La versione originale in due parti / Original version in two parts
Parte 1
Parte 1
Nuestro México, febrero veintitrés,
Dejó Carranza pasar americanos,
Veinte mil hombres, doscientos aeroplanos,
Buscando a Villa por todito el país.
Y Carranza les dice afanoso,
Que si son hombres y saben perseguir:
-Les doy permiso de que busquen a Villa
Y que se enseñen también a morir.-
Cuando entraron los güeros de Texas,
Fatigados de tanto caminar,
Con siete horas que llevaban de camino
Los pobrecitos se querían regresar.
Ya comenzaron las expediciones,
Los aeroplanos comienzan a volar.
Se repartieron por distintas direcciones
Buscando a Villa que lo querían matar
Francisco Villa, al ver las fuerzas punitivas,
Luego al momento también se preparó,
Se vistió de soldado americano
Y a sus tropas también las transformó.
Los aeroplanos, al ver la bandera
Con las estrellas que Villa les pintó,
Se equivocaron y bajaron a la sierra
Y prisioneros Villa los agarró.
Francisco Villa ya no anda a caballo,
Ni su gente tampoco andará,
Francisco Villa ahora es dueño de aeroplanos
Que los consigue con facilidad.
Parte 2
Si porque semos poquitos mexicanos
Dicen lo s güeros que nos van a acabar,
Nada importa que traigan mil cañones
Si en la sierra los vienen a dejar.
Cuando entraron al estado de Chihuahua
Toda la gente azorada se quedó
De ver tanto soldado americano
Que Pancho Villa en los postes les colgó.
Cuando entraron los güeros a Parral,
Buscando harina, galletas, y jam,
Hombres, mujeres y niños les decían:
-Ahi hay pólvora y balines de cañón.-
Porque dicen que en México se muere
Y que de diario se matan por allá,
Con un solo mexicano que nos quede
Nuestra bandera en sus manos flotará.
Francisco Villa era un hombre guerrillero,
Sus artilleros al pie de su cañón,
Quemarían hasta el último cartucho
Pero en defensa de nuestra nación.
?Qué pensaban los americanos,
Que combatir era baile de carquís?
Con la cara cubierta de vergüenza
Se regresaron de nuevo a su país.
inviata da Dead End - 29/8/2012 - 14:22
Lingua: Italiano
1a. Traduzione italiana / Traducción al italiano / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
Riccardo Venturi, 2-11-2022 20:10
Riccardo Venturi, 2-11-2022 20:10
Corrido della Spedizione Punitiva
Messico nostro, il ventitré febbraio,
Carranza lasciò passar gli americani,
Ventimila uomini, duecento aeroplani,
Cercando Villa per tutto il paese.
E Carranza dice loro preoccupato:
“Se siete uomini e sapete dar la caccia a qualcuno,
Vi do il permesso di ricercare Villa,
E magari imparate pure a morire.”
Quando entrarono i Bianchicci [1] dal Texas,
Affaticati dal tanto camminar,
Con sette ore di cammino sul groppone
Quei poveracci se ne volevan ritornar.
E cominciarono le spedizioni,
Gli aeroplani incominciano a volar.
Si divisero in diverse direzioni
Per cercar Villa che volevano ammazzar.
Francisco Villa, nel vedere le forze punitive,
Immediatamente anche lui si preparò,
Si vestì da soldato americano,
E le sue truppe pure quelle travestì.
Gli aeroplani, vedendo la bandiera
Con le stelle che Villa ci aveva dipinto sopra,
Si sbagliarono e discesero sui monti,
E prigionieri Villa li pigliò.
Francisco Villa non va più a cavallo,
Né la sua gente più ci andrà,
Francisco Villa ora ci ha gli aeroplani
E riesce ad averli con facilità.
Se, poiché siamo pochi messicani,
I Biondicci dicono che la faranno finita con noi,
Chissenefrega se portano mille cannoni
Se poi sui monti li vengono a lasciar.
Quando entrarono nello stato di Chihuahua
Tutta la gente rimase esterrefatta
Di veder tanti soldati americani
Che Pancho Villa ai pali impiccò.
Quando i Bianchicci entrarono a Parral,
Cercando farina, gallette e prosciutto,
Uomini, donne e bambini gli dicevano:
“Ahi ahi, ci son solo polvere da sparo e palle di cannone.”
Dato che dicono che in Messico si muore
E che ogni giorno si ammazzano là,
Finché ci sarà anche un solo messicano vivo
La nostra bandiera in mano sua sventolerà.
Francisco Villa era un guerrigliero,
I suoi artiglieri stavan sempre pronti al cannone,
Avrebbero sparato anche l'ultima cartuccia
Per difendere la nostra nazione.
Ma che pensavano gli americani,
Che combattere fosse un giro di ballo al carquís? [2]
Con la faccia ricoperta di vergogna
Se ne tornaron di nuovo al loro paese.
Prima parte
Messico nostro, il ventitré febbraio,
Carranza lasciò passar gli americani,
Ventimila uomini, duecento aeroplani,
Cercando Villa per tutto il paese.
E Carranza dice loro preoccupato:
“Se siete uomini e sapete dar la caccia a qualcuno,
Vi do il permesso di ricercare Villa,
E magari imparate pure a morire.”
Quando entrarono i Bianchicci [1] dal Texas,
Affaticati dal tanto camminar,
Con sette ore di cammino sul groppone
Quei poveracci se ne volevan ritornar.
E cominciarono le spedizioni,
Gli aeroplani incominciano a volar.
Si divisero in diverse direzioni
Per cercar Villa che volevano ammazzar.
