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El me gatt

Ivan Della Mea
Lingua: Italiano (Lombardo Milanese)


Ivan Della Mea

Lista delle versioni e commenti

Guarda il video

L'incisione originale del 1962, da Ballate della violenza, I Dischi del Sole DS 19
(Riedizione: I Dischi del Sole - Canzoni d'Uso, 2021/2022)


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[1962]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Omicron (Ernesto Esposito) - Della Mea
Album / Albumit: 1. Ballate della violenza [EP 1962; I Dischi del Sole DS 19]
2. Ringhera [1974]

dellameaelmegatt


"El me gatt è la prima canzone di animalismo militante della Storia"
"El me gatt is the first song of militant animalism in history"
"El me gatt est la première chanson d'animalisme militant dans l'histoire"
"El me gatt on historian ensimmäinen militantti animalismilaulu"

Alessio Lega


anarcat


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"L'è la giustissia che me fa tort..."


EL NOSTER GATT
di Riccardo Venturi (2023)


meaballviol

Scritta originariamente nel 1962 a tempo di valzer musette in 6/8, e ispirata a un reale episodio dell'adolescenza di Ivan Della Mea accaduto nel 1955/56, la canzone è, come quasi tutte quelle del "primo" Della Mea, accreditata anche al compositore e didatta Ernesto Esposito [1939-2012], che, con lo pseudonimo di "Omicron" collaborava come trascrittore. Fu incisa per la prima volta nel medesimo anno nel primo album di Ivan Della Mea, Ballate della violenza, in realtà un EP curato da Roberto Leydi [I Dischi del Sole DS 19] e noto anche -in seguito- come Ballate della piccola e della grande violenza. Con lo stesso titolo di Ballate della violenza venne approntato, nel 1964, un minidisco-antologia contenente tre brani: La canzon del Navili, La ballata dell'Ardizzone e, appunto, El me gatt. Come si può ascoltare, l'incisione originale del 1962 (v. il box video; recentemente riedita e digitalizzata nel cofanetto I Dischi del Sole – Serie sperimentale / Canzoni d'uso a cura dell'Istituto Ernesto De Martino, 2021/2022) è assai scarna e con una linea di canto leggermente diversa; inoltre, è cantata con la voce di un Della Mea ventiduenne. L' “incisione standard” che si ascolta ancora comunemente oggi è in realtà quella del 1974, più elaborata anche musicalmente, proveniente dall'album Ringhera.



Dal 1962, questa canzone è una delle più famose, e più belle e crude, canzoni di teppa in dialetto milanese: non solo di Ivan Della Mea, ma in generale. La storiaccia delle terribile vendetta su una brutta megera ammazzagatti, ambientata in Via Savona (a Porta Genova, insomma). Nella canzone, la storia è, comprensibilmente, un po' “letterarizzata” (ma non troppo): del resto, pare che fra le prime due persone che ascoltarono Ivan eseguirla, ci fosse Umberto Eco (a sua volta, anche autore di canzoni; l'altra persona era Roberto Leydi), che definì Ivan Della Mea, non si sa perché, “un archetipo”. La vera storia della Ninetta, che era in realtà un'assistente sociale presso il primo "Centro per la Gioventù" milanese, istituito a metà degli anni '50 dall'amministrazione del sindaco socialdemocratico Virgilio Ferrari in via Jacopino da Tradate (zona Ponte della Ghisolfa) e che, oltre ad essere brutta e cattiva, era pure democristiana, è raccontata nei particolari dallo stesso Ivan Della Mea in questo video:



Da più di sessant'anni, insomma, El me gatt va in giro senza essersi mai fermata; è pur vero che molti la conoscono, o l'hanno conosciuta, senza neppure sapere di chi fosse oppure credendola una generica "canzone popolare". Oppure lo sapevano, ma senza conoscere nessun'altra canzone di Ivan Della Mea. Oppure ancora, la conoscevano sì, ma cantata da mezza Milano, ad esempio dai Gufi:



Oppure da Nanni Svampa in solitaria:



Oppure addirittura, con un testo un po' modificato, da Bruno Lauzi (famoso anche per essere l'unico cantautore italiano che votava per Malagodi):



Inattesa incursione persino nel Teatro, quello con la "T" maiuscola: nello spettacolo Sorelle d'Italia, la canzone è presentata e cantata nientepopodimeno che dalla grande attrice Isa Danieli (che, tra le altre cose, nella sua lunghissima carriera ha fatto parte anche della compagnia di Eduardo De Filippo):



Senza ovviamente dimenticare Alessio Lega (qui nel video assieme a Rocco Marchi e Davide Giromini), uno che questa canzone l'ha interpretata e la continua a interpretare un giorno sì e un giorno sì (oltre a fare il biografo ufficiale di Ivan Della Mea e ad essere un gattofilo militante):



Si arriva infine al 2014, quando, a cura della band Club 27 (nome leggermente sinistro...), El me gatt approda a una versione ska-punk-rock-lup.mann o che diavolo sia, m'intendo poco di musica moderna:



A un certo punto, El me gatt è uscita dalla natia Milano, ed è approdata, cantata e/o riscritta in tutti i dialetti d'Italia (a cominciare dal napoletano), ai quattro angoli del paese come testimonianza della giustizia proletaria che si abbatte inesorabile su chi ammazza i gatti (e anche i cani e, perché no, i cinghiali). In questa pagina, siamo stati molto precisi e puntuali nel registrare e rendere noti tutte le varie vendette sui felinicidi operate da Aosta a Capo Passero. E non solo: El me gatt ha varcato anche i confini nazionali, in una sorta di Brigata Internazionale Antiammazzagatti, venendo tradotta in inglese, in francese, persino in svedese e finlandese.

Finita qui? No di certo. Nell'appena trascorso 2022, infatti, è andata a finire che la canzone ha intortato persino il noto gattofilo Francesco Guccini (conosciuto anche come cantautore, scrittore e lessicografo), che peraltro sarebbe stato coetaneo perfetto di Ivan Della Mea (tutti e due del 1940, Guccini di giugno e Ivan d'ottobre -dire "Ivan d'Ottobre" mi provoca qualche brivido storico). E ci fa uno smodato piacere, sebbene ancora non siano disponibili video o audio della sua interpretazione (se mai lo saranno, visto che l'album Canzoni da intorto è stato, volutamente, diffuso soltanto su supporti fisici, cioè vinili e CD). C'è però un video in cui Guccini parla un po' della canzone:



A ragionarci sopra, forse, e contrariamente a quel che s'era testè detto al riguardo (come mi piace, lo confesso, infilare un bel testè in quel che scrivo...), si capisce perché Umberto Eco, protoascoltatore del Me gatt, la avesse definita -assieme al suo autore- un Archetipo. Lo potremmo chiamare “L'archetipo di Porta Genova”, o “della Ninetta”: tu mi sbudelli il gatto, e io ti piglio a legnate. Così, d'amblè, senza sovrastrutture socioculturali e/o giuridiche. Si capisce, certamente, come tutto ciò possa un po' inquietare le attuali anime belle, specificando che -fortunatamente- la legislazione si sia un po' evoluta, almeno in teoria, riguardo a chi fa del male agli animali. In questa pagina, comunque, e come già detto: c'è di tutto su questa canzone, in modo che ognuno possa farsi una seria idea e decidere -qualora gli venga ammazzato il gatto da un vicino, da un condòmino, da chiunque- se rivolgersi alla giustizia borghese o se passare all'Action Directe randomizzandogli i denti a cazzotti o facendogli saggiare la durezza di un randello di buon legno (anzi, di una mazza da baseball, come pare essere realmente avvenuto alla sventurata e malvissuta Ninetta). Accettandone ovviamente le conseguenze, tipo finire "Al duu", ovvero in piazza Filangieri al numero 2, ingresso principale del carcere di San Vittore (Milano). La galera esiste fin dal 1872 e non hanno, credo, nessuna intenzione di togliercela (e sarebbe comunque sostituita da un'altra galera, modernamente "decentrata" in qualche landa desolata di periferia). Dai centri storici, oramai, vengono espulse persino le galere che, come con le vecchie Murate di Firenze, diventano appartamentini alla moda e localini "trendy". Che l'anima di quel povero gatto sbudellato da una stronza chissà quanti diavolo di anni fa si ribelli e faccia ancora ribellare contro le galere e la giustissia che ci fa tort; che le muraglie, le sbarre e le torrette siano abbattute a codate, a graffi, a fusa. [RV]

Ivan Della Mea in una delle sue più riuscite reincarnazioni.
Ivan Della Mea in una delle sue più riuscite reincarnazioni.
A l'han trovàa distes in mezz a i orti,
I oeucc a eren ross e un poo sversàa,
Me piasaria savée chi l'è quel ostia
Che al me gatt la panscia al g'ha sbusàa.

L'era insci bell, insci simpatich,
Negher e bianch, propri on belée,
Se ciapi quel che l'ha copàa
Mi a pesciàa ghe s'ceppi 'l dedrée.

I amis m'han dit: «L'è stada la Ninetta,
Quella cont la gambetta sifolina.
L'emm vista in mezz a i orti ier matina
Che la lumava 'l gatt cont on cortel».

L'è malmostosa, de bruta cera,
E l'ha g'ha on nas svisser e gross,
Vedella in gir fa propi péna
E tucc i fioeu ghe dann adoss.

Incoeu a l'hoo spetada in via Savona
Dopo mezzdì, quand lee la torna a càa,
Ghe sont rivàa adrée a la barbona
E su la gamba giusta giò legnàa.

Hoo sentù on crach de ossa rott,
L'è 'ndada in terra come on fagott,
Lee la vosava «Oi mamma mia!»,
Me sont stremì, sont scapàa via.

Stasera voo a dormì al riformatòri,
In quel di Filangieri al numer duu,
M'han dàa del teddy-boy, del brutt demoni,
Mi sont convint istess d'avegh reson.

