
de la noche a la mañana.
Puedo hablar, puedo reír
y hasta me pongo a cantar
pero mis ojos no pueden
tanta lágrima guardar.
A pesar de lo que digan
no me olvido, compañero,
de que el pan que me alimenta
siempre será pan ajeno.
Quisiera estar en mi puerta
esperándote llegar.
Todo quedó allá en Santiago,
mi comienzo y mi final.
Si me quedara siquiera
el don de pedir un sí
elegiría la gloria
de volver a mi país.
será un poco de mi tierra.
Donde quiera que me encuentre
seré siempre pasajera.
Mi trabajo cotidiano,
mis estrellas, mis ventanas
se convirtieron cenizas
de la noche a la mañana.
Puedo hablar, puedo reír
y hasta me pongo a cantar
pero mis ojos no pueden
tanta lágrima guardar.
A pesar de lo que digan
no me olvido, compañero,
de que el pan que me alimenta
siempre será pan ajeno.
Quisiera estar en mi puerta
esperándote llegar.
Todo quedó allá en Santiago,
mi comienzo y mi final.
Si me quedara siquiera
el don de pedir un sí
elegiría la gloria
de volver a mi país.
inviata da Dead End - 24/3/2013 - 14:20
Lingua: Italiano
Versione italiana di Maria Cristina Costantini
NEPPURE LA TERRA INTERA
Neppure la terra intera
sarà un po' della mia terra.
Dovunque mi trovi
sarò sempre di passaggio.
Il mio lavoro di ogni giorno,
le mie stelle, le mie finestre,
sono diventati cenere
dalla sera alla mattina.
posso parlare, posso ridere
mi metto persino a cantare,
ma i miei occhi non possono
trattenere tante lacrime.
Nonostante ciò che dite
non dimentico, compagno,
che il pane che mi nutre
sarà sempre pane altrui.
Vorrei stare sulla mia porta
ad aspettare il tuo ritorno.
Tutto è rimasto a Santiago
il mio inizio e la mia fine.
Se almeno potessi
esprimere un desiderio
sceglierei la gioia
di tornare nel mio paese.
Neppure la terra intera
sarà un po' della mia terra.
Dovunque mi trovi
sarò sempre di passaggio.
Il mio lavoro di ogni giorno,
le mie stelle, le mie finestre,
sono diventati cenere
dalla sera alla mattina.
posso parlare, posso ridere
mi metto persino a cantare,
ma i miei occhi non possono
trattenere tante lacrime.
Nonostante ciò che dite
non dimentico, compagno,
che il pane che mi nutre
sarà sempre pane altrui.
Vorrei stare sulla mia porta
ad aspettare il tuo ritorno.
Tutto è rimasto a Santiago
il mio inizio e la mia fine.
Se almeno potessi
esprimere un desiderio
sceglierei la gioia
di tornare nel mio paese.
inviata da Maria Cristina Costantini - 24/3/2013 - 16:14
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Parole e musica di Isabel Parra.
Dall’album “Vientos del pueblo”
Canzone d’esilio, quello cui furono costretti molti membri della grande famiglia Parra dopo il golpe del 1973.