Registrato presso Area Sismica, Forlì 2002
Ombre rosse invisibili
relegate in baraccopoli
nel terzo mondo casalingo dell'impero
Ombre rosse alcolizzate
comprate
drogate
assassinate
sbiadite nei pow-wow per turisti
negli zoo umani
nelle divise per rinnegati
disperse nella confusione
sulle strade sfavillanti che portano al nulla
Ombre rosse massacrate
nei libri di storia
nelle aule della giustizia iniqua
nelle galere e nei manicomi
nelle mani sempre pronte del boia
in una patria razzista e insanguinata
Ombre rosse svendute
deprivate dell'unica Madre
Cherokee, Cheyenne, Apache...
popoli trasformati in macchine
una merce che rende bene
nell'ipocrisia delle favole holliwoodiane
Ombre rosse adolescenti
con le vene aperte dei polsi
con le radici recise
suicidate dalle lame arrugginite della civiltà
Ombre rosse tecnologiche
nelle contraddizioni della cultura scritta
nelle scuole e nelle fabbriche globalizzate
nella musica di ogni latitudine
contaminate
Ombre rosse seppellite
sotto pascoli d'asfalto
sotto l'arroganza dei grattacieli
sotto megaparcheggi
aeroporti
centri commerciali
pozzi petroliferi
centrali nucleari...
Ombre rosse moribonde
abbandonate
come il cuore di una nazione che ha smesso di battere
...ma ascoltale
ascoltale bene:
sotto il corpo sfregiato dell'America
sono ancora lì
nonostante tutto
e puoi sentirle respirare
Ombre rosse resuscitate
nelle rivolte di Wounded Knee
nelle rivendicazioni dell'AIM
nella settima generazione che ha ripreso coscienza
nelle cerimonie illegali e proibite
in una danza degli spettri che ogni volta ritorna
Ombre rosse nei tamburi
che battono furibondi come un galoppo di bisonti
nelle nostre cellule
uguali da migliaia di inverni
nel sangue che scorre sempre di un solo colore
nella Madreterra che è ancora la stessa per tutti
Ombre rosse che ardono roventi
come uno scoppio nel petto
persino qui, dentro il mio sorriso bianco
come un canto libero, lanciato
nell'ultimo grido vittorioso di un aquila in fiamme
trasformarsi in fenice...
relegate in baraccopoli
nel terzo mondo casalingo dell'impero
Ombre rosse alcolizzate
comprate
drogate
assassinate
sbiadite nei pow-wow per turisti
negli zoo umani
nelle divise per rinnegati
disperse nella confusione
sulle strade sfavillanti che portano al nulla
Ombre rosse massacrate
nei libri di storia
nelle aule della giustizia iniqua
nelle galere e nei manicomi
nelle mani sempre pronte del boia
in una patria razzista e insanguinata
Ombre rosse svendute
deprivate dell'unica Madre
Cherokee, Cheyenne, Apache...
popoli trasformati in macchine
una merce che rende bene
nell'ipocrisia delle favole holliwoodiane
Ombre rosse adolescenti
con le vene aperte dei polsi
con le radici recise
suicidate dalle lame arrugginite della civiltà
Ombre rosse tecnologiche
nelle contraddizioni della cultura scritta
nelle scuole e nelle fabbriche globalizzate
nella musica di ogni latitudine
contaminate
Ombre rosse seppellite
sotto pascoli d'asfalto
sotto l'arroganza dei grattacieli
sotto megaparcheggi
aeroporti
centri commerciali
pozzi petroliferi
centrali nucleari...
Ombre rosse moribonde
abbandonate
come il cuore di una nazione che ha smesso di battere
...ma ascoltale
ascoltale bene:
sotto il corpo sfregiato dell'America
sono ancora lì
nonostante tutto
e puoi sentirle respirare
Ombre rosse resuscitate
nelle rivolte di Wounded Knee
nelle rivendicazioni dell'AIM
nella settima generazione che ha ripreso coscienza
nelle cerimonie illegali e proibite
in una danza degli spettri che ogni volta ritorna
Ombre rosse nei tamburi
che battono furibondi come un galoppo di bisonti
nelle nostre cellule
uguali da migliaia di inverni
nel sangue che scorre sempre di un solo colore
nella Madreterra che è ancora la stessa per tutti
Ombre rosse che ardono roventi
come uno scoppio nel petto
persino qui, dentro il mio sorriso bianco
come un canto libero, lanciato
nell'ultimo grido vittorioso di un aquila in fiamme
trasformarsi in fenice...
inviata da DonQuijote82 - 27/9/2012 - 09:58
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