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Les deux oncles

Georges Brassens
Lingua: Francese


Georges Brassens

Lista delle versioni e commenti


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brasschat
[1964]
Testo e musica di Georges Brassens
Paroles et musique de Georges Brassens
Georges Brassens in una foto di eccezione: si sta esibendo a Sète, sua città natale.
Georges Brassens in una foto di eccezione: si sta esibendo a Sète, sua città natale.


Tutto ed il contrario di tutto è stato scritto su questa che è sicuramente una delle canzoni più famose di Georges Brassens, ed ancor più certamente la più controversa. Da una parte i fautori dell'anarchismo individualista assoluto di Brassens, e la sua opposizione totale alla guerra che si manifesta nel rifiuto di combatterla da ogni parte, anche a costo di usare espressioni decisamente scioccanti (come la II guerra mondiale che avrebbe fatto "trois petits tours et trois petits morts"...); dall'altra le accuse di qualunquismo (se non addirittura di menefreghismo), di disimpegno, di mettere tutto e tutti allo stesso livello con il pretesto di "changer un ennemi en ami". Un dibattito feroce che ha fatto scorrere fiumi d'inchiostro fin dall'indomani della pubblicazione della canzone e della sua prima esecuzione da parte di Brassens, e che ha provocato feroci (e belle) canzoni di risposta di artisti militanti, come ad esempio En groupe en ligue en procession di Jean Ferrat o Chanson à ne pas écrire di Annie Nobel. Lo stesso Brassens rispose alle critiche anni dopo con un'altra canzone (anch'essa fonte inesauribile di polemiche), Mourir pour des idées.

Un dibattito che, a distanza di decenni, è ben lungi dall'esaurirsi, come testimonia il "gentile" scambio di opinioni avvenuto nel 2000 a proposito de "Les Deux Oncles" tra Philippe Val, redattore della rivista musicale di punta francese "Les Inrockuptibles" e Didier Agid, che potete leggere a questo indirizzo


Riportiamo inoltre un brano di un'intervista a Fausto Amodei tratta dal sito del Movimento Nonviolento con il commento alla sua traduzione ambientata cento anni prima.

«Per la verità non è che abbia eletto Brassens a mio mentore per assoluta affinità ideologica, ma soprattutto per l’uso che fa della canzone come veicolo di idee e di storie esemplari, veicoli a loro volta di idee e di atteggiamenti controcorrente. Può valere come esempio di questo atteggiamento il trattamento che ho riservato ad una sua canzone, “Les deux oncles”, che ho tradotto. La canzone originale, portando all’estremo la condanna di ogni forma di guerra, mette allo stesso livello, su un piano di malinconico rimpianto, due ex- nemici, uno che ha fatto il maquis ed uno che ha collaborato coi tedeschi.

Non mi sono sentito, io che sono ancora irrimediabilmente antifascista, di adoperare quel periodo storico, equiparando partigiani e fascisti. Così ho ambientato la storia cento anni prima e i due zii si sono trasformati uno in garibadino e l'altro in borbonico. È stato un modo per rendere sopportabile dal mio punto di vista l’accostamento. Brassens era un pacifista come Bertrand Russell. Russell diceva che se Hitler fosse sbarcato in Inghilterra lo avrebbe accolto come turista… mi sembra un po' eccessivo, ma questo era il suo atteggiamento.»


Ai tempi della primitiva raccolta delle "Canzoni Contro la Guerra" avevo anche io manifestato molte riserve sull'inserimento di questa canzone di Georges Brassens, che non rispecchia sinceramente né il mio modo di pensare, né il mio anarchismo di natura radicalmente diversa da quello di Brassens (un artista che pure, per molti altri versi, amo visceralmente). Ricordo che, allora, ebbi al riguardo un vivace scambio di opinioni con il webmaster di questo sito allora neonato, Lorenzo Masetti, a proposito dell'inserimento di questa canzone. Dibattito che, nel corso degli anni, ho periodicamente rinnovato con "epiche" e furibonde discussioni sulle mailing list "Fabrizio" e "Brigata Lolli", specialmente con Alessio Lega e Francesco Senia. A distanza di anni, e vista la piega che il sito "Canzoni contro la guerra" ha preso (ovvero quello di "repository" totale di tutte le canzoni antibelliche e antimilitariste di ogni paese ed epoca), sicuramente non ho più nulla da obiettare alla presenza de "Les Deux Oncles"; ma mantengo tutte le mie riserve su questa canzone del grande "tonton Georges".