Francisco Villa, nel vedere le forze punitive,
Immediatamente anche lui si preparò,
Si vestì da soldato americano,
E le sue truppe pure quelle travestì.
Gli aeroplani, vedendo la bandiera
Con le stelle che Villa ci aveva dipinto sopra,
Si sbagliarono e discesero sui monti,
E prigionieri Villa li pigliò.
Francisco Villa non va più a cavallo,
Né la sua gente più ci andrà,
Francisco Villa ora ci ha gli aeroplani
E riesce ad averli con facilità.
Seconda parte
Se, poiché siamo pochi messicani,
I Biondicci dicono che la faranno finita con noi,
Chissenefrega se portano mille cannoni
Se poi sui monti li vengono a lasciar.
Quando entrarono nello stato di Chihuahua
Tutta la gente rimase esterrefatta
Di veder tanti soldati americani
Che Pancho Villa ai pali impiccò.
Quando i Bianchicci entrarono a Parral,
Cercando farina, gallette e prosciutto,
Uomini, donne e bambini gli dicevano:
“Ahi ahi, ci son solo polvere da sparo e palle di cannone.”
Dato che dicono che in Messico si muore
E che ogni giorno si ammazzano là,
Finché ci sarà anche un solo messicano vivo
La nostra bandiera in mano sua sventolerà.
Francisco Villa era un guerrigliero,
I suoi artiglieri stavan sempre pronti al cannone,
Avrebbero sparato anche l'ultima cartuccia
Per difendere la nostra nazione.
Ma che pensavano gli americani,
Che combattere fosse un giro di ballo al carquís? [2]
Con la faccia ricoperta di vergogna
Se ne tornaron di nuovo al loro paese.
[1] Uno degli appellativi con cui i messicani chiamavano spregiativamente gli yankees anglosassoni. Il termine güero è di uso esclusivamente messicano e, in ultima analisi, deriva dallo sp. huero “vuoto” (di antichissima origine celtica: si risale a uno spagnolo dialettale gorar “incubare, covare le uova”, da confrontare con l'antico irlandese gorid “riscaldare”). L'espressione huevo huero “uovo vuoto” (nel senso di “uovo andato perso durante la cova”) fu associata ad una persona pallida e malaticcia, e quindi col colore bianco smunto.
[2] Carquís (scritto anche karkis; var. calquís; una parola di origine totalmente sconosciuta, anche se si propende per una derivazione da una qualche lingua indigena scomparsa) indicava in origine un giovanotto ostentatamente curato nel suo aspetto e nel vestire, un “damerino”. Proprio durante la rivoluzione messicana, passò a indicare una festa di giovani libertini, e di rimando anche la danza che usualmente si ballava durante tali feste.
[2] Carquís (scritto anche karkis; var. calquís; una parola di origine totalmente sconosciuta, anche se si propende per una derivazione da una qualche lingua indigena scomparsa) indicava in origine un giovanotto ostentatamente curato nel suo aspetto e nel vestire, un “damerino”. Proprio durante la rivoluzione messicana, passò a indicare una festa di giovani libertini, e di rimando anche la danza che usualmente si ballava durante tali feste.
Lingua: Inglese
1b. Traduzione inglese / Traducción al inglés / English translation / Traduction anglaise / Englanninkielinen käännös:
–> Corridos de Pancho Villa y la Expedición Punitiva
–> Corridos de Pancho Villa y la Expedición Punitiva
The Punitive Expedition
In our Mexico, on the 23rd of February
Carranza let the Americans cross over:
20,000 men, and 200 airplanes
Were looking for Villa all over the country
Carranza tells them earnestly,
If you are men and know how to track him
“I give you permission to find Villa
And you can also learn how it is to die.”
When the Texas “Blondie’s” arrived
Exhausted from so much walking,
After seven hours on the road,
The poor souls wanted to go back home.
The expeditionary searches began
And the airplanes started to fly,
They took several different directions
Looking for Villa in order to kill him.
When Francisco Villa saw punitive forces
He immediately got ready, too,
He dressed as an American soldier,
And he also transformed his troops.
When the planes saw the flag
That Villa had painted with stars
They made a mistake and came down,
And villa took them prisoners.
Francisco Villa no longer rides a horse
And his people need never ride again:
Francisco Villa is now the owner of
Airplanes which he very easily acquires.
If because we are so few Mexicans
The “blondie’s” say they can finish us off,
It doesn’t matter if they bring 1,000 cannons
Because they leave them in the hills.
When they entered the State of Chihuahua
All of the people wee just amazed
You see all those American soldiers
That Pancho Villa left hanging from the poles
When the blondie’s entered the city of Parral
Asking for flour, crackers, and ham,
Men, women, and children would tell them,
“There’s only gunpowder and cannon balls,”
They say death stalks in Mexico,
That people there kill each other every day,
As long as there is one Mexican alive
Our lag will be waving in his hand.
Francisco Villa was a fighting man
And his artillery was always prepared
They would have burned the last cartridge
In defense of our nation.
Just what were the Americans thinking,
That combat was like dancing a carquis?
With their faces covered with same
They returned to their country once again.
Part 1
In our Mexico, on the 23rd of February
Carranza let the Americans cross over:
20,000 men, and 200 airplanes
Were looking for Villa all over the country
Carranza tells them earnestly,
If you are men and know how to track him
“I give you permission to find Villa
And you can also learn how it is to die.”
When the Texas “Blondie’s” arrived
Exhausted from so much walking,
After seven hours on the road,
The poor souls wanted to go back home.
The expeditionary searches began
And the airplanes started to fly,
They took several different directions
Looking for Villa in order to kill him.
When Francisco Villa saw punitive forces
He immediately got ready, too,
He dressed as an American soldier,
And he also transformed his troops.