S'è g'hoo de divv, o brava gent,
De la Ninetta me frega niént
L'è la giustissia che me fa tort,
Ninetta è viva, ma el gatt l'è mort.

L'è la giustissia che me fa tort,
Ninetta è viva, ma el gatt l'è mort.

inviata da Riccardo Venturi - 10/5/2006 - 21:35




Lingua: Italiano

Traduzione italiana / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös



Si tratta di una traduzione puramente letterale del testo milanese, senza nessun adattamento metrico né intenzioni d'arte. Per l'esatto significato del "naso svizzero" e della gambetta "sifolina" si rimanda al video nell'introduzione, dove Ivan Della Mea stesso ne spiega l'origine.
Il mio gatto

L'hanno trovato steso in mezzo agli orti,
Gli occhi erano rossi e un poco rovesciati,
Mi piacerebbe sapere chi è quell'òstia
Che al mio gatto la pancia ha bucato.

Era così bello, così simpatico,
Nero e bianco, proprio una bellezza,
Se prendo quello che l'ha accoppato
Io a pedate gli rompo il didietro.

Gli amici mi hanno detto: «È stata la Ninetta
Quella con la gambetta storta,
L'abbiamo vista in mezzo agli orti ieri mattina
Che spiava il gatto con un coltello».

Ha un brutto carattere, una brutta faccia
E ha un naso svizzero e grosso,
Vederla in giro fa proprio pena
E tutti i ragazzi gli danno addosso.

Oggi l'ho aspettata in via Savona,
Dopo mezzogiorno, quando torna a casa,
Gli sono arrivato dietro alla barbona
E sulla gamba sana giù legnate.

Ho sentito un cràc di ossa rotte,
È andata in terra come un fagotto,
E lei gridava: «Ohi mamma mia!»,
Mi sono spaventato, sono scappato via.

Stasera vado a dormire al riformatorio
In quel di piazza Filangieri al numero due,
Mi hanno dato del teddy-boy, del brutto demonio
Ma sono lo stesso convinto d'aver ragione.

Cosa devo dirvi, o brava gente,
Della Ninetta non mi frega niente.
È la giustizia che mi fa torto,
Ninetta è viva ma il gatto è morto

È la giustizia che mi fa torto
Ninetta è viva ma il gatto è morto.

10/5/2006 - 22:18




Lingua: Italiano (Lombardo Milanese)

La versione incisa da Bruno Lauzi [1967]
Version recorded by Bruno Lauzi [1967]
Version enregistrée par Bruno Lauzi [1967]
Bruno Lauzin versio [1967]




Dall'album Kabaret n° 2 del 1967, che è il terzo album in studio di Bruno Lauzi (con arrangiamenti di Franco Tadini). Questa versione del Me gatt, come già accennato nell'introduzione, presenta delle lievi varianti testuali rispetto a quella originale di Ivan Della Mea; indi per cui se ne dà il testo. [RV]
El me gatt

L'han truvaa ier matina in mezz a i orti,
I oeucc a eren ross e anca un poo sversàa,
Me piasaria savè chi l'è quel ostia
Che al me gatt la panscia al g'ha sbusàa.

L'era insci bell, insci simpatich,
Negher e bianch, propri on belée,
Se salta foera quel che l'è stàa
Mi a pesciàa ghe s'ceppi 'l dedrée.

I amis m'han dit: «L'è stada la Ninetta,
Quella cont la gambetta sifolina.
L'han vista in mezz a i orti ier matina
Che la lumava 'l gatt cont on cortel».

L'è malmostosa, de bruta cera,
E l'ha g'ha on nas svisser e gross,
Vedella in gir fa propi péna
E tucc i fioeu ghe dann adoss.

A l'hoo spetada incoeu in via Savona
Dopo mezzdì, quand lee la torna a cà,
E ghe sont saltàa adoss a la barbona
E su la gamba giusta giò legnàa.

Hoo sentù on crach de ossa rott,
L'è andada in terra come on fagott,
Lee la vosava «Oi mamma mia!»,
Me sont stremì, sont scapàa via.

Stasera voo a dormì al riformatóri,
In quel di Filangieri al numer duu,
M'han dàa del teddy-boy, del brutt demoni,
Ma sont convint istess d'avegh reson.

S'è g'hoo de divv, oè brava gent,
De la Ninetta me frega niént
L'è la giustissia che me fa tort,
Ninetta è viva e'l gatt l'è mort.

L'è la giustissia che me fa tort,
Ninetta è viva e'l gatt l'è mort.

inviata da Riccardo Venturi - 4/1/2023 - 22:07




Lingua: Italiano (Lombardo Milanese Guccinizzato)

La versione incisa da Francesco Guccini [2022]
Version recorded by Francesco Guccini [2022]
La version enregistrée par Francesco Guccini [2022]
Francesco Guccinin version [2022]


cantorto


E' andata a finire che, per vie traverse, sono riuscito ad ascoltare il Me gatt interpretato da Francesco Guccini nelle sue recenti Canzoni da intorto. Poiché si tratta comunque di una versione (con lievi differenze testuali, come quella di Bruno Lauzi del 1967), ho pensato di trascriverla. A tale riguardo, si tratta di una trascrizione semifonetica che intende riprodurre il particolare impasto linguistico di Francesco Guccini alle prese col milanese. Varianti testuali a parte, è interessantissima l'ammistione di italianismi, emilianismi, idioletti e persino di uno spagnolismo. Si sospettano anche alcuni fenomeni di substrato pavanese. Per quanto riguarda i simboli utilizzati, do conto soltanto di quello utilizzato per rendere la caratteristica “erremoscia” (o “r uvulare”) di Guccini, vale a dire il simbolo [ ʁ ], la erre arrovesciata. Gli altri sono intuitivi. La trascrizione non ha ovviamente pretese scientifiche: serve solo a rendere l'idea; si tratta comunque (forse) del primo tentativo di rendere per iscritto il dialetto Gucciniano. [RV]
El me gatt

I l'an tʁuvä diśtes in meź a i orti,
Cunt i öči ʁoss e appena un pò śveʁźä,
Me piaśeʁia [1] savε chi è stä chel' ostia
Che la pansa al me gatt a g'ä sbuśä.

L'era inši bell, inši simpàtic,
Nègheʁ e bianc, pʁopʁi un belε,
Ma mi si tʁövi chi l'ä amaśä
Mi a pešä ghe stʁεppi [2] 'l dedʁε.

M'an detto che l'è stata [3] la Ninèta
Quèla con la gambèta śifulina.
L'an vista in meź a i oʁti ayer [4] matina
Che la lumava il gatt cunt un cuʁtel.

L'è malmustuśa, de bʁuta ceʁa,
E la g'ä un näs śviśśeʁ e gʁoss,
Vedeʁl in giʁo fa pʁopʁiu [5] pena
E tučč i fiő ghe dan adośś.

Mi l'o spetada ieʁ in via Śavona
Dop de meźdì, quand lè la tuʁna a cä
Ghe sun diandä [6] da dʁε alla baʁbona
E sulla gamba giusta giò legnä.

G'o sentì un cʁac de ośśa ʁott,
L'è cascä in teʁa come un fagott,
Le la vuśava «Oi mamma mia!»,
Mi sun stʁemì, sun ścapä via.

Staseʁa vo a duʁmì al ʁifurmatòʁi,
In quel dei Filangieʁi [7] al nùmeʁ dò, [8]
M'an dä del tedibòi, del bʁutt demoni,
Mi sun cunvint l'istess d'aveg ʁesùn.

S'è v'o de dì, o bʁava gent,
De la Ninèta me'n fʁega [9] nient
L'è la giustiśśia che me fa toʁt,
Ninèta è viva, ma 'l me gatt l'è moʁt.

L'è la giustiśśia che me fa toʁt,
Ninèta è viva, ma 'l me gatt l'è moʁt.
[1] Semi-italianismo.

[2] Sic. Possibile emilianismo ?

[3] Crudo italianismo.

[4] Curioso caso di spagnolismo (forse dovuto alla consuetudine col Flaco Biondini?)

[5] Sic.

[6] Misteriosa forma di participio passato, oppure da scandirsi di andä con impappinatura morfosintattica?

[7] Sic. “In quel di Filangieri” dell'originale significa, come è noto, che l'ingresso principale del carcere milanese di San Vittore si trova storicamente in piazza Gaetano Filangieri n°2. Qui pare quasi si tratti di una sorta di quartiere, il quartiere dei Filangieri. Un filangiere, avrebbe detto Guccini un tempo, è uno che esercita l'antico mestiere della filangia, talmente antico che non si sa più che caśśo sia!

[8] Crudo emilianismo.

[9] Emilianismo.

inviata da Riccardo Venturi - 7/1/2023 - 20:51


a. Versioni in vari dialetti italiani
a. Versions in different Italian dialects



Incisa da Walter Di Gemma
Recorded by Walter Di Gemma

4/1/2023 - 22:24




Lingua: Napoletano

'A jatta: La versione napoletana di Gennaro Esposito e Daniele Sepe [1997]
'A jatta: Neapolitan version by Gennaro Esposito and Daniele Sepe [1997]
'A jatta: La version napolitaine de Gennaro Esposito et Daniele Sepe [1997]
'A jatta: Gennaro Espositon ja Daniele Sepen napolinkielinen versio [1997]


Gattaccio di porto in una sua riuscitissima trasformazione in Daniele Sepe.
Gattaccio di porto in una sua riuscitissima trasformazione in Daniele Sepe.


