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I fantasmi di pietra

Luigi Maieron
Lingua: Italiano


Luigi Maieron

Lista delle versioni e commenti


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2011
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9 ottobre 1963 ore 22.39 duemila persone entravano nel nulla per ambizione e interesse altrui… I sopravvissuti non sbraitano, sono gente di montagna, tengono il dolore sul petto, sotto la maglia, come si tiene un’immagine sacra. (Mauro Corona). Al Vajont, a tutti i Vajont.

Longarone Pirago


Luigi Maieron: Voce, Chitarra acustica
Davide “Billa” Brambilla: Fisarmonica e Piano
Franco Giordani: Banjo, Mandolino
Ellade Bandini: Batteria
Simone Serafini: Contrabbasso
Francesco Piu: Chitarra elettrica

Non è così scontato che sia una CCG, ma potrebbero esserci 2 motivi per inserirla: 1- se non fosse dedicata chiaramente alle vittime del Vajont potrebbe essere anche dedicata alle vittime di una guerra "madri che pregano per i figli lontani/ le madri sono tutte uguali/ le carezze i baci/ per i figli che non sono tornati" e le case vuote quelle di un qualsiasi paese distrutto, potrebbero essere le case di Sant'Anna di Stazzema o di Marzabotto. E come dice Troisi ne "il Postino" "la poesia (e quindi anche la canzone) è di chi la usa, non di chi la scrive", quindi potrebbe piacervi di adattarla così. 2- Anche la tragedia del Vajont, come già scritto nell'introduzione tratta direttamente dal sito di Maieron "duemila persone entravano nel nulla per ambizione e interesse altrui" anche la tragedia (o strage?) del Vajont fa parte della storia di questo paese, i ricchi, i potenti, i corrotti, gli incompetenti decidono e a farne le spese sono i poveri cristi e gli innocenti.

DonQuijote82
I fantasmi di pietra sono case deserte
un paese senza le persone
sono finestre chiuse che hanno imparato
ogni voce di quelle strade
Sono madri che pregano per i figli lontani
le madri sono tutte uguali
le carezze i baci
per i figli che non sono tornati
Ma dov’è la gente che manca dov’è in quale stanza?
Ma dov’è non si sente niente dov’è la gente?
I fantasmi di pietra custodiscono i sogni
spezzati prima del tempo
stanze chiuse fuoco spento
sogni rimasti lì dentro
Ma dov’è la gente che manca dov’è in quale stanza?
Ma dov’è non si sente niente dov’è la gente?
I fantasmi di pietra segno e memoria
di ogni voce e del silenzio che resta
ogni croce racconta la terra
e in cielo accende una stella
I fantasmi di pietra accarezzano i bimbi
abbracciano le persone
come fossero ancora lì
dietro al portone
Ma dov’è la gente che manca dov’è in quale stanza?

inviata da DonQuijote82 - 18/9/2011 - 12:50


Marco Paolini - ore 22 e 39 Vajont
dal monologo Vajont, un'orazione civile del 1997

18/9/2011 - 22:40


DonQuijote82 - 19/9/2011 - 12:11




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