When the planes saw the flag
That Villa had painted with stars
They made a mistake and came down,
And villa took them prisoners.
Francisco Villa no longer rides a horse
And his people need never ride again:
Francisco Villa is now the owner of
Airplanes which he very easily acquires.
Part 2
If because we are so few Mexicans
The “blondie’s” say they can finish us off,
It doesn’t matter if they bring 1,000 cannons
Because they leave them in the hills.
When they entered the State of Chihuahua
All of the people wee just amazed
You see all those American soldiers
That Pancho Villa left hanging from the poles
When the blondie’s entered the city of Parral
Asking for flour, crackers, and ham,
Men, women, and children would tell them,
“There’s only gunpowder and cannon balls,”
They say death stalks in Mexico,
That people there kill each other every day,
As long as there is one Mexican alive
Our lag will be waving in his hand.
Francisco Villa was a fighting man
And his artillery was always prepared
They would have burned the last cartridge
In defense of our nation.
Just what were the Americans thinking,
That combat was like dancing a carquis?
With their faces covered with same
They returned to their country once again.
inviata da Riccardo Venturi - 1/11/2022 - 19:18
Lingua: Spagnolo
2. Versione abbreviata 1 / Abridged version 1 / Versión abreviada 1 [1929]
La Punitiva
Nuestro México, febrero veintitrés,
dejó Carranza pasar americanos:
dos mil soldados, trescientos aeroplanos,
buscando a Villa por todo el país.
Comenzaron a mandar expediciones,
los aeroplanos comenzaron a volar
por distintas y varias direcciones,
buscando a Villa, queriéndolo matar.
Los soldados que vinieron desde Texas
a Pancho Villa no podían encontrar,
ya fastidiados de ocho horas de camino
los pobrecitos se querían regresar.
Los de a caballo no podían ir sentados
y los de a pie no podían caminar,
entonces Villa les pasa en su aeroplano
y desde arriba les grita: "¡Good-bye!"
Cuando supieron que Villa estaba muerto
todos gritaban henchidos de furor:
"Ahora sí, mis queridos compañeros,
vamos a Texas cubiertos con honor".
Mas no sabían que Villa estaba vivo
y que con él nunca iban a poder,
y si querían hacerle una visita
hasta la sierra lo podían ir a ver.
Empezaron a lanzar sus aeroplanos,
entonces Villa un plan les preparó:
se vistió de soldado americano
y a sus tropas también las transformó.
Mas cuando vieron los gringos las banderas
con muchas barras que Villa les pintó,
se bajaron con todo y aeroplanos
y Pancho Villa prisioneros los tomó.
Toda la gente de Chihuahua y Ciudad Juárez
muy asustada y asombrada se quedó
porque miraba tanto gringo y carrancista
que Pancho Villa sin orejas los dejó.
¿Qué pensarían los bolillos tan patones,
que con cañones nos iban a asustar?
Si ellos tienen aviones de a montones
¡aquí tenemos lo mero principal!
Nuestro México, febrero veintitrés,
dejó Carranza pasar americanos:
dos mil soldados, trescientos aeroplanos,
buscando a Villa por todo el país.
Comenzaron a mandar expediciones,
los aeroplanos comenzaron a volar
por distintas y varias direcciones,
buscando a Villa, queriéndolo matar.
Los soldados que vinieron desde Texas
a Pancho Villa no podían encontrar,
ya fastidiados de ocho horas de camino
los pobrecitos se querían regresar.
Los de a caballo no podían ir sentados
y los de a pie no podían caminar,
entonces Villa les pasa en su aeroplano
y desde arriba les grita: "¡Good-bye!"
Cuando supieron que Villa estaba muerto
todos gritaban henchidos de furor:
"Ahora sí, mis queridos compañeros,
vamos a Texas cubiertos con honor".
Mas no sabían que Villa estaba vivo
y que con él nunca iban a poder,
y si querían hacerle una visita
hasta la sierra lo podían ir a ver.
Empezaron a lanzar sus aeroplanos,
entonces Villa un plan les preparó:
se vistió de soldado americano
y a sus tropas también las transformó.
Mas cuando vieron los gringos las banderas
con muchas barras que Villa les pintó,
se bajaron con todo y aeroplanos
y Pancho Villa prisioneros los tomó.
Toda la gente de Chihuahua y Ciudad Juárez
muy asustada y asombrada se quedó
porque miraba tanto gringo y carrancista
que Pancho Villa sin orejas los dejó.
¿Qué pensarían los bolillos tan patones,
que con cañones nos iban a asustar?
Si ellos tienen aviones de a montones
¡aquí tenemos lo mero principal!
inviata da Riccardo Venturi - 1/11/2022 - 18:59
Lingua: Italiano
2a. Traduzione italiana / Traducción al italiano / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
Riccardo Venturi, 1-11-2022 11:03
Riccardo Venturi, 1-11-2022 11:03
La Spedizione Punitiva, o Messico nostro, il ventitré febbraio
Messico nostro, il ventitré febbraio
Carranza lasciò passar gli americani:
Duemila soldati, trecento aeroplani,
Cercando Villa per tutto il paese.
Cominciarono a mandare spedizioni,
Gli aeroplani cominciarono a volare
In distinte e varie direzioni,
Cercando Villa, lo volevano ammazzare.
I soldati che venivano dal Texas
Pancho Villa non lo riuscivano a trovare,
Già stufi di otto ore di cammino
Quei poveretti se ne volevano tornare.
I cavalieri non ce la facevano a stare in sella
E i fanti non ce la facevano a camminare,
E allora Villa li passa col suo aeroplano
E da lassù gli urla: “Good-bye!”
