Μάνες δακρύζουνε, κλαίνε και λένε γιατί
Που πήγαν τα νιάτα, χάθηκαν, γιατί;
Που πήγαν τα νιάτα, χάθηκαν, γιατί;
Είδα στους τοίχους τα παιδιά, δεν είναι ψέμμα
Μ'αίμα να γράφουν ξαστεριά, χύθηκε αίμα
'Ολοι μαζί με μια καρδιά, δεν είναι ψέμμα
Να λένε ζήτω η λευτεριά, χύθηκε αίμα
Η γης δακρύζει, βράζει, στενάζει και λέει
Κορμιά μαζεμένα εθάψανε, γιατί;
Κορμιά μαζεμένα εθάψανε, γιατί;
Είδα κορίτσια να θρηνούν, δεν είναι ψέμμα
'Αντρες μεγάλες να πονούν, χύθηκε αίμα
'Αρματα να ποδοπατούν, δεν είναι ψέμμα
Ποιος είσαι να μη σε ρωτούν, χύθηκε αίμα.
Που πήγαν τα νιάτα, χάθηκαν, γιατί;
Που πήγαν τα νιάτα, χάθηκαν, γιατί;
Είδα στους τοίχους τα παιδιά, δεν είναι ψέμμα
Μ'αίμα να γράφουν ξαστεριά, χύθηκε αίμα
'Ολοι μαζί με μια καρδιά, δεν είναι ψέμμα
Να λένε ζήτω η λευτεριά, χύθηκε αίμα
Η γης δακρύζει, βράζει, στενάζει και λέει
Κορμιά μαζεμένα εθάψανε, γιατί;
Κορμιά μαζεμένα εθάψανε, γιατί;
Είδα κορίτσια να θρηνούν, δεν είναι ψέμμα
'Αντρες μεγάλες να πονούν, χύθηκε αίμα
'Αρματα να ποδοπατούν, δεν είναι ψέμμα
Ποιος είσαι να μη σε ρωτούν, χύθηκε αίμα.
inviata da Riccardo Venturi, Dq82 & Ελληνικό Τμἠμα των ΑΠΤ - 24/9/2012 - 14:11
Lingua: Italiano
PIANGONO MADRI (QUI POLITECNICO)
Piangono madri, piangono e dicono: perché?
Dove sono andati i giovani, perché?
Dove sono andati i giovani, perché?
Ho visto i ragazzi sui muri, non sto mentendo,
Che scrivevano col sangue un cielo stellato 1, e sangue fu versato.
Tutti assieme con un solo cuore, non sto mentendo,
Che dicevano: Viva la libertà, e sangue fu versato.
La terra piange, ribolle, sospira e dice:
Sono stati sepolti corpi ammassati, perché?
Sono stati sepolti corpi ammassati, perché?
Ho visto ragazze in lutto, non sto mentendo,
Uomini fatti in preda al dolore, e sangue fu versato.
Ho visto armi calpestare, non sto mentendo,
Chi sei tu, perché non te lo chiedano? E sangue fu versato.
Piangono madri, piangono e dicono: perché?
Dove sono andati i giovani, perché?
Dove sono andati i giovani, perché?
Ho visto i ragazzi sui muri, non sto mentendo,
Che scrivevano col sangue un cielo stellato 1, e sangue fu versato.
Tutti assieme con un solo cuore, non sto mentendo,
Che dicevano: Viva la libertà, e sangue fu versato.
La terra piange, ribolle, sospira e dice:
Sono stati sepolti corpi ammassati, perché?
Sono stati sepolti corpi ammassati, perché?
Ho visto ragazze in lutto, non sto mentendo,
Uomini fatti in preda al dolore, e sangue fu versato.
Ho visto armi calpestare, non sto mentendo,
Chi sei tu, perché non te lo chiedano? E sangue fu versato.
NOTE alla traduzione
[1] L'uso del termine ξαστεριά non è certo casuale e ha precise valenze tradizionali e suggestive. Tsangarakis è cretese, e tutti i cretesi conoscono il canto tradizionale Ποτέ θα κάνει ξαστεριά "Quando le stelle torneranno a splendere?", forse il più famoso della guerra di indipendenza del 1821 (si tratta, per altro, sì di un canto di libertà, ma violentemente anti-turco e dall'andamento non propriamente "pacifista": è un canto di guerra). Da tutti i greci è però inteso come canto di libertà contro l'oppressore; nello specifico dei fatti del Politecnico del novembre '73, è noto l'episodio di Nikos Xylouris, anch'egli cretese, che si recò tra gli studenti in lotta con la sua lyra, sfidando i carri armati del regime militare in agonia, a cantare proprio Ποτέ θα κάνει ξαστεριά. A mio parere, l'uso di tale termine in questa canzone riporta esattamente a quell'episodio.
