Ἄφες με, τοὺς θεούς σοι,
πιεῖν, πιεῖν ἀμυστί·
θέλω, θέλω μανῆναι.
ἐμαίνετ᾽ Ἀλκμέων τε
χὠ λευκόπους Ὀρέστης
τὰς μητέρας κτανόντες·
ἐγὼ δὲ μηδένα κτάς,
πιὼν δ᾽ ἐρυθρὸν οἶνον
θέλω, θέλω μανῆναι.
ἐμαίνετ᾽ Ἡρακλῆς πρίν,
δεινὴν κλονῶν φαρέτρην
καὶ τόξον Ἰφίτειον·
ἐμαίνετο πρὶν Αἴας,
μετ᾽ ἀσπίδος κραδαίνων
τὴν Ἕκτορος μάχαιραν·
ἐγὼ δ᾽ ἔχων κύπελλον
καὶ στέμμα τοῦτο χαίτης
{οὐ τόξον, οὐ μάχαιραν,}
θέλω, θέλω μανῆναι.
πιεῖν, πιεῖν ἀμυστί·
θέλω, θέλω μανῆναι.
ἐμαίνετ᾽ Ἀλκμέων τε
χὠ λευκόπους Ὀρέστης
τὰς μητέρας κτανόντες·
ἐγὼ δὲ μηδένα κτάς,
πιὼν δ᾽ ἐρυθρὸν οἶνον
θέλω, θέλω μανῆναι.
ἐμαίνετ᾽ Ἡρακλῆς πρίν,
δεινὴν κλονῶν φαρέτρην
καὶ τόξον Ἰφίτειον·
ἐμαίνετο πρὶν Αἴας,
μετ᾽ ἀσπίδος κραδαίνων
τὴν Ἕκτορος μάχαιραν·
ἐγὼ δ᾽ ἔχων κύπελλον
καὶ στέμμα τοῦτο χαίτης
{οὐ τόξον, οὐ μάχαιραν,}
θέλω, θέλω μανῆναι.
inviata da Bartleby - 7/2/2012 - 13:18
Lingua: Inglese
Traduzione inglese di Thomas Moore da The Lied, Art Song and Choral Texts Archive.
ODE IX
I pray thee, by the gods above,
Give me the mighty bowl I love,
And let me sing, in wild delight,
"I will -- I will be mad to-night!"
Alcmæon once, as legends tell,
Was frenzied by the fiends of hell;
Orestes too, with naked tread,
Frantic paced the mountain-head;
And why? a murder'd mother's shade
Haunted them still where'er they stray'd.
But ne'er could I a murderer be,
The grape alone shall bleed by me;
Yet can I shout, with wild delight,
"I will -- I will be made to-night!"
Alcides' self, in days of yore,
Imbrued his hands in youthful gore,
And brandish'd, with a maniac joy,
The quiver of the expiring boy:
And Ajax, with tremendous shield,
Infuriate scour'd the guiltless field.
But I, whose hands no weapon ask,
No armour but this joyous flask;
The trophy of whose frantic hours
Is but a scatter's wreath of flowers,
Even I can sing with wild delight,
"I will -- I will be mad to-night."
I pray thee, by the gods above,
Give me the mighty bowl I love,
And let me sing, in wild delight,
"I will -- I will be mad to-night!"
Alcmæon once, as legends tell,
Was frenzied by the fiends of hell;
Orestes too, with naked tread,
Frantic paced the mountain-head;
And why? a murder'd mother's shade
Haunted them still where'er they stray'd.
But ne'er could I a murderer be,
The grape alone shall bleed by me;
Yet can I shout, with wild delight,
"I will -- I will be made to-night!"
Alcides' self, in days of yore,
Imbrued his hands in youthful gore,
And brandish'd, with a maniac joy,
The quiver of the expiring boy:
And Ajax, with tremendous shield,
Infuriate scour'd the guiltless field.
But I, whose hands no weapon ask,
No armour but this joyous flask;
The trophy of whose frantic hours
Is but a scatter's wreath of flowers,
Even I can sing with wild delight,
"I will -- I will be mad to-night."
inviata da Bartleby - 7/2/2012 - 13:18
Lingua: Francese
Traduzione francese di Ernest Falconnet da The Lied, Art Song and Choral Texts Archive.
SUR SON DÉLIRE
Au nom des dieux, permets-moi de boire,
de boire à pleins bords:
je veux, je veux un doux délire.
Ils furent en délire après le meurtre
de leur mère, Alcméon et Oreste
aux pieds d'albâtre.
Moi qui n'ai tué personne,
m'enivrant d'un vin généreux,
je veux, je veux un doux délire.
Il était en délire, Hercule,
quand il eut enlevé le terrible carquois
et l'arc d'Iphytus;
il était en délire Ajax,
qui heurtait l'épée
d'Hector sur son bouclier.
Moi, ma coupe en main,
la tête couronnée de fleurs,
sans arc et sans épée,
je veux, je veux un doux délire.