Riccardo Venturi.
C'était l'oncle Martin, c'était l'oncle Gaston
L'un aimait les Tommies, l'autre aimait les Teutons
Chacun, pour ses amis, tous les deux ils sont morts
Moi, qui n'aimais personne, eh bien ! je vis encor

Maintenant, chers tontons, que les temps ont coulé
Que vos veuves de guerre ont enfin convolé
Que l'on a requinqué, dans le ciel de Verdun
Les étoiles ternies du maréchal Pétain

Maintenant que vos controverses se sont tues
Qu'on s'est bien partagé les cordes des pendus
Maintenant que John Bull nous boude, maintenant
Que c'en est fini des querelles d'Allemand

Que vos fill's et vos fils vont, la main dans la main
Faire l'amour ensemble et l'Europ' de demain
Qu'ils se soucient de vos batailles presque autant
Que l'on se souciait des guerres de Cent Ans

On peut vous l'avouer, maintenant, chers tontons
Vous l'ami les Tommies, vous l'ami des Teutons
Que, de vos vérités, vos contrevérités
Tout le monde s'en fiche à l'unanimité

De vos épurations, vos collaborations
Vos abominations et vos désolations
De vos plats de choucroute et vos tasses de thé
Tout le monde s'en fiche à l'unanimité

En dépit de ces souvenirs qu'on commémor'
Des flammes qu'on ranime aux monuments aux Morts
Des vainqueurs, des vaincus, des autres et de vous
Révérence parler, tout le monde s'en fout

La vie, comme dit l'autre, a repris tous ses droits
Elles ne font plus beaucoup d'ombre, vos deux croix
Et, petit à petit, vous voilà devenus
L'Arc de Triomphe en moins, des soldats inconnus

Maintenant, j'en suis sûr, chers malheureux tontons
Vous, l'ami des Tommies, vous, l'ami des Teutons
Si vous aviez vécu, si vous étiez ici
C'est vous qui chanteriez la chanson que voici

Chanteriez, en trinquant ensemble à vos santés
Qu'il est fou de perdre la vie pour des idées
Des idées comme ça, qui viennent et qui font
Trois petits tours, trois petits morts, et puis s'en vont

Qu'aucune idée sur terre est digne d'un trépas
Qu'il faut laisser ce rôle à ceux qui n'en ont pas
Que prendre, sur-le-champ, l'ennemi comme il vient
C'est de la bouillie pour les chats et pour les chiens

Qu'au lieu de mettre en joue quelque vague ennemi
Mieux vaut attendre un peu qu'on le change en ami
Mieux vaut tourner sept fois sa crosse dans la main
Mieux vaut toujours remettre une salve à demain

Que les seuls généraux qu'on doit suivre aux talons
Ce sont les généraux des p'tits soldats de plomb
Ainsi, chanteriez-vous tous les deux en suivant
Malbrough qui va-t-en guerre au pays des enfants

O vous, qui prenez aujourd'hui la clé des cieux
Vous, les heureux coquins qui, ce soir, verrez Dieu
Quand vous rencontrerez mes deux oncles, là-bas
Offrez-leur de ma part ces "Ne m'oubliez pas"

Ces deux myosotis fleuris dans mon jardin
Un p'tit forget me not pour mon oncle Martin
Un p'tit vergiss mein nicht pour mon oncle Gaston
Pauvre ami des Tommies, pauvre ami des Teutons...



Lingua: Italiano

Versione italiana di Nanni Svampa e Mario Mascioli
da "BRASSENS - Tutte le canzoni tradotte da Nanni Svampa e Mario Mascioli"
I DUE ZII

C'era lo zio Martino e c'era lo zio Gastone
a uno piacevano i Tommi's, all'altro piacevano i Crucchi
Ognuno per i suoi amici, sono morti tutt'e due.
Io, invece, che non prediligevo nessuno, sono ancora vivo.