In ordine cronologico, ed al netto di altre versioni dialettali di cui non siamo (per ora) a conoscenza, la versione napoletana di Gennaro Esposito e Daniele Sepe è la prima mai effettuata in un dialetto diverso dal milanese. A nostro modestissimo parere rimane la migliore versione del Me gatt mai effettuata al di fuori di Milano: l'adattamento al napoletano è semplicemente perfetto, non solo linguisticamente ma anche musicalmente. Tant'è che la sua incisione è quantomeno singolare: non è infatti contenuta in un album di Daniele Sepe, ma di Ivan Della Mea stesso come “guest song”. L'album è Ho male all'orologio, pubblicato nel 1997 dai Dischi del Manifesto. [RV]

'A jatta

L'hanno truvata stesa mmiezz'a via
Cù l'uocchie a fora e tutta a panza aperta,
Vurria sapé chi è stato chill'infamo
C'a jatta mia c'ha spurtusato a panza.

Povera bestia, che brutta fine,
Cù nu mussillo bellillo bellillo,
Si 'nchiappo a chillo ca me l'ha accisa
Giuro ca l'aggi' a mettere appiso.

L'amice m'hanno ditto è stata 'a pazza
'A vicchiarella cù na coscia storta,
Ajere l'hanno vista areta a porta
Cù nu curtiello se fittiava 'a jatta.

Chella è 'na 'nfama, 'na fattucchiara,
Brutta e sciancata cù 'nu naso a pippa,
Fa schifo pure a la guardà
E tutti quanti s'a vonno scanzà.

Oggi l'aggio aspetatta aret'o vico,
A mmiezzujurno quanno torn'a casa,
L'aggio 'nchiappata areta all'intrasatto
E l'aggio rotta l'ata coscia sana.

L'aggio lassata cù l'ossa rotte,
E' gghiuta 'nterra comm'a 'na mappina,
Essa alluccava: " 'oi mamma mia! ",
Chesta mo more, e me n'aggio fujuto.

Stasera dorm' rint'o Filangieri,
Addò m'ha interrogat'o brigadiere,
E doppo avuto càvice e carocchie
M'ha ditto pure ca sò figghio e 'ntrocchie.

Né 'bbona ggente che v'aggia dì?
Chello è accussì c'aveva a furnì.
Ma è la giustizzia che mi fa torto,
'A vecchia è viva, ma 'a jatta è morta

Ma è la giustizzia che mi fa torto,
'A vecchia è viva, ma 'a jatta è morta.

inviata da Riccardo Venturi - 10/5/2006 - 21:52




Lingua: Italiano (Emiliano Reggiano montanaro / Emiliano (Reggio Emilia Mountainside Dialect))

E me gat: La versione in dialetto Reggiano di montagna di Graziano Malvolti e Mara Redeghieri [2016]
E me gat: A version into Reggio Emilia mountainside dialect by Graziano Malvolti and Mara Redeghieri [2016]
E me gat: La version en dialecte montagnard de Reggio Emilia, par Graziano Malvolti et Mara Redeghieri [2016]
E me gat: Graziano Malvoltin ja Mara Redeghierin Reggio Emilia vuoristoalueen murreeseen [2016]




Interpretata da Mara Redeghieri e Graziano Malvolti (l'autore della traduzione) come "rumorista" nell'album Attanadara - Dio valzer (2016) [Mara Redeghieri: Voce / Lorenzo Valdesalici: Chitarra classica / Nicola Bonacini: Contrabbasso / Graziano "Gago" Malvolti: Commenti]. Il video è realizzato da Ericailcane e Bastardilla.

attanadara
E me gat

I l'an catà giaca di mezz ai ort
E ioech ierne russ e un po' arblaa
Em piasrè saver chi l'è cle staa
A sbludlam e gat in mez a e praa.

L'era csi bell e csi dastuus
Nigre e bianc propria na blaezà
Sa chiap quael che l'ha cupà
Ga spac e cül cun e gavà.

I amig ian dit clè stada la Iusfina,
Cuala d'la gamba tuüta stravlada
L'han vista in mez ai ort in tla spianada
La feva la posta a e gat cun e curtell.

L'è inghiuriusa, na gran bruta ghigna,
Nas a patada e crochia plada,
A veodla in gir la fa propria schiv
E tuch i murgai ig dan ados.

Incoe a l'ho aspetada in via dagl'Ost
Al dopmezdì quand le la turna a cà,
Ag sun arvà addrè a zit e chioca
E po' già bot da orb a la gamba buna.

I'ho santù e croch di oss aspaca
L'è andada in tera c'mun perbatachià,
E la vuseva, “O mama ie”,
Am sun cagà ados, a sun turnà indrè.

Stasira a vag a let a la parsuun,
In quala in via de Bus ae numer duü,
M'han det de bun da gnent, de bigulduun,
Ma a sun cunvint listass d'aveg rasuun.

Sa g'ho da div, o brav ragacch,
Adla Iusfina m'in frega un cass
L'è la giustesia cl'am fa tort,
La Iusfa l'è viva, e me gat l'è mort

Sa g'ho da div, o brav ragacch,
Adla Iusfina m'in frega un cass
L'è la giustesia cl'am fa tort,
La Iusfa l'è viva, e me gat l'è mort.

inviata da Riccardo Venturi - 11/1/2020 - 17:21




Lingua: Italiano (Lunigianese Carrarese)

El me gat: La versione in dialetto carrarese di Davide Giromini
El me gat: A version into Carrara dialect by Davide Giromini
El me gat: La version en dialecte de Carrare, par Davide Giromini
El me gat: Davide Girominin versio Carraran murreeseen



La versione in dialetto carrarese (o carrarino) di Davide Giromini è stata pubblicata nel CD Apuane Conversioni, uscito il 15 settembre 2017 e cui hanno partecipato vari artisti (tra i quali Matteo Procuranti e Rocco Rosignoli: l'album è interamente composto di cover di note canzoni vòlte in carrarino (io preferisco dire così). La versione del Me gatt, però, dev'essere di un bel po' d'anni anteriore al 2017, se Davide Giromini ha fatto in tempo a cantarla direttamente a Ivan Della Mea prima che partisse dal Binario 3 (14 giugno 2009). A tale riguardo, Davide Giromini racconta spesso un aneddoto: quando cantò a Della Mea la sua versione, dice di “essersi accorto di non essere toscano” quando Ivan gli disse: “Ma è uguale!” (intendendo, cioè, che il carrarino suona parecchio simile al milanese). In realtà c'è poco di strano, e che il carrarese e tutti i dialetti della Lunigiana hanno poco o nulla a che vedere con il toscano se ne sono accorti tutti da secoli. Casomai la discussione verte da sempre su che razza di dialetti siano: i dialettologi dicono che, fondamentalmente, sono dialetti emiliani ma “di frontiera”, vista la geografia dell'area; cioè, con alcuni elementi (fonetici, morfologici e lessicali) sia del ligure che del toscano. Sono quindi dei dialetti misti e che, come la gente che li parla, fanno veramente razza a sé stante. Dopo questa dottissima disquisizione glottologica, va detto che della versione carrarina del Me gatt non s'è mai trovato il testo in rete (ed i testi, se per questo, non sono presenti neppure nello spartano album); indi per cui, finalmente, stasera mi sono deciso a infilarmi le cuffiette e a trascrivere il testo all'ascolto, sperando d'aver fatto una cosa decente. L'ho trascritto alla mia maniera, un po' “semifonetica” e infilandoci perfino il famigerato “schwa” [ ǝ ], ma nel suo valore proprio di vocale indistinta (come la “e muta” francese). Naturalmente, tale trascrizione può non corrispondere al modo tradizionale di scrivere il carrarese. Detto questo, la trascrizione riguarda (almeno per ora) soltanto il testo principale della canzone; non ho trascritto, cioè, tutto il “sottofondo” di grida, insulti, mòccoli, commenti ecc. che rappresentano la vera e formidabile caratteristica di questa versione veramente irripetibile. Forse lo farò in un secondo momento. [RV]


Antichi esemplari di pennato apuano.
Antichi esemplari di pennato apuano.
El me gat

E l'han trovatǝ štranatǝ in mezz a i orti,
I avevǝ i occi rosci e strabuzzati,
Mo mi a vuré saper chi è 'l baštardǝ
Che al me gat la panza i ha sbuzzatǝ.

I er cuscì bell, cuscì carin,
I er tütǝ rošo, propio un bigiù,
Mo s'a trov quell chi l'ha copatǝ
A i strap i brazzi cun un penatǝ.

Al bar mi han dit ca l'è stata la Nineta,
Quela co la gambeta sifulina,
A l'han vista in Padula ier matina,
Ca la lumava 'l gat con un cortelǝ,

A l'è malmostosa, de bruta tsera,
E po l'ha un nas lunghǝ e nodosǝ,
Vederla in zirǝ a fa nsci na pena,
E tüti i fanti tir di groton.

E a l'ho spetata lì nfond a via Roma,
A mezodì quand a l'arven a cà,
A so arivat dal dré a la zittona,
E su la gamba böna i ho pištà.

I osi s'èn roti, i han fat un crac,
A l'è ndata ntèra com un bacalà,
E barbugnavǝ: “Oi mama mia!”,
Da la paura a son šcapà via.

Stanote a vai a durmir a le Gorine,
In quell de Massa là dret al curvon, [1]
I m'han dit fiol de troja e mascalzon,
Ma son convint l'istess d'aver rason.

