Mi chiamo Margherita Bradamante
come la canzone di Cocciante,
ma non sono la musa ispiratrice di un cantante
io lavoro in un ristorante..
Mi chiamo Bradamante Margherita
e trito carne trita,
chiusa in una cucina a vita,
cercando di non lasciarci le dita..
Non ho assicurazione sul lavoro
E sì, va beh, lavoro in nero..
Il contratto non lo spero
ma è meglio non pensarci, altrimenti io mi sparo.
E.. mi dico: Margherita non ti preoccupare
ci son cose peggiori al mondo del tuo titolare..
che in cucina ci viene per guardare
«cara Margherita, ma come sei brava a lavorare..»
Però se me lo chiedono io dico non c'è male
sta peggio mio marito che è finito in ospedale
è caduto da un traliccio, faceva il manovale
che sfiga!.. si è rotto la spina dorsale.
Mi chiamo Margherita Bradamante,
come in Orlando Furioso la donna combattente!
Ho lasciato il ristorante
ora faccio l'inserviente..
Mi chiamo Bradamante Margherita
e ci sono riuscita
a cambiare la mia vita
E ad essere una donna emancipata ed inserita
Ho un'occupazione che rispetto
va beh! alle quattro del mattino lascio il letto..
non sarà fare l'architetto, oppure il web designer
ma comunque mi ci metto..
E.. vado a neutralizzare l'odore
nei bagni di un complesso immobiliare..
Poi mi vado a fare calpestare
negli uffici de "Il Sole24ore"
Però se me lo chiedono io dico non c'è male
ho un contratto a norma con la legge nazionale
rispetta pure ogni richiesta sindacale
ho un contratto.. .come si chiama?! Ah già...un contratto interinale.
[Parlato:] Mi chiamo Margherita e questa è la mia vita e la mia verità
mi negano il contatto con la mia dignità
però non mi lamento, tra sei mesi, un anno finirà
questo mio contratto con l'instabilità..
Il tempo è determinato a tenere la sua maschera
Ma non voglio infastidire lo Stato e Confindustria
che a non fare male adesso impara ed evita
io, non si sa mai, imparo l'arte dell'equilibrista
non correrò il rischio di ribatterci la testa
Scusate se diffido della vostra sincerità
ma non c'è altro sistema, solo così non finirà
nel vuoto di un cassetto la mia precarietà
rischiando di restare su una sedia per l'eternità
ma non preoccupiamoci, nessuna novità
ha solo perso quotazione il valore della vita
Tanto quando torno a casa mi guardo un bel reality
e poi, per rilassarmi, mi compro nuovi abiti
così per quel che posso aiuto anch'io l'economia
sono solo un po' esaurita, però non è pazzia.
come una mia collega che è finita sul giornale
faceva la mia stessa vita normale
ha avuto un problemino con la sua vicina
è finita che l'ha strangolata.. .era una marocchina
Ecco il risultato della guerra tra pezzenti:
ci hanno negato il pane e ora.. ci tolgono anche i denti.
Però se me lo chiedono io dico «non c'è male»
sta peggio mio marito che è ancora in ospedale
non è ancora guarito, e ora scusate ma devo andare a pulire
i cessi a "Il Sole24ore".
come la canzone di Cocciante,
ma non sono la musa ispiratrice di un cantante
io lavoro in un ristorante..
Mi chiamo Bradamante Margherita
e trito carne trita,
chiusa in una cucina a vita,
cercando di non lasciarci le dita..
Non ho assicurazione sul lavoro
E sì, va beh, lavoro in nero..
Il contratto non lo spero
ma è meglio non pensarci, altrimenti io mi sparo.
E.. mi dico: Margherita non ti preoccupare
ci son cose peggiori al mondo del tuo titolare..
che in cucina ci viene per guardare
«cara Margherita, ma come sei brava a lavorare..»
Però se me lo chiedono io dico non c'è male
sta peggio mio marito che è finito in ospedale
è caduto da un traliccio, faceva il manovale
che sfiga!.. si è rotto la spina dorsale.