Ora, cari zietti, che il tempo è trascorso,
che le vostre vedove di guerra finalmente si sono rimaritate,
che sono state rimesse a nuovo nel cielo di Verdun
le stelle appannate del maresciallo Pètain,

ora che le vostre controversie si sono placate
che sono state spartite le corde degli impiccati,
ora che John Bull ci tiene il muso,
ora che sono finite le liti senza un motivo serio,

che le vostre figlie e i vostri figli vanno, mano nella mano,
a fare insieme l'amore e l'Europa di domani,
che si preoccupano delle vostre battaglie quasi quanto
ci si preoccupava delle guerre dei Cent'Anni

possiamo confessarvelo ora, cari zietti,
tu, l'amico dei Tommi's, tu l'amico dei Crucchi,
che delle vostre verità, delle vostre controversità
tutti se ne infischiano all'unanimità.

Delle vostre epurazioni, delle vostre collaborazioni,
dei vostri squallori e delle vostre desolazioni,
dei vostri piatti di crauti e delle vostre tazze di té,
tutti se ne infischiano all'unanimità.

A dispetto di quei ricordi che si commemorano,
delle fiamme che si ravvivano sui monumenti ai caduti,
dei vincitori, degli sconfitti, degli altri e di voi,
con rispetto parlando, tutti se ne fregano.

La vita, come si dice, ha ripreso tutti i suoi diritti.
Non fanno molta più ombra le vostre due croci,
e a poco a poco eccovi diventati
dei militi ignoti, ma senza l'Arco di Trionfo.

Ora, sono sicuro, cari zietti sfortunati,
tu l'amico dei Tommi's, tu l'amico dei Crucchi,
se foste ancora vivi, se foste qui,
sareste voi a cantare questa canzone.

Cantereste, brindando insieme alla vostra salute,
che è da pazzi perdere la vita per delle idee,
delle idee così, che vengono e che fanno
tre piccoli giri, tre piccoli morti, e poi se ne vanno,

che nessuna idea sulla terra è degna di una morte,
che bisogna lasciare questo ruolo a quelli che non ne hanno,
che affrontare senza esitazione il nemico quando arriva,
è cosa inutile.

che al posto di spianare il fucile contro un nemico indefinito,
è meglio aspettarlo un po' per cambiarlo in amico,
è meglio far girare sette volte il calcio dell'arma nella mano,
è meglio rimandare sempre a domani una scarica.

che gli unici generali che si devono seguire passo passo
sono i generali dei soldatini di piombo.
Così cantereste tutti e due, seguendo
"Malbrough che va alla guerra" nel paese dei bambini

Oh voi, che oggi salite in cielo,
voi allegri bricconi che questa sera vedrete Dio,
quando incontrerete i miei due zii lassù,
offrite loro da parte mia questi "nontiscordardimé",

queste due miosotidi fiorite nel mio giardino:
una piccola forget me not per mio zio Martino,
una piccola vergiss mein nicht per mio zio Gastone,
povero amico dei Tommi's, povero amico dei Crucchi...



Lingua: Italiano

Versione italiana di Fausto Amodei

Come raccontato nell'introduzione alla canzone, Amodei ha preferito ambientare la canzone un secolo prima e i due zii sono diventati uno garibaldino e l'altro borbonico.
Grazie a Sergej del sito Il Deposito che ci ha mandato questo testo che avevamo a lungo ricercato.
Questa versione si puo' scaricare dallo speciale su Fasto Amodei dello stesso sito.
I DUE ZII

Uno era zio Martino e l'altro zio Gastone:
uno con Garibaldi, l'altro coi Borbone!
Son morti entrambi in quella guerra fatta allora
io che restai da parte bene vivo ancora

Adesso cari zii son cose sorpassate,
le vostre vedove si sono risposate
delle battaglie di Salemi e di Milazzo
non c'è nessuno più che gliene importi un cazzo

Ora le vostro controversie son placate
le prede fatte in guerra son dilapidate
molti non hanno più ricordo nel cervello
se ad aver vinto è Garibaldi o Franceschiello

I vostri figli, e nipoti e pronipoti,
senza pensare se sia o no da patrioti,
fanno l'amore, riterrebbero imbecille
chieder se il nonno era borbonico o dei Mille

Tu, fido a Garibaldi e tu, fido ai Borbone,
udite questa mia modesta confessione:
Le vostre verità e controverità
sono oramai snobbate all'unanimità

