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Etranges étrangers

Jacques Prévert
Lingua: Francese


Jacques Prévert

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Poème de Jacques Prévert, 1951, Gran Bal de Printemps
Poesia di Jacques Prévert, 1951, Gran Bal de Printemps
A poem by Jacques Prévert, 1951, Gran Bal de Printemps
Jacques Prévert'in runo, 1951, Gran Bal de Printemps

Versi di Jacques Prévert, nella raccolta intitolata “Grand bal de printemps” pubblicata nel 1951.

Note (tratte da fr.wikipedia e integrate da B.B.):

Kabyles de la Chapelle et des quais de Javel: immigrati algerini dei quartieri La Chapelle (18e arrondissement) e del quai de Javel (15e arrondissement, oggi quai André-Citroën, dove infatti sorgevano i vecchi stabilimenti della casa automobilistica);
Cobayes des colonies: letteralmente “porcellini d’India delle colonie”, a sottolineare che gli immigrati, famiglie povere e numerose, erano spregiativamente assimilati ad animali, roditori in particolare;
Soleils adolescents de la porte d’Italie: credo che quella della Porte d’Italie (Parigi, 13e arrondissement) fosse la zona dove sorgevano fonderie;
Boumians: bohémien, qui usato nell’accezione di gitano vagabondo e ladruncolo;
Apatrides d’Aubervilliers: Aubervilliers è una cittadina ormai collegata alla periferia parigina. Ha conosciuto molte ondate migratorie, sia interne che esterne. Oggi Aubervilliers conta abitanti di 70 nazionalità;
Brûleurs, Ebouillanteurs: si riferisce a lavori molto umili e faticosi, come sono quelli di chi raccoglie e tratta i rifiuti, o quello dei conciatori;
Tunisiens de grenelle: con riferimento agli immigrati maghrebini. Grenelle è un quartiere nel sud-ovest di Parigi;
Embauchés débauchés, Manœuvres désœuvrés: espressioni che descrivono manodopera a basso costo, facilmente ricattabile e licenziabile;
Polaks: immigrati in Francia dai paesi centroeuropei, spesso persone umili di fede ebraica scampate all’Olocausto e che avevano perso tutto. In Francia trovavano lavori umili, sottopagati e discriminazione;
Cordonniers de Cordoue: ciabattini di Cordova, allusione ai rifugiati spagnoli dopo la fine della Guerra Civile (vedi i successivi Rescapés de Franco / Et déportés de France et de Navarre);
Esclaves noirs de Fréjus: con riferimento alla gente delle colonie, del Senegal in particolare, arruolati a forza o per pochi soldi e costretti a combattere per la Francia. I reggimenti coloniali, tra cui i famosi “Tiratori senegalesi”, erano di stanza a Fréjus, in Provenza (nel sud, per motivi di acclimatamento).
Enfants indochinois: bambini dell’Indocina, con riferimento all’immigrazione prodotta dal colonialismo francese in Vietnam, conclusosi nel 1954 dopo quasi 10 anni di guerra feroce tra gli occupanti ed il Viêt Minh, il movimento di liberazione vietnamita. [BB]
Etranges étrangers

Kabyles de la Chapelle et des quais de Javel
Hommes des pays loin
Cobayes des colonies
Doux petits musiciens

Soleils adolescents de la porte d’Italie
Boumians de la porte de Saint-Ouen
Apatrides d’Aubervilliers
Brûleurs des grandes ordures de la ville de Paris
Ebouillanteurs des bêtes trouvées mortes sur pied
Au beau milieu des rues
Tunisiens de Grenelle
Embauchés débauchés
Manœuvres désœuvrés
Polacks du Marais du Temple des Rosiers

Cordonniers de Cordoue soutiers de Barcelone
Pêcheurs des Baléares ou bien du Finisterre
Rescapés de Franco
Et déportés de France et de Navarre
Pour avoir défendu en souvenir de la vôtre
La liberté des autres

Esclaves noirs de Fréjus
Tiraillés et parqués
Au bord d’une petite mer
Où peu vous vous baignez

Esclaves noirs de Fréjus
Qui évoquez chaque soir
Dans les locaux disciplinaires
Avec une vieille boîte à cigares
Et quelques bouts de fil de fer
Tous les échos de vos villages
Tous les oiseaux de vos forêts
Et ne venez dans la capitale
Que pour fêter au pas cadencé
La prise de la Bastille le quatorze juillet

Enfants du Sénégal
Dépatriés expatriés et naturalisés

Enfants indochinois
Jongleurs aux innocents couteaux
Qui vendiez autrefois aux terrasses des cafés
De jolis dragons d’or faits de papier plié

Enfants trop tôt grandis et si vite en allés
Qui dormez aujourd’hui de retour au pays
Le visage dans la terre
Et des bombes incendiaires labourant vos rizières

On vous a renvoyé
La monnaie de vos papiers dorés
On vous a retourné
Vos petits couteaux dans le dos

Étranges étrangers
Vous êtes de la ville
Vous êtes de sa vie
Même si mal en vivez
Même si vous en mourez.

inviata da MR - 10/10/2012 - 17:16



Lingua: Italiano

Traduzione italiana di Ivos Margoni (1929-2006)
Il Prévert di Prévert, cura e traduzione di Ivos Margoni e Franca Madonia, Feltrinelli Economica, 1a ed.1967, p, 143
STRANI STRANIERI

Strani stranieri

Cabili della Chapelle e dei quais de Javel
uomini dei paesi lontani
cavie delle colonie
musicanti piccoli e miti
astri adolescenti della Porte d'Italie
Zingari della Porta di Saint-Ouen
Apolidi d'Aubervilliers
voi che bruciate le immondizie della città di Parigi
voi che versate acqua bollente sulle bestie trovate morte in piedi
nel bel mezzo delle strade
Tunisini di Grenelle
assunti disassunti
manovali scioperati
Giudei del Marais del Temple des Rosiers
ciabattini di Cordova stivatori di Barcellona
pescatori delle Baleari o del capo Finisterre
profughi di Franco
e deportati di Francia e di Navarra
per aver difeso in ricordo della vostra
la libertà di tutti

Schiavi neri di Fréjus
sparati e stivati
in riva a un piccolo mare
dove pochi di voi fanno il bagno
Schiavi neri di Fréjus
che ogni sera evocate
nei locali disciplinari
con una vecchia scatola di sigari
e qualche pezzo di filo di ferro
tutti gli echi dei vostri villaggi
tutti gli uccelli dei vostri boschi
e che venite nella capitale
solo per festeggiare a passo cadenzato
la presa della Bastiglia il quattordici luglio

Figli del Senegal
depatriati espatriati e naturalizzati

Ragazzi indocinesi
giocolieri dai coltelli innocenti
che un tempo alle terrazze dei caffè vendevate
i bei dragoni d'oro di carta pieghettata
Ragazzi cresciuti troppo in fretta troppo in fretta partiti
che oggi di ritorno al paese dormite
col volto nella terra
mentre bombe incendiarie arano le risaie
V'hanno mandato indietro
gli spiccioli per le vostre carte indorate
v'hanno rispedito
i vostri coltellini nella schiena

Strani stranieri

Siete della città
siete della sua vita
anche se mal ne vivete
anche se ne morrete.

1/4/2019 - 19:50




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