E cos' av dev dì, o brava zenta,
A me dla Nineta, am no frega gnentǝ,
A l'è la giustizia ca ma fa tortǝ,
Nineta è viva e 'l gat i è mortǝ

A l'è la giustizia ca ma fa tortǝ,
Nineta è viva e 'l gat i è mortǝ.
[1] Carrara non ha un “suo” carcere: in galera si va a Massa, alle Gorine, presso la casa di reclusione sita in via Pietro Pellegrini n° 17.

inviata da Riccardo Venturi - 5/1/2023 - 00:07




Lingua: Italiano (Toscano Fiorentino)

I' mi' gatto: La versione in fiorentino di periferia dell'Anonimo Toscano del XXI Secolo
I' mi' gatto: A version into suburban Florentine by Anonimo Toscano del XXI Secolo
I' mi' gatto: Version en florentin banlieusard par l'Anonimo Toscano del XXI Secolo
I' mi' gatto: Anonimo Toscano del XXI Secolon käännös Firenzen esikaupunkin murreeseen


Si tratta fondamentalmente di una discronia: pur essendo di ambientazione odierna, la seguente versione in fiorentino di periferia riporta ai tempi (trenta o quaranta anni fa) in cui l'Isolotto, vale a dire il quartiere in cui vivo, era veramente il Bronx, un posticino che veniva accuratamente evitato dalla gente perbene e la cui provenienza incuteva timore. A differenza che nelle altre versioni, il finale è leggermente differenziato, o “sdoppiato”. Il fatto che una delle vie principali dell'Isolotto si chiami davvero “via Torcicoda” aggiunge un'ironica connotazione felina a tutta la storia. La versione è dedicata alla memoria del mio gatto nero, Redelnoir, schiacciato da una macchina il 4 agosto 2013. Prima o poi lo beccherò, l'automobilista. Non dorma mai sonni tranquilli. [AT-XXI]


Redelnoir.

I' mi' gatto

L'ànno troàto steso lì a' giardini
In Torcihoda, gli occhi arrovesciahi,
Dare' unzocché pe' sapé chi ll'è staho
A sbudellàmmi i'gatto, disgrazziaho.

L'era bellino, propio un chicchino,
Tutto bianchennèro, parèa giuventino
Se becco a quello 'he l'ha ammazzaho,
Gni spacco iccùlo, po' ripiglio fiaho.

M'han detto ai' bàrre: è staha la Cesira,
Quella befana lì di via Sernesi,
S'è vista dreth' ai' gatto là iersera,
La lo puntava sa' hon cert'arnesi.

Ah, lei? Qui' ròito, la cimbardosa,
E con qui' naso tutto haccoloso,
Quando la piglio, huella merdosa,
Pe' du' o tre mesi la mett'a riposo.

Ieri l'ho vista ai' bar dell'Argingrosso,
Tutta briaha, gni garba i' gottino,
Con quattro sàrti gni so' andaho addosso,
E giù pedahe e càrci a qui' bottino.

Gliè andaha in terra home un fagotto,
Ugnèra restato manc'un osso sano,
E qui' nasaccio, gnelò tutto rotto,
Mi so' fatto male anc'a una mano.

Stanotte vo a dormire a Sollicciano,
E mi sa che ci resto un bei' po' d'anni,
M'ha daho di teppista la “Nazione”,
M'importasega, tanto ciò ragione.

Sahevvidìho, o brava gente,
Della Cesira 'ummimporta niente,
L'è la giustizia 'he mi fa torto,
Quella gliè viva, ma i' gatto gliè morto,

E in ospedale ripensi ai' fatto,
Così gnimpàra a toccàmmi i' gatto.

11/1/2020 - 18:59




Lingua: Italiano (Lombardo Galliatese)

Mè gata: La versione in dialetto Galliatese
Mè gata: A version into Galliate Milanese dialect
Mè gata: Version en dialecte milanais de Galliate
Mè gata: Käännös Milanon Galliaten murreeseen


Galliate (NO): Il Castello Sforzesco
Galliate (NO): Il Castello Sforzesco


"Notare le molte affinità col dialetto di Milano, città "dalà dal Lavagiu", ossia aldilà del fiume, da sempre un po' rivale di Galliate. Non è una traduzione letterale poichè ho tentato di mantenere la metrica originale." - Così l'autore della versione, che non si è indicato ed è rimasto anonimo. Il galliatese, come si può vedere, è un dialetto lombardo affine al milanese, nonostante Galliate sia in provincia di Novara (e quindi in Piemonte). Tanto per sottolineare le affinità con Milano, a Galliate c'è persino un Castello Sforzesco.
Mè gata

Ina truvàru mortu int'un giardîn
I ügi jèva rôsi e rivultà
quäntu vurìa savè chi l'è cul òs-ciu
che 'me gata ' pänscia l'a büsgà

L'eva insê bèlu, insê piaşôşu
Mès nègru, mès biäncu, dabòn 'n bijou
Se ciàpa cul ca l'a cupamru
A fòrza 'lciai i sciapi 'l cü

N'amişu zîjmi “L'a staj la Manghina
Cula ca l'a la gänba ruinà
U vêustra 'nt i giardîn ajê matina
La ca vardèva ' gata co un curtê

L'i malmustôsa, 'na spirindìu
Co 'n naşu lungu tôtu schiscià
A vêurra in giru fa quasi pèna
Tôt' i matài dègni adòs

Incü ' spiciàra ' pôşu sûi Taràgiu
Dòp da mişdê quän lê l'a turnà ' cà
Alôra u 'ndaj a drê, a 'sa panagia
E sêu so gänba bùna u picà

U sintêu un crac, d'òsji scincà
L'a 'ndà giò partèra tôt masciuà
Taca ' vüşè “o gènci ojaj”
Ca la strimîjmi e i so scapà

Stasìra vaga drümì ai Barabêti
A möja l'è la stänza nêumru dü
'Na zîjmi brêuta tèpa, o baldrascön
Ma u cunvinciêumi istösu d'avè rasòn

Sa c'u da zîjvi, o brava gènci
Mê di Manghina frèmmi ben nôta
L'è la gieustêzia ca fami lòrma
Manghina l'i viva, ' gata l'i mòrta

L'è la gieustêzia ca fami lòrma
Manghina l'i viva, ' gata l'i mòrta

23/11/2009 - 16:38




Lingua: Italiano (Lombardo Bresciano)

Èl mé gátt: La versione bresciana dell'OrcheStrafottente
Èl mé gátt: A version into Brescia Lombard by OrcheStrafottente
Èl mé gátt: Version en dialecte lombard de Brescia par OrcheStrafottente
Èl mé gátt: OrcheStrafottenten käännös Brescian murreeseen




Ukulele, voce, gatti, arrangiamento, traduzione, montaggio video: Marco Tregambi.
Èl mé gátt

I l’ha truàt sbatìt zó ‘n mès ai cióss,
I öcc i éra róss e un pó' sversàcc,
Mé piaserès saì chi l'è chèl òstia
Che al mé gàtt la pànsa 'l g'ha sbüsàt.

L'éra isé bèll, isé simpàtich,
Négher e biànch e gròss isé.
Sé ciàpe chèl ché l'hà copàt
Mé a pesàde gà s'cèpe 'l didré.

I sòci i m'ha dìt l'è stàda la Ninèta,
Chèla có’ la gambèta sifulìna,
I l’ha ìsta ‘n mès ai cióss iér matìna
Che la lümàa èl gàtt con un cortèl.

L'è malmustùsa, dé bröta céra,
E l'ha g'ha ‘n nàs svisèr e gròss,
Idìla ‘n gìr fa pròpe péna
E töcc i s'cècc i ghé dà adòss.

L’óter dé l'hó spetàda en vìa Cremùna
Dòpo mezdé, quand lé la tùrna a baita,
Ghé só riat dé dré a chèla barbùna
E sö la gàmba bùna g’hó legnàt.

G’hó sintì un cràc dé òsa róte,
L'è 'nàda ‘n tèra cóme un fagòtt,
Lé la usàa «ói màma mìa!»
Mé só strëmit, só scapat vìa.

Staséra dormaró al riformatòre,
Èn chèl dé Filangiéri al nömer dù,
Ì m’ha dìt tèdy-boy e brött demòne.
Mé só convìnt istèss dé igha risù.

Sé g'ho dé dìf, o bràa zènt?
Dé la Ninèta ma ‘n fréga neènt.
L'è la giüstìssia ché mà fà tórt:
Ninèta l’è vìva, èl gàtt l'è mórt.

L'è la giüstìssia ché mà fà tórt:
Ninèta l’è vìva, ma 'l gàtt l'è mórt.

3/1/2023 - 21:39


b. Versioni e traduzioni in altre lingue
b. Versions and translations in other languages


5/1/2023 - 12:36




Lingua: Italiano

Povero gatto: La trasposizione in lingua italiana de El me gatt, di Giubbonsky [2012]
Povero gatto: An Italian transposition of the song by Giubbonsky [2012]
Povero gatto: Transposition de la chanson en langue italienne, par Giubbonsky [2012]
Povero gatto: Giubbonskyn italiankielinen versio






"Omaggio al grande Ivan Della Mea: una trasposizione non troppo conforme in lingua italiana della sua straordinaria El me gatt". [Giubbonsky]
Povero gatto

Signore e signori, la storia che vado a raccontarvi adesso
è quella del povero gatto.
E come ogni storia ha un antefatto:
Troppo spesso la vita ci pone di fronte a questioni incresciose,
che nessun altro vorrebbero attraversare vedere subire,
ma mica sempre abbiamo l'opportunità di scegliere,
spesso le cose nascono nostro malgrado, già,
ed è proprio quello che è successo al nostro povero gatto.

In mezzo all'orto steso l'han trovato,
Col muso spento e l'occhio rovesciato
Chi mai sarà quel disgraziato intero
Che il gatto mio ha spedito al cimitero?

Qualcuno dice: E' stata la vecchietta,
Che quella gamba zoppa si trascina,
L'hanno trovata lì, l'altra mattina,
Coltello in mano e sguardo da assassina.

Non è simpatica, questo si sa,
Con quel nasone storto che ha,
Non c'è sbarbato del mio quartiere
Che non la prenda per il sedere,
Non c'è sbarbato del mio quartiere
Che non la prenda per il sedere,

E dopo l'antefatto si arriva all'azione,
che è il nucleo il centro la parte essenziale della storia.
L'azione altro non è che un mix di tre elementi fondamentali
che sono effettivamente: scaltrezza precisione e potenza.
E a proposito di potenza, vi ricordo quanto diceva un po' di anni fa
un famoso calciatore brasiliano che per anni ha calcato
i migliori prati verdi dei nostri begli stadi, un tale Lima Luis Nazario,
meglio conosciuto come Ronaldo, il quale, in un famoso spot televisivo
recitava che, per lui, in fondo, sempre diceva che la potenza
è nulla senza controllo.