Mi chiamo Margherita Bradamante,
come in Orlando Furioso la donna combattente!
Ho lasciato il ristorante
ora faccio l'inserviente..
Mi chiamo Bradamante Margherita
e ci sono riuscita
a cambiare la mia vita
E ad essere una donna emancipata ed inserita
Ho un'occupazione che rispetto
va beh! alle quattro del mattino lascio il letto..
non sarà fare l'architetto, oppure il web designer
ma comunque mi ci metto..
E.. vado a neutralizzare l'odore
nei bagni di un complesso immobiliare..
Poi mi vado a fare calpestare
negli uffici de "Il Sole24ore"
Però se me lo chiedono io dico non c'è male
ho un contratto a norma con la legge nazionale
rispetta pure ogni richiesta sindacale
ho un contratto.. .come si chiama?! Ah già...un contratto interinale.
[Parlato:] Mi chiamo Margherita e questa è la mia vita e la mia verità
mi negano il contatto con la mia dignità
però non mi lamento, tra sei mesi, un anno finirà
questo mio contratto con l'instabilità..
Il tempo è determinato a tenere la sua maschera
Ma non voglio infastidire lo Stato e Confindustria
che a non fare male adesso impara ed evita
io, non si sa mai, imparo l'arte dell'equilibrista
non correrò il rischio di ribatterci la testa
Scusate se diffido della vostra sincerità
ma non c'è altro sistema, solo così non finirà
nel vuoto di un cassetto la mia precarietà
rischiando di restare su una sedia per l'eternità
ma non preoccupiamoci, nessuna novità
ha solo perso quotazione il valore della vita
Tanto quando torno a casa mi guardo un bel reality
e poi, per rilassarmi, mi compro nuovi abiti
così per quel che posso aiuto anch'io l'economia
sono solo un po' esaurita, però non è pazzia.
come una mia collega che è finita sul giornale
faceva la mia stessa vita normale
ha avuto un problemino con la sua vicina
è finita che l'ha strangolata.. .era una marocchina
Ecco il risultato della guerra tra pezzenti:
ci hanno negato il pane e ora.. ci tolgono anche i denti.
Però se me lo chiedono io dico «non c'è male»
sta peggio mio marito che è ancora in ospedale
non è ancora guarito, e ora scusate ma devo andare a pulire
i cessi a "Il Sole24ore".
inviata da giorgio - 5/1/2013 - 17:53
Lingua: Francese
Version française – MARGHERITA BRADAMANTE – Marco Valdo M.I. – 2013
Chanson italienne – Margherita Bradamante – Enrico Ballardini – 2010
Chanson italienne – Margherita Bradamante – Enrico Ballardini – 2010
Te souviens-tu, Lucien l'âne mon ami, toi qui as traîné dans tous les coins de la Méditerranée, toi qui as parcouru la Sicile et y as vu les aèdes aveugles (vrais ou faux) qui racontaient les histoires de Roland et les grandes luttes moyenâgeuses des chevaliers contre les Sarrasins, te souviens-tu de ces paladins et de leurs exploits, si bien évoqués également par l'Opera dei pupi à Catane, par exemple, où un temps, le commandeur Insanguine, présenta au Théâtre Garibaldi ces fabuleuses histoires des Paladins. Il le faisait avec des marionnettes, presque aussi grandes qu'une personne, avec de beaux visages, des armures ciselées, des habits et des armes qui pesaient de vingt-cinq à trente-cinq kilos pièce, elles étaient portées par le haut et animées par deux aides, deux jeunes qui récoltaient les agrumes le jour et qui le soir travaillaient aux pupi. Ces gens-là savaient les manipuler merveilleusement, avec des passes d'armes, de violents duels accompagnés rythmiquement du battement des pieds simulant le roulement des tambours de bataille. C'était un spectacle qui durait, comme un gigantesque feuilleton, soixante-quinze soirées. L'ancêtre des séries, en quelque sorte. Et les spectateurs ne manquaient aucun épisode... Je tiens ceci de ce bon Carlo Levi, qui raconte tout ça et plus encore dans Les Mots sont des pierres (Le Parole sono pietre).
