Michel Delpech: La mort de l’âne
GLI EXTRA DELLE CCG / AWS EXTRAS / LES EXTRAS DES CCGLingua: Francese
On a pris l’âne avec nous
Dans une charrette à foin
On a creusé un grand trou
Au fond du jardin
En piochant religieusement.
Mais quand on l’a mis dedans,
On n’aurait jamais cru
Que cet âne était si grand
Sa tête dépassait encore,
Alors il a fallu s’y remettre
Une heure durant
On a dû faire encore un effort
On a planté un chardon
Et notre père a dit
“Rentrez vite à la maison
Vous laver les mains
Et à la soupe.”
Dans une charrette à foin
On a creusé un grand trou
Au fond du jardin
En piochant religieusement.
Mais quand on l’a mis dedans,
On n’aurait jamais cru
Que cet âne était si grand
Sa tête dépassait encore,
Alors il a fallu s’y remettre
Une heure durant
On a dû faire encore un effort
On a planté un chardon
Et notre père a dit
“Rentrez vite à la maison
Vous laver les mains
Et à la soupe.”
inviata da Bartleby - 15/5/2012 - 14:35
Un chardon et tant d'enfants à l'enterrement... C'est très bien pour un âne... Foi de Lucien.... Que faut-il de plus ? Un monument peut-être et des discours et une assemblée d'hommes sévères ? Que voulez-vous qu'on en fasse de tous ces gens et de leur monument, de leurs discours et de leur rassemblement ? Décidément, comme tous les ânes, je préfère le chardon et les enfants.
Lucien Lane
Lucien Lane
Lucien Lane - 15/5/2012 - 21:41
Lingua: Italiano
Tentativo di traduzione italiana di Bartleby.
LA MORTE DELL'ASINO
Con le nostre forze abbiamo caricato l’asino
su di un carretto per il fieno
Abbiamo scavato una grande fossa
in fondo al giardino
zappando come monaci
Ma quando ce l’abbiamo messo dentro
- da non credersi -
quell’asino era così grande
che la testa restava fuori
Allora ci è toccato scavare
per un’altra ora
Abbiamo dovuto fare ancora uno sforzo
Ci abbiamo messo su una pianta di cardo
Poi nostro padre ha detto:
“Presto, filate a casa
Lavatevi le mani
che è pronto da mangiare”
Con le nostre forze abbiamo caricato l’asino
su di un carretto per il fieno
Abbiamo scavato una grande fossa
in fondo al giardino
zappando come monaci
Ma quando ce l’abbiamo messo dentro
- da non credersi -
quell’asino era così grande
che la testa restava fuori
Allora ci è toccato scavare
per un’altra ora
Abbiamo dovuto fare ancora uno sforzo
Ci abbiamo messo su una pianta di cardo
Poi nostro padre ha detto:
“Presto, filate a casa
Lavatevi le mani
che è pronto da mangiare”
inviata da Bartleby - 16/5/2012 - 08:09
Scopro ora che il Rifugio degli Asinelli di Sala Biellese è la base italiana de The Donkey Sanctuary, organizzazione no profit inglese che dal 1969 opera a difesa di questi animali:
Video: Il Rifugio degli Asini in Inghilterra (bellissimo il povero asinello nato con gli "zoccoli piatti"!)
Video: Il Rifugio degli Asini in Inghilterra (bellissimo il povero asinello nato con gli "zoccoli piatti"!)
Bartleby - 16/5/2012 - 08:16
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Parole di Michel Delpech e Jean-Michel Rivat
Musica di Michel Pelay
Dall’album “Quand j'étais chanteur”
Ci sono già almeno tre Extra nel piccolo percorso “Asini contro la guerra (e contro il lavoro)”, perciò non ho paura di proporne un quarto.
In più devo dire che questa canzone mi ha commosso perché io stesso, da bambino, dovetti assistere alla sepoltura di un vecchio asino cui ero affezionato… E fu proprio come racconta Delpech: noi bambini eravamo tutti straniti e tristi, gli adulti fecero una fatica boia e poi alcuni di loro (non tutti, per fortuna!) si permisero di richiamarci all’ordine: “Basta con le lacrime, è morto solo un vecchio asino!”
Con l’occasione, mi permetto di segnalare un’associazione che si occupa dei nostri amici asini… Si chiama Il Rifugio degli Asinelli e si trova a Sala Biellese, sulla Serra tra Biella ed Ivrea. Loro si occupano soprattutto di salvare ed accudire asini e muli vecchi, malati o non più voluti, animali che – come tanti uomini vecchi, ammalati o non più utili – sono stati espulsi da qualche cazzo di ciclo produttivo… La comunità degli asini è numerosa e non annovera solo compatrioti: molti sono romeni (forse perché lì i cambiamenti industriali stanno rapidamente strappando braccia e zampe all’agricoltura) ma sono stati integrati nel gruppo molto meglio di quanto facciamo noi con gli umani di identica provenienza…
Gli asinelli rifugiati possono essere adottati a distanza e nel prossimo futuro torneranno anche a lavorare, ma questa volta per un bel lavoro: serviranno da “terapeuti” per bambini diversamente abili.
Inoltre Il Rifugio degli Asinelli è pure una Onlus, per cui volendo gli si può anche devolvere il 5x1000 in dichiarazione dei redditi…