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Mamma bestemmia

Aldo Granese & la Diaspora Band
Lingua: Italiano



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(Aldo Granese & la Diaspora Band)
Sonetto n. 3: E se provassi a andarmene di qui...
(Aldo Granese & la Diaspora Band)
Soldatenmelodie [Soldat, Soldat]
(Wolf Biermann)


L'arpa dai fili di ferro 2012
Arpa dai fili di ferro


L' 8 maggio 2012 ha visto la luce il nuovo album di Aldo Granese & la Diaspora Band dal titolo: “L'arpa dai fili di ferro”.

“L'arpa dai fili di ferro” ispira il proprio titolo a “Die Drahtharfe” raccolta poetica di Wolf Biermann del 1965, pur non avendo, però, alcun punto di contatto con tale opera. Del grande autore tedesco intende ricalcare la caustica irriverenza e la patetica indignazione nei confronti di un mondo infame che non ha pietà e rispetto per nessuno. Questo concept narra la storia di due giovani promessi sposi immaginata in Germania ai tempi della Seconda Guerra Mondiale, ma trasportabile nel contesto spazio-temporale di qualsiasi altra guerra. Il racconto è affidato a una serie di sonetti introduttivi alle varie canzoni, che invece costituiscono i momenti ”lirico-contemplativi” della vicenda. Si parte da una totale sfiducia nei confronti di Dio e del destino per approdare, nell'ultimo capitolo, in seguito all'amore recuperato, ad una riconciliazione dei concetti di bene e male, che finiscono per sovrapporsi nella mente del protagonista, costretto da ora in avanti a restare sempre sul chi vive, malgrado la serenità apparentemente ritrovata. Aldo Granese è risceso in campo con lo spirito di sempre, la stessa energia e l'intenzione (ancora non assopita!) di portare al pubblico concetti importanti, ma in una veste asciutta e fruibile affinché abbiano la forza di attecchire e persistere nella memoria.

Avevo la bestemmia fra i denti - Mamma bestemmia - Sonetto n. 2: Resto in disparte, così sopravvivo - L'arpa dai fili di ferro - Sonetto n. 3: E se provassi a andarmene di qui... - Forse c'è la guerra - Sonetto n. 4: Andando via fui presto catturato - Carne da macello - Sonetto n. 5: Sono lontano da te mille miglia - Il popolo della diaspora - Sonetto n. 6: Mi piacerebbe dirti tante cose - Cara Giulietta - Sonetto n. 7: Non sono ritornato al mio paese... - Veglio la tua bellezza - Sonetto n. 8: Un nascondiglio davvero efficace - Diavolo nero


Mamma Bestemmia torce il collo
come donna posseduta,
vibra urla nella stanza
tra la canapa e la iuta
di una buia sagrestia,
si fa tardi, andiamo via !
si fa tardi, andiamo via!

Mamma Bestemmia sputa sangue
su pareti imparetate,
sa di vomito il prifumo
delle grazie impolverate
che ha sottratto a malattia,
è già tardi, andiamo via!
è già tardi. andiamo via!

Che non esiste nascondiglio,
sono morti i tuoi fratelli,
mai non nascerà tuo figlio,
il tuo corpo è ormai a brandelli,
la tua noia lasciò il posto
alla veglia più forzata
che la vita ad ogni costo
di salvarla va cercata,
tieni forte a quelle briglie
che il tuo giovane puledro
più che fragili maniglie
ci ha lo zoccolo di vetro.

Mamma Bestemmia morde il collo
di un anemico vampiro...
che racconti menestrello?
Sei tenuto sotto tiro
pedinato dalla CIA,
forse è meglio che vai via!
forse è meglio che vai via!

Mamma Bestemmia succhia sangue
che è mischiato col petrolio,
ne ha bevuto più di un litro
mentre sogna il monopolio
dell' intera fattoria,
chiamerò la polizia!
chiamerò la polizia!

Che non esiste nascondiglio,
sono morti i tuoi fratelli,
mai non nascerà tuo figlio,
il tuo corpo è ormai a brandelli,
la tua noia lasciò il posto
alla veglia più forzata
che la vita ad ogni costo
di salvarla va cercata,
tieni forte a quelle briglie
che il tuo giovane puledro
più che fragili maniglie
ci ha lo zoccolo di vetro.

inviata da DonQuijote82 - 31/8/2012 - 16:22




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