Quando seppero che Villa era morto
Tutti gridavano, in preda al furore:
“Ora sì, miei cari compagni,
Andiamo in Texas ricoperti d'onore.”
Ma non sapevano che Villa era vivo,
E che con lui non ce l'avrebbero mai fatta,
E se volevano fargli una visitina
Potevano andar lassù sui monti a vederlo.
Cominciarono a mandare gli aeroplani,
E allora Villa un piano gli preparò:
Si vestì da soldato americano
E anche le sue truppe lui le travestì.
Ma quando i Gringos videro le bandiere
Con tante strisce che Villa ci aveva dipinto sopra,
Scesero giù con ogni cosa e con gli aeroplani
E Pancho Villa li fece prigionieri.
Tutta la gente di Chihuahua e Ciudad Juárez
Si esterrefece ed anche si spaventò
Di vedere tanti Gringos e Carranzisti
Che Pancho Villa aveva lasciato senza occhi per piangere. [1]
Che avran pensato tutti quei bianchi mollicci coi piedoni, [2]
Forse che ci avrebbero spaventati coi cannoni?
Loro ci avran pure aeroplani a carrettate,
Ma noialtri, qui, ci abbiamo quel che conta davvero!
Messico nostro, il ventitré febbraio
Carranza lasciò passar gli americani:
Duemila soldati, trecento aeroplani,
Cercando Villa per tutto il paese.
Cominciarono a mandare spedizioni,
Gli aeroplani cominciarono a volare
In distinte e varie direzioni,
Cercando Villa, lo volevano ammazzare.
I soldati che venivano dal Texas
Pancho Villa non lo riuscivano a trovare,
Già stufi di otto ore di cammino
Quei poveretti se ne volevano tornare.
I cavalieri non ce la facevano a stare in sella
E i fanti non ce la facevano a camminare,
E allora Villa li passa col suo aeroplano
E da lassù gli urla: “Good-bye!”
Quando seppero che Villa era morto
Tutti gridavano, in preda al furore:
“Ora sì, miei cari compagni,
Andiamo in Texas ricoperti d'onore.”
Ma non sapevano che Villa era vivo,
E che con lui non ce l'avrebbero mai fatta,
E se volevano fargli una visitina
Potevano andar lassù sui monti a vederlo.
Cominciarono a mandare gli aeroplani,
E allora Villa un piano gli preparò:
Si vestì da soldato americano
E anche le sue truppe lui le travestì.
Ma quando i Gringos videro le bandiere
Con tante strisce che Villa ci aveva dipinto sopra,
Scesero giù con ogni cosa e con gli aeroplani
E Pancho Villa li fece prigionieri.
Tutta la gente di Chihuahua e Ciudad Juárez
Si esterrefece ed anche si spaventò
Di vedere tanti Gringos e Carranzisti
Che Pancho Villa aveva lasciato senza occhi per piangere. [1]
Che avran pensato tutti quei bianchi mollicci coi piedoni, [2]
Forse che ci avrebbero spaventati coi cannoni?
Loro ci avran pure aeroplani a carrettate,
Ma noialtri, qui, ci abbiamo quel che conta davvero!
[1] In sp. messicano: dejar sin orejas ("lasciare senza orecchi") corrisponde, come modo di dire, al nostro "lasciare senza occhi per piangere".
[2] In sp. messicano: bolillo, nome di un morbido panino di farina bianca (un "pane da ricchi"), è un epiteto (assai) spregiativo per gli yankees: bianchi e mollacchioni. Gli yankees vengono spesso visti coi "piedoni", "lunghi lunghi e bischeri bischeri" insomma.
[2] In sp. messicano: bolillo, nome di un morbido panino di farina bianca (un "pane da ricchi"), è un epiteto (assai) spregiativo per gli yankees: bianchi e mollacchioni. Gli yankees vengono spesso visti coi "piedoni", "lunghi lunghi e bischeri bischeri" insomma.
Lingua: Inglese
2b. Traduzione inglese / Traducción al inglés / English translation / Traduction anglaise / Englanninkielinen käännös:
--> Corridos Sin Fronteras (link rotto / broken link)
-->
The Punitive Expedition
In our Mexico, on the 23rd of February,
Carranza let the Americans go across.
Two thousand men and 300 airplanes,
looking for Villa throughout the countryside.
The expeditionary searches began,
and airplanes started to fly.
They went in many different directions,
looking for Villa, with plans to kill him.
But the soldiers who came from Texas
couldn't find Pancho Villa,
and fed up after eight hours on the road,
the poor things wanted to return.
The cavalrymen couldn't sit down
and the infantrymen couldn't walk.
Then Villa flew over on his airplane
and from above he yells: "Good-bye!"
When they believed Villa was dead, t
hey shouted in frenzy:
"Now, dear comrades,
we can go back to Texas covered with honor!"
But they didn't know Villa was still alive
and could never be defeated.
And if they wished to visit him,
they should go up to the mountains and see him.
When they sent their airplanes,
Villa prepared a plan.
He dressed as an American soldier
and also disguised his troops.
When the gringos saw the flags
with the stripes that Villa had painted,
they came down in their planes
and Pancho Villa took them prisoner.
The people in Chihuahua and Ciudad Juarez
were frightened and amazed
to see so many gringos and Carranza soldiers
that Villa left without ears.
What did those "big feet" think?
That cannons would frighten us?
They may have loads of airplanes,
but over here we have what really counts!
In our Mexico, on the 23rd of February,
Carranza let the Americans go across.
Two thousand men and 300 airplanes,
looking for Villa throughout the countryside.
The expeditionary searches began,
and airplanes started to fly.