On ne saurait trouver meilleur guide... Je me souviens fort bien de tout cela et même, des luttes de Roland, d'Olivier, de l'oliphant, de Durandal, de Roncevaux, du traître Ganelon, de Charlemagne et bien évidemment, de Tchanchès et de sa Nanesse...
Ah oui, Nanesse... Une bonne fille, celle-là ; elle a bon cœur. On la voit souvent à Liège, encore maintenant. Mais comme la chanson s'intitule Margharita Bragamante, connais-tu Bradamante, la guerrière ? Celle que dans la chanson de Roland, on appelle Bramimund, reine de Saragosse, que Charlemagne captura et convertit après avoir conquis la ville...
Tout cela n'est pas très sûr, car selon Italo Calvino et son Chevalier Inexistant, Bradamante était, certes guerrière, mais aux côtés de Charlemagne et elle poursuivait de ses assiduités précisément ce Chevalier Inexistant et finalement, déçue dans ses attentes, se mua en Teodora et s'enferma dans un couvent, d'où finit par l’extraire son soupirant un dénommé Rambaldo avec lequel elle fuit vers les rivages de l'amour. Quand je te disais que c'étaient les feuilletons du moyen-âge.
En effet, pour moi aussi, Bradamante était certes un nom que je connaissais, mais de façon assez lointaine. Dans un premier temps, j'avais même cru qu'elle était Madame Roversa, la Sarrasine ensorcelée, qui ne pouvant être tuée que par l'épée de Roland, et seulement si elle était frappée en un endroit précis : le plus intime, le plus caché, le plus féminin. Rinaldo, après avoir volé selon son habitude l'épée de Roland et s'être couché parmi les morts, la tua en enfonçant Durandal au bon endroit, de bas en haut, pendant que la guerrière passait au-dessus de lui. Je me demande d’ailleurs ce qu'aurait dit le Docteur Freud de pareille intrusion dans la guerrière... Mais la seule chose dont je suis certain, finalement, c'est que la Margherita doit son nom de Bradamante à son caractère combatif... Car elle doit lutter dans sa vie, notre Margherita... Dans une vie quotidienne qui n'a rien de chevaleresque... Quant à son prénom de Margherita, comme elle le dit elle-même, c'est une lourde allusion à celle Cocciante, autrement dit cette femme idéale, belle, idéalisée... (voir les feuilletons, les magazines...) qui est l'antithèse, y compris sociale, de Margherita Bragamante qui bosse, turbine, se crève et tente de survivre dans une réalité plus réelle que le réel, plus désolante que la désolation... En somme, la réalité quotidienne de millions de femmes et même, ici, je crois vraiment qu'il faut y insister, d'hommes tout aussi mal lotis.
Le destin des femmes et des hommes – d'une très grande majorité d'entre elles et d'entre eux laquelle majorité s'étend tous les jours, est proprement insupportable, pour ne pas dire effroyable. Même si, ce pourrait être pis... comme dit Margherita. C'est évidemment le résultat de la guerre de cent mille ans qui étend ses ravages. Cette Guerre de Cent Mille Ans que les riches font aux pauvres pour les asservir plus encore, pour les faire vivre dans une précarité abrutissante afin d'en tirer mille profits, d'accroître démesurément leurs richesses, avec toute l'impudeur de l'avidité, d'écraser les pauvres sous le poids de leur arrogante autosatisfaction... Combien de pauvres pour faire un riche ? Je ne sais précisément, mais assurément le plus possible. Car, vois-tu Marco Valdo M.I., mon ami, le riche n'est pas riche seulement par l'addition de la pauvreté des autres, de la misère des autres... La richesse n'est pas seulement affaire d'argent ou d'or ou de possession ou de propriété, mais aussi de dévalorisation des autres. La richesse n'a de sens que s'il existe de la misère, de la pauvreté et plus y a de misère, plus la pauvreté est grande et multipliée, plus la richesse est grande et multipliée, plus le riche se sent riche, plus son ego infantile se complaît de lui-même... Plus il se gonfle, plus il se rengorge. Le riche s'autocongratule. Cette suffisance : voilà la raison fondamentale pour laquelle il nous faut y mettre fin à ce monde délirant et lui tisser son linceul à ce vieux monde trop riche, trop arrogant, trop avide, trop satisfait, impudiquement cupide et cacochyme.