Ed a dispetto di quei grandi anniversari
che si commemorano all'ombra degli ossari
di tutti i martiri e gli eroi di quelle lotte
la gente ormai, mi si perdoni, se ne fotte

Ogni diritto è dalla parte di chi è vivo,
voi siete morti, l'argomento è decisivo
che siate morti da codini o patrioti
siete una coppia in più di bei militi ignoti

E son sicuro che se foste ancora vivi,
pur mantenendo gli ideali rispettivi
sono sicuro zio Martino e zio Gastone
che cantereste pure voi questa canzone

Quello che dice questa bella cantilena
è che morir per un'idea non val la pena
e voi la cantereste in mezzo alle bevute
e brindereste alla reciproca salute

Non c'è una sola idea, miei cari, lo confesso
non una sola che giustifichi un decesso.
Tutti coloro che hanno idee restino vivi
crepino invece quelli che ne sono privi

Prima di metter nel mirino un tuo nemico
guarda se non ti riesce a fartene un amico
e non pensare che sia un atto da codardi
rinviare un colpo di fucile a un po' più tardi

Per fare un bell'assalto con la baionetta
meglio aspettare il giorno dopo, dammi retta
e il solo generale per cui ci si batta
sia il generale dei soldati fatti in latta

Voi che passate oggi al numero dei più
e incontrerete oggi il grande Manitù
incaricatevi di questa commissione
per i defunti zio Martino e zio Gastone

Quando vi troverete assieme a bere il tè
dategli questi due "non ti scordar di me"
e offrite 'sti due fiori colti nel giardino
uno a zio Gastone, l'altro a zio Martino

Poveri zii, ora saranno furibondi
d'essere morti per l'eroe dei due mondi
e avran capito che sono futili quisquiglie
crepare per il regno delle due Sicilie

inviata da Sergej & Lorenzo Masetti - 23/8/2006 - 12:14




Lingua: Spagnolo

Versione spagnola da Brassens en español
LOS DOS TÍOS

Erase una vez el tío Martín y el tío Gastón (1)
A uno le gustaban los Tommies y al otro los Teutones,
Los dos murieron, cada uno por sus amigos,
Y yo, que no quería a nadie, ¡bien! Yo vivo aún.

Ahora, queridos tíos, que el tiempo ha pasado
Que vuestra viudas de guerra se han vuelto a casar
Que se le ha sacado brillo, en el cielo de Verdún
A las estrellas empañadas del mariscal Pétain

Ahora que vuestras controversias se han callado
Que hemos compartido las cuerdas de los ahorcados
Ahora que John Bull nos pone mala cara, ahora
Que se acabaron las querellas con los alemanes

Que vuestras hijas y vuestros hijos van, de la mano
A hacer el amor juntos y la Europa del mañana
Que ellos se preocupan de vuestra batallas casi tanto
Como nos preocupábamos de la guerra de los Cien Años

Podemos confesároslo, ahora, queridos tíos
A usted amigo de los Tommies, a usted amigo de los Teutones
Que de vuestras verdades, vuestras contraverdades
Todo el mundo pasa unánimemente

De vuestras depuraciones, vuestras colaboraciones
Vuestras abominaciones y vuestras desolaciones
De vuestros platos de chucrut y de vuestros tés
Todo el mundo pasa unánimemente

A pesar de estos recuerdos que se conmemoran
De las llamas que se reavivan en los monumentos a los muertos
De los vencedores, de los vencidos, de los otros y de vosotros,
Con perdón, todo el mundo pasa unánimemente

La vida, como dice el otro, a retomado todos sus derechos
Ya no dan mucha sombra, vuestras dos cruces
Y, poco a poco, os convertís
Sin el Arco del Triunfo, en soldados desconocidos.

Ahora, estoy seguro, queridos tíos desgraciados,
Usted, el amigo de los Tommies, usted el amigo de los Teutones
Si hubieseis vivido, si estuvieseis aquí
Seríais vosotros los que cantaseis esta canción.
Cantaríais, brindando juntos a vuestra salud
Que es una locura perder la vida por las ideas
Ideas como esas, que vienen y que tras dar
Tres vueltecitas, y hacer tres muertos, luego se van

Que ninguna idea en la tierra es digna de una muerte
Que hay que dejar ese cometido a los que no las tienen
Que tomar, sobre la marcha, al enemigo tal como viene
Es un trabajo inútil, perder el tiempo.

