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A Pa’‎

Francesco De Gregori
Lingua: Italiano


Francesco De Gregori

Lista delle versioni e commenti


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‎[1985]‎
Album “Scacchi e tarocchi”‎
Testo trovato su Pier Paolo Pasolini – Pagine ‎Corsare

Roma, Idroscalo di Ostia, 2 novembre 1975
Roma, Idroscalo di Ostia, 2 novembre 1975


Nella notte tra il 1º novembre e il 2 novembre 1975 Pier Paolo Pasolini venne ‎brutalmente assassinato all’idroscalo di Ostia. Il suo omicidio rimane ancora una delle tante pagine ‎oscure della Storia d’Italia.‎

‎“…Ogni giorno vengono assassinati, aggrediti, ‘suicidati’ decine e decine di omosessuali, dal nome ‎sconosciuto e che finiscono perciò solo nella cronaca nera. Noi omosessuali infatti siamo sempre ‎stati solo ‘cronaca nera’. Il nostro ambiente è ‘torbido’, ‘squallido’, e se qualcuno di noi ci rimette ‎la pelle, beh, è un finocchio di meno…”, così scriveva Angelo Pezzana, fondatore del FUORI, in ‎quei giorni su L’Espresso, e più o meno così riscriveva non molto tempo fa Franco Grillini, ‎presidente dell’Arcigay…‎

Ma sull’assassinio di Pasolini si sono fatte molte altre congetture, alimentate nel tempo da continue ‎nuove rivelazioni: furono i fascisti per via del suo film “Salò”, oppure furono i servizi segreti per ‎‎via delle trame di potere che Pasolini si preparava a rivelare in "Petrolio", il libro che stava ‎scrive‎‎ndo?‎

Federico Zeri paragonò la morte di Pasolini a quella del Caravaggio, un artista sommo, un gigante, ‎ma un intemperante, un non allineato, un personaggio scomodo, considerato “fetido e putrido” dal ‎Potere e dai suoi sgherri ed accoliti, che lo annientarono…‎

Che si sia trattato dell’assassinio di un frocio - il cui ‎‎etimo fuggente ‎deriva comunque dalla guerra, dai “f(e)roci” Lanzichenecchi che nei loro “sacchi” si inchiappavano ‎femmine e maschi, o da “français/fronscè”, altri occupanti anche se dai modi un po’ più finicchi dei ‎mercenari tedeschi – oppure di uno dei tanti episodi oscuri dell’epoca della “strategia della ‎tensione”, in ogni caso io credo che ‎‎una storia come questa, seppur ‎sbagliata, abbia tutta la dignità di stare sulla CCG/AWS.


Sull’assassinio di Pasolini si vedano anche Una storia sbagliata, Lamento per la morte di Pasolini e Piazza dei Cinquecento.‎
Non mi ricordo se c'era la luna
E né che occhi aveva il ragazzo
Ma mi ricordo quel sapore in gola
E l'odore del mare come uno schiaffo
‎ ‎
A Pa' ‎

C'era Roma così lontana
E c'era Roma così vicina
E c'era quella luce che ti chiama
Come una stella mattutina ‎

A Pa'
A Pa'
Tutto passa, il resto va ‎

E voglio vivere come il giglio nei campi
Come gli uccelli del cielo campare
E voglio vivere come i gigli dei campi
E sopra i gigli dei campi volare. ‎

inviata da Dead End - 14/11/2012 - 15:00




Lingua: Spagnolo

La versione, completamente diversa nel testo, di Joaquín Sabina (1990)‎
Musica di Francesco de Gregori
Testo trovato su Cancioneros.com
TORRE DE BABEL

Como un perro que lame
o ladra sin motivo,
como una carta urgente
sin dirección ni sobre,
temprano descubrí
que todos los caminos
que yo elegí desembocaban en la torre
de Babel.
La luna choca contra la pared.

Quiero decir que anduve
lo mismo que cualquiera
en busca de unas manos
que en mitad de la noche,
entre tantos idiomas
el mío comprendieran
por los teléfonos de la torre
de Babel.
En el acuario se deprime un pez.