Heureusement !
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
On ne saurait trouver meilleur guide... Je me souviens fort bien de tout cela et même, des luttes de Roland, d'Olivier, de l'oliphant, de Durandal, de Roncevaux, du traître Ganelon, de Charlemagne et bien évidemment, de Tchanchès et de sa Nanesse...
Ah oui, Nanesse... Une bonne fille, celle-là ; elle a bon cœur. On la voit souvent à Liège, encore maintenant. Mais comme la chanson s'intitule Margharita Bragamante, connais-tu Bradamante, la guerrière ? Celle que dans la chanson de Roland, on appelle Bramimund, reine de Saragosse, que Charlemagne captura et convertit après avoir conquis la ville...
Tout cela n'est pas très sûr, car selon Italo Calvino et son Chevalier Inexistant, Bradamante était, certes guerrière, mais aux côtés de Charlemagne et elle poursuivait de ses assiduités précisément ce Chevalier Inexistant et finalement, déçue dans ses attentes, se mua en Teodora et s'enferma dans un couvent, d'où finit par l’extraire son soupirant un dénommé Rambaldo avec lequel elle fuit vers les rivages de l'amour. Quand je te disais que c'étaient les feuilletons du moyen-âge.
En effet, pour moi aussi, Bradamante était certes un nom que je connaissais, mais de façon assez lointaine. Dans un premier temps, j'avais même cru qu'elle était Madame Roversa, la Sarrasine ensorcelée, qui ne pouvant être tuée que par l'épée de Roland, et seulement si elle était frappée en un endroit précis : le plus intime, le plus caché, le plus féminin. Rinaldo, après avoir volé selon son habitude l'épée de Roland et s'être couché parmi les morts, la tua en enfonçant Durandal au bon endroit, de bas en haut, pendant que la guerrière passait au-dessus de lui. Je me demande d’ailleurs ce qu'aurait dit le Docteur Freud de pareille intrusion dans la guerrière... Mais la seule chose dont je suis certain, finalement, c'est que la Margherita doit son nom de Bradamante à son caractère combatif... Car elle doit lutter dans sa vie, notre Margherita... Dans une vie quotidienne qui n'a rien de chevaleresque... Quant à son prénom de Margherita, comme elle le dit elle-même, c'est une lourde allusion à celle Cocciante, autrement dit cette femme idéale, belle, idéalisée... (voir les feuilletons, les magazines...) qui est l'antithèse, y compris sociale, de Margherita Bragamante qui bosse, turbine, se crève et tente de survivre dans une réalité plus réelle que le réel, plus désolante que la désolation... En somme, la réalité quotidienne de millions de femmes et même, ici, je crois vraiment qu'il faut y insister, d'hommes tout aussi mal lotis.
Le destin des femmes et des hommes – d'une très grande majorité d'entre elles et d'entre eux laquelle majorité s'étend tous les jours, est proprement insupportable, pour ne pas dire effroyable. Même si, ce pourrait être pis... comme dit Margherita. C'est évidemment le résultat de la guerre de cent mille ans qui étend ses ravages. Cette Guerre de Cent Mille Ans que les riches font aux pauvres pour les asservir plus encore, pour les faire vivre dans une précarité abrutissante afin d'en tirer mille profits, d'accroître démesurément leurs richesses, avec toute l'impudeur de l'avidité, d'écraser les pauvres sous le poids de leur arrogante autosatisfaction... Combien de pauvres pour faire un riche ? Je ne sais précisément, mais assurément le plus possible. Car, vois-tu Marco Valdo M.I., mon ami, le riche n'est pas riche seulement par l'addition de la pauvreté des autres, de la misère des autres... La richesse n'est pas seulement affaire d'argent ou d'or ou de possession ou de propriété, mais aussi de dévalorisation des autres. La richesse n'a de sens que s'il existe de la misère, de la pauvreté et plus y a de misère, plus la pauvreté est grande et multipliée, plus la richesse est grande et multipliée, plus le riche se sent riche, plus son ego infantile se complaît de lui-même... Plus il se gonfle, plus il se rengorge. Le riche s'autocongratule. Cette suffisance : voilà la raison fondamentale pour laquelle il nous faut y mettre fin à ce monde délirant et lui tisser son linceul à ce vieux monde trop riche, trop arrogant, trop avide, trop satisfait, impudiquement cupide et cacochyme.
