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Una primavera a Belgrado

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Belgrado fu bombardata dalle forze aeree della NATO durante la guerra del Kosovo nel 1999 e subì danni considerevoli. I bombardamenti colpirono i ministeri della difesa, dell'interno e delle finanze, la residenza presidenziale, alcune stazioni radio-televisive, l'ospedale Dragiša Mišović, case private nella zona di Zvezdara, la sede del partito socialista, l'hotel Jugoslavija e l'ambasciata cinese. Gli ufficiali della NATO dichiararono che quest'ultima venne bombardata per errore, perché i piloti statunitensi avevano usato vecchie mappe della città che non riportavano gli ultimi aggiornamenti.
Quel che ricordo è il profumo degli alberi in fiore,
Perché è il profumo ciò che consegna ogni primavera,
Le incursioni come tagli nel cielo, gli aggressori vendicatori del nulla
E le sirene ad azzannare la nostra primavera.

E lei, come sempre era lei ma ancor più bella che mai.

Belgrado è un sogno fatto in primavera,
È una ragazza con un fiore tatuato sulla schiena,
Belgrado è tutto ciò che siamo intorno a questa sera,
Belgrado il cuore dell'Europa adesso ha una bandiera!
Sono qui, sono qui, sono qui!
Sono qui, sono qui, sono qui!

E lei, come sempre era lei ma ancor più bella che mai.

Belgrado è un sogno fatto in primavera,
È una ragazza con un fiore tatuato sulla schiena,
Belgrado è tutto ciò che siamo intorno a questa sera,
Belgrado il cuore dell'Europa adesso ha una bandiera.
Sono qui, sono qui, sono qui!
Sono qui, sono qui, sono qui!

inviata da Michelangelo Mercogliano - 11/8/2011 - 13:37


Due parole su questa canzone, e su un'altra della stessa area (estrema destra italiana) che parla della Serbia e che non è stata approvata.

In questo sito non troverete mai una minima giustificazione della criminale guerra contro la Serbia. Sia un esempio la canzone Il maggio di Belgrado su testo di Erri De Luca, che si è fatto cittadino di Belgrado durante i bombardamenti NATO.
Le spiegazioni ufficiali, le giustificazioni di baffino D'Alema, le rivendicazioni di Walter Veltroni del "ruolo attivo dell'Italia" ci provocano ovviamente il massimo disgusto.

Non abbiamo peraltro esitato a dare spazio anche alle opinioni di un intellettuale controcorrente come Peter Handke che ha avuto il merito di denunciare un diffuso pregiudizio antiserbo nelle ricostruzioni "storiche" delle guerre nei Balcani. Non vogliamo neanche chiudere gli occhi sul fatto che l'intervento NATO nella guerra del Kosovo sia stata una rapida scorciatoia per permettere la costruzione della più grande base militare statunitense al di fuori del territorio USA (Camp Bondsteel), in una posizione strategica per il controllo del Mediterraneo.
E' anche risaputo che la criminalità organizzata ha nel piccolo Kosovo indipendente un punto d'appoggio ineguagliabile per molti traffici illegali, e che l'UCK, presentato come un esercito di liberazione, in un altro contesto sarebbe stato tacciato (a ragione) di organizzazione terroristica.

Ma non per questo accetteremo lezioni da dei fascistelli italiani che simpatizzano per dei criminali di guerra come Radovan Karadžić o Ratko Mladić o che giustificano il nazionalismo serbo. Per quanto ci riguarda tutti i nazionalismi, quello croato come quello serbo, sono varie forme della stessa mentalità fascista e i principali responsabili (insieme naturalmente ai fomentatori occidentali in nome dei ben noti interessi economici) degli orribili crimini nella ex Jugoslavia.

CCG/AWS Staff - 14/8/2011 - 20:25




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