Se avessi conosciuto lo padrone,
ti giuro, mi sarei fatto frate,
ti giuro, mi sarei fatto frate.
Io invece avrei preso lo bastone
e tante ne darei di bastonate,
e tante ne darei di bastonate.
Lavoro tra le pecore e li cani
pe' fa magnà l'agnelli alli padroni,
pe' fa magnà l'agnelli alli padroni.
Ce so' venuti coll'americani
e a noi ce fa magnare li bastoni,
e a noi ce fa magnare li bastoni.
ti giuro, mi sarei fatto frate,
ti giuro, mi sarei fatto frate.
Io invece avrei preso lo bastone
e tante ne darei di bastonate,
e tante ne darei di bastonate.
Lavoro tra le pecore e li cani
pe' fa magnà l'agnelli alli padroni,
pe' fa magnà l'agnelli alli padroni.
Ce so' venuti coll'americani
e a noi ce fa magnare li bastoni,
e a noi ce fa magnare li bastoni.
inviata da adriana - 20/5/2011 - 17:09
Lingua: Italiano
Il testo della versione originale raccolta da Alessandro Portelli nel Ternano dalle voci di Amerigo Matteucci e Dante Bartolini, pubblicato su “I Giorni Cantati”, Bollettino di Informazione e Ricerca sulla Cultura Contadina e Operaia, a cura del Circolo Gianni Bosio di Roma (numero 1 - novembre 1973)
E IO DORMO FRA LE PECORE E LI CANI
E io dormo fra le pecore e li cani
pe’ fa’ magna’ l’agnelli a li padroni
pe’ fa’ magna’ l’agnelli a li padroni.
E li padroni so’ tanto gentile
come la scorza a lo mese d'aprile
come la scorza a lo mese d'aprile.
Se magnano la carne li padroni
e a noi ce danno l'ossa come i cani
o a noi ce danno l'ossa come i cani.
Vonno li meglio frutti de stagione
e vonno lu cappone anche a Natale
e vonno lu cappone anche a Natale.
Vonno li nostri figli a fà il garzone
e quelli loro a fare il professore
e il figlio loro a fare il professore.
E se prima avessi conosciuto lo padrone
ti giuro mi sarei fatto frate
ti giuro mi sarei fatto frate.
Io invece avrebbe pigliato il bastone
e tante glie darei di bastonate
e tante glie darei di bastonate.
Ma non daremo più le bastonate
ma con le lotte li famo morire
ma con le lotte li famo morire.
E io dormo fra le pecore e li cani
pe’ fa’ magna’ l’agnelli a li padroni
pe’ fa’ magna’ l’agnelli a li padroni.
E li padroni so’ tanto gentile
come la scorza a lo mese d'aprile
come la scorza a lo mese d'aprile.
Se magnano la carne li padroni
e a noi ce danno l'ossa come i cani
o a noi ce danno l'ossa come i cani.
Vonno li meglio frutti de stagione
e vonno lu cappone anche a Natale
e vonno lu cappone anche a Natale.
Vonno li nostri figli a fà il garzone
e quelli loro a fare il professore
e il figlio loro a fare il professore.
E se prima avessi conosciuto lo padrone
ti giuro mi sarei fatto frate
ti giuro mi sarei fatto frate.
Io invece avrebbe pigliato il bastone
e tante glie darei di bastonate
e tante glie darei di bastonate.
Ma non daremo più le bastonate
ma con le lotte li famo morire
ma con le lotte li famo morire.
inviata da Bernart Bartleby - 25/9/2014 - 22:12
Lingua: Italiano
Altra versione raccolta a Polino, Terni, sempre nel 1973, da Valentino Paparelli e Alessandro Portelli.
Cantano Giuseppe Fiorelli, Amerigo Matteucci, Luigi Matteucci, suona Pompilio Pileri.
Questa è la versione inclusa nel disco “La valnerina ternana" edito da I Dischi del Sole.
Cantano Giuseppe Fiorelli, Amerigo Matteucci, Luigi Matteucci, suona Pompilio Pileri.
Questa è la versione inclusa nel disco “La valnerina ternana" edito da I Dischi del Sole.
E IO DORMO FRA LE PECORE E LI CANI
E io dormo tra le pecore e li cani
pe' fa' mangia' l'agnelli a li signori
pe' fa' mangia' l'agnelli a li signori.
E li signori so' tanto gentile
e come la scorza lo mese d'aprile
come la scorza lo mese d'aprile.
E si parla d'Andreotti quel gobbetto
certo l'aspetta lì un angoletto
certo l'aspetta lì un angoletto.
E certo l'aspetta lì un angoletto
ché quel che ha fatto ha fatto per dispetto
ché quel che ha fatto ha fatto per dispetto.
E se ti metti ti metti a guardare
guarda che ci governa anche un Leone (*)
guarda che ci governa anche un Leone.
Un Leone selvaggio che ci fa soffrire
che vuole il sangue del lavoratore
che vuole il sangue del lavoratore.
E bella che siete nata per rubare
gliel'hai rubati li raggi a lo sole
gliel'hai rubati li raggi a lo sole.
E gliel'hai rubati li raggi a lo sole
e all'uccellino gli hai rubate l'ale
e all'uccellino gli hai rubate l'ale.
[?] fate giostizia
e ditel’a l'amor mio che torni in grazia
e ditel’a l'amor mio che torni in grazia.
E io dormo tra le pecore e li cani
pe' fa' mangia' l'agnelli a li signori
pe' fa' mangia' l'agnelli a li signori.
E li signori so' tanto gentile
e come la scorza lo mese d'aprile
come la scorza lo mese d'aprile.
E si parla d'Andreotti quel gobbetto
certo l'aspetta lì un angoletto
certo l'aspetta lì un angoletto.
E certo l'aspetta lì un angoletto
ché quel che ha fatto ha fatto per dispetto
ché quel che ha fatto ha fatto per dispetto.
E se ti metti ti metti a guardare
guarda che ci governa anche un Leone (*)
guarda che ci governa anche un Leone.
Un Leone selvaggio che ci fa soffrire
che vuole il sangue del lavoratore
che vuole il sangue del lavoratore.
E bella che siete nata per rubare
gliel'hai rubati li raggi a lo sole
gliel'hai rubati li raggi a lo sole.
E gliel'hai rubati li raggi a lo sole
e all'uccellino gli hai rubate l'ale
e all'uccellino gli hai rubate l'ale.
[?] fate giostizia
e ditel’a l'amor mio che torni in grazia
e ditel’a l'amor mio che torni in grazia.
inviata da Bernart Bartleby - 25/9/2014 - 22:19
Mannaggia! C'era già tutto! E prima di canta' chiedo permesso / La Valnerina è il centro della lotta / E io dormo tra le pecore e li cani
Mi ha tratto in inganno questo altro spezzone che forse avrebbe dovuto essere eliminato...
Mi sa che su alcune canzoni popolari c'è un po' di casino sulle Cicciggì...
Mi ha tratto in inganno questo altro spezzone che forse avrebbe dovuto essere eliminato...
Mi sa che su alcune canzoni popolari c'è un po' di casino sulle Cicciggì...
Bernart Bartleby - 25/9/2014 - 22:24
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