Because my mouth
Is wide with laughter
And my throat
Is deep with song,
You do not think
I suffer after
I have held my pain
So long?
Because my mouth
Is wide with laughter,
You do not hear
My inner cry?
Because my feet
Are gay with dancing,
You do not know
I die?
Is wide with laughter
And my throat
Is deep with song,
You do not think
I suffer after
I have held my pain
So long?
Because my mouth
Is wide with laughter,
You do not hear
My inner cry?
Because my feet
Are gay with dancing,
You do not know
I die?
inviata da Dead End - 16/2/2013 - 23:41
Lingua: Italiano
Tentativo di traduzione italiana di Dead End
MINSTREL MAN
Perché la mia bocca
Si spalanca in una risata
E dalla mia gola
Sale una canzone,
Non pensi tu
Che io soffra dopo
Aver sopportato il mio dolore
Così a lungo?
Perché la mia bocca
Si spalanca in una risata,
Non senti tu
Il pianto che ho dentro?
Perché i miei piedi
Sono instancabili nel ballo,
Non ti rendi conto tu
Che io muoio?
Perché la mia bocca
Si spalanca in una risata
E dalla mia gola
Sale una canzone,
Non pensi tu
Che io soffra dopo
Aver sopportato il mio dolore
Così a lungo?
Perché la mia bocca
Si spalanca in una risata,
Non senti tu
Il pianto che ho dentro?
Perché i miei piedi
Sono instancabili nel ballo,
Non ti rendi conto tu
Che io muoio?
inviata da Dead End - 16/2/2013 - 23:44
Lingua: Finlandese
Traduzione finlandese / Finnish translation / Traduction finnoise / Suomennos: Juha Rämö
ILVEILIJÄ *)
Koska suuni
on leveänään naurusta
ja kurkkuni
käheä laulusta,
etkö tule ajatelleeksi,
että kärsin
kestettyäni tätä tuskaa
niin pitkään?
Koska suuni
on leveänään naurusta,
etkö kuule
itkua sisälläni?
Koska jalkani
tanssivat kevein askelin,
etkö tiedä,
että kuolen?
Koska suuni
on leveänään naurusta
ja kurkkuni
käheä laulusta,
etkö tule ajatelleeksi,
että kärsin
kestettyäni tätä tuskaa
niin pitkään?
Koska suuni
on leveänään naurusta,
etkö kuule
itkua sisälläni?
Koska jalkani
tanssivat kevein askelin,
etkö tiedä,
että kuolen?
* ) Viittaa minstreleihin, jotka olivat 1800- luvun Yhdysvalloissa mustaihoisiksi naamioituneita valkoisia esiintyjiä ja joiden ohjelmisto koostui mustia pilkkaavista coon-lauluista.
inviata da Juha Rämö - 29/3/2018 - 10:40
Lingua: Gaelico irlandese
Irish version of poem by Gabriel Rosenstock
Cliaraí
Leathan é mo chár
le gáire
domhain is ea mo bhráid
is binn
ceapann tú
nár iompraíos náire
agus pianta
le mo linn?
Toisc leathan é mo chár
le gáire
ní chloiseann tusa
scréach ná liú
cé aerach iad
mo chosa ag damhsa
gheobhadsa bás
nach dtuigeann tú
Leathan é mo chár
le gáire
domhain is ea mo bhráid
is binn
ceapann tú
nár iompraíos náire
agus pianta
le mo linn?
Toisc leathan é mo chár
le gáire
ní chloiseann tusa
scréach ná liú
cé aerach iad
mo chosa ag damhsa
gheobhadsa bás
nach dtuigeann tú
inviata da Gabriel Rosenstock - 2/8/2018 - 13:55
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Versi del grande poeta afroamericano, uno dei maggiori esponenti dell’Harlem Renaissance
Musica della compositrice e pianista afroamericana Margaret Bonds (1913-1972), amica e collaboratrice di Hughes.
In seguito messa in musica anche dal compositore tedesco Hermann Reutter nel suo ciclo intitolato «My Dark Hands» («Meine Dunklen Hände») del 1957, con poesie di Hughes e di Arnaud «Arna» Wendell Bontemps.
Il cosiddetto «minstrel show» o «minstrelsy» è stato in America un genere d’intrattenimento cabarettistico musicale in cui il protagonista era un nero interpretato caricaturalmente da un artista bianco mascherato (blackface). Dopo la Guerra Civile furono paradossalmente anche artisti di colore ad impegnarsi in questo genere. Il minstrel show ebbe molta fortuna nell’800 ma ancora nei primi decenni del 900. Morì definitivamente solo negli anni 50, in concomitanza con l’emergere del movimento per i diritti civili... Lo stereotipo del negro pigro, stupido, ridicolo, superstizioso, spensierato e sempre dietro a suonare, cantare e ballare (e, il più delle volte, schiavo) è incarnato da «Jim Crow», il personaggio di una canzonetta popolare del 1828 di tal Thomas Dartmouth (T.D.) "Daddy" Rice, un cabarettista bianco che la interpretava appunto in stile «minstrelsy», truccato da afroamericano. E con l’espressione «Jim Crow Laws» viene indicato il sistema istituzionale legislativamente fondato sul presupposto della disuguaglianza e segregazione razziale che fu in vigore negli States dal 1876 (ma di fatto dalla loro costituzione) al 1965 e che ha reso la vita un inferno per gli afro-americani specialmente negli Stati del sud.