Que en lugar de apuntar hacia un enemigo difuso
Es mejor esperar que se torne en amigo
Es mejor contar hasta diez con el palo en la mano
Es mejor dejar una salva para mañana

Que los únicos generales que se deben seguir a ciegas
Son los generales de los soldaditos de plomo
Así, cantaríais los dos siguiendo
A Mambrú que se fue a la guerra en la infancia

¡Oh vosotros! Que entráis hoy en el cielo
vosotros, los felices bribones que, esta noche, veréis a Dios
cuando encontréis a mis dos tíos allí arriba
dadle de mi parte estos "No me olvidéis".

Estos dos myosotis florecidos en mi jardín
Un pequeño "forget me not" para mi tío Martín
Un pequeño "vergiss mein nicht" para mi tío Gastón
Pobre amigo de los Tommies, pobre amigo de los Teutones
(1) Representan a los dos bandos de la segunda guerra mundial: americanos y alemanes.

22/1/2005 - 17:32




Lingua: Coreano

Versione coreana
da my.netian.com
두 삼촌들 (8집-6, 1964)

마틴 삼촌과 가스톤 삼촌이 있었지.
한 삼촌은 토미네 좋아했고, 딴 삼촌은 튜튼네 좋아했어.
둘 모두 다 제 친구들을 위해 죽었어.
아무도 좋아하지 않은 난 살아 있지. 봐! 난 살아 있잖아.

친애하는 삼촌들이여, 세월이 흐른 지금
전쟁 미망인들은 결국 재혼하게 되었답니다.
사람들은 베르덩 하늘에 페탱 원수의
빛바랜 별들을 다시 깨끗이 닦았답니다.

당신들의 말다툼이 사라진 지금
사람들은 교수형 밧줄을 나눠 가지고 있답니다.
존 불이 우리에게 불만을 표시하고 있고,
독일 황제의 수염에 관한 싸움은 끝났답니다.

당신들의 딸과 아들들이 손에 손잡고
서로 사랑하고 내일의 유럽을 만들고 있답니다.
당신들이 그 당시 백년전쟁을 두려워 했듯이
그만큼 그들은 당신들의 전투를 두려워 한답니다.

토미네 친구, 튜튼네 친구였던 친애하는
삼촌들이여, 이제 사람들은 당신들에게 실토합니다.
당신들의 진리, 반-진리에 대해
사람들은 일심단결 대수롭게 생각하지 않는다고요.

당신들이 행한 추방, 협력에 대해
당신들이 행한 증오, 만행에 대해
당신들이 든 슈크루트 접시, 찻잔에 대해
사람들은 일심단결 대수롭게 생각하지 않습니다.

사람들이 기억할만한 모든 추억거리,
기념물에 되살린 불꽃, 승자, 패자,
타인들 것, 우리들 것에도 불구하고
실례입니다만, 사람들은 아무렇지도 않답니다.

인생은 제 모습을 되찾는다고 어떤 이는 말하죠.
당신들 두 십자가는 더 이상 그리 그늘을 만들지 못합니다.
그리고 조금씩 거기 당신 둘은
-개선문은 빼고- 무명 병사가 되었습니다.
토미네 친구, 튜튼네 친구였던 친애하는
불행한 삼촌들이여, 오늘 난 확신합니다.
당신들이 살아 있어서, 이 자리에 있다면,
이 노래를 당신들도 부를 거란 걸 말입니다.

당신들의 건강을 위해 함께 건배하며 노래합시다.
이념을 위해 목숨을 잃는 것은 어리석은 짓이라고 말입니다.
다가와선 세 바퀴 좀 돌다가 세 죽음을 일으키고
사라져 버리는 그런 따위의 이념들 말이에요.
이 땅의 어떤 이념도 한 명 죽음의 가치도 없다고,
그런 건 이념을 갖지 않은 사람들에 맡기자고,
전장에서 적군을 오는 대로 붙잡는 짓은
고양이나 개의 밥통과 같은 짓이라고 노래합시다.