Laberinto de espejos
callejón sin salida
donde baila el azar
su negro minué
cada vez que la bolsa
sube, baja la vida,
cada vez duele más
la herida de mi piel.

Algún dios aburrido
ideó esta manera
de querer escapar
pero cómo y a dónde
algún diablo alcohólico
hizo que me perdiera
por los túneles de la torre
de Babel
el trapecista empeñó su red.

Barrio Chino del mundo,
bulevar de Sodoma
por qué nadie me dijo:
‎"chaval escápate".
No hay billete de vuelta
una vez que se toma
el tren que lleva al apeadero
de Babel.

Todavía queda un viejo
guitarrista que cuenta
a los chicos del barrio
que algunas noches ve
estrellas cancerosas
desde el piso cuarenta
de una colmena de la torre
de Babel.
Del cementerio se escapó un ciprés.‎

inviata da Dead End - 14/11/2012 - 15:14


L'interpretazione live dei Gang



Dopo averla interpretata più volte dal vivo i Gang hanno inserito la loro versione nel nuovo disco


2020
Ritorno al fuoco
fuoco




dq82 - 20/4/2014 - 23:38




Lingua: Inglese

Versione inglese di eleonora
I do not remember if there was a moon
And neither eyes that the boy had
But I remember that taste in the throat
And the smell of the sea like a slap

A Pa '

Rome was so far away
It was so close to Rome
And there was the light that is calling you
Like a morning star

A Pa '
A Pa '
Everything passes, the rest goes

And I want to live like the lily fields
Like the birds of the sky live
And I want to live like the lilies of the field
And over the lilies of the field fly.

inviata da eleonora - 13/10/2014 - 20:19




Lingua: Francese

Versione francese di Daniel(e) BELLUCCI - 11.10.2015 - Nizza un po' campana.
À PA'

Je ne me souviens pas s'il y avait la Lune
ni même la couleur des yeux de ce garçon
Mais je me souviens de ce goût en bouche
et l'odeur de la mer comme une gifle

à Pa'

Il y avait Rome si lointaine
et il y avait Rome si proche
et il y avait cette lumière qui t'appelle
comme une étoile matinale

à Pa'
à Pa'

Tout passe, le reste s'en va

Et je veux vivre comme le lys au milieu des champs
vivre comme les oiseaux dans le ciel
Et je veux vivre comme les lys des champs
Et voler au-dessus de ces lys des champs.

inviata da Daniel(e) BELLUCCI - 11.10.2015 - Nizza un po' campana. - 11/10/2015 - 19:30




Lingua: Napoletano

Versione napoletana di Steno
divertissement...

ho cercato di mantenere la scansione delle rime dell'originale. Il dialetto scritto è molto diverso da quello parlato, in quest'ultimo si riconoscono più facilmente metrica e ritmo. Peraltro, dal punto di vista filologico, la trascrizione grafico-fonetica delle parole andrebbe forse riconsiderata.
A' PA'...

Nun me ricordo si ce steva 'a luna,
nun me ricordo ll'uocchie che teneva,
ma me ricordo 'nu sapore 'e sale,
l'addore 'e mare comm'a 'nu schiaffo.

A' Pa'...

Roma 'a vicino nun pareva Roma,
Roma 'a luntano sempe 'cchiù vicina,
e chella voce che me chiamma ancora
comme 'na stella d'a matina.

A' Pa'...
Passa 'o tiempo, e 'o rieste va.

E vurria sta comme 'll'aucielle 'ndo cielo
e comme 'e sciure 'ncopp' 'a terra campà,
E vurria sta comme 'll'aucielle do cielo,
e ncoppa 'e sciure de' campe a vulà.

inviata da steno - 5/11/2015 - 06:56


L'ultima strofa è una citazione del vangelo di Matteo:

Mt 6,25–33:

«Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? 31 Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.»

Dq82 - 13/11/2020 - 17:39




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