Au nom des dieux, permets-moi de boire,
de boire à pleins bords:
je veux, je veux un doux délire.
Ils furent en délire après le meurtre
de leur mère, Alcméon et Oreste
aux pieds d'albâtre.
Moi qui n'ai tué personne,
m'enivrant d'un vin généreux,
je veux, je veux un doux délire.
Il était en délire, Hercule,
quand il eut enlevé le terrible carquois
et l'arc d'Iphytus;
il était en délire Ajax,
qui heurtait l'épée
d'Hector sur son bouclier.
Moi, ma coupe en main,
la tête couronnée de fleurs,
sans arc et sans épée,
je veux, je veux un doux délire.
inviata da Bartleby - 7/2/2012 - 13:19
Lingua: Italiano
Tentativo di traduzione italiana (a partire da quella in francese) di Bartleby.
Bellissima la contrapposizione tra la dolce ed innocua follia che scaturisce dal vizio che "affligge" Anacreonte e tutto il sangue ed il dolore che invece accompagnano le azioni furiose e violente dei possenti eroi della mitologia greca, disdegnati dal Anacreonte e descritti come pazzi invasati grondanti del sangue dei loro stessi amici, madri, compagne...
Bellissima la contrapposizione tra la dolce ed innocua follia che scaturisce dal vizio che "affligge" Anacreonte e tutto il sangue ed il dolore che invece accompagnano le azioni furiose e violente dei possenti eroi della mitologia greca, disdegnati dal Anacreonte e descritti come pazzi invasati grondanti del sangue dei loro stessi amici, madri, compagne...
SUL PROPRIO DELIRIO
In nome degli dèi, consentitemi di bere,
di bere quanto mi pare:
Io voglio, voglio un dolce delirio.
Furono presi dalla furia, dopo aver ucciso
le proprie madri, Alcmeone ed Oreste (1)
dai piedi d’alabastro.
Io che non ho ucciso nessuno,
ubriacandomi d’un vino generoso,
io voglio, voglio un dolce delirio.
Era in preda alla furia Eracle,
quando si impadronì della temibile faretra
e dell’arco d’Ifito (2);
era fuori di sé Aiace
quando parava la spada
di Ettore col suo scudo (3).
Io, con la mia coppa in mano,
il capo inghirlandato,
senz’arco e senza spada,
io voglio, voglio un dolce delirio.
In nome degli dèi, consentitemi di bere,
di bere quanto mi pare:
Io voglio, voglio un dolce delirio.
Furono presi dalla furia, dopo aver ucciso
le proprie madri, Alcmeone ed Oreste (1)
dai piedi d’alabastro.
Io che non ho ucciso nessuno,
ubriacandomi d’un vino generoso,
io voglio, voglio un dolce delirio.
Era in preda alla furia Eracle,
quando si impadronì della temibile faretra
e dell’arco d’Ifito (2);
era fuori di sé Aiace
quando parava la spada
di Ettore col suo scudo (3).
Io, con la mia coppa in mano,
il capo inghirlandato,
senz’arco e senza spada,
io voglio, voglio un dolce delirio.
inviata da Bartleby - 8/2/2012 - 09:10
Chiedo sempre l’aiuto del “team greco” per eventuali errori o imprecisioni…
Bartleby - 7/2/2012 - 13:21
Siccome molte delle Odi vengono intitolate "Εις εαυτον", forse nel titolo è meglio specificarne tra parentesi il numero: questa è la Ode n.9...
Bartleby - 7/2/2012 - 13:27
Note:
(1) Alcmeone ed Oreste, personaggi della mitologia greca, uccisero le proprie madri, Erifile e Clitennestra, ed impazzirono, perseguitati dalle Erinni, le personificazioni femminili della vendetta.
(2) Eracle (Ercole) fu perseguitato per molto tempo dalla maledizione di Era, e più volte fece cose atroci in preda alla furia, come quando uccise l’amata moglie Megara o l’amico Ifito, figlio del suo maestro d’arco Eurito.
(3) Si riferisce ai diversi cruenti scontri tra l’acheo Aiace ed il troiano Ettore.
(1) Alcmeone ed Oreste, personaggi della mitologia greca, uccisero le proprie madri, Erifile e Clitennestra, ed impazzirono, perseguitati dalle Erinni, le personificazioni femminili della vendetta.
(2) Eracle (Ercole) fu perseguitato per molto tempo dalla maledizione di Era, e più volte fece cose atroci in preda alla furia, come quando uccise l’amata moglie Megara o l’amico Ifito, figlio del suo maestro d’arco Eurito.
(3) Si riferisce ai diversi cruenti scontri tra l’acheo Aiace ed il troiano Ettore.
Bartleby - 8/2/2012 - 09:11
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Si tratta della nona composizione delle “Odi” del poeta di Teo.
Musica scritta nel 1800 dal poeta e cantautore irlandese Thomas Moore per le sue “Odes of Anacreon”.
Trovata su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive.