I'm lying in a hospital,
I'm pinned against the bed.
A stethoscope upon my heart,
A hand against my head.
They're peeling off the bandages.
I'm wincing in the light.
The nurse is looking anxious,
And she's quivering in fright...
I'm looking through Gary Gilmore's eyes.
The doctors are avoiding me.
My vision is confused.
I listen to my earphones,
And I catch the evening news.
A murderer's been killed,
And he donates his sight to science.
I'm locked into a private ward.
I realise that I must be...
Looking through Gary Gilmore's eyes.
Looking through Gary Gilmore's eyes.
I smash the light in anger.
Push my bed against the door.
I close my lids across my eyes,
And wish to see no more.
The eye receives the messages,
And sends them to the brain.
No guarantee the stimuli must be perceived the same...
When looking through Gary Gilmore's eyes.
Gary don't need his eyes to see.
Gary and his eyes have parted company.
I'm pinned against the bed.
A stethoscope upon my heart,
A hand against my head.
They're peeling off the bandages.
I'm wincing in the light.
The nurse is looking anxious,
And she's quivering in fright...
I'm looking through Gary Gilmore's eyes.
The doctors are avoiding me.
My vision is confused.
I listen to my earphones,
And I catch the evening news.
A murderer's been killed,
And he donates his sight to science.
I'm locked into a private ward.
I realise that I must be...
Looking through Gary Gilmore's eyes.
Looking through Gary Gilmore's eyes.
I smash the light in anger.
Push my bed against the door.
I close my lids across my eyes,
And wish to see no more.
The eye receives the messages,
And sends them to the brain.
No guarantee the stimuli must be perceived the same...
When looking through Gary Gilmore's eyes.
Gary don't need his eyes to see.
Gary and his eyes have parted company.
inviata da Bartleby - 14/9/2011 - 09:27
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E se l’organo del mostro violentemente espulso dal consesso umano fossero addirittura gli occhi che lo guidarono nelle sue efferatezze? E se quegli occhi fossero quelli del primo uomo ad essere giustiziato negli States dopo la reintroduzione della pena capitale? E se quell’uomo, reo confesso di omicidio, non avesse ricevuto nessuna assistenza legale e avesse lui stesso chiesto di essere eliminato il più velocemente possibile ed addirittura avesse scelto lui di che morte morire?
Gary Gilmore (1940-1977) fu un bambino abusato dal padre alcolista e violento, fu un precoce criminale, un disperato e infine un omicida. Fu condannato a morte nell’Utah per l’omicidio di un albergatore, sulla base di una sola testimonianza. Non fu difeso e non si difese. Fra i due metodi di eliminazione allora in vigore nello Stato, chiese ed ottenne di essere fucilato piuttosto che impiccato (nella “Land of Freedom” uno è “libero” di scegliere fino alla fine…). In carcere tentò due volte di suicidarsi e disdegnò i suoi compagni di cella, i celebri “Hi-Fi Murderers” protagonisti di violenze ed omicidi tra i più efferati nella storia americana ma che furono lasciati in vita ancora per molti anni (come normalmente avviene, un po’ per l’espiazione, un po’ per sadismo e un po’ per esaurire la possibilità di ricorsi o di nuove evidenze) mentre Gary Gilmore a soli tre mesi dalla sentenza di condanna si sedette davanti al plotone di esecuzione, vigliaccamente celato dietro ad una parete, e pronunciò il suo celebre “Let’s do it!”.
Donò le cornee e gli altri organi che non furono trapassati dalle pallottole, la cosa migliore che Gary Gilmore fece nel corso di tutta la sua vita disperata.