They went in many different directions,
looking for Villa, with plans to kill him.
But the soldiers who came from Texas
couldn't find Pancho Villa,
and fed up after eight hours on the road,
the poor things wanted to return.
The cavalrymen couldn't sit down
and the infantrymen couldn't walk.
Then Villa flew over on his airplane
and from above he yells: "Good-bye!"
When they believed Villa was dead, t
hey shouted in frenzy:
"Now, dear comrades,
we can go back to Texas covered with honor!"
But they didn't know Villa was still alive
and could never be defeated.
And if they wished to visit him,
they should go up to the mountains and see him.
When they sent their airplanes,
Villa prepared a plan.
He dressed as an American soldier
and also disguised his troops.
When the gringos saw the flags
with the stripes that Villa had painted,
they came down in their planes
and Pancho Villa took them prisoner.
The people in Chihuahua and Ciudad Juarez
were frightened and amazed
to see so many gringos and Carranza soldiers
that Villa left without ears.
What did those "big feet" think?
That cannons would frighten us?
They may have loads of airplanes,
but over here we have what really counts!
inviata da Dead End - 29/8/2012 - 14:23
Lingua: Spagnolo
3. Nuestro México, febrero 23 - La versione incisa dagli Inti-Illimani [1969]
3. Nuestro México, febrero 23 - The version recorded by Inti-Illimani [1969]
A la Revolución Mexicana è il secondo album in studio degli Inti-Illimani, inciso nel 1969 per la casa discografica cilena Hit-Parade-WAE (VB-267) -ricordiamo che siamo soltanto due anni dopo la formazione del gruppo, avvenuta nel 1967, ed ancora l'anno prima dell'elezione di Salvador Allende alla presidenza della Repubblica. L'album tiene pienamente fede al suo titolo, e si compone esclusivamente di canzoni popolari della tradizione rivoluzionaria messicana. Nuestro México, febrero 23 è il brano iniziale dell'album. Nel medesimo 1969, fu pubblicato anche uno “split album” intitolato A la Resistencia Española / A la Revolución Mexicana (DM/Hit-Parade), il cui lato A era occupato da sei canti resistenziali spagnoli intepretati da Rolando Alarcón, mentre il lato B era la riproposizione dell'album “messicano” degli Inti-Illimani.
Lo stesso testo della versione degli Inti-Illimani è stato riproposto nel 1987 in versione "punk rock" dalla band amburghese Die Goldenen Zitronen ("I Limoni d'Oro") con l'intervento di Calamity Jane. La versione si trova anche nell'album-compilation Aussage gegen Aussage del 2002, noto anche per avere in copertina il faccione del cancelliere Helmut Kohl. [RV]
3. Nuestro México, febrero 23 - The version recorded by Inti-Illimani [1969]
A la Revolución Mexicana è il secondo album in studio degli Inti-Illimani, inciso nel 1969 per la casa discografica cilena Hit-Parade-WAE (VB-267) -ricordiamo che siamo soltanto due anni dopo la formazione del gruppo, avvenuta nel 1967, ed ancora l'anno prima dell'elezione di Salvador Allende alla presidenza della Repubblica. L'album tiene pienamente fede al suo titolo, e si compone esclusivamente di canzoni popolari della tradizione rivoluzionaria messicana. Nuestro México, febrero 23 è il brano iniziale dell'album. Nel medesimo 1969, fu pubblicato anche uno “split album” intitolato A la Resistencia Española / A la Revolución Mexicana (DM/Hit-Parade), il cui lato A era occupato da sei canti resistenziali spagnoli intepretati da Rolando Alarcón, mentre il lato B era la riproposizione dell'album “messicano” degli Inti-Illimani.
Lo stesso testo della versione degli Inti-Illimani è stato riproposto nel 1987 in versione "punk rock" dalla band amburghese Die Goldenen Zitronen ("I Limoni d'Oro") con l'intervento di Calamity Jane. La versione si trova anche nell'album-compilation Aussage gegen Aussage del 2002, noto anche per avere in copertina il faccione del cancelliere Helmut Kohl. [RV]
Nuestro México, febrero 23
Nuestro México, febrero veintitrés,
Dejó Carranza pasar americanos,
Diez mil soldados, seiscientos aeroplanos
Buscando a Villa por todo el país.
Los de a caballo no se podían sentar
Y los de a pie no podían caminar,
Entonces Villa les pasa el aeroplano
Y desde arriba les dice "goodbye".
Comenzaron a volar los aeroplanos,
Entonces Villa un gran plan les formó,
Se vistió de soldado americano
Y a sus tropas también las transformó.
Mas cuando vieron los gringos las maderas
Con muchas barras que Villa les pintó,
Se bajaron con todo y aeroplano
Y Pancho Villa prisioneros los tomó.
Toda la gente en Chihuahua y Ciudad Juárez
Muy asustada y asombrada se quedó
De ver tanto gringo y carrancista
Que Pancho Villa en los postes les colgó.
Qué se creían los soldados de Tejas,
Que combatir era un baile de Calquís,
Con la cara llena de vergüenza
Se regresaron todos a su país.
Yo les encargo, mis fieles compañeros,
Que se estén firmes al pie de su cañón,
Que disparen la última metralla
Para defensa de nuestra nación.
Nuestro México, febrero veintitrés,
Dejó Carranza pasar americanos,
Diez mil soldados, seiscientos aeroplanos
Buscando a Villa por todo el país.
Los de a caballo no se podían sentar
Y los de a pie no podían caminar,
Entonces Villa les pasa el aeroplano
Y desde arriba les dice "goodbye".