[1] L'uso del termine ξαστεριά non è certo casuale e ha precise valenze tradizionali e suggestive. Tsangarakis è cretese, e tutti i cretesi conoscono il canto tradizionale Ποτέ θα κάνει ξαστεριά "Quando le stelle torneranno a splendere?", forse il più famoso della guerra di indipendenza del 1821 (si tratta, per altro, sì di un canto di libertà, ma violentemente anti-turco e dall'andamento non propriamente "pacifista": è un canto di guerra). Da tutti i greci è però inteso come canto di libertà contro l'oppressore; nello specifico dei fatti del Politecnico del novembre '73, è noto l'episodio di Nikos Xylouris, anch'egli cretese, che si recò tra gli studenti in lotta con la sua lyra, sfidando i carri armati del regime militare in agonia, a cantare proprio Ποτέ θα κάνει ξαστεριά. A mio parere, l'uso di tale termine in questa canzone riporta esattamente a quell'episodio.
In realtà, di Mihalis Tsangarakis esiste un disco intitolato effettivamente Εδώ Πολυτεχνείο(ν), come riportato in un'immagine presente nella pagina sulla canzone Πολυτεχνείο:
Abbastanza curioso che, per la loro (bella) versione, Stefano Saletti e la Piccola Banda Ikona abbiano ripreso per questa canzone un titolo che sembra tratto da un album successivo a Δεσποινιώ, che è l'album da cui realmente proviene (album nel quale comunque, va detto, esistono altre canzoni di lotta).
Abbastanza curioso che, per la loro (bella) versione, Stefano Saletti e la Piccola Banda Ikona abbiano ripreso per questa canzone un titolo che sembra tratto da un album successivo a Δεσποινιώ, che è l'album da cui realmente proviene (album nel quale comunque, va detto, esistono altre canzoni di lotta).
Riccardo Venturi - 25/9/2012 - 11:31
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Στίχοι και μουσικἠ: Μιχάλης Τσαγκαράκης
'Αλμπουμ: Δεσποινιώ
Parole e musica: Mihalis Tsangarakis
Album: Δεσποινιὠ
Barbara Eramo: voce
Ramya: voce
Mario Rivera: basso acustico
Carlo Cossu: violino, canto diplofonico
Gabriele Coen: clarinetto, sax
Rossella Zampiron: violoncello
Leo Cesari: percussioni e batteria
Desiree Infascelli: fisarmonica
"When, on November 17, 1973, the troops of the Greek regime entered the occupied Athens Polytechnic it was a massacre. Over 40 students were killed in the clashes.The Cretan lyre player and singer Mihalis Tsagarakis wrote a song that recalls the violence of those events."
"Quando le truppe del regime greco il 17 novembre 1973 entrarono al Politecnico occupato di Atene fu una strage. Oltre 40 ragazzi vennero uccisi negli scontri. Il suonatore di lira e cantante cretese Mihalis Tsagarakis scrisse un brano che ricorda la violenza di quegli avvenimenti."
Mihalis Tsangarakis (traslitterato anche come "Tsagarakis" seguendo la pronuncia dialettale) è nato a Apoini, a Creta, nel 1945; è prolifico autore di rizitika, canzoni di lotta e satiriche. Ha scritto parecchie canzoni sulla repressione della rivolta del Politecnico di Atene nel novembre 1973, dedicandovi tra l'altro un intero album intitolato Πολυτεχνείο (che sarà proposto in questo sito in un prossimo futuro). Questa canzone, musicalmente nella piena tradizione cretese, è stata reinterpretata da Stefano Saletti e dalla Piccola Banda Ikona nell'album Folkpolitik con un titolo diverso da quello originale, che è Μάνες κλαίνε ("Piangono madri"); nell'album italiano è proposta invece come Εδώ Πολυτεχνείον ("Qui Politecnico") ed ha un testo leggermente modificato. L'intero "corpus" dei testi di Tsangarakis, suddivisi per album, può essere scaricato da questo documento PDF presente sul sito ufficiale di Tsangarakis. [CCG/AWS Staff - Ελληνικό Τμἠμα]