Per meditare meglio una vendetta,
Bisogna proprio agire senza fretta,
Così l'ho attesa in fondo a via Savona
Per bastonare la sua gamba buona.

Senza più appoggio è caduta a terra,
E' stata lei a volere la guerra,
“Ahi, che dolore!”, s'è messa a urlare,
Ed a quel punto ho dovuto scappare,
“Ahi, che dolore!”, s'è messa a urlare,
Ed a quel punto era meglio...
scappare scappare scappare scappare scappare!

Scappa e non ti fare acchiappare mai, ma soprattutto
non voltarti mai indietro! Non voltarti mai indietro,
altrimenti ti devo ricordare quanto diceva, un po' di anni fa,
un famoso intellettuale piccolo, tracagnotto, con la camicia e coi baffi,
pure iscritto alla P2, un tale Costanzo Maurizio,
il quale, in televisione, ha letteralmente frantumato i testicoli
di milioni di italiani proponendo quel profondo quesito
che domandava: “Cosa c'è dietro l'angolo?”
Cosa...cosa c'è dietro l'angolo?...Maurì...cosa c'è dietro l'angolo?
Dietro l'angolo...? Mah...la sfiga, infatti...

In una cella fredda m'han portato
Coi polsi stretti come un carcerato,
Son stati solo alcuni calci e insulti
Che mi hanno riservato con gli adulti.

Ma che giustizia mai è questa qua,
Chi glielo spiega alle autorità?
Non sono io dalla parte del torto,
La vecchia è viva ma il gatto è morto.

Ma che giustizia mai è questa qua,
Chi glielo spiega alle autorità?
Non sono io dalla parte del torto,
La vecchia è viva ma il gatto è morto.

Non sono io dalla parte del torto,
La vecchia è viva ma il gatto è morto.
Non sono io dalla parte del torto,
La vecchia è viva ma il gatto è morto.

inviata da Riccardo Venturi - 5/1/2023 - 13:15




Lingua: Inglese

My Cat: La versione inglese di Riccardo Venturi [2019]
My cat: English version by Riccardo Venturi
My Cat: Version anglaise de Riccardo Venturi
My Cat: Riccardo Venturin englanninkielinen versio


"My cat" is the first militant animalist song in history!
Alessio Lega
My Cat

They found him dead, stretched in the garden,
His eyes were red and slightly turned up,
I'd like to know who is the dirty bastard
Who took my cat and butchered him.

He was so nice, so pretty and pleasant,
All black and white, a real beauty!
If I catch the bastard who bumped him off
I swear I'm going to kick his ass.

My friends told me, “It was Ninetta,
You know her, she has one crooked leg.
We saw her in the garden yesterday morning
Spying your cat with a knife in her hands.”

She's ill-tempered, has an ugly face
And a big button nose, a true monster!
You get sick when she's going around
And all the boys can't really stand her.

Today I've been waiting in Savona street
Till she was coming home in the afternoon,
I suddenly slipped in behind her back,
Gave her a sound thrashing on the straight leg.

I heard a crack of broken bones,
She fell to the ground like a potato sack
Crying aloud, “Help me my God!”,
Then I got scared and sneaked off.

Tonight I'm going to sleep in the youth jail
In Filangieri square number two,
They called me a hooligan, a true devil,
Still, I'm persuaded I am in the right.

What should I say to you, good people?
About Ninetta, I really don't give a damn.
Justice and laws make me wrong,
Ninetta's alive, but my cat is dead !

Justice and laws make me wrong,
Ninetta's alive, but my cat is dead !

28/10/2019 - 23:04




Lingua: Francese

Version française — MON CHAT — Marco Valdo M.I. — 2023
D’après la version italienne — Il mio Gatto — de Riccardo Venturi
d’une chanson en milanais — El me gatt — Ivan Della Mea — 1962

Dialogue Maïeutique

MAKHNO 2022
MAKHNO 2022


Ah, Lucien l’âne mon ami, comme on peut le voir, cette chanson italienne originaire de Milan, là-bas au milieu de la grande plaine alluviale du Nord, intitulée « El me gatt », littéralement « Le mien chat », écrite et chantée d’abord par son auteur Ivan Della Mea a perduré au-delà de bien des années, reprise par toute une série d’artistes et non des moindres. Un de ses premiers auditeurs fut Umberto Eco qui la catalogua comme « Archétype ; je ne sais si lui-même la chanta. Un chanteur, auteur-compositeur à ses heures, Alessio Lega qui continue à lui donner sa voix, l’avait désignée comme la première chanson d’animalisme militant de l’histoire. Je ne sais s’il a raison. Ce que je sais, c’est ce que Brassens promettait comme vengeance à ceux qui fouettent, blessent, tuent, crèvent, éventrent, bref, font du mal aux chats.

« Qu’il boive mon vin, qu’il aime ma femme,
Qu’il fume ma pipe et mon tabac,
Mais que jamais — mort de mon âme !,
Jamais il ne fouette mes chats.
Quoique je n’aie pas un atome,
Une ombre de méchanceté,
S’il fouette mes chats, il y a un fantôme
Qui viendra le persécuter.
S’il fouette mes chats, il y a un fantôme
Qui viendra le persécuter. »

Oh oui, dit Lucien l’âne, et il le disait très solennellement dans cette chanson qu’il avait appelée « Le Testament » et comme on le voit, cette vengeance aurait été ce qu’elle devait être selon ce que disait ta grand-mère : « La vengeance est un plat qui se mange froid ». J’ajouterais en plusieurs fois. Dans de telles circonstances, le persécuté (ici, ç’aurait été la persécutée) n’en aurait plus dormi jusqu’à la fin de sa vie et ce n’aurait été que justice.

À propos de justice, dit Marco Valdo M.I., la chanson en parle et l’enfant s’en plaint de la justice :

« La justice a tort :
Car mon chat est mort
Et cette Ninetta vit encore. »

L’enfant s’en plaint et il n’a pas tort, car d’une part, personne du côté de la justice n’a cherché à poursuivre l’assassin du chat et de l’autre, tout ce que le pouvoir a fait, c’est faire la chasse à l’enfant et le mettre en prison. Prévert, environ trente avant, dénonçait déjà Chasse à l’enfant et cette mise en prison des enfants. Il ne t’aura pas échappé qu’on en trouve un vers mot pour mot dans la chanson : « Ils m’ont appelé bandit, voyou, voleur, chenapan ».

Comme je le sais, Marco Valdo M.I., tu es l’auteur de la chanson qui défend l’égalité des humains et des animaux et qui affirme les droits universels des uns et des autres et même, plus généralement, de tous les êtres vivants — y compris les plus petits animalcules, y compris la biosphère elle-même. Pour ceux qui ne la connaîtraient pas encore, ils peuvent en trouver le texte en de multiples langues sous le titre « Déclaration universelle des droits de l'âne ». Concluons ainsi et tissons le linceul de ce vieux monde ignorant, stupide, injuste et cacochyme.

Heureusement !

Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
Mon Chat

Allongé au milieu des jardins,
Il voyait le ciel de ses yeux morts de chat.
Allez savoir quel est l’infâme crétin
Qui a crevé le ventre de mon chat.

Il était beau, il était sympathique :
Noir et blanc, une beauté, magnifique.
Si j’attrape celui qui l’a frappé…
Je lui briserai le cul à coups de pied.

Mes amis m’ont dit : « C’était la Ninetta,
Celle à la petite jambe tordue.
Dans les jardins hier matin, on l’a vue
Avec un couteau à la main guetter le chat. »

Un sale caractère, un visage épouvantable,
Et un gros nez de chamelle,
Une traînée vraiment pitoyable,
Tous les enfants se moquent d’elle.

Via Savona, je l’ai attendue.
Après midi, quand elle est revenue,
J’ai suivi cette infirme ingambe,
J’ai frappé sur sa bonne jambe.

J’ai entendu un crac d’os brisés,
Elle est tombée à terre comme ça,
Et elle criait : « Oh mamma mia ! »
J’ai eu peur, j’ai décampé.

J’irai dormir à la maison de correction.
Piazza Filangieri au numéro deux, à Milan,
Ils m’ont appelé bandit, voyou, voleur, chenapan,
Moi, je suis convaincu d’avoir raison.

Braves gens, comprenez-moi :
Je me fous de cette Ninetta,
Mais la justice a tort,
Car cette Ninetta vit encore
Et mon chat est mort.

La justice a tort :
Car mon chat est mort
Et cette Ninetta vit encore.

inviata da Marco Valdo M.I. - 5/1/2023 - 19:40




Lingua: Francese

Mon chat: La versione francese (romanda) di Riccardo Venturi [2006]
Mon chat: (Romande) French version by Riccardo Venturi [2006]
Mon chat: La version française (romande) de Riccardo Venturi [2006]
Mon chat: Riccardo Venturin ranskankielinen versio [2006]


Fribourg. Freiburg. Confoederatio Helvetica.
Fribourg. Freiburg. Confoederatio Helvetica.


Una versione in francese de El me gatt non è improbabile. E' invece assai improbabile l'ambientazione che l'autore ha voluto dare a questa canzone. Dichiara in un'intervista all'autorevole quotidiano Papersera: "Strani, ma anche piacevoli capricci del destino mi portarono un tempo, tra le mie peregrinazioni per tutto il terràcqueo globo, a vivere a Friburgo (Fribourg, quella svizzera). Ora, se c'è una città poco adatta a storiacce di malavita, questa è la tranquilla, paciosa, mortalmente noiosa Friburgo; il bello sta proprio qui. Oltre ad essere un omaggio a questa città cui in fondo ho voluto bene, vainculallèi, mi sono accorto, proprio come Ivan Della Mea con la sua Via Savona, che la strada dove abito presentava un'interessante possibilità di rima; detto fatto. Al posto del Filangieri c'è il carcere cantonale di Friburgo, che si trova davvero nella Planche Inférieure (in tedesco Untere Matte), nella Basse Ville. Downtown, insomma."

