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Le roi boiteux

Georges Brassens
Lingua: Francese


Georges Brassens

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[1852?]‎
Versi e musica di Gustave Nadaud (1820-1893), ‎‎goguettier, poeta e cantautore, ‎autore di Le soldat de Marsala, amico e mentore di Eugène Pottier.‎
In Chansons de Gustave Nadaud, Henri Plon ‎editore, 1870 (8^ edizione)‎
Georges Brassens compose una nuova musica per il brano e lo interpretò durante una trasmissione ‎radiofonica nel 1979.‎
Incluso poi nella raccolta postuma “Brassens chante Bruant, Colpi, Musset, Nadaud, Norge” ‎pubblicata nel 1983.‎

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‎Le roi ‎boiteux‎


Brassens chante Bruant, Colpi, ‎Musset, Nadaud, Norge

Sapiente ed arguta satira del Potere scritta da Nadaud all’indirizzo di Napoleone III, ‎autoproclamatosi “Imperatore dei francesi” dopo il golpe del dicembre 1851 con cui esautorò il ‎Parlamento, spiazzando sia i conservatori del “parti de l'Ordre” sia i radicali repubblicani… ‎
Un roi d’Espagne, ou bien de France,
Avait un cor, un cor au pied ;
C’était au pied gauche, je pense ;
Il boitait à faire pitié.

Les courtisans, espèce adroite,
S’appliquèrent à l’imiter ;
Et qui de gauche, qui de droite,
Ils apprirent tous à boiter.

On vit bientôt le bénéfice
Que cette mode rapportait ;
Et, de l’antichambre à l’office,
Tout le monde boitait, boitait.

Un jour, un seigneur de province,
Oubliant son nouveau métier,
Vint à passer devant le prince,
Ferme et droit comme un peuplier.‎

Tout le monde se mit à rire,
Excepté le roi, qui, tout bas,
Murmura : « Monsieur, qu’est-ce à dire ?
Je crois que vous ne boitez pas ?

‎— Sire, quelle erreur est la vôtre !
Je suis criblé de cors ; voyez :
Si je marche plus droit qu’un autre,
C’est que je boite des deux pieds. »‎

inviata da Dead End - 27/12/2012 - 17:34



Lingua: Italiano

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
28 dicembre 2012

Le roi boiteux
IL RE ZOPPO

Un re di Spagna, oppur di Francia
aveva un callo, un callo al piede;
credo fosse al piede sinistro,
zoppicava da far pietà.

I cortigiani, razza di geni,
per imitarlo ce la miser tutta;
e chi a destra, chi a sinistra
tutti impararono a zoppicare.

Si vide presto il beneficio
che questa moda apportava:
dall'anticamera all'ufficio
ognuno zoppi, zoppicava.

Un dì un signore di provincia,
scordandosi del nuovo costume,
transitò davanti al principe
fermo e diritto come un fuso.

Tutti scoppiarono a ridere‎
tranne il re, che, a voce bassa
mormorò: “Che c'è, signore?
Ma com'è che non zoppicate?”

« Sire! Vi state proprio sbagliando!
Son pieno di calli! Ma, vedete,
se cammino più dritto degli altri
è perché zoppico con tutti e due i piedi.”

28/12/2012 - 16:28




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