Comenzaron a volar los aeroplanos,
Entonces Villa un gran plan les formó,
Se vistió de soldado americano
Y a sus tropas también las transformó.
Mas cuando vieron los gringos las maderas
Con muchas barras que Villa les pintó,
Se bajaron con todo y aeroplano
Y Pancho Villa prisioneros los tomó.
Toda la gente en Chihuahua y Ciudad Juárez
Muy asustada y asombrada se quedó
De ver tanto gringo y carrancista
Que Pancho Villa en los postes les colgó.
Qué se creían los soldados de Tejas,
Que combatir era un baile de Calquís,
Con la cara llena de vergüenza
Se regresaron todos a su país.
Yo les encargo, mis fieles compañeros,
Que se estén firmes al pie de su cañón,
Que disparen la última metralla
Para defensa de nuestra nación.
inviata da Riccardo Venturi - 1/11/2022 - 20:27
Lingua: Inglese
3. Traduzione inglese / Traducción al inglés / English translation / Traduction anglaise / Englanninkielinen käännös:
→sip.uiuc.edu [Link inattivo / Broken link]
→
In our Mexico, on the 23rd of February
In our Mexico, on the 23rd of February,
Carranza let the Americans cross over:
20,000 men, and 200 airplanes
were looking for Villa throughout the country.
Carranza tells them earnestly,
if they are men enough and know how to track him down
I give permission for you to find Villa
and you can also learn how it is to die.’
When the Texas ‘blondies’ arrived
exhausted from so much walking,
after seven hours on the road,
the poor souls wanted to go back home.
The expeditionary searches began
and the airplanes started to fly,
they took several different directions
looking for Villa in order to kill him.
When Francisco Villa saw the punitive forces
he immediately got ready, too,
he dressed as an American soldier,
and he also transformed his troops.
When the planes saw the flag
that Villa had painted with stars
they made a mistake and came down,
and Villa took them prisoners.
Francisco Villa no longer rides a horse
and his people need never ride again:
Francisco Villa is now the owner of airplanes
which he very easily acquires.
In our Mexico, on the 23rd of February,
Carranza let the Americans cross over:
20,000 men, and 200 airplanes
were looking for Villa throughout the country.
Carranza tells them earnestly,
if they are men enough and know how to track him down
I give permission for you to find Villa
and you can also learn how it is to die.’
When the Texas ‘blondies’ arrived
exhausted from so much walking,
after seven hours on the road,
the poor souls wanted to go back home.
The expeditionary searches began
and the airplanes started to fly,
they took several different directions
looking for Villa in order to kill him.
When Francisco Villa saw the punitive forces
he immediately got ready, too,
he dressed as an American soldier,
and he also transformed his troops.
When the planes saw the flag
that Villa had painted with stars
they made a mistake and came down,
and Villa took them prisoners.
Francisco Villa no longer rides a horse
and his people need never ride again:
Francisco Villa is now the owner of airplanes
which he very easily acquires.
inviata da Riccardo Venturi - 1/11/2022 - 21:00
Lingua: Italiano
4. Nostro Messico - La versione italiana di Rudy Assuntino
4. Nostro Messico - Rudy Assuntino's Italian version
Interpretata da Cantovivo
L'originale interpretato da Max Berrú Carrión (1943-2018) - Courtesy of Pardo Fornaciari
A quanto se ne sa tuttora, il Corrido de la Expedición Punitiva ha una sola versione in una lingua diversa dallo spagnolo, e quella lingua è l'italiano. S'intitola Nostro Messico, risale senz'altro ai primi anni '70 del XX secolo ed è opera di uno storico cantautore militante: Rodolfo “Rudy” Assuntino. La canzone aveva fino a pochi giorni fa un'antica pagina autonoma su questo sito (costruita l'11 marzo 2005), prima che si decidesse di unificarla con il brano originale messicano; tutto il materiale che vi era contenuto è stato trasferito in questa pagina. “La musica dell'altra Italia”, storico sito di canti sociali e di lotta non più esistente (ma confluito nel Deposito ed anche, in gran parte, in questo sito) avvertiva che si trattava “della libera traduzione italiana di un corrido messicano; ma controllando bene la versione di Rudy Assuntino (che attualmente ha più di ottant'anni, essendo nato il 25 ottobre 1941) ci si accorge facilmente che essa è invece una versione notevolmente fedele della versione incisa dagli Inti-Illimani nel 1969, e che ne è quindi senz'altro derivata. Una specifica: poiché il primo verso della versione recita: “Nostro Messico, febbraio 23” (una scelta senz'altro obbligata in italiano per ragioni metriche), diversi siti che la riportano, tra i quali proprio Il Deposito, hanno un po' equivocato con un inesistente “febbraio '23”, quasi come se gli avvenimenti narrati si svolgessero nel 1923 e non tra il 1916 e il 1917. Rudy Assuntino, che è ancora in attività dopo quasi sessant'anni (la sua carriera è cominciata nel 1964), a volte la esegue ancora; chi scrive gliela ha sentita cantare -e non una sola volta- durante iniziative e concerti all'Istituto Ernesto de Martino. [RV]
4. Nostro Messico - Rudy Assuntino's Italian version
Interpretata da Cantovivo
L'originale interpretato da Max Berrú Carrión (1943-2018) - Courtesy of Pardo Fornaciari
A quanto se ne sa tuttora, il Corrido de la Expedición Punitiva ha una sola versione in una lingua diversa dallo spagnolo, e quella lingua è l'italiano. S'intitola Nostro Messico, risale senz'altro ai primi anni '70 del XX secolo ed è opera di uno storico cantautore militante: Rodolfo “Rudy” Assuntino. La canzone aveva fino a pochi giorni fa un'antica pagina autonoma su questo sito (costruita l'11 marzo 2005), prima che si decidesse di unificarla con il brano originale messicano; tutto il materiale che vi era contenuto è stato trasferito in questa pagina. “La musica dell'altra Italia”, storico sito di canti sociali e di lotta non più esistente (ma confluito nel Deposito ed anche, in gran parte, in questo sito) avvertiva che si trattava “della libera traduzione italiana di un corrido messicano; ma controllando bene la versione di Rudy Assuntino (che attualmente ha più di ottant'anni, essendo nato il 25 ottobre 1941) ci si accorge facilmente che essa è invece una versione notevolmente fedele della versione incisa dagli Inti-Illimani nel 1969, e che ne è quindi senz'altro derivata. Una specifica: poiché il primo verso della versione recita: “Nostro Messico, febbraio 23” (una scelta senz'altro obbligata in italiano per ragioni metriche), diversi siti che la riportano, tra i quali proprio Il Deposito, hanno un po' equivocato con un inesistente “febbraio '23”, quasi come se gli avvenimenti narrati si svolgessero nel 1923 e non tra il 1916 e il 1917. Rudy Assuntino, che è ancora in attività dopo quasi sessant'anni (la sua carriera è cominciata nel 1964), a volte la esegue ancora; chi scrive gliela ha sentita cantare -e non una sola volta- durante iniziative e concerti all'Istituto Ernesto de Martino. [RV]
Nostro Messico
Nostro Messico, febbraio 23
Lasciò Carranza passar gli americani
Molti fanti, seicento aeroplani
Seguiron Villa per il Messico inter.