Che dirvi? Abbiate pietà di lui.
Mon chat

On l'a trouvé raid' mort dans un jardin,
Les yeux rouges et la tête renversée,
Va savoir qui a été le grand crétin
Qui à mon chat le ventre a troué.

'Y était si chouette, si sympa et beau,
Tout noir et blanc, un vrai bijou,
Si j'attrape çui qui lui a fait la peau
à coups de pied j'lui cass' le cul.

Mes copains m'ont dit "C'était la Ninon,
La vieille mégère à la jambe tordue,
On l'a vue hier matin dans le jardin
Couver des yeux ton chat armée de couteau".

Sale caractère, vilain' figure,
Un gros nez en patat' qui fait bien peur
Quand on la voit errer dans les rues,
Tout' la marmaille lui balanc' des horreurs.

Je l'ai attendue en Rue de la Carrière
à midi, quand elle rentre, la vilaine,
Je m' suis planté derrière la mégère
Et j' lui ai cassé la jamb' qui était encor' saine.

J'ai entendu craquer ses os cassés,
Ell' est tombée raide comme une masse
En criant "Au s'cours!" comme une possédée,
J'ai eu peur, 'y a fallu q' je me casse.

Ce soir on va me foutre en Basse-Ville
Planche Inférieur', numéro dix-huit,
On m'a appelé loubard et blouson noir,
Mais je vous dis, je ne m'suis pas repenti.

Braves gens, bien, j' suis un voyou,
Et de la Ninon, moi je m'en fous,
C'est la justice qui m'a fait un tort,
Ninon est en vie, mon chat est mort,

C'est la justice qui m'a fait un tort,
Ninon est en vie, mon chat est mort.

10/5/2006 - 22:05




Lingua: Spagnolo

Mi Gato: La traduzione spagnola di Gustavo Sierra Fernández [2022]
Mi gato: Spanish translation by Gustavo Sierra Fernández [2022]
Mi gato: Traduction espagnole de Gustavo Sierra Fernández [2022]
Mi gato: Gustavo Sierra Fernándezin espanjankielinen käännös [2022]



Cantada por Mauro Ermanno Giovanardi (con traducción interlinear al italiano)
Mi gato

Lo encontraron muerto, estirado en el jardín,
sus ojos estaban rojos y algo levantados.
Me gustaría saber quién es el cabrón de mierda
que cogió a mi gato y lo destripó.

Era tan bueno, tan bonito y agradable,
todo blanco y negro, ¡una verdadera belleza!
Como coja al cabrón que se lo cargó,
juro que le patearé el culo.

Mis amigos me dijeron: «Ha sido Ninetta,
ya la conoces. Tiene una pierna torcida.
La vimos en el jardín ayer por la mañana,
espiando a tu gato, con un cuchillo en las manos.»

Ella tiene mal genio, una cara horrible
y una gran nariz como un botón. ¡Todo un monstruo!
Te pones enfermo con solo acercarse
y ningún chico puede soportarla de verdad.

Hoy he estado esperando en la calle Savona
a que volviera a casa por la tarde,
repentinamente me deslicé por detrás de su espalda,
le di un sonoro golpe en su pierna buena.

Oí el crujir de huesos rotos,
cayó como un saco de patatas,
chillando: «Ayúdame, Dios mío».
Entonces me asusté y hui.

Esta noche dormiré en el reformatorio,
de la plaza Filangieri número dos.
Me llamaron gamberro, todo un demonio.
Sigo convencido de que hice bien.

¿Qué podría deciros, buena gente?
Respecto a Ninetta, me importa un bledo, la verdad.
La justicia y las leyes hacen mal,
¡Ninetta está viva, pero mi gato está muerto!

La justicia y las leyes hacen mal,
¡Ninetta está viva, pero mi gato está muerto!

10/1/2023 - 14:46




Lingua: Spagnolo

Mi gato: Versione spagnola del Collettivo “La Hora del Gato Loco” [2022]
Mi gato: Spanish version by the Collective “La Hora del Gato Loco” [2022]
Mi gato: Version espagnole du Collectif “La Hora del Gato Loco” [2022]
Mi gato "La Hora del Gato Loco"-kollektiivin espanjankielinen versio


elgatoloco


Si tratta di una versione cantabile, seppure con qualche aggiustamento. Il Collettivo “La Hora del Gato Loco” (che prende nome da un idiomatismo argentino che significa, grosso modo, il momento in cui ti piglia i' bischero) è formato da tre membri che preferiscono restare anonimi pur partecipando al Contest.
Mi gato

Lo encontraron seco en el jardín,
Los ojos rojos y algo derramados
Yo me pregunto quién es el maldito
Que dejó así a mi gato destripado.

Era tan bonito, tan agraciado
Blanco y negro, el gato más chulo
Si atrapo al cabrón que lo ha matado,
Juro que voy patearle el culo.

Me han dicho mis amigos: «Es la Conchita,
La vieja fea con la pierna torcida,
La vimos en el jardín a esa maldita
Navaja en mano espiando a tu gato.»

Tiene mal genio, cara monstruosa,
La nariz grande como un botón,
¡No te acerques!, es tan asquerosa
Que la persiguen en todo rincón.

Hoy la esperé en la calle Esmeralda
A que volviera a casa a las tres,
Me deslicé por detrás de su espalda,
Su pierna buena la tomé a puntapiés.

Oí un crac de pierna quebrada,
Se cayó a tierra, ¡y otra patada!,
Y se quejaba, ¡Mamita sagrada!,
Yo me batí en retirada.

Me han llevado al correccional,
Calle de Santa Tecla número tres, [1]
Dicen que soy un gamberro, un criminal,
Pero estoy cierto de que hice bien.

Mi buena gente, ya os lo repito,
De la Conchita no me importa un pito,
La justicia me hizo daño por cierto
Conchita está viva, ¡mi gato está muerto!

La justicia me hizo daño por cierto
Conchita está viva, ¡mi gato está muerto!
[1] En Madrid en la Calle Santa Tecla (en realidad al número 1 bis) se encuentra el centro de menores Renasco que pertenece a la Agencia para la Reeducación y Reinserción del Menor Infractor.

inviata da CCG/AWS Staff - 12/1/2023 - 22:19





Η γάτα μου: La versione greca di Gian Piero Testa e Riccardo Venturi [2009]
Η γάτα μου: Greek version by Gian Piero Testa and Riccardo Venturi [2009]
Η γάτα μου: La version grecque de Gian Piero Testa et Riccardo Venturi [2009]
Η γάτα μου: Gian Piero Testan ja Riccardo Venturin kreikankielinen versio [2009]


"I mici di Piero". Olio su tela di Marisella Frangi Sala.
"I mici di Piero". Olio su tela di Marisella Frangi Sala.


Gian Piero Testa e Riccardo Venturi offrono a Ivan e alla sua memoria El me gatt in greco
Ο Tζαν Πιέρο Τέστα κι ο Ριχάρδος Βεντούρης προσφέρουν στον 'Ιβαν El me gatt μεταφρασμένο στα Ελληνικά εν μνήμη του.


Una "versione a quattro mani" (facciamo pure tre mani e mezzo di Gian Piero Testa e mezza mano del Venturi) nel ricordo di Ivan della Mea e della sua più bella e famosa canzone in milanese. Gian Piero ha dato il "la" coi primi due versi; Riccardo ha proseguito un po' alla cieca, fornendo una specie di "versione di servizio"; infine Gian Piero s'è messo al lavoro sul serio, da par suo, fornendo il seguente spaccato di pura teppa ateniese e di λαική; c'è anche il carcere di Korydallòs (presso il quale, a Atene, è "ospitato" anche il carcere minorile). Ci piace pensare che Ivan, da qualche parte dov'è ora, se la rida: tutto si sarebbe aspettato, ma El me gatt in greco forse no. [RV/GPT, 16-6-2009]

Così "GPT" e "RV" il 16 giugno 2009: Ivan Della Mea era scomparso da soli due giorni. Gian Piero Testa, scomparso il 28 novembre 2014, era anche lui un gattofilo indefesso e militante; ho avuto il privilegio di essere abbondantemente calpestato da uno dei suoi gatti, a casa sua. In questa pagina vorrei ricordare che "GPT" è l'autore, tra le tante, della traduzione della più bella poesia-canzone greca sui gatti, Οι γάτες των φορτηγών (di Nikos Kavvadias). [RV, 5-1-2023]
Η γάτα μου

Την βρήκαν απλωμένη στους μπαξέδες [1]
Τα μάτια κόκκινα χαμοκλειστά,
Δείξτε μου μόρτες ρε κείνο χαϊβάνι
Που τρύπησε της γάτας μου κοιλιά.

Τόσο ομωρφούλα και χαϊδεμένη,
Χρώμα ασπρομαύρο, όλη χαρά,
'Αμα το μάθω κείνο τεμπέλη
Κάτι του σχίζω με μια κλοτσιά.

Μάγκας μου φύσηξε που 'ν' η κουτσάρα,
Κείνη π'από 'να πόδι στραβοπατά,
Την πιάσανε στα πράσα γύρω στη δύση,
Κοίταγε τη γάτα μ'ένα σουγιά.

Παλιογυναίκα χοντρομπαλού,
'Εχει μια μύτη να σε τσιμπά,
'Αμα τη δεις, ανατριχιάζεις,
Την βασανίζουν και τα παιδιά.