Heureusement !
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
MARGHERITA BRADAMANTE
Je m'appelle Margherita Bradamante
Comme dans la chanson de Cocciante,
Mais je ne suis pas la muse d'un chanteur
Dans un restaurant, je fais des heures
Je m'appelle Bradamante Margherita
Et je hache le hachis,
Enfermée dans une cuisine à vie,
Cherchant à ne pas y laisser les doigts.
Je n'ai pas d'assurance sur le travail
Je travaille au noir, il faut que je travaille.
Je n'espère même pas de contrat
J'ai une vie à se flinguer, alors je n'y pense pas.
Et je me dis : Marguerite ne te tracasse pas
Il y a au monde pire que ce gars.
Qui vient en cuisine te regarder
« Chère Marguerite, tu es bonne à travailler. »
Cependant je dis c'est pas si mal
C'est pis pour mon mari qui est à l'hôpital
Il est tombé d'un pylône, c'est pas normal
Quelle poisse !. Il s'est cassé la colonne vertébrale.
Je m'appelle Margherita Bradamante,
Dans l'Orlando Furioso, c'est la combattante !
J'ai quitté le restaurant
J'ai un emploi, maintenant
Je m'appelle Bradamante Margherita
Et voyez-vous, j'y suis arrivée
À changer ma vie ; avec cet emploi
Je suis une femme émancipée et intégrée
J'ai un boulot que je respecte
Bon, je me lève à quatre heures du matin.
Je ne ferai pas d'architecture, ni de web dessin
Mais c'est sûr, il faut que je m'y mette.
Et... je m'en vais neutraliser les odeurs
Dans les toilettes d'un complexe immobilier.
Puis, je vais me faire mépriser
Dans les bureaux de « Soleil24heures »
Cependant je dis c'est pas si mal
J'ai un contrat en règle et un horaire
Qui respecte toutes les clauses syndicales
J'ai un contrat… un contrat d'intérimaire.
[Parlé :]
Je m'appelle Marguerite : ceci est ma vie et ma vérité
Ils me refusent le droit à ma dignité
Mais je ne me plains pas, d'ici six mois, un an ça finira
Ce contrat de précarité.
La durée de cette vie masquée est déterminée
Mais je ne veux pas ennuyer les patrons et l'État
J'apprends à ne pas faire mal et à éviter
Comme on ne sait jamais, j'apprends à marcher la tête en bas
Je ne veux pas courir le risque d'y retomber
Excusez-moi si je me défie de votre sincérité
Mais il n'y a pas autre système, ainsi je ne finirai pas
Au fond du tiroir de ma précarité
Risquant de rester sur une chaise pour l'éternité
Pas de quoi se tracasser, il n'y a là aucune nouveauté
La valeur de la vie a seulement diminué
Chaque fois que je rentre chez moi, je regarde un beau reality
Et puis pour me détendre, j'achète de nouveaux habits
Ainsi comme je peux, j'aide même l'économie
Je suis un peu épuisée, mais pas encore atteinte de folie.
Comme ma collègue dont l'histoire est dans le journal
Il vivait comme moi ; tout était normal
Mais il a eu un petit problème avec sa voisine
Pour finir, elle l'a étranglée. C'était une maghrébine.
C'est le résultat de la guerre entre les indigents :
Ils nous ont refusé le pain … ils nous enlèvent aussi les dents.