Cominciaron a mandare spedizioni,
Gli aereoplani cominciarono a volare
Ogni casa venne rastrellata,
Cercavan Villa lo volevano ammazzar.
Quelli a cavallo non potevan cavalcare
E quelli a piedi non potevano marciar,
Allora Villa passò su un aereoplano
E dall'alto li salutò "good-bye".
Cominciarono con i bombardamenti,
Allora Villa uno scherzo preparò,
Si vestì da soldato americano
E i suoi soldati in questo modo trasformò.
E quando i gringos videro le bandiere
Con quelle strisce che Villa disegnò,
Atterraron coi loro aereoplani
E Pancho Villa così li catturò.
A Chihuahua ed a Città Juarez
Ci fu sorpresa tra la popolazion,
Nel vedere tanti Gringo e Carranzisti
Che Pancho Villa appese ai lampion.
Ai Carranzisti e agli uomini del Texas,
Da Chihuahua a Camargo a Carrizal
Pancho Villa con tutte le sue forze
Inflisse una batosta senza egual.
Cosa credevan di trovar gli Americani,
Che avevan preso per un gioco questa guerra?
Con la faccia piena di vergogna
Se ne tornaron alla loro terra.
E io vi chiedo fedeli compagni
di rimanere pronti ai piedi del cannon
e di sparare l'ultima mitraglia
per difendere l'idea e la nazion.
Nostro Messico, febbraio 23
Lasciò Carranza passar gli americani
Molti fanti, seicento aeroplani
Seguiron Villa per il Messico inter.
Cominciaron a mandare spedizioni,
Gli aereoplani cominciarono a volare
Ogni casa venne rastrellata,
Cercavan Villa lo volevano ammazzar.
Quelli a cavallo non potevan cavalcare
E quelli a piedi non potevano marciar,
Allora Villa passò su un aereoplano
E dall'alto li salutò "good-bye".
Cominciarono con i bombardamenti,
Allora Villa uno scherzo preparò,
Si vestì da soldato americano
E i suoi soldati in questo modo trasformò.
E quando i gringos videro le bandiere
Con quelle strisce che Villa disegnò,
Atterraron coi loro aereoplani
E Pancho Villa così li catturò.
A Chihuahua ed a Città Juarez
Ci fu sorpresa tra la popolazion,
Nel vedere tanti Gringo e Carranzisti
Che Pancho Villa appese ai lampion.
Ai Carranzisti e agli uomini del Texas,
Da Chihuahua a Camargo a Carrizal
Pancho Villa con tutte le sue forze
Inflisse una batosta senza egual.
Cosa credevan di trovar gli Americani,
Che avevan preso per un gioco questa guerra?
Con la faccia piena di vergogna
Se ne tornaron alla loro terra.
E io vi chiedo fedeli compagni
di rimanere pronti ai piedi del cannon
e di sparare l'ultima mitraglia
per difendere l'idea e la nazion.
inviata da Riccardo Venturi - 2/11/2022 - 14:11
Ho cantato questo corrido in Messico ed a Cuba, tra il 2003 ed il 2010, ad un paio di incontri internazionali a San Luìs Potosì, ed al Cubadisco internacional.
I decimistas messicani (il Doctor Chessani, Lucio Vazquez, ed altri cantori popolari) non la conoscevano, non l'avevan mai sentita. A Cuba neanche, la cantai in castigliano, credettero fosse una mia creazione...
Bisognerebbe approfondire, capirne veramente l'origine. Tra le raccolte che si trovano en la red, l'ho trovata au un solo sito messicano:
I decimistas messicani (il Doctor Chessani, Lucio Vazquez, ed altri cantori popolari) non la conoscevano, non l'avevan mai sentita. A Cuba neanche, la cantai in castigliano, credettero fosse una mia creazione...
Bisognerebbe approfondire, capirne veramente l'origine. Tra le raccolte che si trovano en la red, l'ho trovata au un solo sito messicano:
Música de la Revolución Mexicana y algo más : Free Download, Borrow, and Streaming : Internet Archive
Aquella música escrita para recordar a los hombres que hicieron la historia de México, la revolución y de su vida misma una revolución.