모호한 적을 향해 총을 겨누는 대신,
그를 친구로 만들 때까지 좀 기다리는 게 좋다고,
손에 쥔 개머리판을 일곱번 되돌리는 게 좋다고,
축포를 늘 내일로 미루는 게 좋다고 노래합시다.

뒤축을 쫓아야 할 장군은 오로지
작은 장난감 병정들의 장군이라고 노래합시다.
이렇게 당신들 둘은 모두 전쟁 놀이터로
향하는 말보루의 뒤를 따르며 노래하게 될 겁니다.

오늘날 하늘의 열쇠를 쥐고 있는 그대들이여,
오늘밤 하느님을 보게 될 행복한 자들이여,
그대들이 저 아래서 나의 두 삼촌들을 보거들랑,
내 이름으로 이 물망초(불어)를 전해주시오.

내 정원에 활짝 핀 두 송이 물망초를 전해 주시오:
한 송이 작은 물망초(영어)는 마틴 삼촌에게,
한 송이 작은 물망초(독어)는 가스톤 삼촌에게,
토미네와 튜튼네 친구였던 가련한 이들에게 말입니다...

16/4/2005 - 14:46




Lingua: Italiano

Traducanzone di Andrea Buriani

ZIO MARTINO E ZIO GIOVANNI

Ricordo zio Martino e anche zio Giovanni,
ad un piacean gli Inglesi, all'altro gli Alemanni.
Ciascuno aveva amici, eppur sono morti allor;
mai ebbi preferenze ed io vivo ancor.

Zietti, avete visto, son le vite andate,
si son le vostre spose ora rimaritate.
Ora che splende ancor, nel cielo di Verdun
la stella opaca del marescial Pétain.

Or che i contrasti sono stati appianati,
che sono sparite le corde da impiccati,
or che John Bull sorride, come più da anni,
che è giunta a fine la question degli Alemanni,

che i vostri eredi vanno, mani nelle mani,
a far l'amor, e far l'Europa di domani,
che ci occupiam dei vostri guai e dei vostri danni
come ci assilla ora alla guerra dei cent'anni.

Or posso dirvi, zio Martino e zio Giovanni,
per gli Inglesi l’uno, l’altro gli Alemanni,
che delle vostre verità e falsità
il mondo se ne frega, all'unanimità

dei vostri inciuci e poi delle desolazioni,
dei vostri orrori e delle epurazioni,
dei vostri crauti e il tè alle 5 in città
il mondo se ne frega, all'unanimità,

e nonostante qualche volta lo ricordi
una fiammella sopra un monumento ai morti,
dei vincitori e vinti, di voi, belli e i brutti,
se ne fregan rispettosamente tutti.

La vita poi riprende, è ver quel che si dice.
Non fan più ombra quelle piccole due croci
e, a poco a poco, siete entrambi divenuti,
senz’ Arco di Trionfo, militi ignoti.

Se foste voi, zietti cari, nei miei panni
per gli Inglesi l’uno, l’altro gli Alemanni,
sareste voi sopravvissuti, entrambi qui,
sareste voi, con me, a cantare ora così:

“Cantiam brindando, come sempre, alla salute:
per delle idee troppe le vite ora perdute,
idee del genere, che vengono e fanno
qualche giretto, qualche morto e se ne vanno.

Nessuna idea è, al mondo, degna di morte,
lasciamo a quei che non ne hanno questa sorte,
quelli che affrontano il nemico a nude mani,
altro non son che cibo per gatti e cani,

piuttosto che giocarsi un oscur nemico,
meglio aspettare un po’, che cambi in amico,
meglio contare settecento volte sette
e poi, se vuoi sparare, spara alle stelle.

I soli generali che son da seguire
dei soldatin di piombo son, lasciami dire”.
Così voi cantereste, tutti e due, e con gli occhi
vedreste sol combatter guerre dei balocchi.

O voi, che oggi salirete in Paradiso,
beati ingenui che vedrete Dio in viso,
incontrerete i miei due zietti e
per me offrite due “non ti scordar di me"

Entrambi i fior fioriti son nel mio giardino:
non-ti-scordar-di-me per te zio Martino,
non-ti-scordar-di-me per te zio Giovanni,
ad un piacean gli Inglesi, all'altro gli Alemanni.

7/9/2024 - 09:49




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