Cependant je dis « c'est pas si mal »
C'est pis pour mon mari qui est à l'hôpital
Il n'est pas encore guéri, et excusez-moi encore
Je dois aller nettoyer les chiottes à « Sole24ore ».
Je m'appelle Margherita Bradamante
Comme dans la chanson de Cocciante,
Mais je ne suis pas la muse d'un chanteur
Dans un restaurant, je fais des heures
Je m'appelle Bradamante Margherita
Et je hache le hachis,
Enfermée dans une cuisine à vie,
Cherchant à ne pas y laisser les doigts.
Je n'ai pas d'assurance sur le travail
Je travaille au noir, il faut que je travaille.
Je n'espère même pas de contrat
J'ai une vie à se flinguer, alors je n'y pense pas.
Et je me dis : Marguerite ne te tracasse pas
Il y a au monde pire que ce gars.
Qui vient en cuisine te regarder
« Chère Marguerite, tu es bonne à travailler. »
Cependant je dis c'est pas si mal
C'est pis pour mon mari qui est à l'hôpital
Il est tombé d'un pylône, c'est pas normal
Quelle poisse !. Il s'est cassé la colonne vertébrale.
Je m'appelle Margherita Bradamante,
Dans l'Orlando Furioso, c'est la combattante !
J'ai quitté le restaurant
J'ai un emploi, maintenant
Je m'appelle Bradamante Margherita
Et voyez-vous, j'y suis arrivée
À changer ma vie ; avec cet emploi
Je suis une femme émancipée et intégrée
J'ai un boulot que je respecte
Bon, je me lève à quatre heures du matin.
Je ne ferai pas d'architecture, ni de web dessin
Mais c'est sûr, il faut que je m'y mette.
Et... je m'en vais neutraliser les odeurs
Dans les toilettes d'un complexe immobilier.
Puis, je vais me faire mépriser
Dans les bureaux de « Soleil24heures »
Cependant je dis c'est pas si mal
J'ai un contrat en règle et un horaire
Qui respecte toutes les clauses syndicales
J'ai un contrat… un contrat d'intérimaire.
[Parlé :]
Je m'appelle Marguerite : ceci est ma vie et ma vérité
Ils me refusent le droit à ma dignité
Mais je ne me plains pas, d'ici six mois, un an ça finira
Ce contrat de précarité.
La durée de cette vie masquée est déterminée
Mais je ne veux pas ennuyer les patrons et l'État
J'apprends à ne pas faire mal et à éviter
Comme on ne sait jamais, j'apprends à marcher la tête en bas
Je ne veux pas courir le risque d'y retomber
Excusez-moi si je me défie de votre sincérité
Mais il n'y a pas autre système, ainsi je ne finirai pas
Au fond du tiroir de ma précarité
Risquant de rester sur une chaise pour l'éternité
Pas de quoi se tracasser, il n'y a là aucune nouveauté
La valeur de la vie a seulement diminué
Chaque fois que je rentre chez moi, je regarde un beau reality
Et puis pour me détendre, j'achète de nouveaux habits
Ainsi comme je peux, j'aide même l'économie
Je suis un peu épuisée, mais pas encore atteinte de folie.
Comme ma collègue dont l'histoire est dans le journal
Il vivait comme moi ; tout était normal
Mais il a eu un petit problème avec sa voisine
Pour finir, elle l'a étranglée. C'était une maghrébine.
C'est le résultat de la guerre entre les indigents :
Ils nous ont refusé le pain … ils nous enlèvent aussi les dents.
Cependant je dis « c'est pas si mal »
C'est pis pour mon mari qui est à l'hôpital
Il n'est pas encore guéri, et excusez-moi encore
Je dois aller nettoyer les chiottes à « Sole24ore ».
inviata da Marco Valdo M.I. - 7/1/2013 - 23:29
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Testo e Musica di Enrico Ballardini
Album: Note Scordate
Con questo brano Enrico Ballardini è arrivato terzo (in ex equo con Lei di Cirino Romano) al concorso "Note Scordate", indetto da Anmil e Inail nel 2010, dedicato alle problematiche del lavoro femminile.