Της έστησα καρτέρι οδό της Τράχης,
Το μεσημέρι όπου σπίτι γυρνά,
Της πέταξα βουβά πίσω απ'τη ράχη
Και στο καλό της πόδι 'ριξα ξυλιά.

'Ακουσα κρακ, κόκκαλο πάει,
Και παναγιές δε τις μετράεις
Χέστηκα αμέσως από το τρόμο,
Πήρα καμπάρι κ' στα πόδια δρόμο.

Θα κοιμηθώ απόψε μες σε μια σουίτα
Κορυδαλλός χοτέλι πολυτελιάς,
Με βρίζουν τεντυμπόι δαιμονισμένε,
Αν κρεμηθείς θα ήταν πάντ' αργά.

Κάθε ποινή στ'αρχίδια γράφω,
Δεν λογαριάζουν τ'αληθινά,
Ακόμα ζει κείνη κουτσάρα,
Μα η γάτα μου χάρο τηρά

Ακόμα ζει κείνη κουτσάρα,
Μα η γάτα μου χάρο τηρά.
[1] Per chi volesse provare a cantarla pur non conoscendo il greco:

Una trascrizione molto semplice. Sono indicate le cesure toniche nei singoli versi. "ñ" si pronuncia come in spagnolo, "kj" quasi come "ci" italiana, e così in linea di massima anche "tj". "Lj" è quasi come in "figlio"; "ghj" come in "ghiaia". "Gh" si pronuncia come una "g" molto gutturale, un po' come quando ci si schiarisce leggermente la gola. "S" semplice e "z" indicano lo stesso suono di "s" dolce (la "s" aspra è indicata "ss"). "Th" e "dh" si pronunciano rispettivamente come in inglese "thing" e "that". "H" (kh) è sempre aspirata. Gli accenti sono indicati quando necessari.


Tin vrikan aplomé / ñi stus baxedhes,
ta màtja kó / kjina hamoklistá,
dhixte mu mortes ré / kjino haivani
pu trípisse tis gá / tazmu kjiljá.

Tosso omorfula / kje haidhemeñi,
hroma aspromavro / olji hará,
ama to matho / kjino tembelji
kati tu s-hiso / me mña klotsiá.

Mangas mu fí / ssixe / pu n'i Kutsara,
kjiñi p'apó'na podhi / stravopatá,
tim biássane sta prá / ssa jiro sti dhissi,
kjítaje ti ghata / m'ena sujá.

Paljojineka / hondrobalú,
ehji mña mitji / na se tsimbá
ama ti dhis / anatrihjasis,
tin vasañisun / gje ta pedhiá.

Tis éstissa karteri / odhó tis Trahis,
to messimeri / opu spiti jirná,
tis pétaxa vuvá / pisso ap'ti rahi
kje sto kaló tis podhi / rixa xiljá.

ákussa krak / kókalo pai,
kje panajés / dhe tis metráis
héstika amessos / apó to tromo,
pira kambari / k' sta podhia dhromo.

Tha kjimithó apó / pse messe mña suita
Koridhalós hoteli / poljiteljá,
me vrisun tedibói / dhemonisméne,
an gremithís / tha ine pand' arghá.

Kathe piñí / st'arhidhia ghrafo,
dhen loghariasun / t'aljithiná,
akoma zi / kjiñi kutsara,
ma i ghata mú / haro tirá,

Akoma zi / kjiñi kutsara,
ma i ghata mú / haro tirá.


16/6/2009 - 04:23




Lingua: Svedese

Min katt: La versione svedese di Riccardo Venturi [2019]
Min katt: Swedish version by Riccardo Venturi [2019]
Min katt: la version suédoise de Riccardo Venturi [2019]
Min katt: Riccardo Venturin ruotsinkielinen versio [2019]


Alessio Lega kallar den har sången “den första animalistsången i historien”. Orden är på milanesisk dialekt, men sången anpassades till många italienska dialekter (och även främda språk), också med anpassning av lokalsituationen (gator, lokalfängelser osv.); men här har jag inte anpassat min svenska översättning, eller version, till en svensk situation.
Min katt

Man har funnit den vidsträckt i trädgården
Med blodröda o lätt nedvända ögon,
Ja ville gärna veta vem ä skitkorven
Som stuckit hål på min katts buk.

Den var så vacker o så sympatisk,
All svart o vit, vilken skönhet!
Fattar ja karln, som dödat den,
Sparkar ja honom på rumpan ihjäl.

Vännerna sade mej, Det ä Ninetta,
En gumma som haltar på högra benet,
Henne såg vi i gården i går morse
Spionera på din katt, o med en kniv.

Hon ä så ond o ful som stryk,
Har en stor näsa som en landsknekt,
Ser vi henne i gatan, så äcklar hon oss
O alla pojkarna rackar ner på henne.

I dag har ja väntat på henne i Savonagatan
På eftermiddagen när hon kommer hem,
Ja har gått bakom ryggen av luffargumman,
O pryglat henne på hennes goda ben.

Jag hörde en c-r-a-c-k från brutna ben,
Hon föll på grund som en potatissäck
O skrek o skrek “O herregud”,
O ja blev skrämd o rymde därifrån.

I natt sover ja i ungdomsfängelset
I Filangierigatan nummer två,
Man kalla' mej en ligist, en riktig djävel,
Dock ja ä viss på att ja har rätt.

Va ska ja säga er, ärliga mänskor,
Den här Ninetta bryr ja inte om,
Lagen o rätten gör mej orätt,
Ninetta lever, men död ä min katt,

Lagen o rätten gör mej orätt,
Ninetta lever, men död ä min katt.

23/2/2019 - 00:35




Lingua: Finlandese

Minun kissani: La traduzione finlandese di Juha Rämö [2019]
Minun kissani: Finnish translation by Juha Rämö [2019]
Minun kissani: Traduction finnoise de Juha Rämö [2019]
Minun kissani: Juha Rämön suomenkielinen käännös [2019]
Minun kissani

Se löytyi hengettömänä puutarhasta,
silmät punaisina ja elottomina.
Haluaisinpa tietää, kuka kurja
oli pistänyt reiän kissani vatsaan.

Se oli niin niin kaunis ja sympaattinen,
mustavalkoinen, todellinen kaunotar.
Jos vain saan tappajan käsiini,
potkaisen häntä perseelle niin että tuntuu.

Ystäväni sanoivat, että se oli Ninetta,
eukko, joka ontuu toista jalkaansa.
Näimme hänet eilen puutarhassa
vakoilemassa kissaasi veitsi kädessään.

Hänellä on häijy luonne, rumat kasvot
ja iso sveitsiläinen pottunenä.
Hänen näkemisensä ällöttää,
ja pikkupojat huutelevat hänen peräänsä

Tänään odotin häntä Savona-kadulla,
kun hän tuli kotiin iltpäivällä.
Lähestyin eukkoa takaapäin
ja iskin hänen terveeseen jalkaansa.

Kuulin murtuvan luun äänen.
Hän putosi maahan kuin säkki
ja huusi: »Voi herraisä!«
Pelästyin ja pakenin paikalta.

Tänään vietän yöni nuorisovankilassa
Filangieri-kadun numerossa kaksi.
Minua kutsutaan huligaaniksi ja piruksi,
mutta olen varma, että olen oikeassa.

Mitä sanoisin teille, hyvät ihmiset.
Ninetasta en välitä vähääkään,
mutta laki ja oikeus tekevät minulle vääryyttä.
Ninetta elää, mutta minun kissani on kuollut.

Laki ja oikeus tekevät minulle vääryyttä.
Ninetta elää, mutta minun kissani on kuollut.

inviata da Juha Rämö - 24/2/2019 - 15:46


L'ùltim gatt: Ivan Della Mea, Fosdinovo, 25 aprile 2009

Il video che segue non è di buona qualità, ma è probabilmente un documento umano e storico: riprende l'ultima volta che Ivan Della Mea ha cantato una sua canzone in pubblico, il 25 aprile 2009 al “suo” Festival della Resistenza di Fosdinovo (MS), Fino al cuore della Rivolta (per questo una sua canzone, Scarpe rotte, attualmente si canta in un certo modo). Neanche due mesi dopo, Ivan Della Mea è venuto a mancare. Si indovini un po' qual è questa canzone: parla di un gatto e di una vecchia...

(E' un documento anche personale, e non solo perché il video l'ho fatto io con la fotocamerina regalatami dalla Daniela -k.d.-: mentre riprendevo di lato al palco, non potevo fare a meno di cantare la canzone, e infatti -ahimè- mi si sente anche fin troppo bene. A un certo punto, vergogna, ho anche sbagliato a cantare il testo). [RV]

thumb

Ivan Della Mea: El me gatt (25 aprile 2009)

Il video non è di buona qualità , ma è probabilmente un documento umano e storico: si tratta dell'ultima volta che Ivan ha cantato in pubblico, il 25 aprile 2009.

Riccardo Venturi - 5/1/2023 - 22:43


Gli Apuamater interpretano il brano "el me gatt" di Ivan Della Mea. In compagnia di Paolo Ciarchi, Alessio Lega e Claudio Cormio.


(adriana)

12/8/2009 - 16:22


Alessio Lega canta Ivan Della Mea (2021)

copertina
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Dq82 - 12/11/2021 - 12:40


La melodia identica l'ho ritrovata in un volume di musica antica, Diaspora Sefardì di Jordi Savall... nel pezzo Axerico de quinze anos; non capivo dove l'avessi già sentita fino a che mi sono ritrovata a canticchiare "l'è la giustisia che me fa tort...".

(Giovanna)

In effetti...


simile ma non identica direi.