Pardo Fornaciari - 2/11/2022 - 19:06
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Luis Hernández y Leonardo Sifuentes
El Paso, Texas, 7/16/1929
Victor 81399; Arhoolie Folklyric CD 7042
(Audio Courtesy of Chris Strachwitz of Arhoolie/Folklyric)
Victor 46437-A (Part 1)
Victor 46437-B (Part 2)
L’ingerenza degli Stati Uniti – che già a metà 800 si erano pappati più della metà del territorio originario del Messico e che solo nel 1914 avevano fatto ancora i gradassi occupando militarmente la città di Veracruz ed uccidendo chiunque resistesse – fece incazzare tantissimo Pancho Villa che per dare una lezione ai gringos attaccò in forze la cittadina di Columbus nel New Mexico. In tutta risposta gli USA invasero ancora una volta il Messico sguinzagliando alla caccia di Villa 10.000 soldati comandati del generale Pershing. Per quasi un anno i marines scorrazzarono in lungo e in largo per il Chihuahua ma, nonostante i carri armati, i dirigibile e gli aerei, riuscirono a combinare ben poco, anzi, successe pure che gli invasori attaccassero i soldati costituzionalisti con cui teoricamente erano alleati. Naturalmente nessuno riuscì a catturare Panco Villa il quale – racconta la leggenda – riuscì a beffare più volte i gringos arrivando persino ad impossessarsi con uno stratagemma di un loro aereo. Per gli USA la spedizione punitiva contro Villa fu un insuccesso ma servì comunque a testare sul campo gli uomini e gli armamenti che sarebbero stati di lì a poco impiegati nell’ultima fase del primo conflitto mondiale. [Dead End, aka Bernart Bartleby / BB, 2012]
Il corrido La Punitiva (in forma completa: Corrido de la Expedición Punitiva) è, per così dire, il “corrido ufficiale” messicano che ricorda la malriuscita Strafexpedition statunitense in Messico contro Pancho Villa, condotta dal generale Pershing dal 14 marzo 1916 al 7 febbraio 1917. Visti i risultati della spedizione, un vero e proprio schiaffo che costò agli USA addirittura una controspedizione messicana in New Mexico, con l'assedio della cittadina di Columbus (la prima invasione del territorio USA dopo il 1812), si capisce come in Messico tale episodio sia tuttora considerato una pagina assai significativa della storia nazionale.
Il corrido ha una storia complessa e piuttosto incerta. Percepito, non senza motivo, come un canto popolare (al pari del 99% di tutti i corridos messicani), ha in realtà un autore -sul quale reperire notizie biografiche e di altro genere è un'impresa pressoché disperata: se ne conosce il nome di Luís Hernández. Il corrido è posteriore di parecchi anni agli avvenimenti: fu infatti composto nel 1929 in una versione della usuale lunghezza di tali composizioni. Il 16 luglio 1929 fu inciso una prima volta dallo stesso Hernández (accompagnato alla chitarra da Leonardo Sifuentes) a El Paso, in Texas, in un disco unico (Victor 81399; Arhoolie Folklyric CD 7042). Poco dopo la stessa Victor ne preparò un'incisione in due parti, corrispondenti ai dischi Victor 46437-A e 46437-B. Manteniamo qui, per questo motivo, la suddivisione in due parti.
La versione originale racconta gli avvenimenti con notevole fedeltà e partecipazione; la sua “popolarizzazione”, che per forza di cose comportava un procedimento di stilizzazione e abbreviazione, è pressoché immediata. Nello stesso 1929, gli stessi Luís Hernández e Leonardo Sifuentes ne incidono una versione assai modificata e abbreviata, che diventa la versione “comune” dalla quale derivano tutte le altre sottoposte ad un reale processo di popolarizzazione e, per certi versi, di mitologizzazione. Resta però sempre il verso iniziale, che riporta alla data (il 23 febbraio 1916) in cui Venustiano Carranza aveva “lasciato passare gli Americani”, cioè richiesto l'intervento punitivo USA contro Pancho Villa. Per questa ragione, il corrido (specialmente fuori dal Messico) è noto anche come Nuestro México, febrero veintitrés.
Così, ad esempio, la versione incisa nel 1969 dagli allora giovanissimi Inti-Illimani, formatisi solo due anni prima all'interno dell'Università Tecnica di Santiago del Cile. Il loro secondo album in assoluto, A la Revolución Mexicana, contiene sei brani rivoluzionari messicani di cui questo è il primo. Ma da questo punto, rendere conto di tutte le versioni del corrido, dalle più aderenti alle più divergenti, sarebbe semplicemente impossibile; di versioni ne circolavano parecchie, anche se praticamente tutte nella forma stilizzata, abbreviata e “mitologizzata” in ultima analisi derivante da quella del 1929. Alcune di queste versioni recano anche il titolo La persecución de Villa.
La versione proposta dagli Inti-Illimani nel 1969 è senz'altro alla base di quella che è, probabilmente, l'unica versione (o “cover”, come si direbbe oggigiorno) del corrido in una lingua diversa dallo spagnolo, vale a dire Nostro Messico. Fu scritta da Rodolfo Assuntino probabilmente all'inizio degli anni '70 del secolo scorso, Rudy Assuntino ha reso conosciuto anche in Italia il Corrido de la Expedición Punitiva, e nelle oramai rare occasioni in cui ancora si esibisce in pubblico (ha passato gli ottant'anni) non manca mai di eseguirlo ancora nella versione italiana (cui era dedicata in questo sito una vecchia pagina autonoma, unificata adesso con questa). [RV]