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Madeleine et Marie‎

Eugène Pottier
Lingua: Francese



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‎[1857]‎
Versi di Eugène Pottier, dai Chants ‎révolutionnaires, 1908, seconda edizione.‎
Con dedica “À Louise Michel” (1830-1905), una delle figure maggiori della Comune di ‎Parigi, rivoluzionaria, femminista, anarchica.‎

louise michel

Nonostante la deportazione in Nuova Caledonia ed il grave attentato subìto nel 1888, a Louise ‎Michel, come essere umano e come donna, andò senz’altro meglio che alle due protagoniste di ‎questa canzone, Madeleine, prostituta, e Marie, operaia, morte – o, meglio, assassinate - di ‎privazioni e di miseria nella Parigi del Secondo Impero…‎


chantsrev Eugène Pottier fu frequentatore di circoli rivoluzionari repubblicani già dal 1832 per poi approdare a quelli socialisti e fourieristi nel 1848, anno in cui partecipò alle rivoluzioni di gennaio e giugno: fu in questo periodo, frequentando anche i locali dove venivano declamate poesie e canzoni, che inizia a comporre canti di propaganda a sfondo politico-sociale stampati e diffusi su fogli volanti.

Tra i tanti testi è degno di nota quel “Propaganda delle canzoni” che rappresentava, all’epoca, il suo manifesto politico: In tempo di pace, l’esercito è una morsa / Nelle mani di chi governa, / Per serrare la gogna al collo / Del popolo senza giberne. / ... Aderì all’Internazionale e nel 1870 organizzò una Camera del lavoro con 500 membri aderenti anch’essi all’Internazionale, fu uno strenuo antimilitarista, oltre che pacifista; partecipò attivamente alla Comune di Parigi nel marzo 1871 ed alla sua caduta venne ricercato e condannato a morte in contumacia ma riuscì ad espatriare rifugiandosi prima in Belgio e poi a Londra e negli Stati Uniti dove soggiornò poi sette anni continuando il suo impegno sociale.

Rientrò in Francia nel 1880, in seguito all’amnistia. La raccolta “Chants révolutionnaires" fu pubblicato per la prima volta solo nel 1887, stampato in 1.500 copie qualche mese prima della scomparsa dell’autore. “Muore il 6 novembre 1887. Seimila persone seguono, il giorno dopo, il suo funerale (tra gli oratori, per gli anarchici, Luisa Michel), la polizia interviene perchè non sopporta la bandiera rossa dietro al feretro ma dovette cedere, di fronte alla protesta di quei vecchi cospiratori ex galeotti, ex garibaldini, poeti e ribelli, che conducevano al finale riposo la salma di tanto battagliero militante”.

Caserne et forêt - Défends-toi, Paris !‎ - Don Quichotte - Elle n'est pas morte! - En avant la classe ouvrière - Guillaume et Paris - J’ai faim‎ - Jean Misère - L’anthropophage - L’auge - L'abolition de la peine de mort - L'insurgé - L'Internationale - La grève - La grève des femmes - La guerre - La mort d'un globe - Le pressoir - La Terreur Blanche - Laissez faire, laissez passer! - Le chômage - Le défilé de l'Empire - Le grand Krack - Le Moblot - Les classes dirigeantes - Leur bon Dieu - Madeleine et Marie‎ - N’en faut plus‎ - Propagande des chansons - Quand viendra-t-elle ?‎ - Tu ne sais donc rien ?‎


Dans un faubourg tout brumeux d’industrie,
Où grouille l’homme, où grondent les métiers,
Deux blondes sœurs, Madeleine et Marie,
Faisaient penser aux fleurs des églantiers.
Elles poussaient dans la ville malsaine,
Pures d’instinct, chants d’oiseaux, rires fous,
L’homme a tué Marie et Madeleine.
Ah ! que la honte en retombe sur nous !

Ce lit d’hospice a les plis d’un suaire :
C’est Madeleine, elle est morte à vingt ans.
Déjà squelette avant qu’un peu de terre
Couvre son corps du linceul du printemps.
Voici sa carte !… Une fille de joie.
Joie ? ah ! voyez !… la ville a des égouts,
Et sous nos yeux, un pauvre enfant s’y noie.
Ah ! que la honte en retombe sur nous !

Marie aussi, chaste comme pas une,
Du travail âpre a bu l’épuisement.
Fleurs d’oranger, sur la fosse commune,
Vos brins fanés sont tout son monument.‎
L’aiguille est lourde à la main qui la tire ;
Marie, usant ses nuits pour quelques sous,
Est au métier morte vierge et martyre,
Ah ! que la honte en retombe sur nous !

Marie, ô toi, qui filais de la laine,
Repose bien tes jours inachevés.
Dors bien aussi, ma pauvre Madeleine,
Qui de leurs lits tombas sur les pavés.
Et tous les jours, Madeleine et Marie,
Quand des milliers succombent comme vous,
Rien dans nos cœurs ne se révolte et crie :
“Ah ! que la honte en retombe sur nous !”

inviata da Dead End - 7/1/2013 - 13:24




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