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Devi andartene

Paola Turci
Lingua: Italiano


Paola Turci

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[2012]
Album : Le storie degli altri

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Ma non ci sono parole militanti, né attacchi diretti. Anche in "Devi andartene", forse il brano più diretto, sollecitazione a Berlusconi perché liberi lo scranno del potere, il discorso in realtà si allarga anche ad altri,a tutti i tiranni che tengono il posto da tempo intollerabile o che l'hanno tenuto nel passato. Devono andarsene quando il loro tempo è scaduto e non stare "ammucchiati in discesa a difesa della loro celebrazione", come diceva cent'anni fa Fabrizio De André in "Sogno numero due".
"Devi andartene" è una sorta di morbido blues, sussurrato con voce bassa da Paola e sottolineata benissimo dal gruppo che con lei suona. Uno se n'è andato (Berlusconi), un altro pure (Gheddafi). Blair era già fuori gioco assieme a Bush e ora sta andandose anche Sarkozy. www.bielle.org
Devi andartene,
devi andartene via,
perchè il tempo passa,passa,passa e va a stringere.

Ora basta devi andartene più lontano che puoi.
Con la tua luce amara,fuori dai denti (devi andartene).

Perchè a giocare col fuoco si rischia di bruciare.
E non ci sono promesse che possano guarire.
Solo parole che tacciono per non dispiacere.

Se penso a tutto il tempo dato in pasto a ferire.
Cercando una risposta che non sapesse tradire.
Smarriti dentro un mondo che lascia a cadere.
Che non conosce il senso della parola impedire.

Devi andartene, devi andartene
via.
Perchè il trucco si scioglie.
E si scopre l'inganno (devi andartene).

Perchè con la tua musica hai fatto il tuo tempo.
E non ci sono incantesimi che riescano a stupire.
Nessuna confessione per piangere un dolore.
Ma solo un Dio che parlano sempre basso.

Non girano sue foto ma solo ipotesi ma tante ipotesi a favore. Perchè ogni tempo ha il suo vento.
Ogni stagione ha il suo aprile.

Davanti a questo astuto arsenale di burattini.
Di astuti poeti al loro finale.
Dove l'imbarazzante gioco delle parti diventa il solito dantesco girone infernale.
Con il monarca sgargiante di cipria che perde la testa tra cosce, bracciali e culi di bottiglia.
E una scialuppa di derelitti gli battono il sedere.

Ma l'applauso osannante è diventato ormai ostile.
Perchè ogni tempo ha il suo vento,ogni stagione il suo aprile.
Perchè ogni tempo ha il suo vento,ogni stagione il suo aprile.
Devi andartene. Devi andartene. Devi andartene...

inviata da DonQuijote82 - 28/4/2012 - 09:48


Questa canzone l'avevo postata pensando a tutti quei dittatori o "presidenti" che non se ne sono ancora andati (Assad e Khalifa bin Salman Ali Khalifa)

DQ82 - 29/4/2012 - 10:03




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