CCG/AWS Staff

15/5/2009 - 17:32


grazie per tutto il materiale, testo e spartito. Sono amante degli animali e dei gatti in particolare. Sono d'accordo, le la giustisia che me fa tort, Nineta le viva e el gat le mort.
Spesso le persone sono veramente peggio degli animali.

danilo - 21/10/2012 - 02:06


Per "El me gatt" - così si firma chi ieri (27.10.2019) ha proposto questa canzone in approvazione. Carissimo "El me gatt", come puoi vedere c'è già nel sito, e da oltre 13 anni! Abbiamo quindi dovuto cassare la tua proposta per non creare un doppione; ma ne approfittiamo, una buona volta, per toglierla dagli "Extra" con il breve, lapidario e azzeccatissimo commento di Alessio Lega e la conseguente -e necessaria- modifica della vecchia e superata introduzione. Grazie e saluti!

CCG/AWS Staff - 28/10/2019 - 03:22


In realtà il Lega la definisce proprio "di animalismo militante"...

daniela -k.d.- - 28/10/2019 - 09:39


E infatti hai ragione e ho riportato la dicitura corretta. Eppure lo avrò sentito anche io decine di volte, il Lega che lo diceva; ma oramai Mr Alzie si fa strada...

Riccardo Venturi - 28/10/2019 - 12:43


Cari lettori,
ho imparato quando me la cantava mio padre da bambino. A quei tempi l’interpretazione del testo che mi era stata spiegata era la stessa che vedo riportata in questa pagina: vecchia stronza ammazza un gatto e viene vendicata. Trent’anni dopo, basandomi solo sul testo, mi sembra più che che mi sbagliavo: il testo insinua molto bene che la povera vecchia era un capro espiatorio, già odiata da tutti i bambini, che l’hanno accusata e condannata per qualcosa che probabilmente avevano combinato loro stessi..

che ne pensate?

Enea - 1/5/2022 - 21:36


Concordo con Enea. Il giustizialismo del popolino rischia di sconfinare nella giustizia sommaria. Prima di caricare di botte la Nineta forse ne andava appurata la colpevolezza. Quante storie e film abbiamo visto in cui il "mostro" o il diverso di turno diventa un facile caprio espiatorio, mentre i veri colpevoli (magari benestanti e figli della società bene) la fanno franca?

Mark3 - 24/12/2022 - 04:36


Carissimo Mark3, a questo punto potresti anche confessare esplicitamente di essere stato tu a sbudellare quel povero gatto. Preso da tardivo rimorso e dopo che l'incolpevole Ninetta (persino vittima di un palese body shaming) è stata presa a mazzate e azzoppata una settantina d'anni fa vicino a Porta Genova da un gruppo di ragazzini del popolino capitanati da un brutale immigrato toscano -che in seguito avrebbe addirittura rivendicato quel suo atroce gesto in una famosa canzone in dialetto-, hai deciso, oramai giunto quasi al termine del tuo cammino terreno, di confessare la tua colpevolezza, nascondendola sotto un intervento assai politicamente corretto teso ad appurare i fatti, sollecitando persino un'indagine ufficiale e tirando in ballo il giustizialismo, i capri espiatori e i figli della società bene. Ma non ce la dai a bere, tu e quel tuo amico: dai vostri interventi si capisce oramai benissimo che siete stati voialtri, quella baby gang tra via Savona, via Tortona e via Stendhal, con Enea, Ettore, l'Andromaca, Ulisse, Patroclo, Creusa, Eurialo e Niso (questi ultimi erano anche stati partigiani). E menomale che, all'epoca, non c'erano ancora i decreti di Piantedosi (chissà quante ne pianterebbe, di dosi...); altrimenti, vi sarebbe toccato un -peraltro meritatissimo- giretto di manganellate a rondemà in una questura di Scelba per poi finire, caro Mark, A San Vitùr a ciapà i bott. Ti è andata parecchio bene. Ora che la Ninetta sarà già finita da tempo a far da Kitekat nella nuda terra, e che delle sue molecole -per la legge del contrappasso- saranno finite persino nei croccantini “Ultima”, la tua tardiva confessione quasi in stile Terzo Polo non inficia ciò che hai fatto. Apprezziamo comunque il tuo pentimento. E, comunque, va detto che quella brutta vecchiaccia di merda, che puzzava come un avello e che ricordava da vicino la famosa megera di messer Rustico Filippi, una lezioncina se la meritava.

L'Anonimo Toscano del XXI Secolo - 3/1/2023 - 22:28


Ho riascoltato la versione di Guccini (ebbene sì, mi sono comprato il famoso "formato fisico") e ho notato che le parole sono un po' diverse dall'originale, un po' italianizzate e un po' anche modenesizzate. Non penso di essere capace di trascriverle.

La voce del nostro ovviamente non è più quella di una volta, in questa canzone mi sembra meglio di altre di questo disco... ma l'arrangiamento è buono.

Lorenzo - 6/1/2023 - 19:45


Io, invece, non ce l'ho (ma sembra che sul Tubo ci sia attualmente un Barun Litrun piratato). Non so: se è possibile che tu mi mandi in qualche modo -ivi compreso il piccione viaggiatore- il Me gatt gucciniano posso provare a trascriverlo con qualche indicazione linguistica: è pur sempre una versione! NB: Comunque, sul Tubo, si cominciano a vedere anche chitarristi che cantano la canzone con la seguente dicitura: "El Me gatt di Francesco Guccini" - a volte viene indicato (Ivan Della Mea) tra parentesi.

Riccardo Venturi - 6/1/2023 - 21:50


EL ME GATT IN TUTTI I DIALETTI E LE LINGUE D'ITALIA E DEL SISTEMA SOLARE!


L'idea originale era quella di istituire addirittura un concorso (anzi, un contest, come si dice oggidì); poi abbiamo rinunciato per il semplice motivo che un concorso abbisogna necessariamente di premi, e noialtri non avremmo i soldi nemmeno per far fare una targa -a parte quella di una 500 del '66 targata Livorno, che giace ancora nel vecchio magazzino d'un mio zio. Non per questo abbiamo rinunciato: al termine del rifacimento di questa pagina, lanciamo la Grande Iniziativa: EL ME GATT IN TUTTI I DIALETTI E LINGUE PARLATE IN TERRITORIO ITALIANO, compresa la Corsica, e IN TUTTE LE LINGUE, DIALETTI, IDIOMI E GERGHI DEL SISTEMA SOLARE, compreso il Klingon.

Prendete il testo, avvaletevi anche delle versioni e traduzioni già esistenti, e mettetevi all'opera: TUTTE LE VERSIONI SARANNO PUBBLICATE IN QUESTA PAGINA. Non abbiate timore nell'indicarvi come autori, con nome e cognome: non siamo avvezzi a segnalare nominativi all'Agenzia delle Entrate, né a farvi segno di phishing o di spam del Cialis o delle pomatine per l'allungamento del pene. Indicate con precisione il dialetto o la lingua nel quale avete redatto la versione del Me gatt: se si tratta del dialetto di un paesino di 46 abitanti, vogliamo saperne tutto. Scrivete il dialetto come vi pare: con la grafia tradizionale, con una grafia fonetica scientifica, con una grafia inventata da voi, come volete. SE SAPETE SUONARE UNO STRUMENTO fate un video e mettetelo su YouTube, ma va bene anche se lo fate cantando la versione a cappella (absit iniuria verbo).

Insomma...forza e coraggio e datevi da fare! L'animalismo militante, lo spirito di Ivan Della Mea (uno che di spirito se ne intendeva, ne beveva parecchio) e l'anima del povero gatto sbudellato dalla Ninetta ve ne saranno grati! AL LA-VO-RO!!!!

NB. L'invito è esteso naturalmente, se putacaso trovasse un collegamento Internètt, anche al sig. Francesco Guccini, affinché -memore della sua competenza che lo portò a suo tempo persino a redigere un interessantissimo dizionario- voglia fornirci una versione in dialetto Pavanese. Grazie!

Lo Staff e gli Amministratori del Sito “Canzoni Contro la Guerra”
7 gennaio 2023


EL ME GATT IN ALL DIALECTS AND LANGUAGES OF ITALY AND OF THE SOLAR SYSTEM!


Our original idea was no less than organizing a competition (in other words, a contest); this idea has been rejected for the simple reason that a competition, or a contest, needs prizes to be won, and we're so poor that we couldn't offer you even a plate -except, maybe, the Livorno license plate of a 1966 Fiat 500 still stored at an uncle's. We haven't given up, yet: after complete page reorganization, we are now launching this Great Initiative: EL ME GATT (MY CAT) IN ALL DIALECTS AND LANGUAGES SPOKEN ON ITALIAN TERRITORY, including Corsica, and IN ALL LANGUAGES, DIALECTS, IDIOMS AND SLANGS OF THE SOLAR SYSTEM, including Klingon.

Take the song lyrics, use freely the versions and translations already existing and get down to work: ALL VERSIONS WILL BE PUBLISHED IN THIS PAGE. Don't be shy and sign your version with your complete name: we won't denounce you to the Revenue Agency, nor bomb you with phishing or Cialis and Longer Penis creme spam. Please state the exact dialect or language of your version of My Cat: if it's the local dialect of a small village with 46 inhabitants, we want know everything about it. Write down your dialect the way you want: in traditional spelling (if any), in more or less phonetical transcription, using a self-created spelling, as you like it. IF YOU CAN PLAY ANY INSTRUMENT, make a video and YouTube it (but even unaccompanied singing will do).

Well....don't be shy and make an effort! Militant animalism, Ivan Della Mea's spirit (one who was an expert in spirit, he was a keen drinker) and the soul of the poor cat butchered by Ninetta will be grateful to you! TO WORK!!!!

The Administration Staff of the Website “Antiwar Songs”
January 13, 2023

CCG/AWS Staff - 7/1/2023 - 11:47


Aggiungo che naturalmente il "contest" naturalmente non si limita ai dialetti e alle lingue parlate in Italia, ma anche a qualsiasi altra lingua e dialetto! Non siate timidi.

Lorenzo - 9/1/2023 - 22:22




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